Capitolo 79. Yao non ha bisogno di spiegazioni
<Vincenzo!> strillò Michele, facendo svanire il suo martello magico all'istante, fiondandosi sul fratello.
Carmela non fu da meno: scattò in piedi sulle gambe ancora incerte e un po' barcollando corse verso il fratello.
Il calabrese, intanto, era riuscito ad aprire gli occhi e stava tentando di mettersi seduto quando venne investito da due corpi che lo rispedirono a terra, in un caos di braccia e gambe.
<Stai bene?> domandó quasi all'istante il pugliese, stritolandolo manco fosse un bimbo con il suo peluche preferito <Ce la fai ad alzarti? Hai bisogno di qualche minuto per capire cosa è successo?>
<E calmati, cretino! Così di sicuro non lo aiuti! Allenta anche la presa, su.> lo ammonì la lucana, dando un coppino al fratello agitato ma comunque riservando un piccolo sorriso per il fratello appena ritrovato.
<Sto bene, sto bene...> riuscì a dire Vincenzo, osservandoli. Il cuore s'intenerì a vederli entrambi preoccupati per lui, ma in fretta si spaventò, notando lo sporco che adornava la faccia della sorella.
E per sua enorme sfortuna quello appena successo era un ammasso confuso di colori e suoni, in cui lui non pilotava il suo corpo. Sapeva solo per certo di essere stato liberato da tale sensazione orrenda e quindi chiese con una briciola di terrore: <Vi ho ferito?>
<Di sicuro ci hai provato! Per fortuna ci siamo fatti valere.> Maurizio batté sul tempo gli altri due meridionali. Salutò l'amico ed esortò le altre due regioni a terra: <Su, alzatevi, così pure Vincenzo torna in piedi.>
Carmela e Michele ubbidirono, ma il secondo non si staccò dal fratello, rimanendogli appiccicato con fare protettivo (e forse pure un po' timoroso).
<È bello essere tornato normale.> commentò Vincenzo, notando solo allora quanti aveva provato a ferire, da posseduto.
<Vi ho tenuto testa mentre voi eravate un piccolo esercito e io da solo?> domandó subito dopo, stupito.
<Non eri da solo, avevi dei minions che erano degli elementi e uno continuava a provare a friggermi!> si lamentò Alfred all'istante, alché Arthur ribatté: <Forse avrebbe attivato qualche collegamento in più tra le due metà di neurone che girano nella tua testa vuota.>
Matthew provò a calmarli con un: <Dai, su, abbiamo-> e venne interrotto perché dalla sfera magica di Angela partì una sequela di bestemmie molto creative che spaventò alcuni, soprattutto chi di italiano non capiva niente se non il tono rabbioso.
<Giorgio, cosa sta succedendo lì?> inquisì Rita, tralasciando i coloriti insulti. Le bestemmie davano decisamente più fastidio ad Angela (che infatti aveva fatto una smorfia vistosa), nonostante il rapporto complicato con la Chiesa.
<Casini. Sofia, ingrandisci qua che quelli là vogliono vedere!> dichiarò a gran voce il veneto, sfuggendo poi dall'inquadratura.
<Non è ciò che ho detto.> sospirò Rita.
<E non è così che funziona.> si aggiunse Angela, ingrandendo lo schermo.
Videro una cupola azzurrina infrangersi in mille pezzi, mentre una creatura alta oltre 5 metri erse da quelle macerie.
Gli occhi erano due fessure apatiche, dello stesso colore di un oggetto appiccicato sopra il "petto" di quell'essere che pareva essere una coccarda.
Il mostro-probabile-generale alzò un braccio, pronto a ridurre in poltiglia i nemici.
Le nazioni e le regioni lo schivarono e praticamente tutti scagliarono o si avventarono su di esso per distruggerlo.
Ma esso rimase inamovibile, come una pietra, ma giusto un po' più assassina. Infatti provò di nuovo a colpire qualcuno.
Questa volta Gilbert, Antonio, Anna e Aleksander schivarono appena in tempo.
<Ma porca troia, vuoi morire?!> si inalberò Giorgio, ancora più arrabbiato (se possibile) perché per un attimo il fidanzato gli era sembrato spacciato.
Giovanna nel mentre era ancora vicino a Carlo inginocchiato a terra e dalla cui schiena fuoriusciva il mostro. La sicula strinse i denti e si alzò.
Richiamò la sua lupara e, nonostante il braccio ferito si opponesse ai movimenti, prese la mira e sparò appena sopra la spalla del lombardo, dove il corpo del mostro iniziava a prendere forma.
Il generale impassibile non emise un lamento, si rannicchiò fino a diventare alto poco più di un metro e poi implose in coriandoli neri e violacei.
<Bene, è morto.> si calmò Giorgio.
<Mamma!> strillò Giuseppe appena notò Giovanna sanguinante e malferma mentre si reggeva sulle gambe. Corse come il vento.
