14. The bare necessities - parte 2
"Quindi?"
Kyra si voltò verso Loki e corrugò la fronte in un'espressione che inequivocabilmente trasmetteva confusione: "Quindi cosa?"
Il dio si sollevò con le braccia, appoggiandosi alla testata del letto, ormai disfatto, in modo da poter osservare meglio la donna. Non poteva negare che fosse bella, anche se in maniera diversa rispetto alle asgardiane. Aveva un fisico asciutto, evidentemente allenato e senza alcun eccesso. Quello che però l'aveva colpito maggiormente era stato il fatto che non avesse mai cercato le sue labbra: in questo era diversa dalle altre con cui aveva giaciuto.
L'aveva apprezzato, però questo implicava che anche per lei, così come per lui, quel gesto aveva rappresentato solo un momento di sfogo, un modo per rilassarsi in preparazione della vera battaglia, anche se ripeterlo per tre volte era sembrato quasi esagerato persino a lui.
Ma l'avrebbe conquistata, ne era certo. Nessuno era invincibile, c'era sempre un modo per ammansirlo e condurlo a fidarsi, anche se lui era il dio dell'inganno. Kyra non sarebbe stata diversa, doveva solo capire su cosa puntare, quale fosse la sua debolezza.
"Quindi: come puoi sentirlo? Qual è il trucco?"
Se la donna pensava che si fosse scordato del loro discorso solo perché avevano fatto sesso, allora si sbagliava enormemente.
Con uno sbuffo, la giovane si alzò dal letto, lasciando che il sottile lenzuolo che la copriva le scivolasse addosso. Quella vista non poté che attrarre Loki. che osservò con attenzione le curve e i dettagli che prima era troppo occupato per potersi gustare.
Visto che avrebbero dovuto vivere a stretto contatto non c'era ragione per cui non avrebbe dovuto ripetere l'esperienza, guadagnandoci in ogni caso. Anche perché, come ben sapeva, difficilmente le donne erano in grado di mantenere a lungo quel tipo di comportamento senza venirne coinvolte: uno strumento in più per arrivare al suo scopo.
Kyra non si voltò neanche mentre si avvolgeva intorno al corpo una vestaglia lasciata loro dai midgardiani, ma commentò: "Smettila di fissarmi in quel modo. Direi che per il momento il mio bisogno è stato soddisfatto."
Non ne era certo, ma dal modo in cui aveva lievemente modificato la voce, Loki sospettava che stesse sorridendo. Increspò anch'egli le labbra e, materializzando con la magia i suoi soliti pantaloni scuri, replicò: "Non c'è bisogno di ringraziarmi, anche se lo meriterei..."
A quell'affermazione, la figlia di Thanos si voltò socchiudendo gli occhi in uno sguardo di disapprovazione, ma il dio non le diede il tempo per replicare: "In ogni caso non potrai cambiare argomento per sempre."
La donna si bloccò per un istante, irrigidendosi, ma dopo poco tornò a rilassare la spalle e si posizionò sul letto, appoggiandosi con le ginocchia. Rimase in silenzio per lunghi secondi, forse soppesando le parole da pronunciare, oppure cercando una nuova via d'uscita.
Alla fine sembrò capitolare e, dopo aver chiuso gli occhi, quasi rassegnata, rispose: "Diciamo che posso vedere i flussi di energia magica." La mano destra della giovane si aprì e, puntando il palmo verso l'alto, fece comparire una specie di fluido che si muoveva nell'aria, cambiando colore e direzione a ogni movimento delle dita di Kyra.
"Ne sento la consistenza, ne vedo il colore e ne percepisco il movimento, abbastanza da essere in grado di riconoscerne il possessore, se lo conosco sufficientemente."
Interessante.
Poteva percepire il seiðr, quindi era ovvio che potesse capire quando Thanos li osservava perché la sua traccia la riconosceva, ma come la vedeva?
Aveva letto una buona parte dei libri contenuti nella biblioteca del palazzo reale su Asgard, ma non si era mai imbattuto in una capacità simile; anche se aveva trovato qualche descrizione di questi flussi di energia, seppur non fossero più che delle vaghe immagini riportate a scopo illustrativo.
"Come?" Non era una domanda specifica, ma neanche Loki sapeva esattamente come costruirla. Come poteva esserne in grado? Come vedeva quell'energia? Come poteva riconoscerla in maniera così precisa?
Un'alzata di spalle e il commento: "Ci sono nata" di Kyra non fecero che alimentare la curiosità del dio, che cercava nei meandri della sua mente un riferimento a qualcosa del genere, ma senza trovarlo.
