ℙ𝕦𝕟𝕚𝕤𝕙𝕞𝕖𝕟𝕥

Mickey's pov:

Rientrammo a casa dopo la lunghissima serata con i parenti di Ian, una volta superata la soglia di casa mi sfilai le scarpe con i piedi, buttai la giacca sul divano e mi diressi verso il frigo
<sei un vero stronzo a volte, sai?> la voce di Ian mi costrinse a voltarmi
<perchè l'hai fatto?> continuò
<bhè qualcuno doveva pur dire a quella pazza di tua sorella che le lasagne che ha cucinato facevano schifo...>
<non intendo questo Mick> mi interruppe
<oh...perchè ti ho fatto un sega? Pensavo ti piacesse> sorrisi
<si cazzo, mi piace, ma non davanti ai miei parenti, Freddy si infilava spesso sotto il tavolo, poteva vederci>
<e quindi? Primo poi anche lui farà una sega o se la farà fare> bevvi un altro sorso di birra, m'importava poco.
Lui si avvicinò a me pericolosamente
<almeno potevi finire>disse con mia grande sorpresa, ghignai
<ora completa il lavoro!> mi ordinò
Mi morsi il labbro inferiore istintivamente, era una cosa che faccio spesso, quando sono arrabbiato, quando sono triste, quando sono eccitato e adesso ero molto eccitato.
Mi sbattè al muro, così forte che per poco non crollava la parete, mi baciò con foga e mi strappò via la maglia, cazzo era tutto così eccitante.
Mi sfilò i jeans e mi girò di schiena
<sei in punizione> non ci posso credere che me lo abbia detto veramente.
Entrò in me con tutta la forza che aveva in corpo e io urlai un pò dal dolore un pò dal piacere, continuò a dare delle spinte con la stessa intensità, sempre più forte e più veloce.
Mi prese dalle spalle per allontanarmi dal muro e portarmi sul tavolo, appoggiai il mio petto sulla base di legno piegandomi di più permettendo una penetrazione più profonda, mi teneva la schiena piegata con una mano mentre con l'altra si teneva al tavolo aiutandosi nei movimenti.
Qualche volta sentivo il petto nudo poggiarsi sulla mia schiena e volevo che andasse più veloce, ma avevo paura di chiederglielo, temevo che ci andasse troppo forte, quindi rinunciai; come se mi avesse letto nel pensiero mi alzò e allontandomi dal tavolo mi fece poggiare le mani al muro e continuò a spingere. Ormai la stanza si era riempita solo dei nostri gemiti, chiusi gli occhi dal piacere e feci per abbassare la mano sul mio cazzo per procurarmi ancora più piacere, ma Ian mi bloccò le mani al muro e ci pensò lui a massagiarmi il cazzo. Poco dopo venne e sentì il suo liquido scendermi tra le natiche e non ci misi molto a venire io subito dopo.
Si allontanò da me esausto appiggiandosi al divano, io cercai di allontanarmi dal muro ma le mie gambe non ressero il mio peso e caddi a terra procurando una risata di Ian. Gli risposi col dito medio.
Perfido figlio di puttana.

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