Capitolo .9.


Suona la sveglia. La spengo. Guardo il telefono: sono le sette in punto, non ho nuovi messaggi.

Mi vesto, oggi di celeste, e scendo a fare colazione.

«Buongiorno papà» Lo saluto andando a prendere la mia colazione.

«Buongiorno, divertita ieri sera?» Mi domanda un po' disapprovante.

«Bah si dai, che erano venuti a fare qui?» Gli chiedo aggrottando la fronte mentre sorseggio il caffè.

«Sono venuti per parlare, ho fatto pace con Charles, poi lui è andato a casa, Susan è rimasta, e abbiamo parlato del matrimonio e del post-unione»

Mi va di traverso il caffè «In che senso scusa?» domando non capendo.

«Abbiamo deciso una data, e anche altri dettagli, in più ecco abbiamo deciso che dopo il matrimonio verranno a vivere da noi, per una serie di motivi che sarò felice di elencarti, e in più c'è una novità fresca di stampa»

«Oh no» Commento con un'espressione preoccupata, di solito non è mai nulla per cui saltare di gioia.

FRENA UN SECONDO HA DETTO CHE VERRANNO A VIVERE A CASA NOSTRA!? CHARLES VERRÀ A VIVERE SOTTO IL MIO STESSO TETTO!? ODDEI AIUTO-

«Lo scoprirai sta sera a cena insieme agli altri, e ti prego questa volta non fuggire» Mi implora sorridendomi.

«Oh no!» Ripeto con più enfasi, se lo devono dire ad una cena apposta non può essere nulla di buono.

Suonano al campanello.

«Oh, devo andare ciao, buon lavoro» Concludo scappando.

«Buona scuola» Risponde felice.

«Hey, non c'è bisogno che vieni fino alla porta ahahaha, sei proprio all'antica!» Esclamo salutando Logan.

Prima che possa baciarmi, mi tolgo dalla visuale di mio padre.

«Che hai fatto?» Mi chiede confuso sorridendomi.

«Niente, andiamo» Taglio corto trascinandolo in auto.

Parcheggia vicino al marciapiede davanti alla scuola.

Scendiamo dall'auto, mi mette un braccio sulla spalla e andiamo dentro.

Lui sta salutando alcune persone, vedo arrivare Charles, afferro dolcemente il viso di Logan e lo bacio, ma un bacio fatto bene.

Charles gira gli occhi ed entra in classe.

«E questo per che cos'era?» Mi chiede sopreso in modo affettuoso.

«Perché ti amo, non è un motivo sufficiente?» Rispondo inclinando la testa.

«Anch'io ti amo» Mi risponde lasciandomi un altro bacio.

«È appena tornato e già ha fatto cadere tutte ai suoi piedi» Gli fanno eco i suoi amici, sbruffoni.

«Dai non dire così ahahaha» Gli risponde ridacchiando, lo sta velatamente ammonendo, ma non si nota abbastanza.

Vado in classe, e per mia sfortuna, l'unico banco rimasto libero è di fianco a Charles.

Sbuffando mi siedo.

«Occhi blu» Mi saluta infastidito.

«Riccioli d'oro» Lo saluto con disprezzo.

«Quindi sei tornata a piangere da Logan?» Mi schernisce.

«Per tua informazione è lui che è tornato da me» Puntualizzo molto innervosita.

«Ok, perdonami» Si scusa fintamente.

«Bastardo»

«Puttana»

Così però mi ha offesa veramente, non credevo che lo avrebbe mai potuto dire rivolto a me.

Fa come per dire qualcosa per scusarsi, ma io esco cercando di non far notare che sto piangendo.

«Lily che è successo?» Mi domanda Logan fermandomi mentre gli passo accanto.

«Niente» Cerco di continuare per la mia strada ma non mi molla.

«Ehi, con me puoi parlare» Mi ricorda.

«Lo so, ora lasciami» Rispondo cercando di farmi lasciare il polso, esita un attimo poi mi molla.

Passa la giornata, purtroppo arriva il momento di andare a cena.

«Ciao Susan, ciao ragazze!» Le saluto.

«Ciao Eve!» Rispondono sorridenti.

«Ciao Evelyn» Mi saluta con tono dolce Charles, lo ignoro.

