Notte Magica

Caleb gridò: "CAZZO CHI HA MESSO IL MOBILE QUI?". Jude aprì la porta della sua camera è sbadigliò
"Cappero, Cal. Sono le due di notte, che cazzo urli?". "Ho sbattuto il mignolino in questo mobile del cazzo e sto urlando perché fa male, va bene?".

Il rasta sospirò e lo fece entrare in camera sua. "Non riuscivi a dormire?". "No". "Come va con Cammy?". "Ecco... Ci siamo lasciati". "Ah...".

Jude esultò intimamente. Anche se Caleb, etero, non era sicuramente alla sua portata, la cotta che aveva per lui non riusciva a passare. "Non era destino. Lei merita di meglio". "Perché, esiste qualcuno meglio di te?" chiese Jude d'impulso. Subito si tappò la bocca, ma Caleb doveva aver intuito qualcosa, perché ghignò è disse: "Non è solo questo". "E allora cos'è?".

"Lei non mi piace". "Davvero? E chi è che ti...".

Jude non finì la frase che Caleb lo stava baciando. Ci rimase di sasso, e in quei millisecondi di esitazione Caleb si staccò e uscì dalla camera del rasta.

Jude non esitò e lo seguì. Quasi sfondò la porta di camera del crestino, e lo vide seduto sul davanzale della finestra.

"Caleb...". "Non mi ami, vero?". "Cosa...". "Non mi ami". "Io...". Caleb sorrise triste e dondolò i piedi fuori dalla finestra.

"Ah, fanculo". Jude afferrò Caleb per le spalle e si gettò voracemente sulle sue labbra, venendo subito ricambiato con passione.

I due si strinsero in un abbraccio senza fine, e Jude tolse la maglia al punk. Quello che vide non gli piacque. Sulle braccia aveva dei segni rossi, delle ferite ormai rimarginate.

"Caleb, cosa sono?". "Niente...". "Dimmelo". "Prima... Di entrare nell'Inazuma Japan... Ero solo. Completamente. Non riuscivo a stare da solo, e il fatto è che nessuno si fidava mai di me. Mi sono depresso e ho iniziato a tagliarmi. Ma poi ho smesso quando...". "Quando?". "Quando ti ho incontrato per la prima volta. Mi sono innamorato subito, e ho capito che non sarei più stato solo".

Jude rimase in silenzio. "E poi... E poi non lo so. Non ho mai creduto nei colpi di fulmine, ma mi sono contraddetto da solo. Ti amo. Cazzo, ti amo da impazzire Jude!".

Tornarono a baciarsi come se non ci fosse un domani, fino a gettarsi sul letto, ormai senza più barriere di stoffa. Esplorano ciascuno il corpo dell'altro, e Jude iniziò a succhiare un punto sul collo di Caleb. Quando finì aveva creato un succhiotto a regola d'arte.

Il punk strinse le gambe attorno alla vita del rasta, poi si sganciò e lo girò.

"Sei pronto?". "Quando vuoi, amore mio".

La mattina dopo

"CALEB STONEWALL! COSA DIAVOLO È QUESTO ABOMINIO?". Il punk ghignò alla vista del succhiotto violaceo sul collo di Jude. "Ora siamo pari". "SÌ MA CAZZO IL TUO NON SI VEDE!". "Ehi, calmo Jude".

Lo baciò e lo fece stare zitto. Dei rumori provenienti dalla mensa di sotto li fecero trasalire. "Oh no... No no no no no!!! Che giorno è?". "Mmh... Mercoledì". "Oh, cazzo. Oh cazzo, oh cazzo! Vestiti e scendi giù. Adesso!". Il punk era così agitato che si mise la maglietta al rovescio, e quasi cadde dalle scale.

Caleb's POV

Insieme all'Inazuma, quella mattina, c'era l'unica persona che in un momento come quello avrebbe potuto far essere tutto meraviglioso o agghiacciante." CAAAAL!!!". "Ciao Marty!" (Martina_Stonewall ciao). Notai solo in quel momento un'altra ragazza con i capelli castani e gli occhi marrone scuro.

Quando Jude arrivò gli saltò in braccio. "ECCO IL MIO BRO!".

BRO?? Aspe', Jude ha una sorella?

"Piacere, Margherita Sharp!". Lei e mia sorella fecero per parlare, ma il loro sguardo fu attirato da una cosa sul collo di Jude. Margherita saltò in piedi. "O. MIO. DIO. IL MIO BRO HA TROVATO IL RAGAZZO!!!!". "ODDIO CALEB!!! COSA È QUEL COSO CHE HAI SUL COLLO???".

CAZZO. Sono fottuto.

"Ehm... Ah...". Margherita mi guardò in modo strano, poi guardò Jude. Non le ci volle molto per capire.

"ODDIO JUDE E CALEB STANNO INSIEME!!". Il rasta intervenne dicendo: "Ecco noi non...".

Lo presi per i fianchi e lo baciai. "... Noi non stavamo insieme fino a un secondo fa".

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