Capitolo 66. Antonio non capisce che non deve farsi vedere
N/A: scriverò anche i capitoli all'ultimo ma non perdo mai la possibilità di insultare qualcuno (specialmente se del Bad Touch Trio perché io può).
Spero che il capitolo vi possa piacere e vi auguro una buona lettura!
<Ci sta provando ad ammazzare con delle bombe e prima anche dei cosi simili ad alberi! Io mi sto solo proteggendo!> si difese Alfred, incrociando le braccia al petto.
La faccia di Michele si contorse in un'espressione di sdegno e replicò: <È posseduta, se te ne fossi dimenticato! Tra i due, quello che dovrebbe avere il cervello funzionante sei tu! E invece la provi seriamente ad ammazzare!>
<Da me è legittima difesa!>
<Fino a prova contraria, siamo in un luogo magico, non i tuoi territori! E, per di più, hai bisogno che te lo dica io, una regione di uno Stato dall'altra parte dell'Oceano, che i tuoi cittadini sembrano avere giusto un po' un fetish per le armi?!>
<Non è vero!> si indignò Alfred, puntandogli le pistole contro.
Il pugliese lo osservò con finto stupore, commentando: <Anche ora lo stai facendo, non vuoi risolvere, vuoi solo sparare! Probabilmente è la tua cosa preferita! Scommetto che ti seghi su quelle pistoline di 'sta minchia!>
Nonostante la conversazione fosse accesa (e probabilmente con una brutta fine dietro l'angolo), Francis dovette trattenersi per non ridere come un matto all'ultimo commento.
Arthur provò a fargli tenere il becco chiuso, pur sapendo in cuor suo che (tristemente) ciò detto non doveva essere troppo distante dalla realtà.
<Vuoi che una pallottola colpisca te?!> lo sfidò lo statunitense.
<Alfred-!> balbettó Matthew, provando ad avvicinarsi, ma venendo respinto dal fratello che ribatté: <Matt, è un problema tra me e lui, stanne fuori!>
<Oh, capisco perché sei un insensibile con le sorelle degli altri, tratti tuo fratello come uno zerbino! Però io, a differenza tua, ci tengo a mia sorella, anche se è posseduta e la difenderò anche a costo della mia vita!> promise Michele, mano sul petto, il martello nell'altra mano pronto a renderlo una sottiletta.
<Allora sei pronto a diventare un po' più bucherellato?!> lo sfidò Alfred, caricando entrambe le pistole.
Matthew (e Arthur) provarono ad imporgli di fermarsi, ma le loro proteste e il litigio dei due venne fermato da una bomba che volò sopra le teste dello statunitense e del pugliese, esplodendo lì sopra in una coltre di fumo.
Angela in fretta diradò gli effetti, mentre tutti si voltavano verso la direzione da cui era provenuta la bomba.
Videro Carmela stremata, le braccia cascanti lungo i fianchi. Barcollò in avanti di qualche passo e poi si inginocchiò a terra, stringendosi le braccia attorno al petto.
<Mimi!> strillò Michele, scansando la più potente nazione militare al mondo per soccorrere la sorella.
•~-~•
Camminando per un'ampia strada senza una direzione precisa in mente (con Mario che rimpianse che Google Maps non funzionasse), comunque s'imbatterono in chi stavano cercando.
Un primo sparo li fermò e li mise in guardia. Un secondo sparo fece capire loro di guardare davanti a loro, in diagonale, a sinistra.
Un terzo sparo arrivò nella loro direzione, mentre la responsabile sbucava da un vicolo.
Era uscita da un'altra epoca ed era vestita come un uomo, con la camicia consunta infilata nei calzettoni scuri fino a metà gamba, dove poi iniziavano i calzettoni che si infilavano nelle basse scarpe chiuse.
Estrasse chissà come dalla fascia in vita, usata a mo' di cintura, altri proiettili e in fretta li inserì nella lupara, sparando di nuovo.
<Col cazzo che prendete di nuovo la mia terra, stranieri! Andatevene o morirete!> minacciò tra gli spari Giovanna, schivando con fin troppa abilità gli attacchi di Sofia.
<Mamma, non mi riconosci?!> strillò invece Giuseppe, sbracciandosi.
La siciliana corse dietro un muro e prese a sparare alla cieca, mentre una mandria di persone spuntò dalla via da cui originariamente era venuta, rendendo impossibile vedere la posseduta e, essenzialmente, usata come carne da macello.
<Non mi ha sentito?> si domandò a voce alta Giuseppe.
<Occupiamoci di loro che così la ritroviamo!> dichiarò risoluto Aleksander, fiondandosi in avanti e tranciando alla vita un uomo brandente una zappa come arma.
Gilbert arretrò neanche fosse una ballerina classica sotto acidi, attento a Giorgio che ancora dormiva beatamente tra le sue braccia.
<Quante probabilità ci sono che lei sia in mezzo alla folla?> domandò Ivan a Sofia dopo aver steso una persona a caso con il suo tubo di metallo.
