Capitolo 70. Té con metanfetamina o con una pipa d'oppio?

N/A: vi lascio immaginare come si arriva nel capitolo a parlare di té in coppia con droghe, scoprirete poi se ci siete andati vicini.

Buona lettura!





<Ammazziamo i coglioni dopo, prima dobbiamo salvare gli altri!> stranamente Carmela fece la voce della ragione.

<È la cosa giusta, eh, però...> si lamentò Arthur.
<Però dopo. I conti in sospeso non si risolvono nel momento di crisi generale.> rispose Rita, seria.
Si guardò intorno e domandò alla lucana: <Dove andiamo? Hai una idea di dove uscire da qua?>

<No?! Non so manco perché da posseduta abbia scelto questo posto.> rispose Carmela.
<Non possiamo provarle tutte!> notò Matthew.
<Se ognuno ne prova una facciamo sicuro più in fretta.> constatò Maurizio.

<Noi invece, ti prego, dimmi che sai già dove potremmo andare.> mezzo supplicò Gilbert, finendo di scarabocchiare sulla mappa <Preferibilmente, senza saltare in qualche buco.>

<Non voglio manco sapere cosa intendi con quella frase.> dichiarò Giovanna, per poi girarsi verso Henrique ed inquisire: <Tu mica volevi dire qualcosa, prima di incazzarti giusto un po'?>

Il portoghese fu stupito dal fatto che ne avesse tenuto conto (era abbastanza abituato ad essere tralasciato, erano passati i suoi tempi di gloria ed importanza (e di crimini di guerra commessi manco provasse a farli tutti)) e domando: <Tu puoi comunicare con Lovino, no? Potresti provarci ora?>

<Giorgio, ci hai provato?> domandò a sua volta la sicula.
<Sì.> rispose il veneto.
<È andata bene?>
<Col cazzo.>
<Allora non c'è tanta speranza che io ci riesca, eh.>

<Hai così poca fiducia nelle tue capacità?> inquisì Kiku, mentre l'altro gruppo silenziosamente (e con zero risultati) tentava di scoprire quale fosse l'uscita veritiera.
<No, è che sono decisamente meno abituata di lui e la mia... chiamiamola tecnica per comunicare con Lovino è abbastanza fallace.> illustrò Giovanna, gesticolando più vistosamente del solito.

<Proprio non potresti fare lo stesso un tentativo?> incalzò João, la supplica palese.
Non che Ludwig lo criticasse o biasimasse. Fosse stato meno "costipato emotivamente" (come diceva Gilbert) avrebbe supplicato Giorgio in ginocchio se questi si fosse opposto alla proposta.

La siciliana sospirò, cercò di rilassare le spalle e borbottò: <Posso fare un tentativo.>
Congiunse le mani davanti a sé, le strinse forte e, forse un po' inconsciamente, si dondolò avanti e indietro alternando il peso tra le punte dei piedi e il tallone.

Giovanna incespicò nell'aria, quasi cadendo all'indietro, pochi secondi dopo.
Guardò arrabbiata il terreno, calciò un sassolino e commentò: <Niente. Anzi, peggio di niente.>

<E cosa può esserci peggio di niente?> chiese Antonio, confuso.
<Il vuoto. Quando lo chiamo e non risponde, mi sembra di urlargli da una stanza mentre lui è in un altra e non fa caso a me. Qualche secondo fa mi sembrava di star gridando verso un burrone, sapendo di essere sola.> raccontò la siciliana, stringendosi nelle spalle.

Giuseppe le si avvicinò ancor di più, ma non iniziò il contatto fisico. Come Lovino, era come approcciare un animale selvatico, dovevi aspettare la risposta altrui prima di agire.

<Qualcuno sta deliberatamente interrompendo i vostri collegamenti magici, non c'è dubbio. E io ho di nuovo sottovalutato chiunque sia il responsabile degli incantesimi. È davvero potente e con alle spalle un sapere antico, tipo come alcuni di voi o me o Lukas o Vladimir.> borbottò Arthur, rompendo il silenzio (stressato) del suo gruppo.

[N/A: Lukas e Vladimir sono i nomi, rispettivamente, di Norvegia e Romania. Norvegia ne ha tipo 5 perchè il creatore è furbo almeno quanto me e io ho scelto il più popolare nelle fanfiction, mentre Romania li ha solo fanmade e Vladimir è il mio preferito.]

<Dove vuoi andare a parare, Iggy, parlando a sproloquio e citando comparse nella storia dell'eroe, cioè nella mia storia?> domandò Alfred.

