17. I stand alone - parte 3

Cosa poteva fare?

Rispondergli? No, assolutamente non era la scelta giusta. Loki era troppo instabile, troppo facilmente corrompibile. Kyra era già in una posizione di svantaggio, ma manteneva quella facciata, sperando che fosse abbastanza solida da reggere finché non avesse ottenuto ciò che cercava.

Inventare una bugia? No, il dio non si sarebbe fatto ingannare, non in quel momento e non con una menzogna inventata all'ultimo secondo.

Aveva sperato che, rispondendo a una delle sue domande, avrebbe potuto convincerlo di essere in un certo senso sottomessa, o comunque che le sue doti da ammaliatore avessero avuto successo e quindi lui avrebbe abbassato le difese, pensando di aver vinto.

Però quella domanda era la peggiore che potesse fare dopo: "Cosa stai cercando sulla Terra?"

Era con le spalle al muro. Non poteva rispondergli in alcun modo, ma il silenzio sarebbe stata una risposta altrettanto significativa.

Quasi non si rese conto quando il dio le si avvicinò, ma nel momento in cui le prese il mento sollevandolo e poté scorgere l'espressione divertita sul suo viso pallido, non ci vide più per la rabbia.

Come poteva prendersi gioco di lei in quel modo? Pensare che fosse una stupida ragazzina che si ribellava al padre come poteva fare un'adolescente, come...

Come hai già fatto in passato?

La sua immagine comparve per un attimo davanti agli occhi di Kyra, così come le era parso di vederla tra la folla qualche giorno prima, e allo stesso modo scomparve.

Dannazione. Non poteva lasciarsi andare a quelle considerazioni, aveva già abbastanza problemi da risolvere senza che il passato la tornasse a trovare con tanta insistenza.

Il primo era proprio davanti a lei e le sembrava così borioso e pieno di sé che le venne quasi voglia di prenderlo a schiaffi.

"Perché ne avevo voglia." Accompagnò la risposta con un sorriso soddisfatto e assottigliando gli occhi.

Questa il grande dio degli inganni non se l'aspettava. Pensava seriamente che gli avrebbe rivelato i suoi segreti solo perché era in debito? Era stato proprio lui a spiegarle il suo piano per filo e per segno, lei aveva solo aggiunto un particolare per il proprio tornaconto, ma questo non gli dava alcun diritto di pretendere spiegazioni.

La presa sul suo mento s'intensificò, mentre il viso di Loki si contraeva, evidentemente irritato dal suo comportamento.

"Credi forse che sia un idiota?" Quel tono di voce così sottile lo riservava soltanto ai momenti in cui era davvero arrabbiato.

Forse non era stata una buona strategia, ma alla fine lei non ci stava perdendo nulla; l'asgardiano avrebbe avuto troppo a cui pensare per soffermarsi su di lei e non poteva perdere tutto quel tempo inventando scuse o cercando di tenerselo buono.

E poi più lui perdeva le staffe, più sarebbe stato manovrabile e comprensibile. Le persone diventavano tremendamente prevedibili quando si lasciavano andare alle emozioni, qualsiasi fossero: "No, ma evidentemente tu pensi che lo sia io."

La voce della donna, però, non era arrabbiata, non si sarebbe lasciata andare ai sentimenti, non lei.

Portò la mano destra al polso sinistro di Loki, stringendolo delicatamente e conducendolo a lasciarle il mento. Mantenendo quel contatto e al tempo stesso quello con gli occhi verdi del dio, Kyra continuò: "Tu sai già qualcosa di me che può distruggermi. Sai del tradimento che sto portando avanti nei confronti di mio padre."

L'espressione sul volto del dio parve mutare leggermente, come se stesse soppesando quelle parole con attenzione. Dal canto suo, la donna stava giocando con il fuoco.

Non abbassò lo sguardo di un millimetro, mentre continuava a parlare: "Se lo volessi ti basterebbero poche parole e io sarei distrutta."

Le sue parole erano vere, del tutto. Certo, era perfettamente consapevole che l'asgardiano lo sapesse già, per questo fino a quel momento non aveva mai toccato l'argomento, sperando che passasse in secondo piano rispetto a tutto il resto. Ora, però, non poteva farne a meno se voleva mantenere i suoi segreti.

