Capitolo 15

Quando io, Tony e Nat entriamo nella Stark Tower e saliamo sull'ascensore per raggiungere il cinquantunesimo piano, sembra che sia stata catapultata dentro la base della CIA o dell' FBI, talmente c'è tanta tecnologia. Il sistema operativo che gestisce la casa, Jarvis, mi saluta, dandomi il bentornata, e Tony gli spiega che non ricordo chi sia lui o che posto sia questo, per via del mio "incidente" in missione. Mi conduce verso una porta bianca, dove la maniglia è fissa e a forma di "S", la spinge e di fronte a me si apre la camera più grande che abbia mai visto. In fondo, attaccato alla parete di fronte alla porta, un enorme letto king size sembra fatto di piume talmente è rifatto bene, e ha tutta l'aria di essere comodissimo. Più vicino a noi, all'incirca a cinque metri da qui e altrettanti dal letto c'è una chaise longue bianca rivolta verso un megaschermo da 80 pollici a parete, impianto Dolby Sourround e lettore Dvd Blue-Ray 3D. Inutile dire che Tony tratta benissimo i suoi occasionali ospiti.

"Questa sarà la tua stanza finché vorrai, amor... Jessica." Stava per chiamarmi amore. La prova che Steve non mentiva, io e lui stavamo insieme prima che perdessi la memoria. A quella parola i miei occhi si abbassano al pavimento involontariamente, e sento un iniziale afflusso di sangue alle guance, che reprimo in un istante.

"Grazie signor Stark, è molto gentile da parte sua ospitarmi qui." Rispondo, guardandomi attorno e notando la cabina armadio sulla parete di sinistra, illuminata dalle luci del tramonto che entrano dall'enorme vetrata sul lato opposto.

"Non c'è problema. Però fammi un favore, smettila di chiamarmi "signor Stark", e dammi del tu, non sono il tuo capo." Dice. Non so quando comincerà a venirmi naturale chiamarlo Tony quando mi rivolgerò a lui. Nat si avvicina a me e mi porge il sacchetto che ha tenuto in mano fino adesso.

"Qui ci sono un po' di cose tue, ma sono certa che Stark ha già fornito l'armadio con tutti i vestiti di cui hai bisogno, Jess." Dentro il sacchetto ci sono la mia maglietta preferita, jeans, il beauty case e il mio iPhone 6 e caricabatterie. Lo appoggia per terra, dato che non riesco a tenerlo in mano perché sono impegnata con le stampelle.

"Grazie Nat." Dico, sorridendo.

"Beh, direi che possiamo andare. Vieni Romanoff, lasciamo che sistemi le sue cose." Escono dalla stanza, ma sento Tony che parla insieme a Nat prima di chiudere la porta.

"Posso parlarti per due minuti?" Sussurra, Nat annuisce e la porta si chiude. Recupero il sacchetto e lo appendo a una stampella mentre mi avvicino alla porta del bagno, abbasso la maniglia e spalanco la porta.
Dentro sembra di essere in una Spa. Una enorme vasca idromassaggio al centro della stanza, doppio lavandino con ripiano di marmo, sanitari splendenti e una doccia enorme. L'essenziale, ma molto più raffinato.
D'accordo, vediamo di darci una sistemata. Poso il sacchetto sul ripiano accanto al lavandino, torno in camera e mi avvicino alla cabina armadio.

"Signorina Black, posso esserle d'aiuto?" Chiede Jarvis. È "arrivato" talmente in fretta che non me ne sono accorta.

"Si, potresti aprirmi la cabina armadio?" Chiedo.

"Subito, signorina." Non finisce la frase che la porta scorrevole si apre, rivelando una cabina piena di vestiti, da uomo e da donna, che vanno da magliette a jeans fino agli abiti da sera. Sembra che qui dentro sia tutto pensato per ospitare anche la persona più raffinata. Dò una rapida occhiata tra i vestiti da sera, lunghi e corti, poi mi ricordo che devo chiedere una cosa.

"Jarvis, a che ora devo scendere a cena?"

"Il signor Stark l'ha invitata due piani più su per una cena sul terrazzo della Stark Tower alle 8."

"Perfetto. E che ore sono?"

"Le sette e trenta."

Cazzo. Non ce la farò mai.
Vedo un vestito rosso, corto fino a metà coscia e dietro lungo fino a terra, scollatura a cuore e una fascia dorata in vita.