<Ha sempre un ego del genere? E se sì, è inversamente proporzionale al suo cazzo o alla sua intelligenza?> inquisì invece Carmela, facendo scoppiare a ridere Francis.
Invece Matthew e qualcun altro dignitosamente si lasciò scappare qualche risatina.

Yao, mentre cercava di darsi un contegno, rispose: <Oh, sicuramente è alla sua intelligenza!>

<E comunque!> si ri-intromise il britannico <Il punto è che se ha tali poteri e tali conoscenze, è fin troppo pericoloso per essere qualcosa che viene da questo mondo e che noi non abbiamo mai notato.>

<Vuoi dire che c'è un multiverso come nei film della Marvel?> propose lo statunitense con fin troppo entusiasmo.

<Vuol dire che i mondi paralleli teorizzati per tantissimi secoli esistono. Devono essere degli esseri soprannaturali di un altro mondo, tipo... nazioni di un altro mondo, forse addirittura altri noi!> si infervorò il britannico nel discorso, come oltraggiato dal fatto che gli altri non erano preoccupati.

Ludwig, invece, era rimasto pietrificato. Aveva colpito dritto dritto nel bersaglio. Era così, cazzo se era così!

Tutto venne screditato da Francis che, con tono accondiscendente, domandó: <Arthur caro, sicuro che nel té di oggi hai messo un cucchiaio di zucchero e non di metanfetamina?>

<Certo che ci ho messo lo zucchero! Manco so come è fatta la metanfetamina, al massimo l'oppio!> si difese Arthur, imporporandosi di rosso.
<Sicuro allora di non esserti fumato una pipa di oppio scadente dopo aver bevuto il té?> incalzò Yao.

<Sicurissimo!> si adirò Arthur, stringendo le mani a pugno <Se davvero è quello che dico, se davvero ci ritroveremo davanti a dei nostri doppelgänger, prima tentino di ammazzarci vi urlerò che ve l'avevo detto!>

Il tedesco lasciò che una sequela colorita e lunga di insulti gli attraversasse la mente, maledendo quegli altri idioti: Arthur, per una volta, aveva capito tutto, dannazione!
Purtroppo il britannico avrebbe avuto l'occasione di urlare "Ve l'avevo detto" e ciò avrebbe significato essere altamente fottuti.

<Andiamo avanti, su. Qualche idea?> domandò Ludwig a Giovanna, la quale si guardò intorno e seguì una direzione che la ispirava.

•~-~•

<Ma il mio alter ego è davvero intelligente!> si congratulò Oliver, battendo le mani entusiasta <Ha connesso tutti i puntini!>

<Probabilmente non essere innamorati di un francese depresso aiuta ad avere i neuroni più attivi.> commentò Santiago, impegnato nella complicata arte di coccolare Flavio.

<Oh, non insultare così Francois! E palesemente l'altro me prova qualcosa per quella versione sotto droghe di Francois e viceversa, devono essere solo più se stessi!> ribatté il britannico dai capelli rosa.

<Vuoi far loro da consulente pre matrimoniale?> ironizzò Kuro <Io li ficcherei in una stanza solo in boxer e li lascerei lì finché non scopano ed estinguono la loro tensione sessuale palese.>

<E dove la vedi, scusa?> indagò Alfonso, che stava ricamando su un fazzoletto una testa mozzata e infilzata su una picca.

<È lì, bisogna guardare, però!> si giustificò il giapponese.
<La cosa importante è che solo lui, o al massimo anche qualche regione sveglia, pensa ci siamo noi sotto o comunque immagina ci siano esseri di un altro mondo rispetto al loro. Avremo l'elemento sospresa.> si rallegrò Luciano, ghignando.

<Quando verranno qua, posso avere i glitter quando mi farò vedere?> chiese Flavio.
<No.> lo stroncò Lutz <Nessuno avrà glitter o l'intro di un sito porno.>
<Ow.> Kuro si unì al lamento.

Luciano decise di pugnalare l'aria, dato che quegli idioti gli servivano per far presenza (e possibilmente uccidere i nemici).

N/A: per una volta che Arthur ha ragione non lo ascoltano, mannaggia!
E ovviamente Ludwig, che dovrebbe essere un narratore principale ma appare 3 volte ogni 20 capitoli ed è utile quanto uno scolapasta senza buchi, non aiuta la causa di Arthur, no no.

#Ludwiginutile
#mamaicomeFranciseAntonio
#Francislifedoesn'tmatter

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