#1 SFIDA: STARK
Ecco a voi, l'inverno è arrivato! Qui di seguito le prove dei freddi Stark!
Sotto ad ogni one shot troverete delle tabelle con dei punteggi: ciò che vi interessa è il numero in fondo, che può essere compreso tra 0 e 75. Per essere più chiare possibili, abbiamo deciso di mostrarvi i punteggi di ciascun giudice. Se la fascia inferiore, che racchiude i punteggi totali, è rossa, allora siete eliminati. Se è bianca, no.
▪️Sidney Mason - Addy_Pennybad
Sidney era uno scaltro osservatore. Non si era mai lasciato influenzare dagli altri punti di vista, si fidava solo di se stesso e della sua maniacale cura dei dettagli mentre studiava ogni minimo punto di ogni cosa. E tutto ciò che notava lo metteva a disposizione di Lord Stark, con la speranza di essere ascoltato.
Creature dagli occhi di ghiaccio a parte, i bruti non si sarebbero mai avvicinati così tanto alla barriera solo per uccidere un paio di Guardiani Della Notte quindi, se fossero stati loro, avrebbero già provato ad oltrepassare la barriera. Forse ciò che affermava il disertore era solo una mossa disperata per salvarsi la vita, ma niente doveva essere escluso a priori. D'altronde i racconti dei Ranger avevano fatto capire che lá fuori niente era pienamente da escludere, la barriera nasconde segreti molto più che incomprensibili.
Decise di andare da Ned Stark per discuterne, con la speranza di far fare al suo Lord una cosa saggia. Certo, il Guardiano Della Notte aveva disertato e per questo doveva essere punito, ma si trattava comunque di sopravvivenza.
-Quello che ha detto il disertore può essere falso- disse a Ned Stark in privato -Ma i suoi compagni sono morti in qualche modo, creature dagli occhi blu o no.-
Lord Stark tenne a mente le sue parole, ma rimaneva il fatto che l'uomo aveva disertato e aveva spezzato il giuramento.
Venne portata avanti la condanna in una fredda giornata del Nord. Sidney rimase accanto a Bran Stark, il piccolo figlio di Ned, portato lì per vedere tutta la scena.
-In nome di Robert della casa Baratheon, primo del suo nome, re degli Andali e dei Primi Uomini, Signore dei Sette Regni e protettore del Regno, io, Eddard della casa Stark, Lord di Grande Inverno e guardiano del Nord, ti condanno a morte.-
La testa scivoló via, il sangue sporcò la terra e l'erba e Sidney si ritrovò a pensare all'accaduto.
Essere un Guardiano della Notte era un onore preso per punizione. Mettere dei ladri e degli stupratori a proteggere il regno, forse, non sarebbe bastato.
(345 parole)
▪️ Leona Wingbright - Aliluceleona
"L'ultima Wingbright"
"Mio signore, io conosco quell'uomo".
Lord Eddard attese. Aveva concesso l'udienza perché quel particolare Alfiere non l'aveva mai deluso.
"Già le accuse infamanti che lo condussero tra i Guardiani erano false, ma non poté provarlo, e fu esiliato. Ora... che sia un vigliacco non potrò mai crederlo".
Lord Eddard studiò l'ovale pallido della donna. Si mormorava che fosse uno scherzo della natura, un uomo imprigionato in un corpo sbagliato, e che per questo avesse tanto vigore e temperamento.
Quando suo padre aveva perso la vita in battaglia, il Lord le aveva offerto
la sua protezione, ma Leona aveva reagito con fierezza. Non cercava protezione, ma la possibilità di combattere. Voleva che il nemico sapesse che il sangue dei Wingbright ancora scorreva nelle vene di un Alfiere, che la casata non era estinta.
"Impossibile. Una donna? Si andrebbe contro ogni tradizione", le aveva risposto.