Sofia lo seguì, ma mantenendo un passo sostenuto: era stanca e se avesse corso non avrebbe avuto abbastanza potere per aiutare la sicula.
Ivan mantenne con facilità il suo passo e, fiero, ribadì: <I modi alla Generale Inverno funzionano, visto? Mi spiace per la tua compagna ferita, però.>
<Ma non ti dispiace affatto! Ti conosco, matto insensibile!> ribatté Alfred dalla sfera, pronto come sempre ad attaccare briga.
<L'insensibile tra noi due sei tu; sempre così concentrato su te stesso che non vedi al di là del tuo naso.> contrattaccò il russo.
<Io almeno ho un cuore!> lo statunitense cambiò discorso.
<Almeno il mio non è fatto di denaro sottratto alla classe operaia formata da minoranze etniche.> precisò Ivan.
<Ah, perché tu sei tanto meglio?> lo sfidò Alfred.
<Non ho mai detto ciò. Ho detto solamente che è meglio essere "senza cuore" che con un cuore con il tuo.> rettificò il russo.
<Di solito per quanto vanno avanti?> domandó Aleksander, per niente impressionato dal bisticcio (come il resto delle regioni).
<Dipende da cosa accade per prima: arriva ora di pranzo, arriva la sorella di Ivan, Francis molesta Arthur-san il quale scatena un altro putiferio o cose simili.> rispose Kiku.
<Interessante.> commentò il friulano.
<In che senso «interessante»? Avete a che fare anche voi con immaturità del genere?> Yao indagò, ma rivolgendosi a Franco.
<Stai bene mamma?> domandó invece Giuseppe, prendendo tra le proprie mani una della sorella/madre, interrompendo il molisano.
La siciliana era ancora stanca, ma decisamente meglio di prima: la ferita era stata chiusa e si stava rimarginando grazie alla magia di Sofia.
Un lamento la distolse dal campano.
In realtà distolse tutti.
Carlo, che dopo aver sconfitto il mostro da inginocchiato era passato a steso a terra, si mise a carponi e poi si sedette, guardandosi intorno.
Per un attimo ebbe un'espressione spaesata piena di un'innocenza che riempì di tenerezza la meridionale.
Poi quegli occhi grigi tornarono distaccati e scandagliarono la zona lentamente, mentre si rimetteva in piedi.
<Bentor-> ma Sofia venne interrotta da Giovanna che domandó a bruciapelo, senza uno specifico motivo: <Neanche dici grazie a chi ti ha salvato?>
<Non è più concesso neanche far riprendere un attimo fiato a chi è posseduto fino a neanche qualche minuto fa?> ribatté Carlo con lo stesso tono petulante.
<Oh no, incominciano...!> lamentò Mario sottovoce.
<Beh, sappi che se non sei più posseduto è solo grazie a me!> precisò Giovanna, calcando con gusto l'ultima parola.
<Ah, quindi tutti gli altri qua si sono girati i pollici mentre te facevi l'eroina con me, tra tutti?> domandó retorico Carlo.
<Ero bloccata con te in una cupola del cazzo e ti ho salvata da sola: ho stanato quella creatura che ti controllava e ho sparato, distruggendo, suddetta creatura. Quindi sì, principalmente sei stato salvato da me.>
<Avessi avuto qualcosa da dire in materia, avrei preferito rimanere posseduto per tutta la vita o morire piuttosto che essere salvata da te.>
<Non credere che abbia adorato ricevere una spadata sulla spalla per salvarti, cretino e apatico che non sei altro.>
<Sempre meglio che essere la terrona dei terroni come te.>
<Ah, perché essere un polentone è meglio?>
<Almeno i polentoni non sono dei criminali.>
<Almeno i terroni non sono dei pezzi di merda senza morale che pensano solo a fare soldi senza guardare in faccia gli altri!>
<Perché stai elencando i miei pregi?>
<Sei una testa di cazzo insopportabile!>
<E tu una scurrile contadina e femminile quanto uno scaricatore di porto.>
<E basta, porco Dio!> strillò Giorgio, zittendo la conversazione.
<Ok, non ho bisogno di una risposta, 珍品 (Zhēnpǐn)*> decretò Yao, poco impressionato ma molto seccato, accarezzando i capelli di Franco.
N/A: 珍品 (Zhēnpǐn)*= tesoro
Sempre se Google translate + reverso context non sbagliato. Non so un cazzo di cinese.
E comunque inserisco il cinese lo stesso perché papà Yao con Franchino figlioletto è sempre adorabile
E finalmente Vincenzo è stato liberato quasi in contemporanea con il ricongiungimento del duo più iconico per volersi ammazzare dopo Titti e Silvestro.
Già immagino la gioia delle altre regioni, lol. E anche le nazioni impareranno bene che sono insopportabili.
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