Cap. 16.

POV. Matteo.

Fisso il piatto, senza mangiare.
Recuperare gli assassini...
Come? Io, solo un ragazzo, come posso?
Ne risponderete a me... mi vengono i brividi solo a pensarci.
Ma come? Potremmo... no, cazzata.
Oppure... no; è anche peggio.
《Perché non mangi?》
La voce di Momo spezza i miei pensieri facendomi trasalire.
《Non... Non ho fame. 》allontano da me il piatto senza guardarlo.
《Secondo me invece stavi pensando a S-... all'imperatore》
Fisso Morena chiedendomi da quando è diventata telepatica, e penso a ieri con i brividi lungo la schiena.
Mi ha fissato negli occhi per un istante, e li ho visto diventare rosso intenso per un secondo prima di svenire.
《Avanti; su... pensa ad altro. Devi distrarti》Morena mi scuote per le spalle; faccio un piccolo sorriso.
Ha ragione; devo fare qualcosa per non pensarci.
Mi alzo, mettendo e parte tutte le riflessioni, ma un'improvvisa fitta alle tempie mi costringe a sedermi con un gemito, stringendomi le tempie alla disperata fuga dalle parole che mi rimbombano nel cranio.

Pace non avrai finché il tuo compito non assolverai.
Trova gli assassini.
Catturali.
Portali al Suo cospetto.
Cercali.
Cercali.
TROVALI!

Dopo quest'ultimo grido, nella mia mente il silenzio... agognato, amato silenzio. Alzo lo sguardo sui compagni che mi fissano straniti, e con un peso nel cuore so che non potrò avere pace, finché Lui non sarà soddisfatto.

POV. Simone.

Dobbiamo andare in missione. È il nostro giorno. In un modo o nell'altro, tutto avrà fine.
Guardo Valentina che si arma assieme a Ginevra. Sia io che lei conosciamo bene gli imperatori... Non si faranno uccidere così.
Ma anche F-... il capo dovrebbe saperlo... allora perché?
Ho chiesto a Valentina, in fondo è un suo personaggio, ma ha solo detto che Lui esegue gli ordini del superiore... attualmente Alyson.
《Poli...》 vengo distratto dai miei cupi pensieri da Pyro, che mi mette una mano sulla spalla.
《Ehy Py... come ti senti?》
È una specie di barzelletta, considerata la nostra situazione.
《Bene... seguimi per favore.》 Si allontana, e dopo una veloce occhiata di scuse a Vale e Ginny lo seguo nei boschi.
Arriviamo ad una piccola radura tranquilla, punteggiata di denti di leone e margherite, ombreggiata dalle quercie frondose.
《Che nel posto...》 mormorò fra me.
《Lo so. Ma non è questo che volevo mostrarti.》 Si gira a guardarmi, e lo osservo stranito.
《Allora cosa...?》《Ti piace Valentina?》
Secco. Abbastanza da mandarmi in tilt con tre semplici parole.
《Cosa, no ecco vedi perché io...》
Vengo interrotto dalla sua risata rumorosa.
《Amico, sei cotto》
Sono rosso. Sento di essere rosso.
《Gnnnn ma kittemuort pyro》
Se possibile, ride di più
《Grazie, grazie... volevo solo sapere prima del colossale danno che faremo oggi.》
Annuisco con un sospiro, avviandomi verso le ragazze.
《E che danno amico.... e che danno.》

POV. Ginevra.

Mi sto preparando per morire, guardo sento le braccia di Valentina circondarmi.
Perché.
Mi.
Sta.
Abbracciando.
《Ginny... ti voglio bene.》dice semplicemente guardandomi, poi fa per staccarsi.
Con mia stessa sorpresa, la stringo ricambiando l'abbraccio.
《Anche io Vale.》
Torno a fare quello che stavo facendo.
E mi auguro che lei non faccia parola di nulla.

Narratore esterno.

Gaalb prelevò i ragazzi, portandoli tutti nel giardino imperiale tramite un tunnel scavato in precedenza.
Simon non si stupisce che nessuno li abbia scoperti; l'unica fra le guardie che fa il suo lavoro è Rosemarie, ma non può seguire tutto il castello.
Si sono appostati fra i cespugli, aspettando che la famiglia imperiale passi per attaccare.
Nessuno di loro vuole, ma devono.
Per sopravvivere.
Per non farsi toccare da Federico.
Morte tua vita mia dicevano gli antichi.
Pur sapendo che in questo caso non riusciranno a farla franca... ma lo fanno ugualmente. Costretti.
In attesa dell'ora fatidica.

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