11 - Il potere del Fuoco

Avviso prima questa volta:

questo è l'ultimo capitolo che caricherò qui su wattpad. Niente tagli (tranne uno piccolo piccolo). Tutto ciò che leggerete sarà ciò che succede in versione integrale.

Hope you enjoy.

Aspetto commenti per sapere com'è andata.

Artemide

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È colpa mia.

Non fa che ripeterselo. E non fa che convincersene.

È stata lei a pensare che c'è sempre un clone di Viky nella scuola e l'altra Grace lo ha sentito. Nel momento in cui si sono trovate nella stessa città le loro menti, tenute accuratamente separate da uno scudo di Dafne, sono state pericolosamente vicine.

E una Grace ha pensato a Viky perché l'altra in qualche modo glielo ha chiesto. Ha tentato di arrivare per prima per avvertire la Custode, ma non ce l'ha fatta. Si è lasciata sopraffare dal suo clone.

Sa che nessuno incolpa lei di ciò che è successo, ma ciò non toglie che sia effettivamente colpa sua.

Sono tutti riuniti nella sala grande, quella in cui si raccolgono i ragazzi del primo anno prima di essere smistati. Custodi, argentei, Ombre, segugi e alcuni allievi, sono tutti qui, riuniti in gruppetti e immersi nel brusio generale.

Sono arrivati molti immortali, ma il Custode del Tempo ancora non si fa vivo. Non vuole venire perché porterebbe brutte notizie?

Lo stomaco di Grace non fa che serrarsi sempre di più ad ogni minuto che passa. È seduta vicino a Mirta ed Irvan con Oscar, l'Ombra, che le gironzola intorno, ma i suoi occhi sono fissi sulla sua Custode.

Viky, rigida e spigolosa come al solito, se ne sta al suo posto, seduta sul bordo della sedia con aria astiosa e indisponente, come se ce l'avesse con il mondo interno. Sembra la stessa di sempre, ma Grace ha notato che si è sdoppiata parecchie ore prima e che del suo clone non c'è traccia. Che stia permettendo solo a metà di se stessa di disperarsi mentre l'altra metà mantiene la calma?

Sarah le è rimasta accanto tutto il tempo, senza mai rivolgerle la parola, ma rivolgendole spesso sguardi di supporto, anche se la Custode dell'Acqua è l'ultima persona da cui ci si aspetterebbe un simile trasporto per quella del Fuoco. A farle davvero da angelo Custode, però, è il fratello. Torak ha passato la maggior parte del tempo in piedi alle sue spalle, le mani strette allo schienale della sua sedia mentre suoi cloni si aggiravano per tutta la stanza per dare istruzioni e direttive. Nonostante questo, però, anche lui come tutti gli altri non sembra sapere davvero cosa fare. Grace sospetta che l'immortale si senta in colpa per la sorte della sorella almeno quanto lei.

-Dobbiamo sperare che Marvin e gli altri riescano ad arrivare a Kalia in tempo.- sta dicendo Mirta, seduta proprio accanto a lei.

-Non potete usare i vostri poteri per vedere cosa stanno facendo?- chiede l'argentea in piedi davanti a loro.

-Sono anche i tuoi poteri.- replica Mirta -E comunque ci ho già provato, ma c'è qualcosa che non va, è come se ogni tanto mi perdessi dei pezzi.-

La ragazza argentea annuisce. Vista di profilo è abbastanza graziosa, ma di fronte gli occhi eterocromi le fanno sembrare il viso fastidiosamente asimmetrico. -Significa che Marvin usa i suoi poteri per fermare il tempo.- Si guarda intorno come se aspettasse impazientemente qualcuno, i capelli rossi che sventolano prima a destra e poi a sinistra. -Comunque io non riesco a vederli, non conosco i vostri amici così bene da individuarli.- aggiunge dopo essersi assicurata che non sia arrivato nessuno di nuovo.

-In ogni caso è inutile.- interviene Irvan -Non hanno portato Viky a Kalia, ma da Carlos Cahill. È lui che mira ad essere il nuovo Custode del Fuoco.-

-I nostri sistemi non hanno rilevato niente nella sua sede.- replica l'argentea, Ilaria, ma non sembra troppo convinta di quello che dice.

-Ci hanno messo parecchio anche trovare Kalia, ed è una città intera.- ribatte Irvan.

L'argentea lo fulmina con lo sguardo. -Una Custode è molto più potente di una città, il segnale sarebbe più forte.- Sospira. -Evidentemente non l'hanno ancora tirata fuori dall'anomalia. Comunque i migliori argentei dell'Ordine stanno pattugliando la zona. La sede Cahill è circondata sotto questo punto di vista, ma non penso che i Cacciatori abbiano intenzione di uscirne. In ogni caso, neanche i più forti di noi potrebbero tenere testa a Martina.-

Mirta si agita sulla sedia. -Allora dobbiamo entrare noi. Ci sarà pur qualcosa che possiamo fare.-

-Ci stiamo lavorando, tutti quelli che vedi in questa stanza ci stanno lavorando, ma non è semplice. La sede è ben protetta. Già solo superare draghi e angeli sarebbe un'impresa e ormai hanno dalla loro parte anche gli occultatori dei Suspirian.-

Questa notizia sembra colpire in particolar modo i gemelli. -No!- geme Mirta.

Ilaria le rivolge un sorriso dispiaciuto. -Si sono ufficialmente trasferiti appena hanno saputo del rapimento di Viky.- Sembra assurdo parlare del rapimento di qualcuno che si trova a pochi metri di distanza.

-Tutti?- chiede Irvan.

Ilaria scuote la testa. -Vostro padre è riuscito a mettersi in comunicazione con qualcuno appena in tempo, ma si tratta davvero di poche persone, occultatori che non sono mai stati del tutto fedeli alla setta. La vostra amica Talia è riuscita a portarsi dietro Noah- questo sembra sollevare Irvan -e lui a sua volta si è fatto seguire da alcuni suoi amici, Edgar e Adrian. Sono degli argentei a proposito! Gli altri occultatori non li conoscete.-

-Dove sono ora?- domanda Mirta.

-Niente meno che alla Colonia.- Ilaria riferisce la notizia sporgendosi in avanti e spalancando leggermente gli occhi, come se fosse una notizia di gossip particolarmente piccante. -Vedrai quante aria si daranno ora gli illuminatori per aver "prestato soccorso al nemico naturale". Non che l'abbiano fatto di propria spontanea volontà o l'abbiano presa bene, ma l'alleanza con l'Ordine argenteo ora impone loro di essere più tolleranti in simili questioni.-

Grace non può fare a meno di interromperli. -Questo non ci aiuterà a fermare mio padre.- esclama.

Tutti e tre i ragazzi trasaliscono e si voltano a guardarla. È rimasta in silenzio così a lungo che forse si erano scordati della sua presenza.

