<Cosa c'è di male che io sia biondo?! Cioé, l'altro me, ma pur sempre uno con la mia bellissima faccia!> si indignò nel mentre Flavio, battendo un piede per terra.
Il discorso scioccante di Giovanna l'aveva, ovviamente, solo fatto arrabbiare.
<Hanno gli occhi rotti.> sentenziò Santiago.
<Sono solo influenzati dal fatto che vedono il loro Romano da sempre castano... Io mi sono stupito a vedere uno uguale a te non biondo!> ragionò Alfonso.
<Secondo me stavi meglio con i capelli arcobaleno che biondi.> sghignazzò Kuro.
<Per tua fortuna hai scelto una tinta temporanea: se ci avessi messo più di un lavaggio per toglierla, ora saresti senza cazzo.> sibilò il meridionale, ricordando lo spiacevole scherzetto del giapponese.
<Secondo voi si stupiranno a vedere me con i capelli rosa?> domandò invece Oliver <Ci tengo a fare una buona impressione.>
<Punto primo: sei un loro nemico, non puoi fare una buona impressione. Punto secondo: il tuo alterego ha un paio in culo minimo i tre quarti del tempo, farai prendere un infarto a lui e a tutti gli altri. E pure Flavio per le medesime ragioni.> decretò Luciano.
<Io voglio far spaventare l'altro me! Secondo te ci riuscirò?> indagó invece Kuro.
<Se ti introduci con una battuta delle tue, sicuro: il tuo non ha propriamente un palo su per il culo, ma sicuramente è fin troppo composto.> assicurò Lutz.
<Hai ragione pure tu! Oppure posso far vedere chiaramente come scopo felicemente con te e Lulu, così faccio prendere un infarto ad entrambi i nostri alter ego!> e il nipponico si mise a ridere sguaiato.
<No.> impose Luciano <E non chiamarmi in quel modo!>
<Cosa c'è, Lulu? Cosa non ti piace, Lulu? Vuoi una coccolina, Lulu?> lo stuzzicò Kuro.
Luciano lanciò un grido di esasperazione ed esclamó: <Non posso rinchiuderti da qualche parte fino a che non mi servi per ucciderli?!>
<Se vuoi rinchiudermi con l'altro te e l'altro Flavio potresti poi ritrovarmi mooooolto stanco.> suggerì il giapponese.
<Mi spiacerebbe per l'altro me.> commentò Flavio.
<Oliver, puoi zittirlo?> domandò Santiago, indicando con la testa il nipponico. Aveva fatto un commento che non gli piaceva su Flavio (non il suo, ma uno uguale identico per fisico al suo) e voleva vendicarsi senza dover interferire con i piani di Luciano (non l'avrebbbe mai ammesso, ma il cognato lo spaventava).
<Se la maggioranza mi dà il benestare...> lasciò intendere Oliver, le mani già brillanti di magia.
<No!> si oppose il diretto interessato.
<Si.> fece invece Lutz, appoggiato da Luciano che annuiva entusiasta.
<Appoggio, perché so che vuoi farlo, Oliver.> si aggiunse Alfonso <E perché stava mirando indirettamente al mio amore.> e strinse Flavio a sottolineare ciò.
L'italiano interessato si intenerì e iniziò a lasciargli bacini sul volto per poi prenderlo a baciarlo con calma.
<Ehi, anche io dico sì per lo stesso motivo!> si intromise Santiago, zittito all'istante da un gesto del meridionale.
<Sei proprio un cagnolino.> sghignazzò Kuro.
<Pazzoide, silenzialo prima che lo silenzi io.> minacciò lo spagnolo.
Il britannico ruotò gli occhi ma ubbidì, silenziando il giapponese per dieci minuti abbondantemente goduti, mentre osservavano le regioni e le nazioni di quel mondo.
•~-~•
<Ma perché tutte le statue hanno il cazzo piccolo?> borbottò Gilbert, il litigio già dimenticato <Non ci credo che fossero tutti così poco dotati.>
<Nell'antichità avere il pene piccolo era grande segno di prestigio, di virilità, significava che non ti lasciavi guidare dai tuoi istinti animaleschi.> illustrò Giovanna.
