«11»


Quando Delia rientrò a casa era quasi ora di pranzo. Era scappata di fretta e furia dalla casa della madre farfugliando giustificazioni insensate. Nella sua testa una domando la tormentava "Perché proprio ora?". Perché Enrico aveva deciso di farsi vedere ora dopo 6 anni? Perché doveva entrare di nuovo nella sua vita proprio ora che aveva trovato la serenità. E lei cosa avrebbe dovuto fare?Era pur sempre il padre di Gaia e lei che diritto aveva di impedirgli di vedere sua figlia?

Cominciò a preparare il pranzo cercando di distrarsi, ma riuscì solo a combinare disastri. Zuccherò l'acqua della pasta anziché salarla,si scottò prendendo la pentola senza presine e schizzò di sugo tutta la superficie della cucina.

Cristian bussò nel mentre che Delia ultimava di riempire i piatti. «Arrivo!»Lì servì velocemente in tavolo e si diresse verso la porta per aprirla. Il ragazzo quando la vide sfoggiò un sorriso abbagliante,le prese il viso tra le mani e la baciò teneramente. «Mi sei mancata!» Le sussurrò dolce. Lei annuì e lo fece accomodare al tavolo. Si sedettero entrambi uno davanti l'altro e cominciarono a pranzare.

«Delia,ti senti bene?» Domandò improvvisamente Cristian notando lo sguardo assente della ragazza. «Si...» Rispose automaticamente lei. Lui posò la forchetta e rimase a fissarla. C'era sicuramente qualcosa che non andava. Delia era un ottima cuoca ed era strano avesse cucinato una pasta al pomodoro scotta e dolce, inoltre giocherellava con il cibo come se la sua testa fosse da tutt'altra parte. «Delia,mi vuoi dire cos'hai?» Insistette lui. Lei sospirò e lo fissò dritto negli occhi. Decise che lui aveva il diritto di sapere, non voleva ci fossero segreti tra loro. «Sono stata da mia madre questa mattina...» Cominciò lei e vide gli occhi del ragazzo velarsi di preoccupazione. Lui sapeva tutta la storia, gliel'aveva raccontata qualche anno prima durante una sera in cui si erano lasciati andare a delle confidenze dopo aver bevuto qualche bicchiere di vino di troppo. La donna cominciò a raccontargli della conversazione avvenuta qualche ora prima e lui rimase in silenzio ad ascoltarla.«Quindi il papà di Gaia improvvisamente si è svegliato e ha deciso che vuol fare il padre?» Concluse Cristian incredulo. «Esatto.»Confermò lei. «Hai intenzione di incontrarlo?» Domandò il ragazzo titubante. Lei sospirò e abbassò lo sguardo. «Non lo so...» Disse sinceramente, poi guardò Cristian in attesa che dicesse qualcosa per aiutarla a capire cosa fosse la cosa migliore da fare. «Beh...»Cominciò lui pensieroso. «Non mi sembra giusto che quel coglione dopo anni decida di farsi vivo e trovi la porta aperta. Si è fattogli affari suoi fino ad ora, non poteva continuare? Il fatto che lui sia biologicamente il papà di Gaia non lo rende di diritto un"padre". Un "padre" ci sarebbe stato durante questi anni, invece lui dov'era?» Asserì lui dando voce ai suoi pensieri, avrebbe voluto usare parole più dure per quell'uomo senza palle, ma riempirlo di insulti davanti a Delia non avrebbe aiutata.«Non so che fare Cristian...» Balbettò lei confusa. «Non posso dirti io cosa è meglio per tua figlia, forse solo lei lo sa. Ti fidi di lui? Ti fidi di un uomo che è scappato di fronte alle sue responsabilità?» «No, non mi fido del ragazzo che era all'ora, ma se fosse cambiato?» Delia esternò i suoi dubbi senza vergogna.Cristian le sorrise comprensivo, dopo tutto quello che aveva passatola donna davanti a lui, riusciva a ancora a prendere le difese dell'uomo che l'aveva abbandonata. «Può darsi, tutti meritano una seconda possibilità. Anche se personalmente l'unica cosa che credo che si meriti quel vigliacco sia una bella pedata nel culo, per essere fini!» Cristian strappò un sorriso a Delia. «Hai tempo di pensarci comunque, non è una cosa che devi decidere per forza subito. Lascia che sia lui ad aspettare ora e prenditi il tuo tempo.»Le consigliò lui anche se dentro di sé sperava di non aver niente a che fare con quell'uomo. «Hai ragione. Prima di fargli conoscere Gaia potrei incontrarlo io e vedere che intenzioni ha.» Esclamò lei convinta. Parlarne con Cristian le era servito, adesso sapeva cosa era meglio fare. «Già...» Rispose l'altro per niente contento all'idea che due ex si incontrassero da soli. Lei se ne accorse. «Mi piacerebbe venissi come me quel giorno.» Aggiunse e sul viso di Cristian si fece largo un sorriso sollevato. «Molto volentieri!»«Promettimi però che non ci saranno pedate nel culo!» Lo prese in giro lei. Lui si mise una mano sul petto e l'altra l'alzò solenne.«Parola di lupetto!»



★R

[Sappi amore mio, che adesso io e te siam diventati noi. I giorni intensi sono i giorni da rifare...  Senti amore mio... ]



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