Kyra fece un passo verso il dio, arrivando a sfiorargli il petto con il suo e a sentire i loro respiri che quasi si fondevano. Non gli lasciò il polso. Sperava che, così facendo, lui sarebbe stato più incline a crederle.

Un singolo brivido le percorse prima il braccio e poi ridiscese lungo la schiena, come se partisse dal punto in cui si toccavano.

Praticamente sussurrando, concluse: "La mia vita è nelle tue mani, non ti basta?"

Immobili.

La figlia del Titano stava cercando di capire se era riuscita a placarlo, a evitare di rispondere alla sua domanda, ma al tempo stesso temeva che ricordagli il potere che aveva nei suoi confronti lo portasse a sfruttarlo subito, distruggendo ogni possibilità rimasta.

Gli aveva dato qualcosa, o meglio, gli aveva ricordato di possedere un vantaggio, ma Loki non era sciocco: sapeva che per potersi distaccare da Thanos aveva ancora bisogno di lei. Era strano che non fosse ancora saltata fuori la questione, e qui si poneva il secondo problema.

Kyra stava rischiando e non poco, ma ormai era abituata a vivere sul filo del rasoio, costantemente in pericolo e sempre a un passo dalla morte. Un dio viziato era fastidioso, soprattutto visto che aveva posto in lui troppe speranze, però mancava talmente poco... Non poteva permettersi di cedere, non dopo tutta la fatica compiuta fino a quel momento.

Gli occhi dell'asgardiano erano fermi, concentrati su di lei, quasi come se volessero scrutarla. Era piuttosto stufa di persone che cercavano di guardarle dentro, in particolare perché non avrebbero apprezzato quello che vi si celava.

I secondi passavano lenti e colmi di tensione.

La mano della giovane era ancora chiusa intorno al polso del dio, ma fu solo quando lui lo allontanò che Kyra si rese conto di aver stretto troppo quella presa.

Non aveva manifestato alcuna emozione, ma i suoi muscoli l'avevano in parte tradita. Pensava di aver fallito, che lui si fosse reso conto di tutto e che l'avrebbe consegnata al padre senza colpo ferire; per questo, quando Loki sogghignò, per poco la donna non si lasciò andare allo sconforto: aveva perso?

Bene. Non voleva rispondere neanche a quella domanda.

Un'evidenza del fatto che non si fidava di lui, non ancora. Ma non era stata una totale perdita di tempo.

L'aveva spinta a rischiare, a mettere in gioco tutte le sue carte, ricordandogli di possedere un'informazione importante e cercando di convincerlo di avere il coltello dalla parte del manico.

Ed era vero. Volendo, Loki avrebbe potuto richiamare Thanos e svelargli il rinnovato tradimento della figlia, però così avrebbe ottenuto solo parte del suo scopo. Voleva distruggerla, farle pagare il fatto che lo stesse trattando come uno sciocco fin dal loro primo incontro, ma al tempo stesso doveva distaccarsi del Titano e lei gli aveva promesso che l'avrebbe fatto.

Ecco.

Kyra non voleva rivelargli nulla di sé? Bene, ma aveva una promessa da mantenere, il vero motivo per cui aveva accettato di collaborare con lei, oltre al cercare di ottenere informazioni anche sul Titano.

Fece un passo indietro, si voltò e, con lentezza, si andò a posizionare vicino allo stipite della porta, per poi tornare a guardare la donna, appoggiato alla parete.

Lo sguardo della giovane era perplesso, ma tradiva una profonda angoscia e in quel momento Loki si sentì potente. La sensazione era la medesima di quando aveva preso lo scettro tra le mani e si era visto con il Tesseract di fronte a una folla di midgardiani inchinati.

"Sappiamo entrambi che, sebbene quello che hai detto sia vero, se rivelassi il tuo piano a Thanos non ne ricaverei nulla." A parte la soddisfazione di immaginarti nuovamente rinchiusa in quella piccola cella.

