Capitolo 19. Gilbert non poetico è sbigottito da Sofia poliglotta

N/A: più andiamo avanti, più i titoli diventano cringe...
Aiutatemi, è un problema qwq

<Lo prenderò come un complimento.> commentò Sofia.
<Lei sarebbe?> chiese gentilmente Kiku.

Sofia rilassò leggermente le spalle mentre affermò: <Sono Sofia, Emilia, parte della regione Emilia-Romagna.>

<Parte?> chiese Alfred.
<Parte. L'altra parte è Romagna, Anna, mia sorella gemella.> illustrò l'emiliana.
<Sono confuso...> ammise lo statunitense.

<Perché? Non bastava una per una regione?> chiese invece Yao.
<Davvero ti stupisce che ci siano due rappresentanti per una regione quando l'Italia ha due rappresentanti?> ritorse Sofia.

<Ha ragione lei.> ammise Matthew.
<Però state diventando un po' troppi, poi mi confondo!> si lamentò Alfred.
<Ti ricordi i tuoi cinquanta stati e non puoi impararne altri 21?> borbottò Matthew.

<Ehi, lo capisco!> Antonio difese lo statunitense.
<La cosa non stupisce molto, sai?> lo infastidì Henrique.

Lo spagnolo stava per replicare, che Maurizio sospirò: <Però non ci sono mappe... O forse si! Non c'è qua un atlante dell'Italia?>

Sofia si guardò intorno, confusa: <Ma dove siamo di preciso? Da dove spunta questa biblioteca.>
E poi realizzò: <Aspetta... l'ho creata io. Lo sento. Ed è basata su quel vecchio progetto...>

E sfrecciò verso i bordi della grande sala. Trionfante si fermó davanti degli scaffali per poi schizzare a razzo in un corridoio.
<Ma dove scappa?!> esclamò Gilbert.

<Seguiamola.> notò Franco e le corse dietro, saettante come un vero italiano. E simil cosa fecero le altre regioni, lasciandosi dietro le nazioni che presero a correre a per di fiato per non perderli. E comunque erano alcuni metri avanti!

<Sono schegge.> soffiò Kiku, una volta che finalmente la corsa era finita.
Sofia stava accuratamente staccando una cartina dell'italia moderna abbastanza piccola da essere maneggevole ma abbastanza grande da poter andare nel dettaglio; tipo un foglio A3.

<Perché in una biblioteca hai una cartina appesa?> chiese Ivan.
<Ehm... diciamo, questa era la mia idea di fine Medioevo e diciamo che avevo mire espansionistiche... peccato che non avevo la possibilità e gli altri mi hanno fregato.> spiegò in breve l'emiliana

<E la cartina è aggiornata. Interessante. E comodo.> sussurrò successivamente.

<Che intendi?> chiese Alfred.
<Volevi iniziare te le guerre del XV secolo con anticipo?!> quasi si scandalizzò Angela.
<Ehhhh, almeno conquistare i territori di Anna si. E anche qualcuno di Carlo e Francesca e Rosa-> borbottò l'occhialuta.

<E poi ti sei trovata fregata come noi.> decretò Rita.
<In realtà ero frammentata peggio dei puzzles. Un po' a Pietro, un po' in due ducati per i fatti loro... e pure un po' a Carlo! E Bologna era sotto la chiesa, che fastidio!> sbuffò Sofia.

<Vi siete fatti la guerra?> chiese Arthur.
<Tipo per un secolo...? Beh, non proprio solo noi. O, almeno, chi di noi aveva il potere. E non era nessuno di noi qua presenti.> specificò Maurizio.

<E c'è stato lo zampino esterno!> ricordò Franco, discretamente.
Angela un po' meno discretamente, fintamente tossicchiò: <Francia e Spagna, stronzetti.>

<Avete iniziato voi!> si difese Francis.
<Avevamo già degli interessi!> aggiunse Antonio.
<E volevate Lovino e Feliciano.> centrò il punto Rita.

Il silenzio fu eloquente.

<Pervertiti.> dissero all'unisono Arthur e Sofia, quest'ultima piegata sul tavolo accanto la cartina con un pennarello indelebile in mano.

<The more of you I know, more I ask myself why I didn't have the pleasure to meet you!> si chiese il britannico a voce alta.

<Lati diversi in guerra e metodi poco carini da parte nostra di agire in generale, suppongo.> notò Angela.
Il britannico annuì.

<Che fai?> chiese Henrique, avvicinandosi all'occhialuta.
<Sto rendendo la mappa a prova di idiota.> asserì Sofia.

Si rimise dritta e concluse: <Fatto. Ignorate i miei disegnini fatti male. Sono a scopo esplicativo.>

E mostrò la mappa, ora divisa in tre sezioni da tratteggi.
Il nord e una parte del centro avevano accanto una versione stilizzata della faccia di Feliciano.
Poi c'era una linea che delineava le regioni del sud e accanto una faccina che rappresentava Lovino.
Nello spazio restante erano state ricopiate le due faccine unite da una "e", ma con attorno punti interrogativi.

Inoltre, l'Emilia-Romagna era divisa in due da un altro tratteggio e, nella parte a sinistra, c'era scritto il nome "Sofia".
E nelle altre regioni trovate c'era il nome dei corrispettivi.

