Capitolo .4.
Oggi è un mese, un mese in cui io e Charles stiamo insieme e nessuno lo sa a parte Maggie, che ha promesso di non dire nulla.
Come al solito dopo colazione mi dirigo verso la porta per andare a scuola.
«Oh, ehm, Eve, devo dirti una cosa» Cerca di bloccarmi mio padre un po' esitante.
«Ehm, proprio ora? Sono in ritardo, non puoi scrivermelo? O dirmelo sta sera a cena?» Cerco di evitare la conversazione, mettete che tira fuori l'argomento chi c'è in quella macchina tutte le mattine, o Susan.
«Veramente-»
«Ti voglio bene ciao» Lo saluto filandomela.
Lui sospira e torna verso la cucina.
«Ehiii buon mesiversario amore mio!» Lo saluto salendo, per poi lasciargli un bacio a stampo.
«Ciao amoree buon mesiversario!!» Mi risponde con un altro bacio.
Si gira e inizia a guidare.
«Per sta sera ho prenotato in un posto carino» Mi informa sorridendo.
«Aww che dolce» Rispondo, lo avrei baciato, ma non volevo finire 5 metri sotto terra a causa di un incidente stradale che da me provocato.
«Scusa se sono arrivato tardi, ma mia madre cercava di dirmi qualcosa e mi sono inventato di tutto pur di andarmene» Si scusa sospirando.
«Tranquillo, mio padre ha fatto lo stesso, sono uscita per miracolo!» Gli racconto espirando a tratti come se stessi ridendo.
«Strano, sei riuscita a capire di cosa voleva parlarti?» Mi chiede aggrottando la fronte.
«N-no perché?» Rispondo aggrottando la fronte a mia volta.
Mi arrivano due messaggi.
«Così per sapere, chi è?» Mi domanda avendo sentito il rumore del mio telefono, che magicamente non era insonorizzato come sempre.
«Non lo so e non mi interessa, l'unica persona a cui intendo rispondere è qui di fianco a me, e non mi ha scritto nessun messaggio» Rispondo mettendo il telefono nello zaino, insonorizzandolo.
«Ma sono io?» Chiede facendo lo scemo.
«Si biondino tu» Rispondo ridendo.
Per le prime cinque ore non siamo riusciti a parlare, oggi non avevamo lezioni in comune, ma alla quinta pausa finalmente ci incontriamo, anche perché poi abbiamo letteratura insieme.
«Heyy finalmente!» Lo saluto correndogli incontro.
«Heyyy» Mi risponde abbracciandomi.
«Che noia sta mattina senza di te, e- chi è?» Chiedo sentendo una notifica.
Lui prende il telefono «È mia madre» apre il messaggio. «Dice che sta sera dato che è un occasione speciale per lei usciamo a cena, che cavolo!» Si lamenta.
Prendo il telefono per vedere i messaggi a cui sta mattina presto non ho risposto. «Anch'io ho un messaggio di mio padre, e uno di tua madre»
«Che dicono?»
«Mio padre dice sta sera andiamo a mangiare fuori, di essere a casa per le 6 che poi devo vestirmi un po' elegante per uscire, invece tua madre mi dice che oggi torna alle 6 e quindi posso andare via a quell'ora anche se non è arrivata, dice che si fida di te se tarda qualche minuto» Leggo.
«In che senso si fida di me per qualche minuto?! Io sono affidabilissimo!» Commenta offeso in modo drammatico.
«Ahahaha, ma ti ricordi il giorno in cui tua madre ha deciso che non te le avrebbe più affidate?» Gli chiedo ridendo come una matta.
«Vagamente» Risponde girando gli occhi.
«Hai fatto cadere Alycia dall'altalena! E nemmeno si stava muovendo!» Gli ricordo.
«Non è colpa mia se non ci sa stare sull'altalena, e poi qual è il problema!?» Si giustifica.
«Ma infatti esiste quella per i bambini piccoli, il problema è che non ci hai fatto attenzione e si è rotta il naso!» Rispondo con sufficienza.
Lui non replica ma gira gli occhi, guarda il vuoto «Dovrò disdire» torna alla realtà guardandomi come se avesse visto un fantasma.
«Si?» Non capisco perché quell'espressione.
«E se,...se la cena di sta sera,...se avessero organizzato una cena tutti insieme?»
«Cavolo, se è così,... dobbiamo sembrare natura-»
«Non dirlo! Nei film lo dicono sempre e poi si comportano in modo cringe e sospetto!» Mi interrompe.
«Ok,... facciamo come al solito, comportiamoci da amici non da innamorati, easy no?» Dico pensando.
«Si» Conferma anche lui pensieroso.
«Però ci vestiamo abbinati» Concludo dopo un po' di silenzio, sorridendogli e lasciandogli un bacio a stampo.
• ore dopo, a casa Hunter •
«Bene, e anche storia finita, ricordati di ripassare anche domani mattina con la mappa, stesso per te, complimenti, siete state brave, datemi il cinque» Esclamo alzando le mani, ognuna mi da il cinque, siamo ancora sedute al tavolo quando una chioma dorata fa il suo ingresso in sala.
«Finito i compiti?» Mi chiede l'amore della mia vita abbracciandomi da dietro.
«Si» Rispondono all'unisono.
«Ciao Riccioli d'oro» Lo saluto con un bacio su uno dei bracci avvolti intorno a me.
«Occhi blu, hai già fatto letteratura?» Mi domanda staccandosi per non dare troppo nell'occhio.
«Si, ma tu sei bravo a farla, perciò stai cercando di scambiare i compiti di letteratura per quelli di matematica» Rispondo dimostrando che non sono ingenua.
«Beccato!» Annuncia alzando le mani come fosse in arresto.
«Sono le sei» Mi fa notare Alexa.
«Già, grazie Lex, allora vado, ci vediamo, ciao bella gente» Li saluto prendendo la borsa.
Uscendo incontro la signora Hunter nel vialetto.
«Ciao cara» Mi saluta mentre passa.
«Salve» Rispondo aprendo la macchina.
Torno a casa, sono le 6:05.
«Dov'eri finita? Avevo detto alle 6, sei in ritardo!» Mi sgrida mio padre agitato.
«Wo, ehi calmiamoci tutti un secondo, che succede?» Domando cercando di capire.
«N-niente, è che, niente, dopo conoscerai una nuova persona divenuta importante per me, e così, sono preoccupato che non ti stia simpatica, sei veramente severa su ciò che ti piace e su cosa no» Risponde sedendosi.
Cavolo, noto solo ora che è in smoking, che eleganza.
«Dai andrà bene, e poi anche se non mi starà simpatica mentirò a riguardo ok? L'importante è che tu sia felice» Lo rassicuro appoggiando una mano sulla sua spalla.
«Non mi abbracci?» Chiede sorpreso.
«È rischiare di sgualcire lo smoking? Scherzi spero?» Rido.
«Vestiti elegante, ma non troppo, andiamo in posto raffinato, magari qualcosa di rosso» Mi informa.
«Prenderò spunto da te» Lo avviso già nell'altra stanza con l'anta della cabina armadio spalancata.
"Ehi di che colore sei vestito?" Scrivo al mio ragazzo.
"Rosso e bianco, è l'unico che mia mamma mi ha lasciato mettere ahahah" Risponde.
"Vada per il rosso, che tonalità è?"
"NON LO SO, È ROSSO!"
Sospiro. "Ok, ciao"
Prendo un completo rosso con scarpe nere:
Arriviamo al ristorante.
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