Capitolo .13.


Ieri sera quando sono andati via abbiamo fatto la maratona di film degli x-men con grande apprezzamento anche da parte delle gemelle.

Siamo andati a letto molto tardi, e sta mattina è stata una vera fatica alzarsi.

Suona la sveglia, impostata mezz'ora prima perché dobbiamo anche far preparare le bambine e portarle a scuola.

Mi preparo velocemente e vado a controllare che Charles sia sveglio.

Quando arrivo in camera sua è ancora lì che dorme.

«No caro, ti devi alzare!» Lo ammonisco aprendo le tende per far entrare la luce.

Lui fa dei versi contrariati.

Gli afferro una mano e cerco di tirarlo su.

Ma invece per mia sorpresa, mi tira lui giù.

«No Charles! È tardi!» Cerco di liberarmi dalle sue braccia e di rialzarmi.

«No resta qui» Mi dice abbracciandomi più forte.

Sospiro e smetto di sprecare le mie forze.

«Brava» Si congratula dandomi un bacio.

«Amore mio, ti prego, dobbiamo anche portare a scuola le tue sorelle» Gli ricordo guardandolo negli occhi.

«Oh cavolo è vero! Cosa ci facciamo ancora qui!» Esclama saltando in piedi.

Era senza maglietta, e indossava solo dei pantaloncini.

Cerco di non farci caso, alzo gli occhi al cielo e vado a preparare le colazioni.

Dopo di che vado a svegliare le bambine.

«Principesse?» Le chiamo aprendo piano la porta.

«Siamo già sveglie, adesso arriviamo a fare colazione!» Mi grida Alexa dal loro bagno in camera.

«Ok» Rispondo andando in camera a prendere il mio zaino, lo lascio poi vicino alla porta così non me lo dimentico.

«Io sono pronto» Annuncia Charles con il suo zaino nero con i pianeti bianchi in spalla.

«Bene, hai fatto colazione?» Gli chiedo aggrottando la fronte.

«Si l'ho fatta, metto gli zaini in macchina» Mi avvisa prendendo anche il mio.

«Eccoci» Dicono Aly e Lex sedendosi ai loro posti per fare colazione.

«Siete stati tutti velocissimi!» Commento essendo le 7:20, hanno fatto tutti colazione, sono vestiti, hanno gli zaini pronti, li avevo sottovalutati.

«Già, mamma ha detto di non farti impazzire» Mi informa Alycia.

«Ah, beh grazie» Rispondo ridacchiando.

Usciamo di casa e saliamo in macchina, le gemelle dietro e noi due davanti.

«Avete messo le cinture?» Chiedo loro.

«Si» Mi rispondo all'unisono.

«Allora vado» Dice Charles accendendo la macchina e partendo.

«Sai dov'è la loro scuola o devo mettere il navigatore?» Chiedo al mio ragazzo.

«Tranqui lo so» Mi risponde mandandomi un bacio sulla guancia.

Gli sorrido.

Le lasciamo a scuola e loro raggiungono le loro amiche.

«Non male come prima mattina» Commento scendendo dalla macchina una volta arrivati alla nostra scuola.

«Già» Mi risponde felice dandomi un bacio.

La giornata scolastica tra una lezione e un'altra passa velocemente.

Usciamo da scuola.

«Ora le andiamo a prendere?» Domando al mio fratellastro mentre camminiamo verso la macchina.

«Si, andiamo da loro e poi facciamo i compiti mentre le aspettiamo» Risponde aprendo la portiera.

Parcheggiamo vicino alla scuola e nel mentre facciamo i compiti insieme.

Dopo circa un'ora sentiamo la loro campanella suonare, rimettiamo i libri negli zaini e ci avviciniamo a piedi alla scuola.

«Ciao ragazze» Le saluto, stanno parlando con altre due bambine.

«Ciao Eve» Mi salutano tornando a concentrarsi nella conversazione.

«Avril andiamo?» Domanda la madre di una delle bambine avvicinandosi.

«Salve» La saluto sorridendo.

«Ciao Charles, tu sei la nuova sorella giusto?» Mi chiede quest'ultima.

«Si, mi chiamo Eve» Rispondo cercando di sorridere.

«Mamma possiamo fare un pigiama party sta sera?» Domanda Avril alla madre riferendosi a lei e alle amiche.

«Certo tesoro» Acconsente lei.

«Charlie possiamo andare al pigiama party?» Gli chiedono le gemelle facendo gli occhi da cerbiatto.

«Lo sapete che mamma ha dato il comando a Eve, perciò chiedete a lei» Risponde, comodo così eh?