-No, è vero.- ammette Ilaria incrociando il suo sguardo -Ma ti assicuro che gli argentei stanno facendo il possibile...-

-Non è vero.- ribatte -Sono certa che stanno tentando di elaborare eccellenti piani, ma questa è un'emergenza. Non possiamo aspettare di avere la soluzione perfetta, si tratta di intervenire immediatamente, di correre il rischio.-

L'espressione di Ilaria non perde la propria gentilezza, ma il suo tono si fa leggermente più duro, diplomatico più che amichevole. -È un rischio molto alto, Grace, ho ti sei dimenticata di Martina? Di quanto facilmente potrebbe mettere fine alle vite di chiunque le sta vicino? In tutto questo tempo... posso solo immaginare quanto potere abbia accumulato.-

Grace esplode. Non è da lei alzare la voce, ma per una volta non riesce a trattenersi. Che il contatto ravvicinato con il suo clone rovesciato abbia alterato qualcosa in lei? -È della Custode del Fuoco che stiamo parlando!- urla, e buona parte dei presenti tace istantaneamente -E noi stiamo lasciando che i Cacciatori ne facciano quello che vogliono. Non possiamo permettergli di conquistare un simile potere! Se saranno in grado di controllare il Fuoco nulla li fermerà più, nulla!- scatta in piedi -E sarà solo l'inizio. Quanto ci vorrà perché tornino a prendersi l'Acqua, l'Aria e la Terra? E quanto toccherà alla Vita e alla Morte? Se volesse persino il Tempo?-

Ormai nella sala è calato il silenzio totale.

Grace non si ferma, ormai le parole sono come un torrente in piena che sfocia inarrestabile dalla sua bocca. -E se Martina riuscisse davvero ad uccidere tutte le Custodi e tenesse per sé il loro potere? Se riuscisse, da sola, a controllare tutto? A questo avete pensato voi dell'Ordine?-

Ilaria fa un passo indietro. Tutti sembrano ritrarsi impercettibilmente da Grace, o dalla sua idea.

-Ci vuole un piano, sì, ma in fretta. E dobbiamo correre il rischio.-

Si guarda intorno in cerca di sostegno, ma nelle facce intorno a sé legge solo un profondissima preoccupazione, o consapevolezza nel caso delle Custodi.

Improvvisamente Grace si sente di nuovo piccola. Si domanda come possa apparire, una ragazzina bassa ed esile con un nido di capelli biondi e il viso scavato dal senso di colpa. Le sue parole si stanno disperdendo nell'aria e non ne trova altre. Il trasporto che ha messo nel discorso si sta perdendo.

Proprio mentre Grace sta per lasciarsi scivolare di nuovo sulla sedia, da un estremo della stanza si leva un voce familiare, tranquilla ed energica allo stesso tempo.

-Sapevo che l'avresti detto.- afferma Irina avanzando nella sala con Devonne alla sua destra e Jared alla sua sinistra -Ma davvero non riuscivo a credere che l'avresti fatto davvero.-

Alla loro apparizione segue immediatamente un brusio basso e concitato e il movimento di teste che si voltano in direzioni diverse, chi per guardare meglio, chi per gira per dire qualcosa ai compagni.

-[...]- comincia Dafne guardandosi intorno.

-Mio padre non verrà.- la precede Irina -E sinceramente non so come interpretare questa sua decisione. Forse non vuole dare cattive notizie, forse semplicemente non avremo bisogno di lui, chi può dirlo?-

A giudicare dalle espressioni delle Custodi è chiaro che nessuna di loro aveva pensato alla seconda ipotesi.

-Perciò- chiede Mirta alzandosi in piedi e rivolgendosi a Irina -che cosa facciamo?-

-Innanzitutto andiamo da Carlos Cahill. Per quanto preparati, i Cacciatori avranno problemi a respingere un attacco di massa.-

-Non abbiamo prove che Viky sia stata portata da Carlos Cahill.- replica Ilaria.

-Dove altro potrebbe essere? Di certo non portano la Custode del Fuoco a Kalia, la Città dell'Aria.-

-Ci sono molti posti...-

-Bene.- la interrompe la figlia del Tempo. Sposta lo sguardo su Mirta e Irvan. -Potete vedere dov'è Viky?-

Irvan scuote la testa. -Ci abbiamo già provato. Che sia dovuto ad un potere di Martina o alla runa delle anomalie, non riusciamo a vederla.-

-E se ci riusciamo, la vediamo qui.- aggiunge Mirta accennando con la testa alla stanza e alla Custode del Fuoco seduta insieme alle altre.

-Che mi dite di Miranda?- continua Irina, chiamando sua madre per nome -O di Carlos stesso? È lui che diventerebbe il nuovo Custode del Fuoco, di certo si trova nello stesso posto. Così come Martina. Travate loro e troverete Viky.-

Mirta e Irvan si scambiano un'occhiata imbarazzata. Come hanno fatto a non pensarci?

La verità è che la cattura di una Custode ha scoraggiato tutti. Persino le altre cinque sembrano aver perso parte della loro forza. Se Martina può catturarle tanto facilmente, se i suoi poteri sono di una tale portata, che speranze hanno?

Una volta risvegliato il loro lato argenteo, ci vuole poco per individuare Martina. È nello studio di Carlos Cahill, dove loro stessi sono stanti, anche se adesso sembra passata un'eternità da allora. Il padre di Grace sta dando direttive ad un gruppo di Cacciatori, ma la sua voce non è che un sottofondo costante. Martina sta davanti alla vetrata alle loro spalle, fissando la strada che conduce all'edificio come se aspettasse di vederli arrivare da un momento all'altro. Come se li stesse aspettando.

-È da Carlos.- conferma Mirta prima ancora che la visione sia sparita dai suoi occhi -Ma ha tutta l'aria di essere una trappola.-

-Le altre Custodi non devono superare il perimetro della sede.- afferma Ilaria con decisione. Ha un telefono in mano e probabilmente sta contattando gli argentei già appostati.

-Come facciamo ad intervenire se rimarremo fuori?- ribatte Marta -Agire a distanza e senza una visione chiara degli eventi non è affatto come essere all'interno.-

-Non potete esporvi ad un simile rischio.-

-Io sì però.- interviene Viky -È di me che stiamo parlando e non intendo stare a guardare mentre qualcun altro tenta di salvarmi.-

Dopo un momento, sia Ilaria che Irina annuiscono.

-Come faremo a superare le difese esterne?- chiede l'argentea abbassando di nuovo lo sguardo sullo schermo del cellulare.

-Useremo i rovesciati.- annuncia Irina -Sono fedeli a Carlos Cahill, perciò loro potranno entrare.-

Ilaria alza lo sguardo dal telefono e scuote la testa. -Un blocco è un blocco per chiunque e in ogni caso non credo che i Cacciatori apriranno loro le porte, specialmente in questo momento. Avevano bisogno di spie all'interno di Victoria, non di altre reclute.-

-Io credo- replica Irina guardando questa volta Dafne, come se volesse comunicarle mentalmente qualcosa di più di quanto possa esprimere a parole -che le difese che Martina ha innalzato siano selettive, come certi scudi della Vita, come quello che usato ad Halloween per tenere i Cacciatori lontani dal palco. Se ho ragione, i rovesciati potranno entrare in quanto fedeli a Carlos Cahill.-

Segue qualche istante di silenzio.

