Capitolo .5.
CHARLES' POV
Ieri ho ricevuto una chiamata dall'ospedale che mi informava del fatto che la mia ragazza si trovava lì, quando arrivo la trovo che abbraccia un altro, ha detto che non significava niente e abbiamo dormito...
Allora perché mi sento come pugnalato all'addome se in realtà mi importa solo che lei stia bene?
I misteri della vita.
Questa mattina ho riaccompagnato Eve a Yale per le lezioni, e controvoglia l'ho lasciata lì, a cavarsela da sola...
Se si facesse di nuovo male e questa volta non ci fosse nessuno ad aiutarla?
CHARLES COSA VAI A PENSARE DATTI UNA CALMATA PRIMA DI FARE UN INCIDENTE!!
Già, perché, ecco, sto guidando.
Si lo so, il mio tono saccente non si sente attraverso le parole scritte... WAIT A MINUTE!!
Forse non dovrei sapere che quello che dico sono solo parole scritte su un app per scrittori... e che se muoio non muoio davvero perché l'autrice mi può resuscitare...
Io 🤝 rompere la quarta parete 😎
Che figo che sono ehehehe.
Vabbè TORNANDO A QUELLO CHE DICEVO.
Devo eliminare le mie preoccupazioni ossessive per Eve... mi ci vorrà un elettroshock.
Sento il telefono squillare.
Guarda te che fortuna! Sono appena arrivato e quindi posso rispondere... che coincidenza...
Non io che mando messaggi velati...
CHARLES CONCENTRATI.
Prendo il telefono e noto essere un numero sconosciuto.
Rispondo?
Naaaah...... che domande mi faccio?!
Premo sul tasto verde «Dichiara chi sei» rispondo in modo drammatico.
«Charles? Sono Iris, del 18b» Dice la voce di una ragazza dall'altro lato, non sembra molto felice...
«Che succede?» Chiedo senza specificare che sono io.
«Will è andato a fare serata e non lo trovo, ha detto qualcosa su dove andava o se aveva intenzione di fare qualcosa?» Domanda irritata.
«Mi dispiace mi sa che hai sbagliato numero arriveder-» provo a mettere giù.
«No ti prego! ... sono disperata» Supplica velatamente il mio aiuto.
«Aspetta faccio una chiamata» Metto giù.
Come ha avuto il mio num- ah, Chris.
«Che vuoi?» Mi chiede con "gentilezza" la persona più socievole del mondo.
«Ciao Margareth» La saluto girando gli occhi sorridendo.
«Charleston» Risponde con lo stesso tono.
«Smetti per favore? Il mio nome è già intero, e poi Charleston è una città del Carolina del Sud!» Protesto, colto, a differenza sua.
«Addio Charles» Fa finta di star per riattaccare.
«Aspetta! Mi ha chiamato un'amica di Will, chiede se l'ho visto, dove l'hai visto l'ultima volta?» Le domando con un tono che fa pena, perché sembro sempre un cane bastonato quando parlo?
«Ma è il mio amichetto Charlie che parla?» Chiede una voce vivace.
«Trovato» Commenta Maggie rassicurandomi divertita.
«Dove siete?!» Dico alquanto stranito.
«Eehmm... nella stanza di due quadrigemini» La sento esitante mentre ha una risata che sembra dire "ops forse non doveva saperlo".
Ma si può essere brilli anche dopo molte ore da che..? Vabbè lasciamo stare, ho domande più importanti.
«A fare cosa...?» Mi "scandalizzo" cercando di non ridere.
«Eehmm» Risponde senza rispondere.
«In quattro!?» Salto su scioccato ridendo.
«Eeeeehhhmmmmm» Fa la stessa cosa di prima.
«SERIA?! Respect sis ahahaha» Le dico, wow, cioè... complimenti? Non so cosa dire,... che si dice in queste occasioni?
Ah giusto, si mette giù.
«Grazie Margareth, addio Margareth» Metto giù sgranando gli occhi.
Richiamo Iris «Hey, Will sta bene, è con una mia amica» La informo.
«Una TUA amica?» Ripete scettica come se Maggie fosse tipo un demone o simile, solo perché è una mia amica.
«Si, la mia MIGLIORE amica» Dico offeso.
«Ok ok, calmati, suppongo...» inizia, poi si blocca.
«Si...» la incalzo pur di sentire "grazie Charles, apprezzo che tu mi abbia aiutata anche se ti tratto male".
«Beh... grazie, ecco, ciao» Mette giù a disagio.
Scuoto la testa disapprovante «Almeno mi ha ringraziato, è già qualcosa» Dico ad alta voce anche se nessuno può sentirmi.
Vado a lezione.
EVELYN'S POV
Finalmente sono di nuovo in camera mia.
Mi sembra passata una vita, e invece sono state solo un po' di ore.
La prossima lezione ce l'ho il pomeriggio, perciò ora sono in stanza, senza niente da fare...
Devo trovarmi un hobby.
MA- IO AVEVO UN HOBBY!
Però non c'è nessuno di cui mi possa fare gli affari... uffa.
Vabbè camminiamo a caso per la stanza.
Mi alzo dal letto e inizio a camminare in giro da un lato all'altro.
Sono nello spazio di Eileen quando vedo una borsa di stoffa che sembra stata nascosta in malo modo sotto al letto.
«Oh ecco che ritorna il mio hobby preferito» sorrido facendomi gli affari suoi.
Prendo la borsa in mano e inizio a guardarla.
Sembra una normale borsa di stoffa, è gialla con tonalità pastello, ha un sole arancione e un onda azzurra sul lato frontale.
Noto che dentro c'è un nome scritto con un filo dorato.
«Eleanor C.» Leggo.
Non è il suo nome.
Sto per metterla via quando la porta della stanza si apre e Eileen si blocca sull'entrata, un po' sorpresa, ma non in senso buono.
«Che stai facendo?» Mi domanda cercando di mantenere la calma.
«Io- ehm, ho visto questa a terra e ho creduto che fosse caduta, te la stavo raccogliendo» Mento con disinvoltura.
«Grazie» Risponde senza sorridere reggendomi il gioco.
Si decide ad entrare e mi prende la borsa dalle mani, senza strapparla.
«Chi è Eleanor?» Le chiedo prendendo un gran respiro.
Mi guarda impassibile, senza dire nulla, si siede sul suo letto e si sdraia.
«Una ragazza distrutta e arrabbiata con il mondo che cerca di cambiare vita» Mi risponde esitante dopo un po'.
Ok?
Sospira «Ma... è anche una stronza che ha abbandonato il fratello per qualcosa di cui lui non ha colpa»
Non so che dire accidenti a me!
Sono bloccata vicino a lei, muta, oh santo cielo qualcuno mi salvi!
«Devo... faccio una telefonata» Conclude uscendo solo con il telefono.
«Certo» finalmente dico qualcosa.
Quando chiude la porta dietro di se corro dalla mia parte della stanza.
«Devo smettere di impicciarmi negli affari degli altri, devo trovarmi un VERO hobby» Inizio a scrivere queste parole, per poi riscriverle altre cento volte...
Magari è la volta buona che mi entra in testa.
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