CINQUANTATRE
Alessandro
La guardo uscire e la seguo con lo sguardo finché non sparisce dietro la porta. Dio com'è bella, penso dandomi del bastardo fortunato.
Ora non rovinare tutto, mi ricorda la vocina nella mia testa.
Prendo due calici, una bottiglia di vino bianco e due cornetti, e vado verso la piccola scaletta nascosta nello studio.
Ho capito che Andrea adora il mio terrazzo sul tetto, e non so come biasimarla, è stato uno dei motivi per il quale ho deciso di comprare questa casa, che era decisamente troppo grande e costosa per me e Leo, ma non potevo rinunciare a quella vista.
Quando ho deciso di rendere il terrazzo ufficialmente il mio posto preferito, oltre al gazebo di fairylight, ho installato un proiettore portatile collegato all'Iphone tramite Wi-Fi, che proietta sul muro bianco accanto alla porta. Sposto e posiziono il divanetto, il tavolino, le coperte e i cuscini proprio davanti al muro, creando un mini cinema sotto le stelle.
Voglio che sia tutto perfetto, voglio che sia tutto perfetto per lei, per noi.
Vedo aprirsi piano la porta e fare capolino dalla porta a vetri.
«Si può?» chiede sorridendomi.
«Certo, tutto bene giù?»
«Sì sì, stavano vedendo Thor Ragnarok spaparanzati sul letto. Li ho avvisati che eravamo qui e Azzurra mi ha detto, e cito, ciao mamma, vai... noi stiamo benissimo» dice sedendosi accanto a me sul divanetto.
«Io stavo dando un'occhiata ai film, che vorresti vedere?» chiedo sorridendo, mentre faccio scorrere un braccio dietro di lei attirandola su di me.
«Te» sussurra contro il mio collo, lasciando una piccola scia di baci umidi.
Porca puttana, deglutisco rumorosamente.
Poggio l'Iphone sul tavolino, mi volto e incateno i miei occhi con i suoi scuri, perdendomi in quelle pozze meravigliose.
Accarezzo piano la sua guancia e chiude gli occhi al contatto con la mia mano.
«Sono stato un coglione Andre, scusami per tutto» dico fissandola e pregando mentalmente per il suo perdono.
Riapre piano gli occhi e mi guarda impaurita «Promettimi che parlerai di noi ai tuoi amici e alla tua famiglia, promettimi che ti incazzerai se un uomo che non sei tu ci prova con me, promettimi che saremo complici sempre, promettimi che saremo solo io e te, niente più segreti e bugie, promettimi che se avrai paura verrai da me... solo da me» sussurra con le lacrime agli occhi.
Il mio cuore martella velocissimo nel petto e sono convinto che anche lei lo senta battere. I miei occhi sono diventati lucidi e sento le lacrime bucarmi fastidiosamente.
Le prendo le mani e le stringo tra le mie, così piccole e morbide.
«Te lo prometto amore mio, mai più bugie e segreti» giuro solennemente.
Un sorriso si apre sul suo viso, regalandolo solo a me, vedo il suo nasino arricciarsi e una lacrima solcare la sua guancia.
«Mi sento malissimo al pensiero di quanto ti ho ferito» ammetto.
«Amore... l'importante è imparare dai nostri errori e non ripeterli» dice piano.
«Sono stati quattro giorni infiniti... senza di te».
«Anche per me...» dice sospirando e fissando il cielo stellato sopra di noi.
«È davvero bellissimo qui» continua.
«No, tu sei bellissima Andre. Non riesco ancora a capire come ho fatto a meritarti» ammetto sconsolato.
Mi avvicino piano, appoggio la mia fronte contro la sua, respirando solo lei e nient'altro. Poi piano mi allontano, senza smettere il nostro contatto visivo. Voglio lei, solo lei per sempre e voglio che lo sappia.
«Andre...» sussurro con un filo di voce.
«Mmm mmm».
«Ti amo» dico piano arrossendo.
Spalanca gli occhi, che vedo riempirsi piano di lacrime, le sue labbra si incurvano in un sorriso emozionato, il labbro inferiore trema appena e stringe le mie mani intrecciate alle sue.
Chiude gli occhi, solo per un secondo e quando li apre vedo passarci dentro tutto l'amore che prova per me.
«Ti amo» risponde timida ma sicura.
Il mio corpo risponde al suono della sua voce, i peli delle braccia si drizzano, la pelle d'oca invade ogni centimetro del mio corpo, il cuore batte impazzito alla consapevolezza che anche lei mi ama. Erano più di dodici anni che non pronunciavo quelle due parole, che non provavo quel sentimento e soprattutto che non le sentivo rivolte a me.
«Amore mio... ti amo così tanto» dico stringendola a me, e la bacio, con tutto l'amore che ho.