-È una possibilità.- ammette Dafne dopo un po', ricambiando lo sguardo fisso di Irina -I tuoi argentei hanno modo di scoprilo prima che arriviamo?- chiede poi rivolgendosi ad Ilaria.

-Non sono miei.- replica istintivamente la ragazza -Ma credo che sì, possano scoprirlo.- Riprende a digitare freneticamente sulla tastiera del telefono.

Marta sposta la sedia in modo da rompere il cerchio chiuso formato dalle Custodi e protendersi verso la figlia del Tempo e gli argentei.

Grace, Irvan e Mirta fanno lo stesso, imitati da tanti altri ragazzi, e la nuova disposizione sembra rendere tutti più partecipi.

-E una volta entrati, esattamente, come potranno esserci utili i rovesciati?- incalza Marta.

Dafne anticipa le parole di Irina leggendole nella mente. -Creerò una connessione con le loro menti. Potrò controllarli, anche a distanza. Essendo sotto ipnosi saranno facili da controllare, non opporranno resistenza.-

Irina annuisce. Accenna con la testa a Jared, ancora posizionato accanto a lei. -Persino i poteri di Martina, non sono pura e semplice volontà, seguono dei principi. Se le sue difese sono "programmate" per lasciar passare solo coloro in cui percepiscono fedeltà ai Cacciatori. I rovesciati lo saranno nel loro subconscio, anche se non sono padroni di lo stessi.-

-E sono, effettivamente, programmate così?- domanda la Custode della Terra.

Tutti voltano la testa verso Ilaria. Lei se ne rende conto solo dopo un po' e per un attimo sembra in imbarazzo. -Sembra di sì. Gli scudi selettivi hanno una specie di frequenza diversa da quelli assoluti. Ci stanno lavorando con i segugi.-

Viky si muove sulla propria sedia. Il fratello, in piedi dietro di lei, le mette una mano su una spalla. La Custode se la scrolla di dosso, ma poi si appoggia di più allo schienale come se volesse stargli più vicina. -E una volta entrati, cosa faremo?-

-Entreranno solo i rovesciati.- Irina si volta verso Mirta e Irvan. -Voi in particolare dovrete rimanere all'esterno insieme a noi. Ci servono i vostri poteri per seguire tutti gli spostamenti di Martina e Carlos, dobbiamo sapere dove sono e cosa fanno.-

-Sarà difficile per me controllare tutti i rovesciati contemporaneamente.- interviene Dafne rivolgendosi ai propri studenti -Avrò bisogno di tutti gli allievi della Vita abbastanza abili. Creerò una connessione tra le nostre menti, simile alla Rete delle Colonie illuminatrici, e ognuno di voi controllerà un rovesciato, si muoverà con il suo corpo attraverso l'edificio, usufruirà dei sui sensi. La rete servirà a soccorrerci a vicenda in caso di necessitò, in modo di non perdere il controllo su nessuno di loro. Dovremo riuscire a trovare e raggiungere il clone di Viky per farla scappare. Ciò significa affrontare ogni Cacciatore che cercherà di fermarci.-

Gli allievi della Vita presenti nella stanza si scambiano diverse occhiate prima di annuire con decisione. Qualcuno si allontana per andare a chiamare altri compagni.

-Significa esporli a Martina!- protesta intanto Sarah -Sono appena dei ragazzi, dei bambini. Significa sacrificarli. Saranno anche dei rovesciati e i tuoi allievi al sicuro con noi, ma quei ragazzi possono ancora essere salvati e riportati alla normalità.-

-Hai in mente un altro modo?- replica Marta rifilandole un'occhiataccia -Quando i Cacciatori li hanno mandati qui per spiarci li ritenevano esattamente questo: sacrificabili. Se Dafne non li controllasse sicuramente ci si rivolterebbero contro.-

Sarah scuote la testa. -Una volta dentro potrebbero facilmente trovare anche lo specchio dei Suspirian e riattraversarlo. Tornerebbero normali in questo modo.-

Una nuova ondata di mormorii si propaga tra i ragazzi nella sala.

-Ci penserò io.-

A parlare è stata Grace. Di nuovo, si ritrova al centro dell'attenzione.

-Io so dove si trova lo specchio e sono certa di poter superare le difese come il mio clone rovesciato. Una volta entrati, i rovesciati saranno in troppi perché i Cacciatori possano controllarli tutti e in ogni caso si fidano di loro. Li condurrò a gruppi allo specchio.- fa una pausa, poi punta lo sguardo su Dafne -Una volta tornati normali saranno ancora ipnotizzati e controllati da voi?-

Dafne annuisce. -Si può fare. Li liberemo dal controllo quando saranno di nuovo con noi. In ogni caso saranno molto confusi.-

Leggermente sollevata, Sarah torna a prestare attenzione a Viky.

-I ragazzi si occuperanno dei Cacciatori. Io mi occuperò di Carlos Cahill.- afferma la Custode del Fuoco -Senza di lui, uccidermi per liberare il Fuoco sarebbe inutile e Martina non può permettersi di rischiare di uccidermi per sbaglio. Anche un mio clone si trova già all'interno perciò dovrei riuscire a passare.- Le altre Custodi le rivolgono un'occhiata dubbiosa. -Avranno comunque l'occasione di uccidermi, perciò tanto vale che contribuisca a salvarmi.-

Dopo diversi istanti, Sarah annuisce, ma le labbra strette e l'espressione preoccupata non esprimono né sollievo né consenso.

Di nuovo, la voce sottile di Grace si leva nel silenzio, come un cinguettio nella quiete della mattina. -Intendi ucciderlo?- chiede rivolta alla propria Custode -Intendi uccidere mio padre?-

Viky la fissa con serietà e determinazione. -Se devo.- afferma senza esitazioni.

-Se devi.- ripete Grace, quasi tra sé e sé, abbassando lo sguardo.

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La prima rovesciata sotto ipnosi che attraversa lo scudo è quella che Mirta ha combattuto nell'Esagono, la prima che hanno scoperto.

Nella sala di controllo degli argentei, la stessa in cui si è tenuta la riunione durante la quale è comparso Dæmon Suspirian, tutti trattengono il fiato. Decine di paia di occhi sono incollati allo schermo olografico proiettato su un'intera parete.

Le Custodi sono sedute intorno allo stesso tavolo circolare della riunione, solo che questa volta sono reali, non proiezioni delle rune.

La rovesciata non incontra nessuno ostacolo e Sarah tira un sospiro di sollievo. La Custode dell'Acqua è seduta tra Dafne e un clone di Viky, Vita e Fuoco.

Gli altri rovesciati seguono la prima.

Mirta e Irvan sono seduti lungo la parete opposta allo schermo, sulle sedie girevoli di due postazioni adicenti. A sinistra di Irvan, poi, è seduta Hope. Lei sembra l'unica non prestare attenzione alle immagini sullo schermo, sta monitorando qualcos'altro, qualcosa che sembra avere a che fare con il fratello e Kalia.