[N/A: la mappa è tipo così:

Apprezziamo le mie scarse doti di editing con ibispaint per cancellare più città possibili perché una cartina come la volevo io non esisteva.

Non ho messo i nomi perché quello mi sembrava abbastanza ovvio, ma il resto meno]

<Ora qualcuno, se vuole, si porta dietro mappa e pennarello e per ognuno che troviamo segna il nome.> suggerì Sofia.
<Faccio io! Ma posso scrivere in piccolo dei commenti?> si propose Gilbert.

<Con comodo.> e gli lascia il pennarello, mentre il prussiano si diverte con la mappa.

<Così perdiamo tempo.> notò Francis.
<Sto pensando a dove sia l'uscita, perché altrimenti ci perdiamo e basta.> ricordò Sofia.

<Con chi stavi parlando quando ti abbiamo attaccato?> chiese di punto in bianco Ludwig.
<Era la voce di Feliciano-kun, Ludwig-san. Perché sembri non crederci, per quanto assurdo anche per noi sia?> chiese Kiku.

<Perché... appunto non era lui. Sembrava di nuovo impazzito.> si mezzo inventò il tedesco mentre fissava l'occhialuta.
Ma questa lo guardava confusa e ammise: <Non so di che stai parlando.>

<A quanto pare proprip non riusciamo ad avere memorie di quello che abbiamo fatto da posseduti...> sospirò Angela.
<Niente niente?> chiese Franco.

<È tutto confuso.> rispose Rita.
La nuova trovata si concentrò, per lamentarsi dal dolore e barcollare all'indietro.

<Attenta!> si spaventò Gilbert lì accanto, afferrandola da dietro con un braccio attorno la vita, per evitare che cadesse a terra.

<Ci sta già provando!> bisbigliò Alfred, contrariato, all'orecchio del fratello.
<O forse è solo cortese?!> rispose sempre in un sussurro Matthew.

Sofia si arpionò al tavolo, rimettendosi dritta, le vesti medievali che ondeggiavano con lei.
<Magia di merda.> bofonchió.

<Sono stati attenti.> notò Arthur.
<Però ho intravisto qualcosa!> ribatté l'occhialuta, ma senza ghigno vittorioso <E... sembrava proprio Feliciano. Era un'immagine confusa, ma sommamente sembrava lui.>

<E Giorgio non poteva essere, ha una voce diversa.> aggiunse Angela.
<E chi è questo Gi-gioqualcosa?> chiese Yao.

<Essenzialmente quello che ha cresciuto Feliciano e che sembra più una sua copia di quanto lo sia Lovino... ma per carattere sono opposti.> riassunse Maurizio.

<Se è chi penso... era davvero aggressivo!> ricordò Gilbert.
<Mi sembra un po' impossibile, come ha fatto allora Nord Italia a essere... come è ora?> chiese Ivan.

<È una domanda che ci chiediamo tutti.> ammise Franco.
<E per tua informazione è ein sehr süßes kind*, non ein süßes sehr kind.> notò Sofia, sporgendosi verso Gilbert.

Questi si prese uno spavento e la fissò, colto con le mani nel sacco.
<Non guardarmi così, almeno sia contento che non dica cosa c'è scritto lì.> e l'occhialuta indicò la descrizione aggiunta da Gilbert sotto il nome di Rita.

<Ehi-!> si imbronciò l'albino.
<Anzi, non sono buona. Wenn sie nicht verlobt wäre, würde ich versuchen, sie zu ficken**. Un poeta sopraffino.> criticò la regione.

Ludwig fissò il fratello con un'invidiabile poker face, mentre l'ex teutonico si difese: <Ora qualcuno non può più neanche scrivere nella sua lingua natia i suoi pensieri privati!>

<Con me no, mi dispiace. La maggioranza di voi deve stare attenta a quello che dice.> asserì Sofia.

<Quante lingue sai?> chiese Antonio, aggrottando le sopracciglia.
<Oh, giusto qualcuna; escludendo la mia lungua madre sono 6. Quindi so parlare oltre all'italiano, anche inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco e russo.> elencò l'occhialuta.

Sorrise furbetta davanti gli occhi strabuzzati delle nazioni e aggiunse: <Inoltre sto studiando cinese e già ho curiosato qualcosina con il giapponese.>

Ancora silenzio.
<Ho fuso i loro cervelli?> chiese Sofia ai fratelli.

<Più andiamo avanti e più mi sembra strano che stiamo davvero salvando i territori delle due Italie.> decretò Ivan, calmando il proprio stupore.
<Per una volta, devo convenire con te.> si aggiunse Alfred con una vocina stridula data dallo shock.



N/A: *ein sehr süßes kind= un bambino molto dolce
Si riferisce ovviamente a Franchino da cui deve tenere giù le mani perché già Yao si è prenotato per tenerselo per se.

**Wenn sie nicht verlobt wäre, würde ich versuchen, sie zu ficken= Se non fosse fidanzata, proverei a scoparmela
Ah, Gilbert, che poeta stilnovista.
E anche qua deve star attento perché qua c'è gente che si incazza, eh!

E niente, un capitolo molto tranquillo ma che serve, susu.
Tanto dubito crediate che questa storia finirà in fretta.

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