«25»
Il giorno dopo Delia si svegliò presto. Anche se usare il termine "svegliarsi" dopo la notte tormentata che aveva avuto non era molto appropriato. I suoi sogni erano stati tormentati da incubi in cui Gaia la chiamava disperata di voler tornare a casa. Tutto ciò però non era avvenuto nella realtà, ma solo nella sua mente. Si alzò non appena vide le prime luci del sole fare capolino tra le tapparelle.
Preparò il caffè e si sedette per gustarlo in silenzio. Si sentiva stanca, ma si rendeva conto che tutto ciò era dovuto alla sua morbosità nei confronti della figlia. Nonostante in lei ci fosse la consapevolezza che la figlia stesse bene – si augurava che in caso contrario Enrico avrebbe chiamato – sentiva una strana sensazione stringerle il petto. Decise di mandare un messaggio al padre di sua figlia per chiedergli della situazione. Dopo circa una mezzora, passata ad osservare il display, ricevette risposta "Tutto bene. Ha solo fatto un po' fatica ad addormentarsi, ma dopo averle letto una storia è crollata."
Delia tirò un sospiro di sollievo, ma sentiva che c'era ancora qualcosa che non andava quel giorno. Guardò l'orologio e preparò un'altra moca del caffè. Era d'accordo con Cristian che sarebbe passato per la colazione una volta finito il suo turno e prima che Delia iniziasse il suo fra qualche ora.
Attese l'arrivo del suo ragazzo tenendosi indaffarata con le faccende di casa. Riguardò dopo quasi un'ora le lancette, ma di Cristian nessuna traccia. Strano, a quell'ora avrebbe dovuto essere già arrivato. Studiò il display del cellulare per verificare di non aver messaggi o chiamate perse da parte sua. Niente. Di solito quando ritardava aveva l'abitudine di avvisarla telefonicamente. La donna decise di provare a chiamare, mentre la sensazione di un ingiustificato sconforto si impadroniva di lei.
"L'utente chiamato non è raggiungibile...."
Riagganciò convincendosi che forse era stato trattenuto in caserma per qualche motivo, magari c'era stata qualche emergenza. Sovrappensiero accese la televisione cercando di distrarsi. Saltellò da un programma all'altro finché non si fermò sulle notizie del telegiornale cittadino:
"Un'incendio presso un'industria di materiale chimici..."
"Conteneva molti materiale infiammabili che hanno dato vita ad un susseguirsi di scoppi."
"Una prima esplosione ha colpito i dipendenti che stavano lavorando durante la notte..."
"Ancora non si contano il numero di feriti e morti..."
"Tutti i soccorsi della zona sono impegnati nel domare l'incendio. Alcuni vigili del fuoco sono entrati nell'edificio per trarre in salvo i civili."
"Una seconda esplosione alle prime luci dell'alba ha colpito i soccorritori mentre erano ancora all'interno..."
"Alcuni pompieri della caserma locale risultano ancora dispersi... non si hanno notizie per il momento."
Le parole della giornalista rimbombavano nella orecchie di Delia mentre guidava a tutta velocità verso l'ospedale.
Cristian...
Era l'unico pensiero che aveva nella testa.
Nello stesso momento che aver appreso la notizia era stata contatta dell'ospedale per una chiamata d'urgenza. Avevano bisogno di tutto il personale disponibile.
Cristian...
Aveva provato a chiamarlo già un paio di volte da quando era uscita di casa, ma non aveva mai ottenuto risposta.
Cristian...
Lui era in quell'edificio. Aveva l'irrazionale sensazione che fosse in pericolo. Spesso aveva sentito parlare di telepatia tra coppie e aveva letto anche molti articoli su riviste scientifiche che avevano sottoposto degli amanti a vari test. La telepatia, ricordò, è il linguaggio del cuore. Percepire lo stato d'animo del partner, anche da distante, rappresenta una possibilità dell'amore e avviene più facilmente quando è dentro un rapporto affettivo, significativo e profondo. L'amore esprime l'anima ed i sentimenti di ciascuno e per questo non c'è bisogno del linguaggio. La sua anima e quella di Cristian era in connessione.
Nella realtà lei non credeva in queste frivolezze, l'unica ragione della sua ansia, si disse, era il suo perenne ed immancabile pessimismo cronico. Provò a fare un'altra telefonata con lo stesso risultato di quelle precedenti. Avrebbe raggiunto l'ospedale e da lì sicuramente avrebbe incontrato altri soccorritori a cui chiedere informazioni.
Cristian...
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