L'emiliana rispose: <Molte poche, si starà nascondendo in quella via, aspettando che ci sfianchiamo.>
<Se Giovanna pensa davvero che basti una piccola orda-!> si lamentò Rosa, che stava creando insieme a Francesca poco più in là una sorta di falange libera da nemici, tutti morti per terra o tagliuzzati o elettrificati.
<Vi consiglio di spostarvi a destra.> Ivan consigliò alle due, agitando il tubo del dolore. Dalla strada spuntarono due mura fatte con spuntoni di ghiaccio, essenzialmente creando una barriera per chi era al di fuori, e intrappolando i nemici all'interno delle mura con un pavimento di ghiaccio. Più in là la muraglia curvava in direzione della via in cui si era rifugiata Giovanna.
<Porca Madonna, che roba.> commentò Francesca dopo un fischio di apprezzamento.
<Come mai non hai mai zittito Alfred con qualcosa del genere?> domandò Gilbert.
<Perché poi non c'era gusto a vederlo impalato.>
<Io invece mi chiedo perché tu non l'abbia mai fatto contro di noi, sai...> domandò Kiku, lasciando la frase in sospeso, vergognandosi.
<Oh, io ci ho provato! Erano le bandiere di Italia a fermarmi. Almeno ora lo so.> e il russo indicò il veneto ancora assopito.
<Buono a sapersi.> commentò cinico Ludwig, avanzando sulla lastra di ghiaccio in cui qualche nemico si dibatteva senza tante speranze.
Le loro sofferenze furono interrotte dalla decapitazione di chi fosse più vicino e in possesso di una lama affilata.
<Mamma!> si rimise ad urlare Giuseppe <Non ti ricordi di me?!>
<Siamo sicuri sia la strategia migliore urlare al nemico dove ci troviamo?> inquisì João, preoccupato.
<Non abbiamo molto di meglio.> sospirò Anna.
<E io ti consiglio di non farti troppo vedere.> commentò Mario, indicando Antonio <Mano sul fuoco, sono sicuro che Giovanna ti odia.>
<Saggia donna.> commentò Henrique, stuzzicando il fratello, il quale rispose a denti stretti: <Fottiti.>
Il portoghese non poté rincarare la dose che Giovanna comparve davanti a loro, con uno stuolo di uomini ancora liberi dal ghiaccio.
Sparò nella loro direzione alla cieca, costringendoli a schivare alla meno peggio.
Gilbert, stupidamente, si era buttato a terra, facendo prendere una botta al svenuto nonostante l'avesse tenuto stretto.
Provò a rialzarsi dal pavimento scivoloso, per sentire due mani premere sul suo petto e una voce incazzata strillare: <Cazzo fai, porco Dio!? Lasciami!>
Aleksander non ci mise più di due secondi per avvicinarsi e acciuffare per un polso il fidanzato di nuovo sveglio e imporgli a mezza voce: <Lo strozzi dopo, prima dobbiamo salvare Giovanna.>
<Quanto sono rimasto svenuto?!> si stupì Giorgio.
Non seppe mai la risposta perché la siciliana sparò di nuovo sulla folla ora dispersa, asserendo: <Nessuno di voi fa parte della mia famiglia!>
<Di nuovo?> si esasperò Mario <È strano che per la seconda volta becchiamo qualcuno von così tanta voglia di fare da scudo umano ad altri!>
<Ma che ti lamenti, che dovrebbe essere più facile! Sappiamo che vuole.> rimbeccò Francesca.
<Ma se non mi ascolta!> lagnò Giuseppe a gran voce, nascosto dietro Mario, il quale era nascosto dietro il suo scudo diventato più grosso.
<Tu non sei chi dici di essere!> rispose secca Giovanna, ricaricando, lasciando andare i suoi uomini avanti <Sei prigioniero del nemico, non sei libero come me!>
<Ma erano sempre i Borbone, stronzi erano sotto gli spagnoli, stronzi lo erano dopo!> ribatté il campano, non azzardandosi a far sbucare la testa da dietro le sue difese.
<Basta insultare me!> si esasperò Antonio.
<Nah.> rispose Henrique.
La testa di Giovanna scattò nella direzione dei due e scandì lentamente: <C'è qua lo spagnolo?>
Con una rabbia visibile da metri di distanza, caricò il fucile con ancora più munizioni (contro ogni logica) e giurò con un urlo: <Io lo uccido!>
<Io te l'avevo detto di non farti vedere!> ricordò Mario, sovrastato poi dalla miriade di proiettili che la meridionale sparò nella direzione del nemico giurato.
N/A: brava Giovanna, siamo tutti con te, wohoooooo!
E anche con Carmela che prova ad uccidere Alfred a sorpresa, seeeeeeeeeh.
Si vede che appartengono alla stessa famiglia, non si fanno problemi a voler ammazzare dei cretini, belline loro <3.
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