Schiudiamo le labbra, lasciando che le lingue si assaporino, consce di questa nuova consapevolezza, consce di questo sentimento che fluisce dai nostri corpi.
Le sue mani raggiungono il bordo della mia maglietta e la solleva facendomela sfilare velocemente. Si alza in piedi e si posiziona davanti a me, lascio cadere gli spallini sottili del suo vestito lungo le spalle e liberandola da quel pezzo di stoffa che si deposita ai suoi piedi.
La ammiro in tutta la bellezza, ha un completino verde salvia in pizzo che mette in risalto la sua pelle olivastra. È da togliere il fiato. E qualcuno in mezzo alle mie gambe reclama il suo corpo e il suo piacere.
La attiro sopra di me, come un drogato in astinenza, incastrando il suo corpo contro il mio, facendole sentire tutto il mio desiderio. Si alza velocemente, lasciandomi improvvisamente solo, stende la coperta e i cuscini per terra e mi fa cenno di raggiungerla, mentre si sdraia piano. La pelle abbronzata, quasi oro, luccica, gli occhi lucidi sotto le lunghi ciglia mi fissano e i capelli lunghi le ricadono composti sopra il seno.
Mi fiondo su di lei, attirandola sotto di me e baciandola con foga. La mia lingua prende possesso della sua bocca, reclamando ogni centimetro della sua, mordo le sue labbra carnose e rosse, le mani si addentrano sotto il reggiseno, abbasso gli spallini e lecco i suoi seni, mordendo il capezzolo turgido.
Voglio affondare in lei, e farla godere come non ho mai fatto, voglio perdermi e ritrovarmi dentro di lei.
Le sfilo l'intimo, facendo scorrere la mia mano sul suo corpo bollente, le spalanco le gambe e ci affondo in mezzo, leccando il suo sapore così dolce e delicato. Passo la lingua per tutta la fessura e un brivido mi inebria, il suo sapore dolce e speziato manda in tilt il mio cervello e il mio compare.
«Amore...» ansima lei «ti voglio... ora».
Merda non posso resistere al suo richiamo, non posso resistere a quelle parole.
Mi sposto su un fianco, slaccio i jeans, li abbasso con un colpo secco insieme ai boxer, lasciando uscire la mia erezione clamorosa, torno steso sopra di lei, penetrandola senza esitazioni. La sento aggrapparsi alla mia schiena, mentre avanzo centimetro dopo centimetro. Allaccia le sue gambe a me, spingendo il suo bacino contro il mio e inizio ad entrare e uscire da lei calda, bagnata e accogliente.
Il modo in cui mi ritrovo dentro questa donna è incredibile, non pensavo fosse possibile... non più.
Mi tiro su con un braccio, mordo il suo capezzolo duro, la sento gemere e soffocare un urletto. Le tappo la bocca con la mano libera, e me la morde di rimando.
Mi reclama, e mi bacia con desiderio, quasi con urgenza. Rendendomi ancora più eccitato.
Sento il mio compare pulsare velocemente, mentre la assapora, sento il suo respiro pesante sulla mia bocca, la sento ansimare e le mordo le labbra quando sono convinto che stia per urlare.
«Shhh... amore... shhh... non diamo spettacolo» le sussurro piano.
Pizzico con indice e pollice i suoi capezzoli, lecco famelico le sue labbra, la sento inarcare la schiena, e sostenere con il bacino il mio ritmo. Non durerò molto, penso pervaso dal piacere devastante che questa donna mi regala.
Mi tiro su a sedere, portandola con me e facendola posizonare a cavalcioni sopra di me. Le stringo forte i fianchi facendola muovere su e giù, il suo culo tondo sbatte furioso sulle mie cosce, le sue braccia mi stringono e affonda le unghie nella mia schiena.
«Oh... io... oddio... oddio... cosa... mi fai... sì... vengo... amore...» biascica contro la mia bocca, mentre la sento irrigidirsi.
«Ti amo» sussurro aumentando il ritmo raggiungendo l'orgasmo insieme lei esplodendo, e veniamo travolti dal piacere ansimando l'uno nella bocca dell'altra.
Andrea
«Che ore sono?» chiedo accoccolata contro il suo petto, mentre lui mi accarezza dolcemente i capelli spettinati.
Indosso solo il completino intimo e sono avvolta nella coperta blu dove abbiamo consumato il nostro amore.
«Mezzanotte e mezzo» risponde calmo guardando il suo Iphone.
«Cazzo, domani c'è scuola. Azzurra dovrebbe essere a letto da un pezzo» scatto su allarmata.
«Dormite qui».
«Ale... io...» farfuglio.
«Amore come vuoi» risponde comprensivo.
«Andiamo giù?» chiedo a malincuore, starei così per sempre.
«Certo» risponde tirandosi su e spengendo il proiettore.
Mi infilo veloce il vestito e le scarpe, e in silenzio scendiamo le scale.
