Capitolo .8.
«Nooooh che cosa!? Come ha potuto!?» Esclama Maggie dall'altra parte del telefono.
«Ah guarda, se lo sapessi te lo direi» Rispondo seccata.
«E in più non è tutto, tra poco deve passarmi a prendere Susan per pranzare insieme, spero di non ucciderla, altrimenti poi mio padre sposerebbe un cadavere» Aggiungo.
Maggie ride «Oh, ehm, Ehy, ti ricordi di Logan? È tornato in città» Mi avvisa.
«Come dimenticarlo, stavamo insieme, mi ha promesso amore eterno, e poi si è trasferito, che gioia» Rispondo ironica.
«E non è tutto, ti ricordi di Chris?» Mi domanda, crede che io abbia avuto un ictus?
«Certo che mi ricordo di Chris, il ragazzo che ti piace da che eravamo in prima liceo, come dimenticarlo»
«Ecco, ora... usciamo insieme iiiiii»
«iiiiiiiiiii che bello!! Sono felice per voi!» Rispondo sorridendo.
Suonano alla porta «Oh no, è arrivata, ti devo lasciare, a dopo, se non sono ricercata per omicidio»
«A dopo, buona fortuna» attacca.
Vado ad aprire la porta «Ciao cara, sei pronta?»
«Ciao, e no, fisicamente, pronta, psicologicamente, no, direi proprio di no, ma andiamo» Rispondo, ottimo inizio no?
«Ok» Conclude quasi sottovoce cercando sorridendomi.
In macchina nessuno ha proferito parola.
Arrivate al ristorante ci portano in un tavolo all'esterno, dove si vede il giardino.
«Allora, perché siamo qui?» Le domando quando siamo sedute.
«Per pranzare insieme, e per parlare»
«Fantastico» No non è fantastico, ma non posso ucciderla perciò altrimenti non posso fare.
«Bene, capisco che possa essere difficile per te, tutti vogliamo che i nostri cari siano felici e abbiamo paura che vengano feriti, ma ti assicuro che piuttosto che ferire tuo padre morirei» Mi rassicura guardandomi negli occhi.
«Non me lo puoi assicurare, non puoi sapere se un giorno invece non la penserai più così, e quando accadrà lo ferirai, e io non potrò farci niente perché sarà troppo tardi»
«Io non penso di cambiare idea, devi solo darmi fiducia, e farò di tutto per meritarmela e non tradirla»
«Ma io non mi fido di te» Rispondo con voce sprezzante.
«Io mi fido di te, ti affido le mie bambine quasi tutti i giorni» Mi ricorda.
«Ma questo è un altro tipo di fiducia, quella che mi chiedi di darti è una fiducia cieca, una fiducia difficile da ottenere, per questa non basta essere responsabili e amare i bambini, per questa servono fatti concreti che dimostrano che non verrà tradita, e da quanto velocemente cambia idea la tua famiglia direi che non me la sento di dartela, non ora almeno» Le spiego.
«Oltre a questo dovremmo anche trovare un modo di andare d'accordo, magari come andavamo prima» Dice speranzosa.
«Non potremmo mai andare d'accordo come prima, hai perso quella barca da quando stai con mio padre, hai perso quella fiducia e stima che avevo di te, e ovviamente non riesco più a sopportarti, mi sto già sforzando molto ora a non urlare, a rimanere civile, e a non fissarti con uno sguardo omicida» La informo spostando lo sguardo ogni volta che mi viene voglia di ucciderla, perciò come avrete capito, sembro una malata di mente che fissa le piante.
«Ok, andiamo avanti così, elenchiamo le cose che non ci piacciono le une delle altre, e proponiamo una soluzione, ok cara?» Mi chiede, prendo un gran respiro e uso tutta la mia forza di volontà per non alzarmi a strangolarla.
«Ok, ho iniziato ad odiare da morire quando mi chiami "cara", cavolo ho un nome, si risolve chiamandomi Evelyn, e non CARA. Poi, non lo so, mi da fastidio la tua presenza e basta» Dico innervosita.
«Ok Evelyn, a me non piace quando ti comporti da bambina piccola, quando sparisci e fai stare di merda tuo padre, e quando ti comporti in modo sprezzante»
«Bene» Annuisco senza sorridere e senza guardarla.
«Bene» Risponde lei.
