1
Ho sentito ogni sorta di dolore, fisico o mentale.
Sono nato in una famiglia disfunzionale, sono cresciuto anelando l'amore di un padre che mi considerava solo uno strumento.
Ho pregato fino a perdere la voce e mi sono allenato fino a perdere le forze, e quasi la vita.
Ho dormito molto, molto tempo, il mio corpo ha subito tanto dolore da non riuscire nemmeno più a respirare bene o a piangere.
Il mio odio è un cancro che mi mangia giorno dopo giorno, mi divora e consuma come un topolino che rosicchia la gabbia che lo tiene rinchiuso per poter scappare.
E io lo so, so quanto questo odio potrebbe distruggere ogni singola cosa se solo lo lasciassi andare ma il mio dolore ha un nome e cognome, da lui è nato e da lui dovrà tornare.
Con questi pensieri entro nel container al porto per incontrare un hero, uno di quelli che non sono né carne né pesce e che tanto mi stanno sul cazzo. Una società ipocrita che solo la verità potrà distruggere.
Dopo dieci minuti sento cigolare la porta d'ingresso e il bastardo entra disinvolto, come se tutto gli fosse dovuto. Sorrido, decidendo di provocarlo.
"Sei in ritardo"
Hawks mi osserva, mi scruta quasi. Ho un gran bisogno di vederlo bruciare ma mi trattengo; Anche lui ha uno scopo.
Mi ripugna il suo essere, ciò che rappresenta, la spocchia che mi mostra.
"Non mi fido di te, tienilo a mente"
Annuisce e gli spiego brevemente la sua missione.
Cerco di carpire ogni tipo di informazione dalla sua espressione ma non traspare niente, se sta mentendo è davvero un bravo bugiardo.
Insieme a Twice ci siamo messi a reclutare bastardi utili al nostro scopo, anche se il mio è un pò diverso da quello di Shigaraki.
Io seguo degli ideali, per dirne una.
Stain, con il suo esempio, mi ha insegnato a discernere il bene dal male e mi ha aperto gli occhi sulla mostruosità degli hero ed è questo che voglio mostrare al mondo.
Per questo scelgo scrupolosamente le reclute, e Hawks non fa eccezione.
Ho scavato a lungo nel suo passato, so ogni cosa di lui.
Keigo Takami, ventidue anni. Padre violento, povertà, un atto eroico che li ha tolti dalla miseria.
"Ho il nomu giusto per questa missione" In realtà ometto qualche particolare e mento qui e là per non mostrargli subito le mie carte. Del resto sono il cattivo della favoletta, no?
Anche in questo caso non vedo cedimenti da parte sua, quindi lo congedo e vado via.
Quando alla TV, in diretta nazionale, passa lo scontro di Endeavor con il nomu l'adrenalina mi scorre in corpo più veloce del sangue.
È in difficoltà, Hawks deve correre a supporto per evitare che muoia. La faccia di Endeavor viene irrimediabilmente sfregiata, è una maschera di sangue. Sento di non poter mancare a quello spettacolo.
Entro in scena proprio alla fine dello scontro, mentre accasciato a terra cerca di riprendere fiato.
Hawks al suo fianco mi guarda con gli occhi spalancati.
Hai paura, pollo?
Sorrido compiaciuto, ipocriti, bastardi. Forse il biondino dalle ali rosse pensa che gli farò saltare la copertura, o pensa che li ammazzerò qui e ora.
Cosa conta di più per te, hero?
La reputazione o la vita dei tuoi compagni?
"Ci sono un paio di cose che non mi aspettavo, ma... comunque, è un piacere conoscerti, Endeavor"
La sua espressione è rabbiosa, quella di Hawks sconvolta. Cerco di assaporare questo momento, gli occhi di Enji puntati su di me dopo così tanto tempo...
"Il mio unico scopo era riprendermi quel nomu, dopotutto... non ho speranze di vincere contro il top duo allo stremo delle forze, no?"
Mi lancio all'attacco, il mio unico scopo a questo punto è prendermi gioco di loro, ma una stupida hero mi interrompe sul più bello.
Mi sento come se mi avessero tolto un dolce dal piatto, ma tant'è.
Decido di congedarmi, di certo non mancheranno occasioni utili per vederli morire. Sorrido un ultima volta ad Hawks, che sembra un uccellino spelacchiato.
Ma il mio ultimo pensiero va sempre a lui, unico oggetto del mio odio.
"Vedi di non morire, Todoroki Enji" Urlo con soddisfazione, prima di sparire nel buio del quirk di Kurogiri.
Quando Hawks torna da me al container qualche tempo dopo sembra arrabbiato, ma gli sorrido sereno.
Mi punta una piuma al collo e sento qualcosa di simile all'eccitazione.
Mi dice che non erano quelli i patti, chiedendomi di essere più collaborativo. Non riesco a impedire a un sorrisetto di scherno di affacciarsi al mio viso martoriato.
È palese quanto le sue parole collidano con i fatti, del resto è il number two hero, c'è poco da fidarsi.
"Non sono venuto meno ai patti, Dabi, sei stato tu che hai deciso di incasinare le cose"
Certo, ficcare un nomu super potenziato nel centro città non deve avergli fatto piacere, ma ovviamente la cosa mi diverte.
"Eri convinto che mi sarei fidato di te così su due piedi?"
La sua espressione mi fa fremere, finalmente gli vedo un emozione sincera.
In fondo provocarlo è stato l'unico modo per vedere il suo vero volto.
Gli dico che non è ancora pronto per vedere Shigaraki, malgrado le mie ideologie non sono un coglione, so quanto al momento sia rischioso ficcare questo tipo nel cuore della nostra fazione.
Esco dal container con la promessa di risentirci, poi mi viene in mente una frase di una delle mie tante vittime.
Non pensi al dolore che infliggerai a quelle famiglie?
Un rivolo di sangue mi scappa dai rattoppi della mia carne, ripensarci mi rende malinconico.
La brezza marina del porto fuori dal container mi accarezza le guance, mi asciugo quella lacrima rossa; Non c'è modo di sbarazzarsi del passato.
"Ci ho pensato così tanto da impazzire" Sussurro al vuoto.
Sono consapevole di aver distrutto ogni parte buona di me, ma questo mi ha consentito di sopravvivere e sopportare il dolore.
Gli hero non potrebbero mai capire cosa si prova a morire e rinascere, ma in qualche modo, glielo farò scoprire.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top