Inoltre gli Alfieri dovevano superare uno sbarramento che fior di uomini fallivano. Leona aveva chiesto di essere messa alla prova.
"È qui a chiedermi di non andare a Ultimo Focolare, Alfiere?"
Eddars non riteneva onorevole dare ascolto ai pettegolezzi, ma di certo sapeva che Leona non aveva mai avuto un uomo accanto. Quel giorno, però, il suo sguardo era più acceso del solito.
"Al contrario", gli rispose, "sono qui a chiedere che vada, con gli occhi ben aperti e una robusta scorta. Girano voci su certi mostri che il guardiano avrebbe descritto. Si dice siano invenzioni di quell'uomo per discolparsi. Conoscendolo, io sarei disposta a ritenerlo invece veritiero. E mi chiedo chi abbia interesse a tacitarlo. Se fossimo minacciati, Mio Signore? Se una squadra di guerrieri avesse scoperto degli Estranei pronti a superare, con la complicità di qualcuno, la barriera? Se l'uomo fosse stato mandato a dare l'allarme, mentre gli altri si sacrificavano per dargli copertura?"
Il Lord continuò a studiarla, affondando gli occhi nei suoi. Vide del sentimento. C'era stato un tempo, in cui Leona, ancora bambina, spiava gli addestramenti di suo padre, tentando di imitarlo come poteva. Quando s'era scoperto, le era piovuto addosso tanto scherno che avrebbe distrutto chiunque. Una femmina che ambisse a combattere era più che scandaloso, era ridicolo.
Quel ragazzino, Joney, era stato l'unico a voler capire, senza deriderla. Perché mai la piccola Lady pretendeva di maneggiare armi al posto degli aghi da ricamo? Perché si infilava in abiti maschili e, potendo vivere da gentildonna, si esponeva alla fatica, al fango, al freddo tagliente delle loro lande invernali?
Leona scosse la testa, ricordando.
"Ti fidi di quell'uomo?", chiese il Lord.
"Mi fido".
"Verrai con me. Faremo discretamente delle indagini. Ma se non troveremo nulla, se l'interrogherò e mi parrà solo un disertore... tu gli terrai la testa sul ceppo, per provarmi la tua fedeltà".
"Se troveremo le prove che Joney è un disertore, lo farò", rispose.
"Ma se mancheranno, non sarò complice di una giustizia sommaria, che chiede solo un capro espiatorio. Tanto più perché l'istinto mi dice che siamo in pericolo. Piuttosto, Lord, che cada anche la mia, di testa!"
(502 parole)
▪️Meratia Stark - itsmaiarin
Il castello si erge, scuro e massiccio, tra le scolorite nebbie invernali, promettendo calore e ristoro tra le sue mura di pietra riscaldata.
Ma quell'antico complesso di fortezze e cortili che in passato ha sempre confortato lady Meratia
Stark, figlia primogenita nonché Alfiere dell'illustre casata del Nord, in quel momento fallisce di
farlo e si dimostra come una struttura austera e minacciosa, fredda tanto quanto i venti che
promettono bufera ormai da giorni.
Piantata come una statua granitica al centro del ponte che congiunge l'armeria alla Fortezza Grande, la giovane donna osserva il cortile sottostante, dove il lord suo padre e un drappello di uomini, tra cui i giovanissimi fratellastri di lei e l'adorato gemello Robb, stanno sellando le proprie cavalcature, in vista del lungo viaggio verso Ultimo Focolare, dove avverrà l'esecuzione.
Meratia, ormai conosciuta dal popolino con il vezzeggiativo di "Alfiere d'Inverno", inspira a pieni
polmoni l'aria frizzante dell'alba, addolcita dall'odore ricco e corposo del legno, e stringe le mani inguantate attorno alla liscia ringhiera del balcone.