In punta di piedi andiamo a controllare Leo e Azzurra, in camera del ragazzo. La scena davanti ai nostri occhi è tremendamente dolce. Dormono tranquilli nel letto matrimoniale di lui abbracciati, i vestiti di lei sono piegati sulla scrivania e indossa una t-shirt verde pisello, i capelli sono sparsi sul cuscino. Leonardo la cinge con il suo braccio, proteggendola dal mondo esterno.
Un piccolo biglietto è posizionato sopra i vestiti piegati:
"Azzurra si è addormentata, le ho messo una mia maglietta come pigiama. Lasciatela dormire qui non mi da fastidio. Buonanotte, Leo".
«Oddio» dico emozionata.
«Credo siano la cosa più bella che abbia mai visto» ammette Ale, scattando una foto con il suo telefono.
Non potrei essere più d'accordo, penso poggiando la testa sul suo petto fissando i nostri figli.
«Mi sa che lei ha deciso per me... dormiamo qui» dico sorridente.
«Ricordami domani mattina di ringraziarla» dice Ale richiudendo piano la porta.
Percorriamo il corridoio buio fino alla sua camera, si ferma e si volta verso di me.
«Vado a rifarti la camera degli ospiti» dice scimmiottando il tono che avevo usato con lui al mare la seconda notte che abbiamo passato insieme.
«Sarai scemo» dico spingendolo dentro la sua camera «non se ne parla, io dormo con te stanotte» rispondo citando le sue esatte parole.
«Ah si, eh?» mi incalza avvicinandosi lentamente.
Mi abbraccia, posizionando le sue mani sul mio culo, mi spinge verso di sé e appoggia la sua fronte contro la mia.
«Sai che potrei anche abituarmi a tutto questo?» sussurra.
«Anch'io» ammetto sorridendo «ma non voglio affrettare le cose... piano piano... insieme».
«Ti amo Andrea De Angelis».
«Anch'io ti amo pazzo di un architetto» dico baciandolo.
«È la prima notte che passiamo tutti e quattro sotto lo stesso tetto» constata emozionato.
«La prima di una lunga serie... spero» ammetto timida.
«Piano piano eh? Comunque lo spero anch'io, amore» dice baciandomi dolcemente sulle labbra.
«Stavo pensando... che ne diresti di passare qualche giorno quest'estate al mare tutti insieme? Se le cose tra noi andranno bene ovviamente» chiedo emozionata.
I suoi occhi brillano, le labbra si incurvano in un sorriso magnetico, facendo spuntare quelle fossette che amo da morire «Perché dove pensavi di andare scusa? Pensi davvero che ti lascerò andare di nuovo? Non se ne parla. Sei mia Andrea... comunque sarebbe bellissimo» dice stringendomi contro il suo petto.
«La prima...» accenno «vacanza di famiglia» conclude lui la mia frase.
Fisso i suoi occhi verdi calmi e dolci, ho paura, ma allo stesso tempo il mio cuore scoppia di gioia e non potrei essere più felice.
«Potrei insegnare a Leo a surfare, se il tempo lo permette» dico contenta.
«E io farò un sacco di castelli e vulcani con Azzurra, Leo non vuole più, ma sono sicuro che lei apprezzerebbe le mie doti architettoniche» dice ridendo.
«Lo puoi ben dire, mi costringe sempre a stare ore e ore a fare le costruzioni con la sabbia» ammetto drammatica.
«Una piccola architetto, ne sono sicuro!»
«Appunto, non ne bastava uno» dico ridendo.
«Abbiamo una marcia in più... va ammesso semplicemente» scherza.
«Senti marcia in più... io non ho il pigiama» dico mettendo il broncio.
«Ti prendo una maglietta e un paio di boxer, che ne dici?»
«Solo se profumano di te».
«Oppure potrei farti dormire nuda, addosso a me... tutta la notte... magari non proprio dormire dormire» dice spogliandomi piano.
«Sei insaziabile architetto» dico ridendo buttando la testa all'indietro.
«Solo di te amore mio» soffia nella mia bocca schiusa.
Lo tiro a me, allacciando i nostri corpi e le nostre lingue e in un attimo siamo nudi di nuovo, avvinghiati nel letto a saziarci come solo i nostri corpi sanno fare, incuranti dei nostri figli a qualche stanza distanza, ma solo con tanta voglia di amarci.
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Ciao a tutt*!
Vi rubo solo qualche secondo, giuro!
Finalmente il nostro Ale si è dichiarato e ha professato il suo amore per Andrea! Siete contenti???
Ho cercato di rendere il momento perfetto nella sua semplicità e spero vi siano piaciuto ♥️
Mi dispiace se in questo periodo sono assente, ma sappiate che vi leggo sempre tutt*!
Se vi va lasciate una stellina ⭐️ e fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio
Clau⚡️
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