Irina è allo stesso tavolo delle Custodi, anche se il più lontano possibile da loro. Devonne e Jared sono ancora ai suoi fianchi, in piedi come guardie del corpo.

Mirta ha cercato di incrociate lo sguardo del ragazzo più e più volte, ma lui sembra completamente concentrato sulla missione in corso.

Grace compare nella visuale dello schermo a parete. È mischiata agli altri rovesciati, quasi nascosta completamente nel gruppo. Molti occhi seguono la sua testa bionda muoversi tra le spalle degli altri ragazzi.

Una volta superata la barriera, tutti i rovesciati si radunano nell'ampio spazio davanti all'edificio, disponendosi in lunghe linee ordinate come soldati. Grace è abbastanza centrale.

C'è anche Oscar con lei. Indossa la pelle e nessuno direbbe che si tratta di un'Ombra invece che di un ragazzo umano come gli altri. Una connessione creata tra la sua mente e quella degli altri rovesciati gli ha permesso di superare le difese a sua volta. Non ci sono altre Ombre nel gruppo.

Nella sala di controllo, tutta la parte di destra, alle spalle delle Custodi, è stata sgomberata e allargata tramite rune. Delle brandine sono state disposte in colonne, una di seguito all'altra e distanziate quanto basta perché una persona possa passarci in mezzo. Gli allievi della Vita che controllano i rovesciati vi si stanno stendendo velocemente, nella stessa formazione che hanno i ragazzi nello schermo. Degli argentei girano fra le brandine per assicurarsi che tutti stiano bene.

Dafne rimane al proprio posto con le altri Custodi, ma si abbandona completamente contro lo schienale della sedia, gli occhi chiusi e le braccia sui braccioli, l'espressione rilassata e concentrata allo stesso tempo.

Nello spiazzo, all'esterno, dei Cacciatori sono usciti dall'edificio stanno studiando i rovesciati.

Un ragazzo della prima fila fa un passo avanti e spiega che sono riusciti a scappare da Victoria durante l'attacco e che le Custodi sono troppo occupate a organizzarsi per recuperare un clone di Viky per preoccuparsi di loro.

Dei draghi camminano tra i rovesciati schierati annusandoli e squadrandoli in una sorta di versione cattiva degli argentei che girano tra le brandine degli allievi della Vita.

Nella sala di controllo Diana, la Custode della Terra, si alza dal tavolo rotondo e si avvicina a Mirta e Irvan. Essendo a sua volta un'argentea, è quella delle sei che si trova più a proprio agio nell'ambiente. Torak la segue abbandonando per un momento la sua posizione alle spalle spalle di Viky.

-Siete pronti ragazzi?-

Entrambi annuiscono e si alzano per seguirla.

Al lato dello dello schermo a parete tre postazioni sono ancora attive e piccoli schermi olografici ritagliano dei rettangoli azzurri nell'immagine più grande.

Nella postazione centrale, seduta comoda sua una sedia girevole con lo schienale reclinabile, c'è Ilaria. In testa ha una specie di cuffia trasparente piena di sensori da cui partono dei fili collegati ad un server.

Mirta e Irvan si siedono ai lati della ragazza. Ilaria tiene gli occhi chiusi, ma rivolge comunque loro un sorriso. Diana e Torak prendono delle cuffie identiche a quelle di Ilaria e le sistemano sulle loro teste.

-Vi hanno già spiegato come funzionano?- chiede Torak.

Irvan annuisce, Mirta si limita a mordicchiarsi le unghie di una mano.

-Vedremo solo ciò che vi mostreranno le vostre visioni, perciò non preoccupatevi se improvvisamente pensate a qualcosa di non appropriato.- Torak ha una voce decisa ma conciliante. -Cercate comunque di rimanere concentrati, però, ogni momento sarà molto importante. Non possiamo permetterci di perdere nessuno dei loro spostamenti.-

-Io devo seguire Viky.- si ripete Irvan.

-Io Grace.- aggiunge Mirta. Diana finisce di sistemarle la cuffia e comincia ad armeggiare con la tastiera collegata agli schermi più piccoli.

-Io mi occuperò dei ragazzi che passano da un gruppo all'altro.- interviene Ilaria.

Mirta e Irvan girano la testa verso di lei. Ha ancora gli occhi chiusi. Il suo viso appare straordinariamente simmetrico senza il particolari delle iride diverse a vista.

-Quelli a cui Grace avrà già fatto riattraversare lo schermo e che si ricongiungeranno al gruppo di Viky.- spiega Torak -Non vogliamo perdere di vista nessuno, nemmeno per un momento.-

-Ci siamo.- annuncia Diana.

Mirta riesce a sentire il momento in cui la sua cuffia comincia a funzionare. Avverte una specie di campo magnetico circondarle la testa e rendergliela più leggera. Si appoggia completamente allo schienale della sedia e stende le gambe.

Lo schermo a parete si divide in tre. Nella parte centrale, quella controllata da Ilaria, continua a vedersi l'immagine dei rovesciati schierati davanti alla sede dei Cacciatori. Le altre due sono nere con strisce grige tremolanti, come TV ancora da sintonizzare.

Mirta chiude gli occhi e fa un respiro profondo. Si concentra su Grace, come faceva quando era solo curiosa di sapere cosa facesse la sua amica, anche se sente subito i suoni nella sua mente amplificati dall'audio dello schermo.

Irvan fa lo stesso con Viky. Per un momento rimane spiazzato quando si ritrova davanti una ragazza dall'aspetto anonimo e poco interessante completamente diversa dalla Custode del Fuoco. Poi si ricorda che Sarah ha usato il contagio per modificare il suo aspetto.

Uno dei draghi le passa davanti, ma lei non si scompone e lui non si sofferma.

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-Avevi ragione- esordisce Carlos Cahill entrando nel proprio studio -diverse persone hanno superato le difese, ma sono tutti rovesciati.-

Martina è seduta composta in una delle due sedie davanti alla scrivania. Tra le mani ha la runa delle anomalie circondata da un cerchio di blocco che contiene il clone di Viky. Ha spessore e solidità, come il ciondolo di una collana invece che come un disegno su carta. Martina ci giocherella passandosela tra le dita come una grossa moneta.

Sull'altra sedia c'è Grace. Sta ascoltando musica con delle cuffiette, ma il volume è così alto che si sente anche a distanza. Muove la testa seguendone il ritmo incalzante.

-Mmm...- fa Martina -Non so, avevo sentito qualcosa di strano.-

-I draghi li stanno controllando.-

La Custode non sembra molto convinta, ma non replica. -Dovremmo procedere.- dice invece -Ho accumulato abbastanza energia e voglio avere tempo per accumularne ancora una volta finito.-

Carlos fa un respiro profondo e annuisce.

-Marty ha detto che posso venire anch'io.- annuncia Grace, quasi gridando a causa della musica forte.

Carlos rimane interdetto per qualche istante, come se la figlia avesse parlato in un'altra lingua. -"Marty"?- ripete.

Grace solleva un sopracciglio, poi indica Martina con la testa. La Custode fa spallucce con espressione divertita. O esasperata. O entrambe le cose.