«Quindi siamo d'accordo, quando c'è mio padre come migliori amiche, quando non c'è, come al solito» Propongo.
«Non vedo altre alternative» Mi allunga la mano, la stringo.
Pranziamo e poi mi riporta a casa.
Sono tranquilla sul divano, con un libro in mano quando suonano alla porta.
«Aspettavo qualcuno? No, prendo la mazza da baseball? Si»
La vado a prendere e poi vado alla porta, la apro e davanti c'è un ragazzo alto, biondo con gli occhi azzurri, e la faccia da "sono ricco, amabile, e piaccio a tutti", vi presento Logan.
«Ciao» Mi saluta esitante.
Appoggio la mazza sulla spalla, credevate la appoggiassi a terra? Ripeto, cosa vi siete fumati?
«Ciao Logan, divertito dall'altra parte dello stato?» Domando sprezzante.
«No, mi mancavi, stai con qualcuno?» Accidenti, se me lo avesse chiesto ieri.
«No, cosa vuoi Logan?» Chiedo non vedendo l'ora di mandarlo via.
«Voglio che torniamo insieme»
«Va a piangere da qualcun altro» Cerco di chiudergli la porta in faccia, ma lui la blocca e la riapre sempre rimanendo fermo all'ingresso.
«Almeno pensaci» Mi prega sorridendo, con voce persuasiva.
«Fammici pensare» a differenza dei film, scene bellissime che non vedo l'ora di ricreare essendosi presentata l'occasione, mi balena in mente un pensiero "Se tornassi con Logan potrei depistare mio padre riguardo a me e Charles! Anche se ormai però non stiamo più insieme... già ti ha mollata, e tu che fai? Stai qua a piangere, o vai avanti con la tua vita?" «Facciamo così, usciremo una volta, se poi deciderò che non c'è speranza non ci sarà speranza, chiaro?»
«Chiaro, passo sta sera alle 7» Mi prende la mano e me la bacia in segno di saluto.
«Vestiti di verde militare mi raccomando» Oltre a stargli stra bene quel colore, così saremo anche abbinati.
«Assolutamente, ciao Lily» Mi sorride, lui è l'unica persona al mondo che invece che cambiare il mio nome in Eve, lo cambia in Lily.
Quella sera mi sono vestita con un vestito estivo verde militati con dei fiorellini bianchi disegnati sopra.
«Esci con qualcuno?» Mi chiede mio padre confuso.
«Si con Logan» Rispondo un po' troppo soddisfatta.
«Con Logan? Ma non si era trasferito?» Mi domanda con la fronte aggrottata.
«È tornato e sta sera usciamo insieme, problemi?» A mio padre ha smesso di andargli a genio, quando mi ha spezzato il cuore la prima volta.
«Se non ne hai tu» Conclude.
Sono un po' troppo felice; sia chiaro, non perché sto uscendo con il mio ex che mi ha trattata di merda, ma perché mi sembra di essermi vendicata senza nemmeno averlo fatto apposta.
Suonano il campanello.
Vado ad aprire.
Con mia grande sorpresa alla porta c'è Susan, e non è sola, Charles è con lei.
«Charles» Lo saluto cercando di non sembrare ostile.
«Evelyn» Fa lo stesso «Stavi aspettando qualcuno?»
«Ciao Susan, come stai?» La saluto calorosa.
«Ciao ca- Evelyn, tutto bene grazie tu come stai?» Risponde abbracciandomi.
«Bene grazie»
«Entrate» Gli dico sorridente.
Charles si ferma a fianco a me «Con chi devi uscire?»
«Non sono affari tuoi» stronzo, non quello della tavola periodica, quello è lo stronzio.
«Ok» Conclude con un sospiro infastidito.
Suonano di nuovo.
Vado ad aprire.
«Ciao!» Lo abbraccio.
Mi volto per salutare, e vedo Charles con una faccia scioccata che sembra dire "LOGAN!? SERIAMENTE!? MI HAI RIMPIAZZATO CON LOGAN!?"
«Ciao buona serata» Mi richiudo la porta dietro.
«Sei bellissima» Si complimenta sorridendomi dolce.
«Grazie, devo dire che questo colore mi sta discretamente bene, mi starebbe meglio se fossi bionda però» Rispondo.
Saliamo sulla Porsche blu, e andiamo.
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