Un sorriso divertito rischiò di comparire sul viso del dio, immediatamente celato per poter continuare il discorso: "E c'è qualcosa che mi hai promesso, ma che non hai ancora mantenuto."

Un barlume di paura divenne visibile per una frazione di secondo sul volto di Kyra, mascherato dalla sua solita espressione indifferente che, però, stava inesorabilmente per venir distrutta a causa delle continue crepe che vi si stavano accumulando sopra.

Era quello che voleva, portarla ad abbassare le sue difese, volente o nolente, spingerla al di là dei suoi limiti per poter capire con esattezza chi fosse e cosa potesse fare.

La strada era quella, doveva solo insistere un po' di più: "Per cui, se non vuoi dirmi nulla sul perché eri in quella cella o sei qui ora, non vedo come potremmo collaborare ancora, visto che, come hai detto tu, manca la fiducia."

Sapeva che avrebbe rischiato con le sue prossime parole, ma era piuttosto sicuro che la donna non se ne sarebbe mai andata veramente perché, dopotutto, aveva aspettato non poco per trovarsi lì, qualsiasi fosse la ragione. L'avrebbe spinta di fronte a una scelta: rivelargli qualcosa, oppure rispettare il patto e andarsene. In entrambi i casi avrebbe vinto lui.

"Quindi non vedo per quale motivo dovremmo aspettare: qualsiasi magia, trucco o rituale tu debba utilizzare per cancellare i ricordi di me dalla mente di tuo padre, fallo ora, così ognuno potrà andare per la propria strada."

Il dado era tratto. Ora toccava a lei fare la sua mossa e gli occhi verdi di Loki rimasero fissi in modo da cogliere ogni più piccolo dettaglio che gli potesse predire quale sarebbe stata la sua decisione.

Il silenzio calò nuovamente su di loro, interrotto dai suoni soffusi che provenivano dalle stanze limitrofe dove i soggiogati continuavano a lavorare.

Un movimento.

La mano destra di Kyra si strinse su se stessa per poi rilassarsi mentre la donna iniziava a parlare: "No. Non è ancora arrivato il momento. Adesso Thanos è troppo concentrato su di te, si renderebbe conto che qualcosa non torna nei suoi ricordi e potrebbe facilmente spezzare la mia magia. Dobbiamo aspettare che la questione finisca, che tu riesca o meno a vincere questo scontro."

Rimandava. Con una scusa che, seppur fosse logica, sembrava decisamente troppo studiata per essere la verità. Mentiva, oppure gli nascondeva qualcosa.

E per la millesima volta lei stava ottenendo risposte, mentre a lui riservava solo briciole di verità. Era dannatamente stufo di quella ragazzina e lo era ancor di più della situazione.

Si era detto che avrebbe finto di essere sottomesso per piegarla, ma così era più di quanto potesse sopportare.

Con uno scatto, le si affiancò di nuovo per poi afferrarla per il collo e farla sbattere contro la parete opposta. Era furioso perché, sebbene l'avesse messa con le spalle al muro più volte, lei riusciva comunque a trovare una via d'uscita.

"Credi che non riconosca una menzogna quando la vedo? Lo leggo nel tuo sguardo, nei tuoi movimenti appena accennati. Sei brava a nasconderlo, ma io sono il dio dell'inganno quindi non sperare di poter tenere nascosti i tuoi segreti a lungo."

A quel punto la sua voce si fece più sottile e lui si avvicinò al viso pallido della donna, parlandole a un soffio dalla pelle: "Se non fosse per la promessa che mi hai fatto, ti avrei già scavato nella mente prendendomi tutte le informazioni che desidero e lasciando solo un guscio vuoto al loro posto."

Un dolore improvviso allo stomaco costrinse il dio ad allontanarsi di un passo dalla giovane. Era stata proprio lei a liberarsi dalla sua presa colpendolo con un pugno.

Incredulo, la guardò massaggiarsi il collo per poi rispondergli con la sua stessa furia negli occhi: "Non ne avresti il potere. Sei solo un ragazzino viziato che crede di poter fare quello che vuole. Non riuscirai mai a frugare nella mia mente, così come non sarai mai in grado di possedere o controllare le gemme, quindi perché dovrei preoccuparmi?"