-Non se ne parla.-

Grace lo fulmina con lo sguardo. Si leva una cuffietta. -Ne abbiamo già parlato. Se Martina dice che va bene allora va bene.-

-Non voglio nessun altro oltre noi.-

-Perché?- Grace gli rivolge un tagliente sguardo di sfida -Hai paura che si sbagli e trasformi me nella nuova Custode del Fuoco invece che te?-

Martina si lascia sfuggire una risata, come se l'idea di potersi sbagliare fosse così assurda da risultare comica.

-A quel punto proveresti ad uccidere anche me?- Non c'è paura nella voce di Grace, solo scherno e sana curiosità.

-Tu resta lontana e non ce ne sarà nessun bisogno.- il tono di Carlos è categorico.

Grace alza le braccia verso l'alto in un gesto di frustrazione e balza in piedi. -Non è giusto però!- piagnucola -Io voglio esserci! Voglio vedere. Quando mai mi ricapita? Per favore, papà, per favore.-

-Rimarrà fuori dal confine che creerò, ma potrà vedere.- assicura Martina -Non c'è motivo per cui non debba venire. Anzi, ci servirà almeno un testimone esterno.-

Carlos esita ancora un momento.

-Vorrei aspettare Miranda.-

Grace fa una smorfia nel sentire il nome dell'immortale e guarda Martina come se ce l'avesse a morte con lei.

-Te l'avevo detto.- fa lei -Per fortuna non hai scommesso.-

Carlos sposta lo sguardo da una all'altra più volte, sorpreso e risentito. -Bene.- dice alla fine -Andiamo.-

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I Cacciatori hanno diviso i rovesciati in gruppi assegnando loro diversi compiti. Per la maggior parte si tratta di fare la guardia a specifiche stanze o corridoi.

Viky è riuscita a farsi mettere nel gruppo più numeroso. Grace ad allontanarsi con Oscar e altri quattro rovesciati.

Si dirige senza esitazioni nel seminterrato, liquidando qualunque opposizione dei Cacciatori di guardia con frasi brevi e decise.

Quando arrivano nel corridoio giusto, rallenta. Il silenzio che regna in questo punto dell'edificio è inquietante. Gran parte delle pareti sono di pietra e i Cacciatori di guardia quasi sembrano a loro volta delle statue.

Lo scontro è breve. Tre dei rovesciati sono allievi della Terra che riescono a pietrificare le guardie. Nessuno dà l'allarme.

Buttano giù la porta e Grace entra nella stanza quasi correndo. Lo specchio è dove se lo ricorda. Ha una forma ovale molto più regolare dell'ultima volta che l'ha visto, ma è indubbiamente lo stesso specchio. Lo sente.

-Tutto qui?- commenta uno dei rovesciati -È una protezione un po' scarsa per un oggetto così importante.-

Altri due annuiscono.

-Guardate a terra.- li avvisa invece Grace.

Dalla parete a cui è fissato lo specchio partono gli estremi del semicerchio nero disegnato sul pavimento.

-Una runa di Martina.- comprende il primo rovesciato.

-Non sapevo funzionassero anche dimezzate.- osserva un altro.

Grace allunga un braccio fino a tastare con la mano la parete invisibile di energia generata dalla runa. -Direi che funziona.-

Il primo rovesciato sbuffa, poi raggiunge la parete e vi appoggia entrambe le mani. Volta la testa per guardare gli altri due allievi della Terra. -Ci sarà parecchio movimento, ho bisogno che lo conteniate.-

Entrambi annuiscono.

Osservandoli, Grace si chiede come possano adoperare la Arti dei rispettivi elementi. I rovesciati certamente ne sarebbero capaci, ma sono allievi della Vita a controllarli, a dover guidare le loro energie. È davvero così facile? I loro corpi ricordano così bene come agire, anche se la mente è assopita?

Prima che possa rifletterci troppo, il pavimento sotto i suoi piedi comincia a tremare, come se fosse solo una lastra sulle groppe di una mandria di animali imbufaliti.

Il rovesciato sembra stare spingendo la parete. Grace rimane a guardarlo con gli occhi leggermente spalancati mentre il muro arretra.

Sul pavimento si crea dello spazio tra gli estremi del semicerchio e la parete, ma le linee nere cominciano subito ad allungarsi per raggiungerla.

Grace non perde tempo. Scatta in avanti e raggiunge un estremo mentre in quarto rovesciato, un allievo del Fuoco, si fionda sull'altro.

Preme la mano sulla striscia nera che si allunga e subito sente la pelle bruciare di dolore ma non la ritira. Fa un cenno con la testa all'altro allievo del Fuoco, poi lascia andare la propria energia.

La runa prende fuoco come fosse stata benzina e le loro dita dei fiammiferi.

Il muro invisibile di energia si infiamma. Sembra fatto di lava incandescente adesso.

Allievi del Fuoco e della Terra lavorano insieme, in silenzio, lasciando che le energie degli uni e degli altri si fondano per un momento.

Fuoco e lava diventano roccia amorfa e carbone per poi rovinare a terra e frantumarsi fino a diventare nient'altro che polvere e cenere.

Rimangono tutti immobili per diversi istanti, appoggiati gli uni a gli altri o con le mani sulla ginocchia, riprendendo fiato.

Gli occhi di Grace sono fissi sullo specchio, ora perfettamente raggiungibile. Può sentirne la potenza. Può sentire la vita che contiene e il fortissimo richiamo che esercita su di lei. La sua metà rovesciata si trova lì dentro, intatta.

Così vicina. Potrà finalmente smettere di sentirsi spaccata in due, di avere costantemente la consapevolezza di essere altrove ma non potersi controllare in alcun modo, come un fantasma nel proprio stesso corpo, una coscienza che sussurra all'orecchio senza venire mai ascoltata.

Fa un passo avanti, come in trance, ma poi si trattiene. Guarda gli altri.

-Vado io per primo.- dice l'allievo del Fuoco.

Grace annuisce e si fa da parte.

Il ragazzo copre la distanza tra sé e lo specchio in tre passi, poi rimane un momento a fissare la propria immagine. Preme le mani contro quelle del proprio riflesso, gli occhi chiusi, finché non comincia a sprofondare nella superficie argentata. Vi sparisce dentro senza lasciare traccia.

Grace e gli altri non staccano gli occhi dallo specchio, il fiato sospeso.

I secondi si dilatano fin quasi a sembrare ore.

Poi una sagoma scura compare sulla superficie e un attimo dopo il rovesciato riemerge come un legnetto tornato a galla dopo essere stato spinto in profondità.

Tutti emettono un sospiro di sollievo, poi tornano a preoccuparsi. Fissano il compagno in attesa, pieni di aspettative.

-Sento... sento che qualcosa sta cambiando.- è chiaramente l'allievo della Vita a parlare -Come...- non trova un termine di paragone. Fissa il vuoto per qualche istante, poi scuote la testa e sul suo viso si disegna un'espressione risoluta. -Funziona.- annuncia -Funziona.-

Grace sente un grosso peso sparire all'improvviso dal suo petto, i nodi intorno al suo stomaco allentarsi immediatamente. I suoi polmoni sembrano più grandi. Respira a fondo, come se non lo facesse da tempo, si sente in qualche modo dissetata.