«Non so cosa fare, madre. – rivela, dando le spalle ai preparativi per la partenza e voltandosi verso lady Catelyn, splendida come sempre nel suo mantello azzurro polvere e i lunghi capelli simili a setosi fili di rame. – La lealtà verso il lord mio padre mi sprona a scendere e partire con loro, ma il mio onore mi trascina in tutt'altra direzione.» confida infine con un sospiro tremulo.
Nelle ultime ore non ha fatto che rimuginarci, chiudendo a stento gli occhi per riposare. La sera
precedente ne ha discusso – alquanto animatamente – con il padre e, per quanto la ferisca il sapere d'averlo deluso – tradito, persino –, lei sente d'aver fatto la cosa giusta, schierandosi dalla parte del disertore. Quell'uomo morirebbe ingiustamente, non fa che ripetere tra sé in una triste cantilena.
«Ho pregato gli Dei perché ti dessero consiglio e ti aiutassero con il lord tuo padre, ma la sua testa è dura tanto quanto il legno di un albero diga. Proprio come la tua.» replica la Lady di Grande Inverno, avvolgendo un braccio sottile attorno al fisico androgino della figlia. Questa le rivolge un accenno di sorriso, ma gli espressivi occhi grigi rimangono plumbei e tormentati. In essi, Catelyn rivede quelli del marito Eddard Stark e capisce quanto questa indecisione stia veramente aggravando la ragazza. Ned non avrebbe mai dovuto nominarla Alfiere degli Stark, si ritrova a pensare, non per la prima volta. È troppo giovane ed è una donna, nonché la più vecchia dei suoi fratelli. Il suo destino era maritarsi e diventare lady di una famiglia a noi alleata, non spendere il resto dei suoi giorni come alfiere.
«Quel disertore... madre, secondo quanto scritto dal Lord Comandante Mormont, l'uomo non fa che affermare d'aver visto un mostro massacrare i suoi confratelli e d'essere fuggito perché non aveva altra scelta. Se fosse vero?»
Divisa tra lealtà e onore, vergogna e orgoglio, Meratia prega silenziosamente il padre di perdonarla, mentre prende la propria decisione e si ritira, afflitta, nelle proprie stanze.
(507 parole)
▪️Blakeson Syders - RainbowCocktacoo
Ho sempre tenuto fede alla volontà del mio signore, il Lord di Grande Inverno, e rispettato la sua autorità e la sua stessa persona sin dal primo giorno in cui sono stato scelto per essere al comando dei soldati incaricati di proteggere questo luogo, il suolo sul quale poco fa stavo camminando per raggiungere Eddard Stark. Voglio tentare di fargli capire la mia visione di tutto quanto, i miei dubbi e quel maledetto tarlo che non fa che ronzarmi nella testa da quando quel corvo è giunto a Grande Inverno recando la notizia che un Guardiano della Notte aveva disertato.
Quel pazzo sostiene di aver visto qualcosa che io, come tutti quanti, sin da bambino credevo esser relegato nella leggenda: ha detto di aver visto gli Estranei, creature orribili protagoniste di alcune storie narratemi da mio padre tanti anni fa.
Lui raccontava di quegli esseri per ricordarmi che ero, come tanti altri, anch'io un figlio dell'Estate, di tempi migliori di quelli attraversati in anni ormai corrosi dal trascorrere delle ere passate. Non conosciamo la paura di giorni bui come quelli, né la disperazione, la fame, l'oscurità e il pericolo che essi recavano in dono al Nord.
Ho sempre odiato quelle storie, eppure una parte di me è ancora restia ad ammettere che in realtà siano soltanto dicerie e memorie di anziani troppo ancorati a delle favolette.
L'Inverno sta arrivando, quante volte Lord Stark ha recitato il motto della sua famiglia con solennità, più un monito che una minaccia? Troppe da contare, e sempre un brivido mi corre lungo la schiena!
