CAPITOLO 10

Eccomi tornata, questa volta con un capitolo un pochino più lungo degli altri. Avevo già idee, poi se ne sono aggiunte altre e così ho ritardato più del dovuto. A voi il giudizio 😉
Buona lettura!
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Nei giorni successivi, Hoshi e Kirinmaru tornarono alle loro solite attività quotidiane. La loro prima discussione sembrava non aver fatto altro che rafforzare il loro legame. Avevano litigato è vero, ma tutto ciò era servito anche a comprendersi e conoscersi meglio.
Hoshi aveva scoperto un'altra parte del passato di Kirinmaru, e onestamente non avrebbe mai pensato di sentirlo parlare di una esperienza così tragica. Avrebbe voluto saperne di più, che in qualche modo si sfogasse con lei...
Ma capiva benissimo, per esperienza personale, che esistono cose che non si è disposti a condividere con nessuno per quanto una persona ti possa essere vicina.
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Una sera, Hoshi non riusciva a smettere di pensare e stava procrastinando il momento del sonno, uscendo per respirare a pieni polmoni. Kirinmaru la osservava da lontano, anche lui sul ponte, quando finalmente decise di farsi avanti.

"Quando non ti trovo più dentro, ormai so dove cercarti a quanto pare. E quando vieni qui fuori di solito hai dei pensieri per la testa, non è così?"
La ragazza rimase un poco sorpresa e interdetta, pareva proprio che la osservasse più di quanto lei credesse.
"Sì, è vero. Questa notte pare che non abbia nessuna intenzione di andare a dormire, almeno qui fuori c'è aria fresca e poi le stelle mi distraggono. Se cercassi di dormire ora, temo proprio che non farei altro che pensare di continuo..."
"Vorrà dire che staremo svegli insieme, spero non ti dia fastidio la mia presenza"

Prima che la ragazza potesse rispondere, il demone la sollevò tra le sue braccia sorprendendola, e con un sorriso aggiunse:
"...anzi, potrei distrarti ancora meglio".
Per un istante alla ragazza mancò il fiato, si era fatta un'idea tutta sua di quello che il demone potesse voler fare, visto ciò che era successo appena qualche giorno prima.
Ma questa volta il cosiddetto intuito femminile aveva fallito, e non appena Hoshi si rese conto che avevano preso il volo si vergognò di sé stessa in segreto per aver pensato male di lui in un momento simile.

Kirinmaru iniziò ad osservarla con la coda dell'occhio mentre ancora erano in viaggio, da solo sarebbe arrivato sicuramente prima ma senza di lei niente di tutto ciò avrebbe avuto senso. E non poteva di certo permettersi di spaventarla o peggio arrecarle danno.
*Questa sera è diversa. È come se avesse momentaneamente perso la sua determinazione, lo vedo dal suo sguardo*
All'improvviso decise di rompere il silenzio ritenendolo per lei incomodo.
"A che pensi ora...?"
Hoshi incrociò lo sguardo del demone per un istante e arrossì violentemente.
"Lo so che sono molto assente questa sera, e chiedo scusa. Non so nemmeno io dove stia vagando la mia mente, forse è soltanto nostalgia di casa"
"...siamo arrivati"

La ragazza sollevò lo sguardo e si rese conto di ritrovarsi a sorvolare la costa. La sabbia e il mare erano illuminati solo dalla luce della luna piena, la quale si rifletteva nel grande specchio d'acqua.
Atterrarono su di un lembo di costa che univa la sabbia alle rocce.
Kirinmaru fece scivolare delicatamente Hoshi sulla riva. La ragazza era ammaliata da tale spettacolo; poteva intravedere la barca in lontananza e, in un momento di spensieratezza, decise di togliersi i sandali e immergersi in acqua di qualche centimetro.
Il grande demone signore dell'Est decise di lasciarle spazio e soprattutto di approfittare del momento per ammirarla come non aveva mai fatto prima. Si sedette sulla sabbia in una maniera decisamente scomposta per una personalità del suo calibro, poggiando poi la schiena ad una roccia.

La giovane donna riuscì a ritrovare abbastanza leggerezza nella sua mente da iniziare a correre in acqua per qualche minuto. Quando finalmente si fermò, i suoi occhi ne incontrarono altri color smeraldo.
*...lo avrò guardato negli occhi così tante volte. Eppure ora mi sembrano così diversi dal solito. Quasi languidi... E non so se averne timore o esserne irrimediabilmente attratta*

Una voce profonda e virile la scosse da quel sogno ad occhi aperti.
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"Hoshi, vieni qui..."
Una volta avvicinatasi, la ragazza non seppe come approcciarsi, fino a quando il demone le porse una mano. Hoshi vi poggiò sopra la sua delicatamente, palmo contro palmo, e Kirinmaru la guidò così con calma invitandola a sedersi tra le sue gambe e ad adagiarsi sul suo petto.
Le cinse la vita con le braccia, stringendola a sé.
"Hoshi, io credo di doverti delle spiegazioni. A questo punto è giusto che tu lo sappia. È un po' difficile da spiegare e onestamente vorrei aspettare a raccontarti i dettagli ma... mia figlia di cui ti ho parlato... Lei ora è viva. Abbiamo avuto momenti difficili in passato e sto tentando di recuperare il nostro rapporto a piccoli passi. Stavo pensando di mandarla a chiamare per farla stare con noi sulla nave per un periodo. Ho notato che eri diversa negli ultimi giorni, ti ho vista un po' giù di morale e ho pensato che la sua presenza femminile potrebbe farti bene. È ancora molto giovane è vero, perlomeno per gli standard di noi demoni, ma ti posso assicurare che è molto matura, socievole e ha un carattere dolce e sensibile..."

