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Pov. Hawks


Il bruciore che provo è talmente forte da impedirmi di respirare correttamente.
Sono passate settimane dalla battaglia con Dabi, tuttavia il dolore che mi ha gettato addosso ancora mi consuma.
Le mie ali sono cenere, le mie speranze fatte a pezzi.
So di averlo ingannato, probabilmente anche ferito ma non lo ammetterà mai.
Uccidere Twice era un male necessario, l'unico modo per vincere la guerra.
Tuttavia mi chiedo se avrei potuto cambiare le cose, riuscendo a salvarlo.
Sono stato un bastardo, l'ho colpito alle spalle e ogni notte ho incubi in cui lo vedo piangere deluso dal mio tradimento.
Sento anche crescere una grande rabbia dentro verso Dabi, che altri non è che Touya Todoroki il figlio del mio più grande eroe.

Ora capisco il senso di tradimento che ha provato, perché è ciò che sento anche io.
Sono stato cresciuto come una macchina, i miei sentimenti dovevano venire in secondo piano.
Ma con lui... semplicemente sono esplosi, senza che potessi fermarli.
Probabilmente è stato il primo atto di sincerità dopo tanto tempo ed è stato così difficile doverlo ingannare.
Il peso che sento nell'essere una spia mi schiaccia ogni giorno che passa e questo dolore lacerante alla schiena mi ricorda solo che sono ancora vivo, che devo continuare.

Cerco di vestirmi ma più di una t-shirt non riesco a indossare. Mi guardo allo specchio e ci vedo il riflesso di un mostro.
Sono ricoperto di cicatrici, i miei occhi talmente spenti da farmi dubitare di essere vivo.
Mi trascino in strada, dove una sentinella mi ha avvisato che un certo villain si sta aggirando.
Mi sono procurato diverse armi, perché il mio lavoro non è concluso.
Ho sbagliato a sottovalutarlo, a vedere il pericolo solo in Twice.
Touya è quello il cui odio potrebbe distruggere l'eroe che seguo da sempre e non posso permetterlo.

Dopo venti minuti lo vedo, esattamente dove l'ha scovato la sentinella.
Ho sguinzagliato decine di piccole spie in città per poterlo trovare e ora che lo vedo le mie gambe tremano.
Mi chiedo stupidamente se stia bene, se si sia ferito gravemente in battaglia.
Ha un cappuccio nero tirato sul viso ma quegli occhi blu sono come fari nella notte, li riconoscerei tra mille.
Sta parlando con un tipo losco, del resto il crimine non dorme mai.
Mi avvicino di soppiatto una volta che resta solo, facendo strisciare il coltello che ho appuntato alla coscia dietro la sua schiena.

"Non una mossa, bastardo"
Lo sento ridacchiare.
"Sei vivo, dopotutto"
Non mi dice altro, alza le mani e si volta lentamente.
Mi specchio in quel mare in tempesta e il mio cuore batte più forte del dovuto.
Devo ucciderlo, ma sento di non potere.
Lui mi guarda come se provasse pena per me, o disgusto, non riesco a capirlo del tutto.
Abbassa lo sguardo sulla mia mano che trema, sento la schiena pizzicare laddove c'erano le ali.
"Ti ho lasciato così tante cicatrici, sarà impossibile dimenticarmi, eh?"

Gioca con me, cerca di ferirmi.
Quello che non sa è che sono già distrutto.
Abbasso l'arma, segnando la mia sconfitta. Non perché non abbia più speranza verso il futuro, ma perché mi rendo conto che non potrei mai togliergli la vita.
"Non hai pietà eh? Mi condanni a vivere" Sussurra dopo un pò, con una voce flebile ma carica di malinconia.
Potrebbe distruggermi, ridurmi in cenere proprio qui e ora ma la sua mano si posa gentile sul mio viso, accarezzando la cicatrice che scorre su tutto il mio volto.

"Ti amo Touya"
Sussulta, l'ho preso alla sprovvista.
"Ancora?" Mi chiede, come se potessi spegnere i miei sentimenti.
"Che masochista" Il suo sorriso è subdolo, i suoi occhi pieni di cattiveria ma il mio cuore ha già scelto di volerlo salvare.

O perlomeno provarci.

Pov. Touya

Rivederlo mi ha fatto incazzare.
Quel patetico tentativo di uccidermi non l'ha nemmeno portato a termine, che idiota.
L'istinto mi spinge ad attivare il mio quirk e finirla subito, tuttavia prima di decidere mi confessa il suo amore, come se ci fosse qualcosa da amare qui.
Devo avergli bruciato anche qualche rotella nel cervello se ora si trova di fronte a me, con armi talmente ridicole da farmi sorridere.

Vorrei chiedergli se ricorda quel giorno quando eravamo bambini, visto che ora sa chi sono davvero.
Tuttavia mi trattengo perché questo bastardo non merita un cazzo, nemmeno i sentimenti di questa anima distrutta.
Ha ucciso Twice e non posso perdonarlo.

"Vorrei che tu morissi" Confesso, in un attimo di debolezza.
La verità è che con lui l'odio e il sentimento si mescolano creando una poltiglia che mi stringe il petto.
Fatico anche solo a respirare in certi momenti, quando la solitudine mi ricorda quanto calde fossero le sue braccia attorno al mio corpo.
La sensazione di pace che riuscivo a sentire anche quando tutto attorno a me crollava a pezzi, se solo lui era con me.
E non so che farmene adesso, di questo sentimento bastardo che mi urla di stringerlo forte, per ritrovare quel calore famigliare che non sentivo da decenni, quando ancora anelavo l'amore di mio padre.

E in qualche modo Hawks mi ha fatto provare qualcosa che non so se sia giusto o sbagliato, ma che mi ha fatto comprendere quanto fortemente l'attaccamento umano sia di conforto per le anime più distrutte.

Mi chiedo se all'epoca, quando strisciavo nel mio dolore, mio padre mi avesse accolto nelle sue braccia se avessi potuto salvarmi e domandandomelo mi rendo conto che forse era tutto quello che volevo.
Un piccolo gesto che mi facesse capire che esistevo su questa terra ed ero meritevole d'amore.

"Io invece spero che tu possa ancora salvarti" Fissa il suo sguardo nel mio, interrompendo ancora una volta il corso dei miei pensieri. E quegli occhi si incatenano così fortemente ai miei che non sento più niente, nemmeno il dolore.
Avremmo davvero potuto essere qualcosa in una vita normale, ora lo so.

"Nessuno può salvarmi, nemmeno tu. Ciò che ho provato sulla mia pelle devo resistuirlo, solo così posso provare di essere vivo, prima di morire"

Scuote la testa, non accetta la realtà delle cose.
La verità è che ci siamo rivisti troppo tardi, lui era già una macchina, io già un ombra.

"Non voglio che tu muoia" Sorrido, a due passi di distanza da lui, chiedendomi se sia un fesso o solo un pazzo innamorato.

"Non posso esistere in un mondo in cui lui ancora respira"
Scoppia a piangere, capendo finalmente quando cruda sia la mia realtà.

"Mi manchi da impazzire" Abbassa la testa, in lacrime. Si avvicina di quei due passi e appoggia la testa sul mio petto.
Forse, in fondo, sono davvero riuscito a distruggerlo.
E se questo amore è la sua condanna, chi sono io per non fargli scontare l'intera pena?

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