Ora un uomo è convinto di aver visto degli Estranei e io ho avuto poco tempo per decidere cosa fare e come. Tra non molto bisognerà partire per Ultimo Focolare e dare a quel disertore una lezione esemplare, ma io credo che... insomma, perché mai avrebbe dovuto inventare una storia del genere, fra tante altre scuse che poteva fornirci per giustificare la propria trasgressione? Non si parla degli Estranei con tanta leggerezza, con il rischio di esser poi visti come folli!
So di non avere il diritto di discutere con lui di faccende che non mi riguardano, so che sollevando la questione potrei sembrargli un vigliacco, uno matto quanto quel Guardiano della Notte, o semplicemente un imbecille, ma ho prestato giuramento, ho promesso di servirlo con onore, fedeltà e senso di giustizia, e il mio senso di giustizia continua a gridare che non dovremmo prendere alla leggera l'avvertimento di quell'uomo.
Nessuno di noi era presente tanto tempo fa per dire con certezza che erano solo storielle per spaventare i bambini, e ho sempre pensato che la presenza dei Guardiani della Notte non sia dovuta solo a quella dei Bruti oltre la Barriera, ma anche per proteggere il Nord da qualcos'altro.
Dirò a Lord Eddard Stark ciò che penso, cercherò di convincerlo a parlare con il prigioniero, anziché tagliargli subito la testa e non dargli la possibilità di spiegare tutto come si deve.
(492 parole)
▪️Dorothy Martinez - Melianta
È da giorni che Aria insiste e notti che non mi fa dormire. Indosso le occhiaie con (poca) disinvoltura dando adito ai soliti pettegolezzi: Dorothy è pazza! Più una strega che un fidato Alfiere di Lord Eddard. Perché il Lord sta ancora ad ascoltarla? Le notizie viaggiano in fretta, il castello è in fermento, gli Alfieri vengono richiamati all'ordine e già vedo scritto sulla mia tomba: Qui giace Dorothy la pazza e le sue stregonerie; ci mancherete. O forse no. Aria vuole che Ned Stark tagli la testa anche a me insieme al disertore che aspetta la sua fine a Ultimo Focolare. Mi sfioro la gola, il mento e la faccia paffuta con dita intirizzite: mi mancherà la mia testa, mi ci ero affezionata. Aria non demorde, morirò assieme al Guardiano della Notte, se Lei continua a sussurrarmi all'orecchio e spingermi, letteralmente, ad avvisare il Lord. Di nuovo. La partenza è ormai imminente, è necessario che Lui si convinca. Come se non ci avessi già provato. La prima notte sono andata a disturbarlo nelle sue stanze. Lady Catelyn mi odia da allora. Sì, Aria mi vuole morta. O peggio, a capo di un gruppo di sole donne che proteggono la Barriera al posto dei Guardiani. «Mi vuoi vedere morta!» le sibilo tra i denti, per poi sorridere serafica a chiunque incontri. Mi gratto l'orecchio infastidita, Aria mi spinge con la sua delicata brezza sulla schiena verso il Mio Signore che mi sta aspettando insofferente. Inciampo sull'orlo della lunga veste e mi aggrappo a una guardia. Ned Stark alza gli occhi al cielo. «Emh, grazie... grazie.» Mi liscio il corpetto pesante in pelle, dopo che la guardia mi rimette gentilmente in piedi. Sto per perdere di nuovo l'equilibrio per tutta la cura che ci ha messo in quel semplice gesto. Troppa cura. «Partiremo domani all'alba, pensavo di essere stato chiaro.» «Mio Signore, continuo a non essere d'accordo.» «Ancora questa storia di Aria e i suoi sussurri sul disertore che potrebbe avere ragione? Potrei farti tagliare il capo, per questo.» Porto una mano alla gola e deglutisco a vuoto. Mi mancherà la mia testa. «Se insiste forse un motivo ci sarà...» azzardo con voce roca, titubante. «Quello di farmi diventare lo zimbello di Winterfell!» tuona e io incasso sulle spalle. «O rimarcare il Signore giusto quale sei.»
