INTERLUDIO
Vista da fuori, la Sfera brillava traslucida, lambita dalla luce dell'alba. Dentro, invece, i duellanti non percepivano il minimo stimolo provenire dal mondo esterno, forze di gravità incluse. Per il tempo di quella partita nella variante Zen, avrebbero dedicato la loro concentrazione all'avversario, al volume di gioco e alle bolle che vi rimbalzavano. Ogni altro pensiero avrebbe potuto distrarli o, peggio, tradire le rispettive strategie.
Clyella aveva aperto imprevedibile come al solito. Sleeld era in deciso svantaggio, nonostante il computer lo stesse favorendo per equilibrare il gran dislivello di abilità che lo separava dall'avversaria. Seguendo uno schema paziente quanto scontato, desistette dal gioco aereo e si mise a correre sulla superficie nel tentativo di parare e mettere a riposo quante più bolle gli riuscisse.
«Non sei preoccupato per la Terra?» ruppe il silenzio l'esecutiva, mentre dava vita alla sua tattica fatta di acrobazie.
Sleeld comprese che tentava di distrarlo, ma optò per darle corda lo stesso. Agguantò un'altra bolla e cambiò direzione per andare a fermarne ancora un'altra. «E di che? In teoria le sonde che abbiamo piazzato nel loro sistema ripeteranno gli interventi tali e quali li avevamo programmati.»
Clyella si lanciò verso l'alto per andare a punti. Centrò il bersaglio attivo atterrandoci con la punta dei piedi e subito si spinse via con un salto verso il basso. Mentre decollava di nuovo, tirò un calcio a una bolla ferma. «Metti che in questi anni le decisioni prese dai terrestri deviino rispetto a quanto richiesto dal Piano...»
«È possibile, anche se l'eventualità di gran lunga più probabile è che tali deviazioni si compensino l'una con l'altra...» Sleeld riuscì ad attivare il proprio bersaglio punti. Ma vide Clyella che continuava a prendere velocità e fece una smorfia. Sapeva che sprecare fiato a parlare conveniva senz'altro alla sua avversaria. Un punto debole però, rifletté, forse Clyella lo aveva. «Tuttavia... potrebbe essere un problema per quanto riguarda Flavio.»
L'esecutiva gli rispose qualcosa, ma Sleeld non vi badò e si impose di rimanere in silenzio. Clyella si accorse che il pensiero del terrestre la stava distraendo dalle mosse della partita e, di riflesso, fece uno sforzo per concentrarsi sul gioco. Sleeld poté allora percepirne la mente quel tanto che gli bastava per leggere la sua strategia e la spiazzò con un balzo attraverso tutto il diametro della Sfera.
Avendo messo Clyella in uno stallo difficile da superare, ne approfittò per accumulare punti e andare in vantaggio.
«Non pensare a Flavio, adesso» insistette, compiaciuto dei propri riflessi, con un ghigno camuffato da indifferenza, «altrimenti il tuo gioco ne risente...»
Clyella digrignò i denti.
Sleeld si era assicurato l'incontro e, poco dopo, il computer lo proclamò vincitore.
Clyella se la prese con sé stessa.
Stava ancora pensando a Flavio.
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