«23»

Enrico bussò all'appartamento di Delia puntuale come sempre. La donna si alzò malvolentieri dalle braccia di Cristian e si avvicinò alla porta. «Ciao mamma!» Gaia la salutò felice abbracciandola. «Com'è andata, tesoro?» Le domandò la madre abbassandosi per posizionarsi al suo livello. «Bello, io e papà ci siamo divertiti. Ho mangiato un sacco di popcorn!» Spiegò la bambina.

...Io e papà...

Quando sentì quelle parole a Delia raggelò il sangue. Era la prima volta che Gaia si riferiva ad Enrico con quel nomignolo e doveva ammettere che il tempismo era perfetto. La donna spostò lo sguardo sull'avvocato e lo vide sorridere quasi commosso. Commosso? Perché reagiva così se lo faceva solo per soldi.

«Cristian!!!» Urlò la bambina correndo incontro all'uomo che si era alzato dal divano. «Scricciolo!» Il vigile la prese al volo in braccio e la fece volteggiare su se stesso ridendo come non gli capitava da un po'. Non era mai stato tanto tempo senza vedere la sua bambina. «Cosa ci fa lui qui?» Il volto di Enrico aveva perso ogni emozione e lo sguardo si era fatto gelido. «Io e lui stiamo insieme, quindi vedi di fartene una ragione.» Gli rispose dura Delia rialzandosi per fissarlo dritto nelle iridi. «Potremo fare un'uscita a quattro se ti va. Così ci farai conoscere la tua fidanzata nonché futura moglie.» Aggiunse senza trapelare emozioni. 

Dall'altra parte della stanza Cristian avrebbe voluto applaudire alla sua donna, ma stringeva ancora in braccio Gaia, quindi si limitò a sorridere sornione. 

«Mi vuoi dire che cosa sta succedendo?» Domandò Enrico scadendo parola per parola, la sua rabbia trapelava da tutti i pori. I nodi era venuti al pettine e ne era consapevole. «Ci sono un paio di faccende di cui dobbiamo discutere.» Asserì la donna indietreggiando per farlo accomodare in casa. «Cristian, ti dispiace andare a fare un giretto con Gaia visto che è tanto che non vi vedete?» Lo disse sotto forma di domanda, ma dal suo tono era evidente fosse un ordine. «D'accordo.» Affermò Cristian per nulla contento di lasciare i due ex da soli, ma Gaia non meritava di sapere che suo padre era un'egoista bastardo. Mise giù la bambina e prendendola per mano uscì dall'appartamento, non prima di aver lanciato un'occhiata di avvertimento ad Enrico. "Fa il bravo o te la vedrai direttamente con me e non sarà piacevole."

Quando i due furono rimasti soli Delia si schiarì la voce, mentre l'uomo la fissava impassibile. «So perché sei tornato da noi. So dei soldi dell'eredità di tuo nonno e delle tue difficoltà con il nuovo studio.» Espose l'infermiera. 

Enrico non fiatò. 

«Non provi nemmeno a giustificarti?» Lo incalzò lei esasperata. «Dovevo capirlo subito che tutto ciò che stavi facendo era solo un mezzo per raggiungere i tuoi scopi. Sei sempre stato un uomo egoista Enrico, ma prendere in giro una bambina solo per denaro è deplorevole anche per uno come te.» Lo aggredì la donna gesticolando, ma lui non rispose. «Potresti almeno dire qualcosa. Cosa ti ha fatto Gaia di male per meritare questo?» Lo accusò sempre più arrabbiata dal suo mutismo. 

«Non voglio far del male a Gaia.» Intervenne Enrico ferito da quell'affermazione. «Ah, davvero? E quando pensavi di dirmelo dell'eredità che le spetta e di cui vuoi impadronirti?» Lo schernì lei puntando le braccia sui fianchi. Enrico sospirò colpevole, si sentiva stanco come non mai. «E' vero, sono tornato da voi perché mi servivano i soldi di mio nonno. Mio padre mi ha tagliato i fondi nella speranza di responsabilizzarmi. Volevo riconoscere Gaia, prendere ciò che le spettava e poi sparire di nuovo.» Espose disgustato da se stesso. 

«Ma poi qualcosa è cambiato. E' vero fra sei mesi dovrei sposarmi, ma quando ho ricominciato a passare del tempo con te mi sono reso conto del perché ti amavo. Con te stavo bene, non pretendevi mai niente da me e con te potevo essere me stesso.» Continuò guardando un punto fisso oltre la testa di Delia. Lei rimase in silenzio incoraggiando che proseguisse. 

«E poi c'è Gaia...» Gli scappò un sorriso e si fissò le scarpe. «E' una bambina fantastica, lo sai? Non credevo di potermi affezionare così tanto ad un'altra persona. Ma in lei vedo qualcosa di me, qualcosa di bello che non credevo esistesse. So che è merito tuo se è così com'è perché l'hai cresciuta tu, ma una parte di me è orgogliosa di aver in qualche modo contribuito alla sua nascita.» Confessò l'uomo, poi rialzò gli occhi azzurri e li incatenò a quelli nocciola di Delia. «Gaia è la parte migliore di me.» Concluse con fermezza.

Delia ispezionò il viso di Enrico alla ricerca di qualcosa che potesse mostrarle che la stava ingannando, ma non trovò niente. «Sono sincero piccola, non avrei motivo di mentirti!» «Lo hai fatto fino ad ora, perché smettere?» Lo contraddì la donna. Enrico abbassò lo sguardo pieno di vergogna.

«Fra un paio di settimane Gaia sarà ufficialmente una De Guidi.» Le comunicò. «E' già stato tutto fatto, manca solo l'ufficialità del tribunale.» Aggiunse. «Sarai contento, così potrai sparire di nuovo dalle nostre vite.» Sputò Delia meschina. «In realtà le mie intenzioni erano altre.» Disse l'avvocato titubante. Delia lo guardò alzando un sopracciglio incredula. «Non me ne andrò questa volta Delia. Gaia è la mia unica figlia e mi ha chiamato "papà" oggi. Voglio vederla crescere, voglio vedere i suoi progressi e voglio prendermi cura di lei.» Esclamò l'uomo convinto. Poche volte nella sua vita aveva desiderato così intensamente qualcosa. 

Delia lo trafisse con un'occhiataccia. «Devi meritartelo. Tu sei il padre biologico di Gaia e nessuno può cambiare questo fatto, ma non mi fido più di te e se vuoi far parte della sua vita devi dimostrarmi che ci tieni veramente a lei.» Gli comunicò Delia gelida nello stesso istante in cui Cristian e sua figlia rientravano nell'appartamento. Enrico si stava ancora guardando i piedi mentre registrava le parole della donna. 

Cristian si avvicinò all'infermiera e gli sussurrò. «Tutto bene?» Lei annuì leggermente in attesa di una risposta da parte di Enrico. «Papà, mi porti ancora al cinema, vero?» Domandò Gaia avvicinandosi all'uomo. Enrico sembrò riprendersi dal suo stato di trance. «Certo principessa, ogni volta che vorrai.» Le rispose sorridendole dolce. «Ora però devo andare a casa e tu dei andare a fare le nanne.» Aggiunse abbassandosi per darle un bacio sulla testa. «Ci vendiamo presto.» Sussurrò l'uomo e rialzandosi fissò Delia con sguardo deciso. Avrebbe fatto di tutto per meritarsi l'amore di sua figlia.


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