<Quanto è cambiato il mondo!> commentò divertito Francis.
<Non aggiungere altro o ti castro, rimanendo in tema.> minacciò Carmela, una delle più avanti nella "scalata" della collina solitaria.
<Ma perché ce l'hai con me?!> si lamentò il francese.
<Perché non dovrei? Sei stato molesto con mio babbo più di una volta, hai occupato mia mamma e hai la faccia da coglione; ho tante ragioni.> rispose la lucana.
Arthur sghignazzò sotto i baffi.
<Che gratificazione aiutarvi.> sbuffò Francis.
<E non abbiamo trovato ancora Roberto.> notò Rita <Ti odia.>
<Ma neanche Marie. E lo adora. E lei e Roberto sono un pacchetto completo, se c'è lui di sicuro trovi lei poco lontano.> notò Rosa, girando attorno alla fontana alla ricerca di un bottone come nei cartoni, una botola, un ascensore nascosto, qualsiasi cosa!
<Dai, Rosa, è migliorata.> la difese Franco.
<È comunque Marie.> calcò la ligure.
<Te lo concedo.> sospirò il molisano.
<Oh, la piccola Vallée d'Aoste! Era molto affettuosa.> ricordò Francis, sollevato che una fosse dalla sua parte tra quelle regioni belle quanto incazzate con lui.
<Purtroppo ha preso da te l'essere estremamente molesta se ci si mette. E qua non c'è un emerito cazzo!> si lamentò la ligure.
<Wow.> invece fu il commento di Carmela, raggiunta la cima.
<Cosa c'è?> domandò Angela, raggiungendola.
Raggiunta la vetta, sembrava di essere in un'altra dimensione, con il mare all'orizzonte ed un villaggio di capanne alle pendici del rilievo.
Un capanello di gente era riunito in mezzo al villaggio, in quella che doveva essere la piazza principale.
<Sembra uscito da un dipinto.> commentò Domdnico, anche lui mozzafiato una volta raggiunto le altre.
<Avete idea di chi può esserci?> domandò invece Yao, passando al pratico, anche se avrebbe voluto fare la prima foto con il suo nuovo bambino con quel bel paesaggio come sfondo.
<In base a chi è rimasto, l'opzione più logica è Vincenzo. Quello deve essere un mare, non un lago. E tra chi è rimasto, solo Vincenzo ha il mare.> ragionò Maurizio.
<Non mi ricorda i posti in cui siamo stati insieme.> borbottò Michele <A meno che...>
<'A meno che' che?> domandò Alfred, pensando se fosse fattibile supplicare Arthur di fargli un bob per scendere velocemente il lato della collina.
<A meno che non sia propriamente Vincenzo chi con cui avremmo a che fare.> concluse il pugliese.
Giovanna impallidì e si bloccò sul posto.
<È grave?> indagò Kiku.
<È meglio che io non sia lì.> tagliò corto la siciliana.
<Io non sto capendo niente!> si ri-intromise Alfred.
<Stranamente e purtroppo devo accodarmi a lui. Potreste essere più chiari?> chiese Matthew.
<Meglio fare prima una domanda scomoda: avete mai conosciuto una nazione che si è re-incarnata? Non intendo che è morta e poi è tornata in vita come si fa sempre, ma proprio che è stato cancellato come Stato e che poi è rinato sotto altro nome?> domandò Giovanna a bruciapelo.
Fu il turno di Gilbert di irrigidirsi e lanciare a Francis uno sguardo di intesa. Nonostante la sfera fosse piccola, il francese ricambiò lo sguardo preoccupato.
N/A: chissà perché Gilbert e Francis si cagano sotto, chissà chissà.
Sicuramente non c'entra un armadio a 5 ante biondo che dovrebbe essere un protagonista ma fin dalla storia precedente è rilevante quando la carta da parati, assolutamente non c'entra lui.
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