12. Perfect isn't easy - parte 2
Aveva in programma di creare un'illusione che li proteggesse fin da quando aveva ideato quel piano. Ovviamente, l'asgardiano aveva dovuto commentare le sue mosse ancora prima di conoscerle, ma questo non la impensieriva, anzi.
Quel comportamento, la risposta sempre pronta e il suo sciocco voler cambiare forma per rendersi più esteticamente piacevole, erano segni inequivocabili che il potere dello scettro stava scemando.
Non era la prima volta che notava quel tipo di cambiamento in coloro che prendevano le gemme. In generale un potere di quel calibro era in grado di penetrare nell'organismo di quasi tutte le forme di vita, modificandole in qualche modo. Gli effetti, però, non erano i medesimi per ogni artefatto e lo scettro era sicuramente il più... virulento.
Kyra era stata incaricata da Thanos di recuperare quello strumento creato dai Kree, ma, vista la potenza e la tecnologia di quel popolo, era stata affiancata dalle sorelle. Erano riuscite a recuperare lo scettro ma, nel caos dovuto al loro furto, era stata Nebula a entrarne in possesso, invece di Kyra, come era il piano originale.
Per quante modifiche e migliorie fossero state eseguite sulla donna, Nebula era troppo debole per sostenere quel potere senza venirne manovrata e così era stato. Aveva perso lucidità, stabilità, e aveva iniziato a blaterale di uccidere Thanos, Gamora, Kyra e tutti coloro che si fossero opposti al suo potere. Fortunatamente, le due sorelle erano riuscite a fermarla e lo scettro era tornato nelle mani della figlia ribelle del Titano, prima che quest'ultimo ne venisse informato.
Nebula era sempre stata incline a scatti d'ira, ma non si sarebbe mai spinta così in là se non fosse stato per il potere della gemma. Loki non era diverso.
Era più forte e quindi più resistente, ma nelle sue condizioni psicofisiche aveva per poco rischiato di crollare davanti ai nemici dopo uno scontro per nulla impegnativo. Il potere dello scettro doveva stargli alla larga per un po', ma non avrebbe accettato passivamente il parere di Kyra.
La donna era stata costretta ad allontanarlo dalla base, doveva fare in modo che Loki riposasse, ma non ci sarebbe riuscita semplicemente spiegandoglielo, non finché l'influenza della gemma non fosse scemata.
L'idea dell'hotel era stata forse un po' folle, ma era l'unica possibilità in quel frangente. Non poteva sedarlo perché non ne aveva i mezzi e in uno scontro fisico non era certa di poterne uscire vincitrice, non dopo due anni di prigionia e di limitato esercizio.
Non aveva alternative a disposizione se non costringerlo a riposare portandolo lontano, in un posto dove potesse tranquillamente dormire, per di più servito e riverito da midgardiani.
Loki non la conosceva, non aveva idea di quello che era in grado di fare, ma soprattutto non riusciva ad accettare il fatto che lei non fosse uno sciocca e che le sue mosse fossero ragionate. Per questo aveva ignorato le parole del dio quando, poco prima di mostrarsi ai passanti, aveva cercato di provocarla.
Le era bastata una minima quantità di magia per creare l'illusione che li aveva mascherati. Per quanto fosse spossata e a corto di energie, Kyra sapeva che uno sforzo di quel tipo era talmente limitato da non crearle problemi. Non era una maestra in quell'arte, l'aveva studiata per anni, ma da quando era divenuta una figlia di Thanos aveva abbandonato la magia prediligendo lo scontro fisico e i sotterfugi.
Qualcosa la fece distrarre dai suoi pensieri.
Proprio in quel momento scorse tra i passanti un viso ben noto che sparì subito dopo tra la folla. Con un piccolo scatto del capo, la donna cercò di ritrovare la persona che aveva visto. Poteva veramente essere lei? No. Quando ritrovò il volto che aveva scorto, si rese conto di aver preso un abbaglio.
Il suo cuore sembrò perdere un battito e Kyra si diede della stupida. Aveva superato quella storia, l'aveva accantonata in un angolo della sua mente senza concedersi mai di riaprirlo. Era diventata più forte, costretta dallo stile di vita che aveva intrapreso al servizio del Titano, aveva imparato a sopportare ferite ben più gravi. Quella era stata la prima, ma non era una giustificazione per tornare alla mente a quei giorni, soprattutto visto che a breve avrebbe dovuto tornare in quel mondo...