Il resto sembra svolgersi in pochi, sfuggevoli, secondi. Gli altri tre entrano ed escono dallo specchio in successione, poi se ne vanno, in cerca di altri rovesciati da sostituire a guardia di stanze o corridoi mentre loro raggiungono lo specchio.

Continueranno ad alternarsi finché non avranno finito.

Con Grace rimane solo Oscar.

Lei si posiziona davanti allo specchio. Guarda il proprio riflesso come se non l'avesse mai visto.

-È la mia occasione.- dice, quasi tra sé e sé.

Oscar, di guardia sulla soglia, si volta di scatto verso di lei.

Non puoi farlo adesso!

La voce ovattata di Oscar, così simile ad un pensiero, le risuona nella testa.

-Perché no?- Grace incontra il suo sguardo nel riflesso. -Per me è ora o mai più. Devo attraversare lo specchio, riunirmi con il mio clone e poi essere praticamente ritrascinata qui da qualcuno per tornare me stessa.-

Se si rovescia adesso il suo clone avrà accesso ai suoi ricordi, saprà che sono qui. Non possono rischiare.

-Se aspetto troppo sarà troppo tardi.-

Grace.

È così strano sentire il proprio nome nella propria testa.

Dobbiamo attenerci al piano. Troveranno il tuo clone e lo porteranno qui, a quel punto sarà solo questione di minuti perché tu sia di nuovo te stessa.

Per la prima volta la voce di Oscar sembra più reale, più concreta. Più personale.

Sorpresa, Grace si volta per guardarlo direttamente.

-Al momento sono l'ultimo dei vostri problemi.-

Grace...

-Le Ombre possono arrivare a cancellare i ricordi, puoi farmi dimenticare perché sono qui e seguirmi. Una volta che mi sarò riunita con il mio clone mi farai riattraversare...-

No.

-Allora andrò a cercarmi da sola. Posso batterla. Cioè battermi. La porterò qui. Nessun altro deve preoccuparsi per me.-

Oscar la fissa come se volesse dirle qualcosa di importante ma non ne fosse del tutto convinto.

-Oscar. Devo...- Grace si interrompe di botto. Il suo sguardo si fa vago, il suo viso si allunga in un'espressione spiazzata. -Oh mio dio.- sussurra.

Cosa sta succedendo?

-Oh mio dio!- ripete. Torna presente a se stessa e fissa Oscar. Lo raggiunge. -Tra quanto arriveranno gli altri?.-

Perché...

-Sono dove sono. So dov'è Viky.-

.

L'ultimo piano dell'edificio, l'attico, non ha nessuna parete divisoria. È un unico, enorme, ambiente.

-Grace, tu rimani il più lontano possibile.- ripete Carlos.

-Basta che tu stia fuori dalla linea nera.- precisa Martina.

-Quale linea?-

La Custode unisce i palmi delle mani, poi li separa. Un cerchio nero è sospeso a mezz'aria tra le sue dita. Allarga le braccia di botto e il cerchio di allarga in pochi secondi fino ad avere un diametro di una dozzina di metri.

Lentamente, la runa si deposita a terra. La barriera di contenimento creata non è invisibile come al solito, ha un bagliore argenteo stranamente minaccioso.

Grace si avvicina quanto più possibile. Sente uno strano ronzio di fondo, ma non riesce a capire se dipenda dall'energia di Martina o se sia dentro la sua testa. Lo ignora. Si appoggia alla parete di energia come una bambina attaccata ad una finestra.

Tra le mani della Custode riappare la runa di anomalie che contiene Viky. Martina la fa uscire dal cerchio di blocco che la contiene sostanzialmente premendola via, come una pasticca dalla sua confezione di plastica.

Il cerchio di blocco le rimane tra le dita, simile ad un bracciale troppo grande o una collana troppo piccola. L'anomalia invece cade a terra, tra lei e Carlos, e si ingrandisce.

Martina porta le mani chiuse a pugno davanti a sé, i palmi rivolti verso l'alto. Distende le dita lentamente, come petali di un fiore che sboccia.

La runa delle anomalie segue i suoi movimenti. Comincia a deformarsi dall'interno, come una sacca che viene rovesciata. Le linee scure e squadrate dei rombi si arrotondano e si schiariscono fino a scomparire.

Viky sembra emergere dal pavimento. Rimane seduta per terra, con le gambe piegate di lato, un braccio steso usato per puntellarsi e una mano a coprirsi gli occhi come se improvvisamente tutto fosse troppo luminoso per lei.

-Bentornata tra noi, Viky.- la saluta Martina -Purtroppo non credo che ci rimarrai per molto.-

Poche parole e nient'altro. Una parte di Grace rimane sorpresa.

Nessun discorso da tipica cattiva in cui si vanta del proprio piano ancora non completato, in cui illustra alla vittima nei minimi dettagli come ha intenzione di ucciderla. Martina non perderà tempo solo per creare una terribile atmosfera di angoscia solo per esaltarsi.

È difficile dire se ciò la renda più brutale o meno spaventosa.

Viky allontana la mano dagli occhi e sbatte le palpebre più volte, sforzandosi per mettere a fuoco la Custode davanti a sé. La Morte.

La colonna di fuoco esplode nello stesso istante in cui Martina comincia a brillare.

.

Viky sussulta così violentemente che quasi cade dalla sedia.

Irvan apre un occhio solo per guardare.

-Che succede?- scatta subito Sarah.

-Sono fuori!- ansima Viky, battendo la palpebre come se non ci vedesse.

-Dove sei?- chiede Dafne rimanendo perfettamente immobile sulla sua poltrona. Non apre nemmeno gli occhi.

Viky fatica a parlare. La sua aura è un'esplosione di colori e sensazioni impossibili da isolare. Sicuramente c'è paura e angoscia, ma anche una certa impazienza.

-Non...- comincia a dire.

-Non fa niente.- la interrompe Dafne -Lo sa Grace, te lo diranno gli altri altri.-

Irvan sente una fitta attraversargli la testa mentre tenta di mantenere la concentrazione su due scene diverse. Metà del suo cervello sta registrando cosa succede nella sala di controllo degli argentei, ma l'altra metà sta ancora seguendo il clone di Viky che entrato nella sede dei Cacciatori.

Sullo schermo a parete, le immagini relative alla sua visione cominciano a bloccarsi e a spezzettarsi, come se ci fossero delle interferenze.

-Irvan.- Ilaria, seduta accanto a lui, gli mette una mano sul braccio. -Rimani concentrato.-

Irvan torna a chiudere entrambi gli occhi e a pensare solo alla Viky tra i Cacciatori.

La visione torna chiara.

I rovesciati che hanno già riattraversato lo specchio stanno conducendo Viky ai piani superiori. Non si preoccupano più di non farsi scoprire dai Cacciatori. Tutti quelli che si parano loro davanti cercando di fermarli non durano più di qualche secondo. Alcuni vengono pietrificati, altri ipnotizzati, altri ancora scaraventati lontano, ma la maggior parte semplicemente cadono a terra urlando e portandosi le mani alla testa. Il solo sguardo di Viky basta per mandar loro in tilt il cervello.