Il silenzio cala pesante e teso, avverto il respiro delle guardie all'interno della sala, Aria che spira frizzantina intorno a me. È lei l'artefice della mia audacia. Sono riuscita ad attirare l'attenzione di Lord Eddard. Ancora. Non è la prima volta in questi giorni, lo stesso copione ripetuto più e più volte. La mia cocciutaggine pare divertirlo, l'espressione scura in volto e la serietà con cui mi fissa e si massaggia la barba, assorto, mi convincono. «Domani partiremo all'alba.» Sospiro e annuisco, rassegnata. A passi marziali mi viene incontro, mi inchino e si arresta al mio fianco. «Andremo a controllare.» La mia testa, per ora, è salva.
(502 parole)
▪️Lady Odette - RagazzaAngelica
I passi di lady Odette si udivano appena nel parco degli dei di Grande Inverno.
L'imponente albero diga svettava al centro del parco e sembrava osservare con i suoi occhi di legno l'andirivieni nervoso della giovane donna.
Gli abiti da gran dama che indossava in quel momento stonavano leggermente con la lunga spada che portava al fianco, simbolo della sua doppia natura, di dama e cavaliere al tempo stesso.
Ma mai come in quel momento le apparenze erano le ultime delle sue preoccupazioni.
La notizia giunta da lord Mormont era motivo di scontro tra i principali alfieri di Eddard Stark, lord protettore di Grande Inverno e delle lande del nord, al quale lei stessa aveva giurato fedeltà.
Il Lord Comandante dei Guardiani della Notte informava lord Stark che uno dei suoi confratelli aveva volontariamente disertato durante una missione al di là della Barriera, accettando dunque il suo destino, ovvero la pena capitale.
Se da una parte Odette sapeva cosa era giusto fare, dall'altra il racconto del Guardiano disertore l'aveva colpita nel profondo.
L'uomo aveva visto qualcosa oltre la Barriera, qualcosa che lo aveva spinto a disertare, sapendo bene cosa gli sarebbe successo.
E se il Guardiano avesse ragione?
Che gli Estranei fossero ancora vivi da qualche parte a nord?
Odette si sedette ai piedi dell'albero diga, la spada al suo fianco batté contro il terreno reso soffice dalla neve.
Rimase lì ferma per qualche istante, il respiro che si condensava in nuvolette appena lei li lasciava uscire dalle labbra sottili.
I dubbi e i tormenti che la stavano assillando non trovavano pace, era troppo combattuta per riuscire a trovare una soluzione ai suoi crucci sul Guardiano disertore.
Gli occhi castani della ragazza sondavano il parco degli dei con leggera apprensione come se temesse che qualcuno potesse leggerle in faccia le sue domande.
Rimase ferma sotto l'albero diga per un tempo che non seppe quantificare finché, stanca di essere vittima dei suoi stessi pensieri, la giovane si alzò in piedi.
"Io sono lady Odette Albertalli, alfiera di lord Eddard Stark. Quel Guardiano ha infranto il giuramento e ora deve pagarne le conseguenze"
Fu quello il suo pensiero mentre un araldo di lord Stark le annunciava di raggiungere gli altri alfieri che di lì a poco sarebbero partiti per Ultimo Focolare.
Non era felice di assistere ad un esecuzione, ma sapeva che quando si prendeva il nero le conseguenze di un tradimento, poiché questo era, un tradimento.
Alzò lo sguardo verso il cielo chiedendo perdono agli dei per quello che stava per succedere e si incamminò verso il castello pronta a seguire il suo signore.
(429 parole)
Esultate, piccoli e ignari figli dell'Estate, perché per ora - ancora - siete vivi. Con la testa attaccata alle spalle. Gioite, stavolta il Gioco del Trono è stato clemente con le sue pedine di carne.
Eliminati:
▪️Sidney Mason - Addy_Pennybad
▪️Meratia Stark - itsmaiarin
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