Doveva rimanere concentrata. Aveva uno scopo preciso e non poteva lasciarsi distrarre da nulla.
La voce di Loki giunse alle sue orecchie ovattata, soffusa, e fu anche per questo motivo che Kyra non rispose, ma probabilmente non l'avrebbe fatto lo stesso: se il dio avesse conosciuto il motivo per cui lo stava trascinando in un hotel avrebbe fatto marcia indietro oppure l'avrebbe bloccata in mezzo alla strada iniziando uno scontro inutile.
Per fortuna l'influenza dello scettro stava svanendo e la vanità dell'ingannatore era quasi più importante della sua curiosità. Era stato divertente paragonare Loki a Narciso, entrambi "dei" fin troppo boriosi ed egocentrici per rendersi conto dei loro limiti. La vanità era stata la fine del dio della leggenda, ma Kyra sospettava che sarebbe stato l'egocentrismo a portare alla distruzione il principe di Asgard.
Si era lasciata trascinare dalla conversazione e, quando Loki aveva chiesto chi fosse Narciso, aveva ripescato dai suoi ricordi quella storia. E aveva riso.
Da quando tempo non rideva?
Non ebbe il tempo di rifletterci perché la figura del dio - seppur sotto forma di midgardiano - le si avvicinò, sovrastandola e fulminandola con lo sguardo.
Kyra si aspettava di vedere le iridi verdi, visto che l'illusione non prevedeva di modificare anche quell'aspetto, o al massimo azzurrognole per l'influenza della gemma, ma il colore rosso non era tra le sue previsioni.
Con la mano destra, Loki le strinse il polso sinistro facendole quasi male, eppure lei praticamente non lo sentì. Era concentrata sul suo sguardo.
Anche se non si aspettava di vedere nei suoi occhi quel colore, non aveva paura, anzi, quel tipo di dimostrazione di forza lo conosceva fin troppo bene. Se non puoi incutere timore e rispetto con la tua sola presenza o il tuo nome, finisci per ricorrere a quel tipo di espedienti: una prova della tua potenza.
Lo sguardo del dio serviva a farle capire chi, secondo lui, comandava, ma c'era di più nascosto in quelle iridi di sangue. Kyra era stata addestrata a vedere oltre, a cercare di interpretare intenzioni e pensieri nascosti. Loki voleva che lei lo temesse, eppure i suoi occhi dicevano il contrario.
Senza modificare l'espressione sul suo viso, la figlia di Thanos mantenne lo sguardo in quello del dio e gli intimò semplicemente di lasciarla. A quel punto le iridi dell'uomo tornarono verdi e quello che le trasmisero fu lo stupore più assoluto.
La donna non rimase ferma a osservarlo, ma si spostò dirigendosi verso l'edificio che aveva riconosciuto come hotel vista l'immensa scritta che recava in cima.
Nonostante il suo passo fosse rapido e deciso, la mente di Kyra stava cercando di capire cosa implicasse il momento appena trascorso. Credeva che Loki fosse semplicemente un ragazzino viziato che aveva deciso a un certo punto di volere di più dalla vita e che, dopo aver perso, era finito nelle mani di Thanos segnando il suo destino.
Per quale motivo allora avrebbe dovuto cercare... rispetto in lei?
Si bloccò a metà di quei pensieri, decidendo che per il momento potevano attendere e richiamò l'attenzione del dio che sembrava essersi incantato nella posizione in cui l'aveva lasciato: confuso e stupito dalla sua reazione.
Quel breve contatto sembrava aver colpito entrambi in qualche modo, ma non era per questo che Kyra aveva trascinato fin lì l'asgardiano.
Una volta assicuratasi che Loki la stesse seguendo, attraversò la strada giungendo di fronte a quello che pareva un lussuoso hotel. Le pareti erano interamente costituite da vetri e lasciavano intravedere una sala ordinata e ben curata con una serie di divanetti di pelle bianca e nera; il pavimento era lucido e di un colore scuro.
Entrando, Kyra poté scorgere una grande struttura intricata formata da quelli che parevano essere tubi di metallo che però emettevano luce. Era da troppo tempo che non tornava sulla Terra.
Era decisamente cambiata da allora e tutta questa modernità la irritava; non perché la trovasse sconveniente, ma perché le ricordava gli anni trascorsi al servizio di Thanos invece che a godersi quelle novità.