Kirinmaru si sentì osservato e quando abbassò lo sguardo si ritrovò gli occhi della ragazza addosso. Li sentiva penetranti e per un istante provò un senso di inquietudine.
"Cosa...?"
Hoshi lo interruppe immediatamente:
"Oh no, nulla. Stavo solo pensando che ora potrei dirti la stessa cosa che hai detto tu a me poco fa. È la prima volta che ti vedo e ti sento parlare così e... Non lo so, per un momento potrei giurare di aver intravisto una strana luce nei tuoi occhi. Ci tieni davvero molto a lei vero?"
Il demone sentì i suoi muscoli irrigidirsi dopo aver udito il discorso della ragazza, ma subito sviò dall'argomento facendo finta di nulla, quasi imbarazzato, voltandosi un attimo per evitare l'incrocio dei loro sguardi.
"Tch... Sentimentalismi umani..."

*Ops... Ho fatto centro*

"Piuttosto, stavo pensando che è la prima volta che siamo veramente soli, senza nessun' altro nelle vicinanze. Fammi vedere bene il tuo viso alla luce della luna"
Non ci fu tempo per controbattere, Kirinmaru prese il viso della ragazza tra le sue mani e, prima che lei se ne accorgesse, le labbra del demone erano già sulle sue.
Fu un bacio indubbiamente pieno di sentimento ma estremamente delicato, leggero e senza fretta alcuna.

*Non mi ha mai baciata così... Sinceramente ora non ho nemmeno voglia di tornare sulla nave. Forse qualcuno potrebbe preoccuparsi se si accorgessero che siamo spariti nella notte per diverse ore, però...*
In quel preciso istante Hoshi ebbe una reazione che mai aveva messo in atto in vita sua. Mandò al diavolo tutto e tutti nella sua mente e si buttò letteralmente tra le braccia di Kirinmaru, il quale in un primo momento rimase interdetto. Lei sempre così composta, seria e ligia ai suoi doveri.
Continuarono a baciarsi per qualche minuto aumentando gradualmente il ritmo, e la ragazza stava iniziando ad eccitarsi. Era una sensazione a lei ancora in parte sconosciuta, ma a quanto pare l'istinto era più forte della sua inesperienza.
Hoshi non si riconosceva più in quel momento, ma non si pentiva di nulla.

Aveva costretto il demone a terra, completamente arenato sulla sabbia, mentre lei stava facendo uscire il suo lato dominante e sensuale.
Quando Kirinmaru si rese conto di ciò che la ragazza stava facendo non poté evitare di interrompere il bacio e guardarla negli occhi con uno sguardo interrogatorio, quasi confuso.
Era privo della sua solita armatura e questo gli permetteva di sentire ogni curva di Hoshi sul suo corpo...
Soprattutto poteva capire quello che lei aveva intenzione di fare: la ragazza stava volontariamente stuzzicando il suo membro, peraltro già parzialmente risvegliato, con la sua femminilità e allo stesso tempo stava dando piacere a sé stessa attraverso quel gesto.

La osservò quasi incantato, quando la ragazza se ne rese conto, nascose il viso nell'incavo del suo collo per poter lasciare uscire diversi gemiti di pura lussuria e un respiro affannoso. Kirinmaru rispose baciandole il collo e iniziando a muoversi insieme a lei per stimolarla ancora di più. Voleva soddisfarla al meglio, aveva capito che ne aveva bisogno... E ora ne aveva bisogno anche lui.
Quando si accorse che la ragazza si stava avvicinando all'orgasmo, fece in modo di aiutarla con le mani, spingendola ancora di più sulla sua virilità e cercando di guidarla al ritmo giusto.
"Ah Kirinmaru... Io non... resisto più, scusami..."
Vederla così eccitata, compiaciuta e ansimante sopra di lui era più che sufficiente, ci sarebbe stato tempo per soddisfare la sua voglia di possederla completamente. Quella sera la cosa più importante per lui era farla sentire bene.

"Tranquilla... Lasciati andare. Per questa notte concediti di pensare a te stessa. Vederti felice è quello che voglio"
Quelle parole fecero effetto su Hoshi, per una volta si sentiva libera di essere sé stessa, e in quel momento voleva esserlo con lui. Pochi secondi dopo, la ragazza sentì una sensazione strana ma più che piacevole invaderle il ventre, e mentre questo piacere discendeva verso la zona intima, sperimentò qualche pulsazione per poi sentire il rilascio completo della sua femminilità e di adrenalina.
Kirinmaru la strinse a sé e si mise a sedere, costringendola a guardarlo negli occhi.

"Sei una donna fantastica... Credo proprio di essermi innamorato..."
"Sì... Anche io"

Si strinsero nuovamente in un forte abbraccio, la ragazza finalmente riuscì a liberarsi delle proprie tensioni e si sfogò finalmente piangendo per qualche minuto.
"Allora dimmi... Cosa ne pensi della mia idea? Ti andrebbe di conoscerla?"
Hoshi si asciugò le lacrime e poi rispose regalandogli un dolce sorriso.
"Sì... Sì, non vedo l'ora. Grazie"

Quando finalmente si decisero a tornare a casa, quella notte Hoshi si addormentò con una serenità che non provava da molto tempo, e tutto grazie a quel demone accanto a lei che la riscaldava e la faceva sentire al sicuro, come se le stesse facendo una promessa silenziosa che non aveva intenzione di tradire per nessun motivo ✨

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