Era sincera?
Lo sembrava e difficilmente qualcuno poteva ingannarlo, quindi decise di inserire quell'elemento nell'elenco di informazioni che stava ottenendo sulla donna, sperando che prima o poi il quadro gli fosse diventato più chiaro.
"E il mio seiðr come lo vedi?" Accompagnò la frase alzando il braccio destro e creando un'immagine simile a quella che volteggiava sulla mano di Kyra, una sorta di onda cangiante.
La giovane inclinò il capo verso destra osservando un punto non ben definito tra l'illusione e le dita del dio, per poi rispondere: "Verde. Sfumato verso il giallo e... sfuggente."
Loki alzò un sopracciglio, ma non fu necessario porre domande perché lei gli rispondesse: "Nel senso che tende a diventare trasparente, quasi cristallino, quando ne osservo una zona specifica, come se cercasse di sfuggire."
Sembrava surreale.
Non tanto il discorso che stava facendo la donna, anche se era decisamente strano, ma il modo in cui il suo viso pareva illuminarsi a quelle parole.
Gli occhi non erano più glaciali, ma sembravano più simili al cielo di Asgard al termine di una tempesta: luminosi e sollevati dalla conclusione delle intemperie.
Pareva che quell'argomento la rendesse più rilassata e beata persino del piacere che aveva provato poco prima e se questo da un lato punse l'orgoglio di Loki, dall'altro lo rese ancora più curioso di scoprire i segreti di quella donna. Chi si nascondeva sotto la maschera?
Kyra amava vedere l'energia magica intorno a lei. Ne era affascinata, anche se sospettava di non capire a sufficienza il perché di questa sua attrazione, ma dopo tutto quello che aveva vissuto, l'amore per quel tipo di forza era l'unica cosa che non era mai cambiata.
Sicuramente c'era qualche connessione con la sua natura, la sua razza, ma era da molto che aveva desistito dal cercare ulteriori informazioni sulle sue origini; quindi il motivo della sua passione era rimasto un mistero e forse lo preferiva così.
Fu lo sguardo incuriosito di Loki a farla distrarre da quei pensieri e si rese conto delle parole appena pronunciate un istante troppo tardi per potersele rimangiare. A quel punto tanto valeva cercare di farlo ragionare: "Quando invece hai tra le mani lo scettro, la tua energia diventa blu, non come uno zaffiro o il mare di notte, ma come il cielo notturno ricoperto da nuvole. È oscura, incurante dell'effetto che fa alle persone."
Il silenzio che seguì quelle parole era teso, come se l'aria fosse improvvisamente diventata più densa del normale.
Lo sguardo del dio era imperscrutabile: un'indefinita maschera di fredda logica.
Kyra non si aspettava una simile reazione, ma quella non era la sua risposta, le ricordava più che altro il classico silenzio prima della tempesta.
"Loki, la gemma è pericolosa."
Gli occhi verdi dell'ingannatore la osservarono, quasi come se volessero invaderle la mente e scrutarle all'interno; la donna sostenne quello sguardo anche se, per la prima volta, ne fu quasi spaventata, ben di più rispetto a quando aveva visto gli occhi rossi del dio.
Una risata divertita, seppur sottile, proruppe dalle labbra dell'uomo.
Confusa, Kyra attese una spiegazione di qualche genere che non tardò ad arrivare: "Mi stavi quasi ingannando con tutta quella storia dell'energia e dei flussi, ma mettersi a parlare dell'oscurità e della noncuranza dell'effetto che fa lo scettro alle persone è veramente un modo patetico per cercare di rubarmelo."
Le ultime parole vennero sottolineate da uno sguardo glaciale che non aveva mai abbandonato il suo viso.
Come poteva pensare che la giovane volesse solo mentirgli e approfittarsene per avere per sé il potere della gemma? La risposta le arrivò alla mente quasi come una scontata rivelazione: non si fidava.
Lei stessa gli aveva detto non molto tempo addietro che non poteva fidarsi e ne era ancora convinta, anche perché non sarebbe stata la prima menzogna tra di loro.
Prendendo un respiro profondo, la figlia di Thanos osservò il compagno: "Non sto mentendo. Ma anche se fosse, sai perfettamente che le gemme sono potenti, troppo per delle persone comuni..."
"Infatti io non sono una persona comune." Ogni volta, Kyra si stupiva sempre di più di quanto fosse immenso l'ego di Loki.