Scosse il capo e si voltò per vedere se Loki fosse ancora dietro di lei. Il volto del dio era confuso, anzi, perplesso. Non per quello che lo circondava, perché non si stava guardando attorno, ma osservava lei. Dopotutto era vissuto in un palazzo ben più lussuoso di quell'hotel ed era proprio questo che infastidiva la donna: nonostante avesse avuto tutto, aveva deciso per qualche motivo di mandarlo all'aria... Perché?
Alla figlia di Thanos non servì leggergli la mente per capire che stava cercando ancora una risposta al motivo per cui si trovavano in quel luogo. Con un cenno della testa, lo incitò a muoversi, poi si portò di fronte al bancone di legno lucido dietro al quale una donna elegantemente vestita li stava squadrando da quando erano entrati.
"Salve, signori. Cosa desiderate?" Per quanto il tono di voce fosse calmo e posato, lo sguardo della midgardiana era evidentemente infastidito.
"Salve. Vorremmo una camera per questa notte." Kyra non si curò di guardare Loki, ma lo sentì sbuffare leggermente alle sue spalle.
La donna dietro al bancone sorrise fintamente scuotendo la testa: "Sono spiacente, ma abbiamo tutto prenotato almeno per i prossimi..."
"Dammi lo scettro, così posso velocizzare questa sceneggiata."
Alzando gli occhi al cielo e senza badare al dio che aveva appena parlato, la mano della figlia di Thanos si mosse verso il volto della midgardiana; gli occhi prima castani si venarono di azzurro per un istante per poi tornare normali. La donna, con un'espressione vagamente confusa, annuì e consegnò loro una tessera indicando poi la direzione da prendere per la stanza.
Mentre s'incamminava verso l'ascensore che li avrebbe condotti al sedicesimo piano, Kyra fulminò con lo sguardo Loki e, una volta entrata nella cabina, commentò: "Piantala di soggiogare tutti quelli che ti capitano a tiro."
Il dio sogghignò appoggiandosi a una delle pareti con braccia e gambe incrociate: "Perché mai? Alla fine non è poi così diverso dall'ingannarne la mente con la magia, come fai tu."
La donna scosse il capo, ma spostò l'ombrello dalla mano destra a quella sinistra, in modo da allontanarlo dall'asgardiano: "Con lo scettro penetri nella mente delle persone a un livello ben più profondo, ma al di là di questo: più persone sono soggiogate e maggiore sarà la sua forza sul possessore."
La domanda che sperava di non dover mai sentire da Loki dopo una breve pausa: "Adesso lo scettro ce l'hai tu. Com'è che non ne subisci l'influenza, allora?"
Il silenzio che cadde sull'ascensore era tutto fuorché rilassato. Kyra continuò a fissare le ante sperando che si aprissero da un momento all'altro, mentre sentiva chiaramente lo sguardo del dio perforarle la schiena.
Solo quando si udì un breve quanto acuto suono e le porte si aprirono sul loro corridoio, la figlia di Thanos concluse il discorso con un per nulla esplicativo: "Non ti riguarda."
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Angolo Autrice
Ciao, cari!
Cosa ne pensate del capitolo? So che è piuttosto soft e mi spiace, ma la crescita psicologica e lo sviluppo della relazione tra Loki e Kyra sono i punti fondamentali della mia storia, insieme ovviamente a casini vari, gemme, titani e quant'altro xD
Detto questo: fatemi sapere cosa ne pensate! Sono apertissima a consigli, critiche, correzioni e anche solo pareri brevi e concisi, ma vi chiedo davvero di lasciarmeli. Adoro questa storia e ci tengo tantissimo per cui voglio che sia resa il meglio possibile e per farlo ho bisogno di pareri esterni.
In ogni caso grazie a tutti coloro che leggono/votano e un ringraziamento speciale a tutti coloro che mi lasciano il loro parere (vi si ama ragazzi!) <3
Infine... Avete visto Infinity War? Io sì e, sebbene non voglia affatto fare spoiler, sappiate che molti elementi presenti in questo film li riprenderò nel sequel di questa storia. (Oltre al fatto che penso di aver bisogno di uno psicologo fisso per il prossimo anno!)
A prestissimo, cari! Attendo con ansia i vostri commenti :D
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