Ancora scosso per l'attacco inaspettato, Loki materializzò i suoi pugnali e si fiondò sulla donna cercando di colpirla. Non doveva permettersi di trattarlo in quel modo né di sminuire così la sua forza e intelligenza.

Kyra non si fece cogliere impreparata e richiamò Fragarach, parando il colpo del dio, seppur faticando e dovendosi appoggiare al muro, visto che lui stava spingendo le sue lame contro quella della donna, più per la rabbia che per un vero vantaggio tattico: "Tu non hai idea di quale sia il mio vero potere!"

L'ingannatore usò la forza impressa in quella spinta per allontanarsi di scatto e mirare con il pugnale sinistro il fianco destro della giovane, la quale, cogliendone il movimento, ruotò lateralmente in modo da avere uno spazio di fuga, per poi allontanarsi rapida dalla parete.

Loki ne seguì lo spostamento, portando la lama destra nella sua direzione e arrivando quasi a sfiorarla. La donna era riuscita all'ultimo secondo a posizionare la spada tra il corpo e l'arma, deviandone la traiettoria.

Questa volta fu l'uomo a ruotare su se stesso, in modo da tentare di colpirla con il pugnale sinistro sul fianco opposto, ma venendo nuovamente bloccato da Fragarach.

"Anche senza le gemme potrei conquistare questo inutile pianeta, ottenendo così il regno che mi spetta di diritto e il potere che merito!"

Qualcosa cambiò nello sguardo della donna, prima era furiosa, ma i suoi occhi rimanevano calmi: quella rabbia pacata che tanto aveva sconvolto il dio. Dopo quelle parole, invece, s'infiammarono e fu lei ad attaccarlo, facendo roteare la spada in modo da mirare al suo fianco.

Il colpo venne immediatamente parato, ma la giovane non desistette, spostando la lama sul lato opposto e incalzando sempre di più lo scontro. Ogni affondo veniva parato dai pugnali del dio, oppure dalla sua magia, ma lo sconvolgeva il fatto di non capire perché se la fosse presa in quel modo.

Dopo vari colpi, sempre più potenti, che lo fecero persino arretrare di qualche passo, Kyra imprimette maggior forza nell'ultimo fendente, anche se Loki lo parò senza grossi problemi: era evidente la differenza in termini di potenza tra i due, anche se l'agilità della donna l'aveva colpito.

Poi la figlia del Titano si allontanò con uno scatto e, con ancora l'arma in mano, si rivolse al dio con la furia negli occhi e nella voce: "E una volta conquistato il potere cosa farai, Loki? Quando tutti saranno tuoi sudditi e ti odieranno dal primo all'ultimo, cosa avrai ottenuto?"

Era pronto a rispondere a qualsiasi insulto o provocazione, ma quelle domande lo lasciarono interdetto.

Lei non attese neanche un istante la sua risposta: ripose la spada nel suo fodero, dietro alla schiena, e si voltò, attraversando a grandi passi la stanza in cui erano e sparendo oltre la porta.

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Angolo Autrice

Ed ecco l'ultima parte del capitolo!
Tra Kyra e Loki si era instaurata una sorta di tregua momentanea in cui si sono studiati, hanno cercato di ottenere informazioni e hanno piacevolmente passato il tempo, ma la sua conclusione era inevitabile e sono fin troppo simili per non portarsi a vicenda all'esasperazione!

Cosa accadrà? Cosa sta cercando Kyra sulla Terra? Ben presto le risposte a queste domande verranno svelate e vi anticipo che con il prossimo capitolo gli eventi torneranno a seguire quelli del film e non vi saranno più momenti di pausa o quasi.

Fatemi sapere cosa ne pensate! Ogni commento è ben accetto, di qualsiasi natura sia e ovviamente anche i voti sono molto apprezzati.
Ricordate che è anche grazie a voi che vado avanti, per questo non posso che ringraziare tutti coloro che leggono, votano o commentano, perché solo così posso migliorare e dare a voi lettori qualcosa di sempre più curato!

Grazie ancora e alla prossima settimana!

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