Scosse il capo, stufa di parlare con un muro: "Non è questo l'importante, fammi parlare. Le gemme sono troppo potenti perché un singolo essere possa avere il controllo anche solo di una di esse. Sai bene che nello scettro è la gemma della mente a darti la capacità di soggiogare le persone, ma questo ti si stava rivoltando contro."
Il dio corrugò la fronte, poi sbuffò voltandosi e portandosi al bordo del letto opposto rispetto a quello dove si trovava la donna: "Io controllo senza problemi il potere dello scettro, quindi della gemma. Non sono un debole, al massimo non ero del tutto in forma prima, dopo il tempo trascorso in cella, ma adesso niente e nessuno potrà vincere contro di me."
Nonostante tutto quello che aveva fatto, lui si ostinava a non capire. Era dannatamente stanca di uomini che non volevano sentire altro al di fuori delle loro idee.
Senza neanche doversi concentrare, Kyra materializzò nella sua mano una spada corta e, con uno scatto, si portò dietro alle spalle del dio, posizionando la lama davanti al suo collo.
"Non mi sono giocata l'unica possibilità di salvezza che avevo per un ragazzino viziato!"
Non sapeva con esattezza neanche lei cosa avrebbe voluto fare: spaventarlo, forse, ma era consapevole che non sarebbe bastato quel gesto; voleva mostrargli la sua forza e allora, magari, l'avrebbe rispettata e ascoltata.
Con una rapidità che non pensava possedesse, Loki si liberò dalla presa, afferrando il polso della donna e ribaltando la posizione fino a portarsi sopra di lei, schiacciandola sul materasso.
Il volto del dio era furioso, come se lei lo avesse insultato con quelle parole e lo dimostrò la voce sottile con cui ribatté: "Non sono un ragazzino viziato, né tanto meno uno che si lascia spaventare da un gesto così sciocco. Per il momento dobbiamo collaborare, ma questo non significa che io debba ascoltare le tue fantasie e idee folli. Sono io ad avere lo scettro, Thanos me l'ha dato, quindi ho io il potere... Non dimenticarlo mai."
Mentre parlava, il suo viso si avvicinò sempre di più a quello di Kyra, pur mantenendole i polsi bloccati sul letto. Quando pronunciò l'ultima frase le solleticò quasi le labbra alimentando il fuoco che le bruciava nel petto: lo detestava a ogni parola un po' di più, ma non era certa che fosse solo odio quello che la infiammava.
Rimasero per lunghi secondi a osservarsi, poi Loki si alzò e la liberò allontanandosi in un attimo e tornando a indossare i soliti vestiti.
Fu a quel punto che la donna gli riversò addosso tutto quello che aveva taciuto prima per cercare di essere moderata e di farlo ragionare. La voce era calma, il volto serio, le braccia rigide e lo sguardo infuocato.
"Perderai."
Il dio si bloccò a quella parola e inclinò la testa osservandola con la coda dell'occhio.
"E lo farai in modo talmente miserabile che non potrai più guardarti in faccia, dio dell'inganno. Il tuo ego e il tuo orgoglio saranno la tua rovina e, a quel punto, di te si ricorderanno solo come un povero sciocco che ha fatto il passo più lungo della gamba."
Le spalle di Loki si irrigidirono, ma non diede alcun cenno a volersi muovere.
"Non hai più nessuno e sicuramente io non sarò lì a salvarti, ricordatelo."
A quel punto, l'ingannatore si girò nuovamente verso la porta e la varcò senza più dar retta alla donna che, dal canto suo, aveva ancora qualcosa da dire, ma lo sussurrò senza che ci fosse più nessuno ad ascoltarla: "Sempre che il mio bluff non venga alla luce prima..."
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Angolo Autrice
Bentornati, miei baldi giovani!
Cosa ne pensate del capitolo? Quanto ci si può fidare delle parole di Kyra? Chi la spunterà: il dio dell'inganno o la figlia di Thanos? Fatemi sapere cosa ne pensate: sono sinceramente curiosa!
Settimana scorsa mi sono scordata di dirvi che ho creato una versione più corta e leggermente modificata del booktrailer di Frozen Hearts: potete trovarlo sia nel primo capitolo del libro, sia a questo link
Sono appena uscita da un periodo di esami piuttosto stressante e sto per iniziarne un altro, quindi è possibile che ci possa essere qualche ritardo nei prossimi capitoli, ma cercherò di evitarlo il più possibile.
In ogni caso voglio sinceramente ringraziarvi tutti: tengo moltissimo a questa storia e sapere che altri la apprezzano e la seguono è una vera e propria gioia!
Grazie ancora e alla prossima! ^^
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