-Quanto manca?- chiede la Custode.

-Tre piani.- le risponde un ragazzo mentre corrono verso la rampa di scale più vicina.

Pareti di pietra appaiono in mezzo ai corridoi per sbarrare la strada ai Cacciatori che li inseguono, le finestre da cui i draghi cercano di entrare vengono murate e varchi si aprono continuamente quando si ritrovano senza vie di fuga.

Impossibile dire se sia opera di allievi della Terra, dell'Aria o dell'Acqua. Potrebbero essere anche della Vita o della Morte, o del Fuoco.

Le menti di tutti sono collegate, lavorano tutti come un unico essere. È meraviglioso e sconvolgente allo stesso tempo.

Quando arrivano davanti alle scale, però, Viky si ferma di botto, come a corto di fiato. Si china in avanti e quasi perde l'equilibrio. Si appoggia al muro.

-Che succede?- chiede la ragazza più vicina.

Viky si limita a boccheggiare. La ragazza prova a passarle un braccio intorno alle spalle per aiutarla, ma appena la sfiora si ritrae con un grido.

-È bollente!- esclama rivolta agli altri.

.

Il corpo di Martina irradia in tutte le direzioni una luce argentea e frizzante. Avanza nell'aria, mangiandosi centimetro dopo centimetro e sfrigolando come un acido in azione. È veloce, ma allo stesso tempo i secondi sembrano dilatarsi e durare ore intere.

Grace vede tutto.

Vede il vuoto che si forma tra Martina e la linea della sua energia. Vede le onde di potere biancastro che si propagano dalla pelle della Custode per riempirlo.

Grace ha sempre creduto che il bianco fosse un colore benevolo, il colore della Vita in un certo senso. Ma questo bianco è orribile. È l'assenza di qualsiasi altro colore, impossibile da guardare ma non accecante. Non si tratta di luce, questo nulla risucchia ciò che ha intorno, è come uno strappo nella realtà.

Martina sembra illuminata dall'interno. Una luce impossibile, scura, risplende attraverso le pupille come se il fondo dei suoi occhi fosse un piccolo cielo stellato, si intravede tra le labbra leggermente socchiuse e nell'attaccatura dei capelli e delle unghie.

La sua energia avanza. La parte che si scontra con le pareti della runa di blocco vi rimane incollata nel tentativo di corroderla, ma la parte di fronte a Martina non si blocca. Raggiungerà Viky in una manciata di secondi. E poi anche Carlos.

Il corpo di Viky si accende poco prima di essere raggiunto. Fiamme arancioni la circondano all'istante come fosse la capocchia di un enorme fiammifero. I suoi vestiti bruciano, ma la sua pelle viene avvolta dal fuoco senza essere consumata.

Lo scontro tra le energie delle due Custodi è un'esplosione di potere.

Il fuoco si propaga in tutta la linea di energia argentata creando una specie di bolla intorno a Martina ma allo stesso tempo ne è consumato.

Tra le due si forma un muro di fiamme da una parete e onde argentate dall'altra, le une che premono contro le altre, vacillando ora in una direzione ora nell'altra.

Alle spalle di Viky, Carlos si preoccupa solo di ripararsi senza neanche prendere in considerazione l'idea di intervenire.

Grace rimane premuta contro la barriera creata dalla runa, appena fuori dal confine dell'arena. I suoi occhi sono quasi accecati dalla luce che viene dall'interno, ma non può distogliere lo sguardo.

Dopo diversi minuti trascorsi nella stessa, faticosa, posizione di stallo, qualcosa nell'energia di Martina comincia a cambiare. Il bianco acido e anomalo subisce un mutamento, anche se all'inizio non è facile notarlo. Da buco di vuoto nella realtà diventa solo una deformazione. Acquista profondità e concretezza. Da bianco si fa trasparente, ma invece di essere invisibile sembra più una lente di vetro, che distorce l'immagine che si vede attraverso. Infine di scurisce.

Non è una questione di colori, si rende conto Grace, quanto di densità. Invece di avanzare, l'energia di Martina si sta accumulando. Striscia via dalle pareti dell'arena e si concentra solo sulle fiamme avversarie.

Il fuoco in qualche modo vacilla. Alcune fiamme diventano nere.

Le gambe e le braccia di Viky cominciano a tremare. È protesa in avanti, le braccia incrociate davanti alla faccia e la testa girata di lato, come se cercasse di avanzare in mezzo ad una tempesta di vento.

Rivoli di energia nera cominciano a filtrare attraverso le fiamme e allungarsi verso Viky. Più si avvicinano, però, più sbiadiscono e nessuno riesce a raggiungerla.

Viky indietreggia.

La parete di Fuoco e Morte comincia ad incurvarsi ai lati. Dopo qualche minuto, si è formata una specie di semisfera davanti a Viky. Quanto ci vorrà ancora perché ne sia completamente imprigionata?

.

Dafne spalanca gli occhi un attimo prima che Viky prenda Fuoco. Lei non sembra nemmeno accorgersene.

Tutti quelli intorno a lei arretrano di scatto, compreso il fratello, poi uno scudo di luce compare intorno alla Custode contendo le fiamme e riuscendo poi a spegnerle.

La Viky nella sala di controllo degli argentei è completamente assente. Sta concentrando tutte le sue energie e le sue attenzioni nello scontro in corso contro Martina.

Appena Dafne la lascia andare, si accascia a terra senza battere ciglio.

Torak la afferra prima che tocchi terra.

-Cosa stanno aspettando quei ragazzi?- esclama l'immortale per l'ennesima volta.

-Ci sono quasi.- gli assicura Sarah senza però guardare gli schermi per controllare.

Né Mirta, né Irvan, né Ilaria sono riusciti a sintonizzarsi sullo scontro in corso, riescono a mala pena a mantenere la concentrazione sui gruppi che seguono.

La visione di Mirta è ancora ferma sulla sala in cui è tenuto lo specchio e sugli ultimi rovesciati che lo stanno attraversando. Grace è ancora lì, trattenuta da Oscar.

Irvan segue il gruppo più grosso, quello in cui si trovo il terzo clone di Viky. I ragazzi la stanno trascinando di peso attraverso rampe di scale per arrivare all'attico cercando allo stesso tempo di contrastare agli attacchi dei Cacciatori.

Lo schermo controllato da Ilaria, invece, capta ogni tanto delle immagini dello scontro, ma sembrano più fotografie isolate che un video continuo.

Le cose vanno meglio solo quando anche il gruppo seguito da Irvan raggiunge l'attico. A quel punto i poteri dei due argentei sembrano rafforzarsi a vicenda. I due schermi si uniscono.

Gli occhi di tutti sono puntanti sulla scena, ma vedono poco e niente. C'è luce ovunque. L'aria crepita di energia.

Tra le braccia del fratello, Viky comincia ad ansimare. Tutti i suoi muscoli sono tesi, la sua pelle è così calda che non suda nemmeno.