Ristorante diverso, stessa disposizione.

Per quasi tutta la serata Riccioli d'oro cerca di parlarmi, ma tutte le volte lo ignoro o cambio discorso.

«Arrivate a quello che ci dovete dire?» Domando non vedendo l'ora di andarmene di lì.

«Dirci cosa?» Continua Charles preoccupandosi.

«Aspetto un bambino» Ci informa Susan sorridente.

Sono un attimo pietrificata ma poi mi riprendo. «Un- WOW! Congratulazioni!» Vado ad abbracciare Susan, ho sempre desiderato una sorellina o un fratellino!

Charles sembra esserne indifferente, anzi forse sembra aumentare il rancore che prova verso mio padre, chissene frega, il biondino non è più un mio problema.

«Ma, scusate se mi intrometto, ma, se aspetti un bambino, quando pensate di sposarvi? Ceh la pancia crescerà e poi sarà più difficile trovare un bel vestito da sposa»

«Infatti...» Inizia mio padre.

«Ci sposiamo a fine mese!» conclude Susan emozionata.

Troppe emozioni non ce la faccio.

«Wow che bello, scusatemi» Dico alzandomi.

«Dove vai!?» Chiede mio padre allarmandosi.

«Tranquillo, non scappo» Lo rassicuro.

Vado in bagno, mi fermo davanti alla specchiera e mi bagno i polsi con l'acqua fredda.

Prendo dei lunghi respiri.

La porta si apre facendo comparire Charles.

«Vattene» Gli ordino.

«Mi dispiace di averti chiamata in quel modo sta mattina» Si scusa.

«Beh, ormai è accaduto, non puoi cambiare i fatti» Gli dico continuando a guardare lo specchio.

«So che ti ho lasciata io ma-»

«NO! Basta! Non dire una parola, basta, ne ho abbastanza, mettiti le idee in chiaro prima di aprire bocca e dire cazzate!» Lo ammonisco con gli occhi un po' lucidi.

Lui fa per avvicinarsi, ma io arretro «Va via!» gli urlo piangendo.

Non dice nulla, triste esce e torna al tavolo.

«Ma Evelyn? Sta bene? Che fine ha fatto?» Chiede Susan con tono preoccupato.

«Sta benissimo, è in bagno che frigna per la felicità di diventare sorella maggiore» Risponde sedendosi bruscamente.

«Non so proprio che ti prende, ma vedi di cambiare atteggiamento» Lo ammonisce la madre, poi si alza e viene da me.

«Ciao, tutto a posto?» Mi domanda.

«Ehm si, non posso crederci che avrete un figlio insieme» Rispondo cercando di sorridere.

«In senso positivo o negativo?» Continua esitante.

«Positivo, non sto recitando, sono seriamente felice per voi» Le sorrido abbracciandola.

«Questa è la Eve che conosco ahahah» Commenta.

«Eddai, ci eri riuscita a rientrare nelle mie grazie, perché ti sei auto trascinata fuori?... Scherzo, ho seppellito l'ascia di guerra per il momento ahahaha» Rispondo prendendola un po' in giro.

Ridiamo.

E questa volta torniamo al tavolo a sederci, veramente, da amiche, come prima.

La serata per fortuna poi si conclude rapidamente, e torniamo a casa.

Il giorno dopo

Come le altre mattine mi sono alzata, e sono andata a scuola con Logan.

Stavamo camminando insieme per i corridoi, quando casualmente finiamo di fianco a dove le cheerleader stanno vendendo i biglietti per il ballo di inizio anno.

«Oh guarda, ci vuoi andare con me?» Mi chiede Logan già concentrato a prendere due biglietti.

«Ehm... certo, perché no?» Rispondo esitante, sinceramente mi aspettavo una proposta migliore, gli altri anni i ragazzi con cui ci ero andata avevano fatto striscioni, cori, e avevano radunato delle persone per scriverlo con le magliette.

«Bene, tieni questo è tuo, ci vediamo qua dopo domani?» Mi chiede rimettendomi un braccio sulla spalla.

«Ehm... naturalmente» Rispondo un po' dubbiosa.

«Bene, vado agli allenamenti di football, a dopo» Mi saluta con un bacio.

«A dopo» Lo saluto andando per la mia strada.

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