«Evelyn possiamo?» «Ti preegoo»

«Va bene» Cedo.

«Evvivaaa!» Esclamano felici.

«Domani mattina le porto io a scuola» mi avvisa «andiamo?» Chiede poi a loro.

«Ciaoo» Ci salutano.

«Bene, niente bimbe, niente genitori... siamo solo noiii» Dice felice Charles cercando di non urlare.

Faccio un balletto per la gioia poi torniamo a casa.

Parcheggia nel vialetto di casa e scendiamo per entrare in casa.

Ci manca poco per entrare e Charles cosa fa? Mi prende in braccio a mo' di sposa.

«Ma che fai? Devo aprire la porta!» Protesto divertita reggendomi.

«Apro io!» Mi risponde entrando, una volta dentro molliamo gli zaini come capita, e ci richiudiamo la porta dietro.

Protesto per tornare a toccare il suolo e mi fa scendere.

«Grazie» Dico, lui mi sorride e poi mi bacia.

Ricambio e gli appoggio una mano sul viso mentre lui mi stringe i fianchi.

Ci spostiamo andando verso il salotto, mi prende in braccio a mo' di koala.

Lego le gambe dietro la sua schiena, mentre lui lentamente mi stende sul divano.

Mi suona il telefono.

«Brutti infami!» Esclama Charles scocciato.

«Chi cazzo mi ha riattivato la suoneria!?» Chiedo molto infastidita staccandomi dal mio ragazzo.

Controvoglia vado a prendere il telefono e rispondo con tono nervoso «Pronto?»

«Ehi bambina mia che succede?» Mi chiede mio padre dall'altro lato del telefono.

«Oh ciao papà, niente, lo sai come sono, stavo leggendo ed è suonato il telefono, per qualche magia nera non era insonorizzato e mi ha disturbata» La situazione era già accaduta, perciò con le mie grandi abilità da attrice non si nota che mento.

«Mi dispiace ahaha, Susan voleva sapere se siete ancora tutti interi» Mi informa ridendo.

«Tranquilli, non ci hanno e non ci siamo amputati nulla ahahah, come si sta in Costa Azzurra?» Chiedo sorridendo anche se non mi può vedere, intanto prendo lo zaino e lo porto su in camera.

«Bene, qua sembra ancora estate, il mare fa molta scena» Mi racconta.

«Immagino, bene se non vi dispiace io ora avrei anche dei compiti da fare perciò...» Li scarico.

«Ma certo, perdona il disturbo, a domani ciaoo» Mi saluta.

«Ciaooo» Attacco, appoggio lo zaino vicino alla scrivania, insonorizzo il telefono e sospiro.

Charles sbuca dal corridoio e si appoggia allo stipite della porta.

«Ciao compiti» Lo saluto sorridendo.

«Dove eravamo rimasti?» Chiede prima di venirmi incontro.

Lo bacio, mi gira in modo da dargli le spalle, so esattamente cosa sta facendo, mi appoggia le mani sui fianchi.

Apro le braccia e dico «Jack sto volando!» si... adoriamo prendere in giro quella scena.

Ridendo mi rigiro «Oh no, abbiamo preso un iceberg!» Esclama buttandomi sul letto.

Non riesco a smettere di ridere.

Si regge con le braccia per non schiacciarmi mentre mi bacia.

Lo attiro a me e ribalto la situazione mettendomi sopra, all'inizio anch'io mi reggo con le braccia, ma poi lui mi tira per i fianchi per farmi appoggiare a lui.

«Ehi aspetta» Mi dice smettendo di baciarmi tirandosi su, rimango seduta sopra le sue gambe «Che c'è?» gli chiedo preoccupata.

«No niente, è solo che, non lo so, potresti dire che sono strano, ma qui insieme a te mi sento il ragazzo più fortunato del mondo» Mi guarda negli occhi dolce.

«Amore mio, io sono la ragazza più fortunata del mondo ad averti!» Replico sorridendogli.

Abbiamo continuato e...

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Lo so, vi ho illusə che avrei scritto un contenuto più esplicito ma il punto è, sarebbe stato +18, da segnare altrimenti a Watty non va bene, e poi certe cose non le dovrei nemmeno sapere perciò è meglio così, e poi sono certa che "il pubblico" che sta leggendo non ha più di +18 perciò vi sto facendo un favore cercando di conservare la vostra innocenza il più a lungo possibile, dato che a me questa possibilità non è stata data avendo avuto dei pervertiti come compagni delle elementari.

Spero comunque di non aver urtato la sensibilità di qualcuno, e che il capitolo vi sia piaciuto, a presto cuori <3

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