Nello schermo controllato da Mirta, si vedono gli ultimi rovesciati riattraversare lo specchio. Quando l'ultimo ne riemerge, Grace si fa avanti.

Oscar sta cercando di trattenerla. Purtroppo non possono sentire ciò che lui le sta dicendo mentalmente. Grace si libera dalla sua preda e salta letteralmente dentro lo specchio. Per un momento nei suoi occhi brilla una scintilla di esitazione, come se una parte di lei si aspettasse di incontrare una superficie solida e mandare in frantumi la lastra di vetro e argento. Sparisce all'interno.

.

Grace si sente sprofondare. Il suo corpo si fa pesante, la mente di apre. Si sente divisa in due eppure unita allo stesso tempo. Ritrova la parte di sé che era già dentro lo specchio e vede attraverso il clone che si trova ancora fuori.

Una parte di lei assiste allo scontro. Un'altra cerca di capire cosa c'è all'interno dello specchio.

Sa già chi vincerà lo scontro. Ci sono così tanti spettri intorno a lei, così tante anime spezzate.

Si sente scoperta, osservata, come nuda in mezzo ad una folla. Sussurri cominciano a rimbombarle nella testa, ombre di voci. Cerca di capire cosa dicano, ripete le parole che riconosce.

Sono anime tormentate quelle racchiuse in questa prigione, strappate dal mondo reale e rinchiuse in questo limbo da troppo tempo. Alcune dovrebbero essere morte da tempo.

Qualcosa si risveglia dentro di Grace. Riprende consapevolezza del proprio corpo.

Sente del calore nelle mani nel petto. Abbassa lo sguardo. Piccole fiammelle le circondano le punte della dita le guizzano sotto la pelle, illuminandole la base del collo.

-...dolorosa è la sorte- sussurrano le voci mentre il fuoco comincia a propagarsi -per chi sfugge alla morte.-

.

L'energia di Martina cala su di lei e la avvolge come una rete o una coperta pesante. La schiaccia a terra e le toglie il respiro.

Viky grida e cerca di resistere, ma la propria energia le sfugge, incanalandosi nei suoi due cloni all'esterno. Non riesce più a concentrarsi.

Ondate di dolore la attraversano quando la sostanza nera che la imprigiona divora definitivamente il fuoco e le si incolla alla pelle. La sente divorarle la carne, cellula dopo cellula. È gelida e paralizzante, quasi anestetica. Nei punti in cui il dolore sparisce non sente più niente, come se fossero andati in cancrena. Sente la morte farsi strada dentro di lei come acqua sporca assorbita da una spugna. La gonfia e la appesantisce, la porta fino ad un limite e lo supera.

Prova a reagire, ancora e ancora, ma corpo e mente sembrano rifiutarsi di obbedire. Continua a scivolare via, a ritrovarsi in mezzo agli ex-rovesciati o tra le braccia del fratello.

Ricorda quando è diventata una Custode. Ricorda l'incredibile impressione che ogni cellula del suo corpo fosse una lampadina spenta e che finalmente, una dopo l'altra, tutte si stessero accendendo, caricate da un'energia antica e inestinguibile che veniva immessa dentro di lei.

Ora sente quella stessa energia venirle strappata. La sente fuoriuscire dal proprio copro in maniera incontrollata, rompendo velocemente tutte le lampadine.

-Viky! Viky!-

Non riesce a mettere a fuoco il volto del fratello. Cerca di raggiungerlo, di abbandonare la parte di lei intrappolata e di separarsene. Ma è come tentare di tagliarsi un braccio usando la mano stessa che vi è attaccata.

Nel momento in cui il suo corpo soccombe definitivamente sente la mente accendersi un'ultima volta. Un ultimo lampo di lucidità prima dell'oblio.

Smette di trattenere in sé tutta la propria energia. Smette di incanalarla da una o da un'altra parte. La lascia fluire. La lascia esplodere in tutta la sua furia.

Per un solo, interminabile istante lei stessa non è che puro, incontrollabile, fuoco.

.

Gli occhi di Irina non riescono a staccarsi dallo schermo. Sente tutto ciò che la circonda nella sala di controllo ed è consapevole di tutto ciò che accade, ma non vi presta attenzione. Percepisce tutto in maniera distaccata, come se fosse qualcosa di già successo, di noto e assodato, quasi noioso.

Lo schermi di Mirta, quello che inquadrava Grace, si sta spegnendo. Le fiamme stanno consumando l'immagine e solo alcuni particolari ne emergono, di tanto intanto, per scomparire l'attimo dopo. È una scena che ha già visto.

È stata una delle prime visioni. Era un sogno di Mirta all'epoca. È stata la prima volta che entrambe hanno visto Grace. Era qualcosa di inconsistente in quel momento.

Ora è reale.

Eppure agli occhi di Irina non sembra più così diverso.

È per questo che suo padre non è venuto? Perché sapeva già esattamente cosa sarebbe successo? Forse trovava inutile rivivere ancora questi momenti.

Il fuoco è partito da due punti contemporaneamente: l'attico in cui si trovava Viky e il seminterrato in era tenuto lo specchio in cui è entrata Grace.

In tutti gli schermi, alla fine, compaiono varianti della stessa scena.

Fuoco che consuma tutto. Uccide e distrugge.

Passano i minuti, poi le ore. Gli allievi della Vita si rialzano di scatto, tremanti, quando i ragazzi che controllavano vengono definitivamente consumati.

Nessuno fiata.

L'enorme edificio costruito da Carlos Cahill comincia a crollare, pezzo dopo pezzo. I vetri esplodono e il metallo fonde.

Persone e oggetti urlano e vengono distrutti nello stesso identico modo.

Fuori la temperatura sale, ma nella sala controllo argentea è il gelo a diffondersi tra i presenti.

Le fiamme si riflettono negli occhi di tutti, accendendo di oro le iridi e facendo ristringere le pupille.

Qualche drago emerge dalla fiamme e riesce solo a rotolare lontano prima di crollare a terra.

Il fuoco è un concentrato di forza, calore e luce. Una luce terribile e spietata che è impossibile associare al concetto di vita.

.

Quando le fiamme finalmente si abbassano è ormai sera, forse notte. Il fuoco sembra aver consumato anche il cielo.

L'aria è densa di fumo e la terra ricoperta di cenere. Non è rimasto niente.

Non c'è nessuna traccia dell'edificio, nemmeno lo scheletro della struttura. È impossibile capire dove finisse il cortile esterno e dove iniziassero gli ambienti interni. Tutto è ridotto ad una impressionante spolverata di grigio.

Solo qualche ossa carbonizzata ha conservato una bozza della sua forma originale.

Dopo che l'ultima fiamma si è finalmente smorzata, il silenzio e l'immobilità regnano per diversi minuti.

Poi una specie di soffio.

Sembra vento, ma non lo è.

Il centro del cumulo di cenere comincia a crollare. Si crea un buco sempre più profondo fino a diventare un pozzo.

Sul fondo, una piccola, esausta ragazzina dai lunghi capelli neri e il nuovo Custode del Fuoco.

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