Non arrivo a prenderlo da sola, è decisamente in alto e di sicuro mi farei male.

"Jarvis, il vestito rosso, quello con la gonna sfasata. Puoi tirarmelo giù?" Appena finisco la frase la barra che regge tutti gli appendini con i vestiti si abbassa al livello dei miei occhi e una barra più piccola si estende oltre tutti i vestiti reggendo quello che ho scelto.
Bellissimo, lo adoro.
Lo prendo e vado in bagno, dove mi tolgo con fatica i vestiti e infilo l'abito, raccolgo i capelli in una coda alta e mi trucco in modo leggero. La caviglia rotta mi ostacola i movimenti, ma alla fine riesco anche a mettere la scarpa sull'altro piede, naturalmente col tacco basso, intorno ai 6-7 centimetri. Esco dal bagno, finalmente, e riprendo fiato. Cercando di non rompermi anche l'altra caviglia esco dalla camera, mi dirigo verso l'ascensore e salgo di due piani. Quando le porte si aprono mi ritrovo in una stanza con solo un divano e un tavolino, dall'altra parte, fuori dalla vetrata che dà sulla città e sotto una strana piattaforma rotonda, c'è un terrazzo enorme con un tavolo apparecchiato per 7 persone che ospita già tutti gli invitati tranne me, così mi affretto a uscire. L'aria è parecchio calda e mi trovo a mio agio, il mio posto è tra Steve e Nat, e ho di fronte quello che credo sia Clint. I miei dubbi vengono confermati quando tutti quelli che non ricordo tranne Tony mi si presentano. E così c'è un Bruce, un Thor, che da ciò che ho capito viene da un altro pianeta, e Clint, Occhio di Falco. E naturalmente Stark, di cui non ricordo nulla, anche se è quello con cui ho passato più tempo oggi dopo Steve e Nat. La cena va alla grande, tutti mi raccontano qualcosa di loro, Tony la storia di come è arrivato ad avere un reattore nel petto, anni fa quando una bomba di produzione delle Stark Industries, la sua industria, gli esplose a pochi metri di distanza e alcune schegge gli si conficcarono nel petto iniziando una lenta e inesorabile corsa verso il suo cuore, che lui riuscì a rallentare grazie al reattore, miniatura di quello che una volta alimentava le industrie. E fu anche così che costruì la prima armatura e diventò Iron Man.

"Ho anche due piani completamente dedicati alle armature, il mio rifugio." Dice, fiero di tutto quello che ha creato.

"Si, si confermo, ne avrà più o meno una cinquantina." Risponde Bruce. A quelle parole rimango davvero stupita.
Wow, cinquanta armature, chissà quanto ci avrà messo per costruirle tutte...

"Allora domani voglio vederle, sono curiosa." Dico sorridendo.

"Certo, con molto piacere." Risponde Tony ammiccando. Per distrarmi da questa vista che mi sta letteralmente sciogliendo alzo gli occhi verso il cielo, e mi accorgo che sono comparse già tutte le stelle, e comincio a sentire la stanchezza. Continuiamo a chiacchierare ancora un po', poi gli altri se ne vanno, lasciandomi sola con Tony.

"Ti accompagno in camera se vuoi." Dice quando rientriamo nella torre.

"E chi si occuperà di..." chiedo, indicando con un movimento della testa il tavolo su cui abbiamo cenato.

"Se ne occuperanno Sarah e Mike, i miei capocamerieri." Risponde, facendomi strada verso l'ascensore. Annuisco ed entro nell'ascensore, scendiamo al piano della mia camera e ci entriamo, Tony chiude la porta. Mi siedo sul letto e dò un'occhiata verso il comodino, la sveglia digitale segna le 00:45. La luce della stanza è bassa, per non sforzare la vista. Tony si avvicina a me e si siede sui talloni, guardandomi dal basso verso l'alto.

"Che ne dici se ti dò una mano?" Chiede, sfilandomi la scarpa. Sorrido, mentre la appoggia per terra, mi slego i capelli e li lascio cadere sulle spalle, ricci rosso ramato lunghi fino metà schiena. Tony si rialza e si avvicina di più a me, il movimento mi fa indietreggiare leggermente, i nostri visi non distano che una ventina di centimetri.

"Vorrei che tu potessi ricordarti com'eri, chi sono io, cos'è questo posto, cosa eravamo noi due, io e te..." il suo sguardo è incollato al mio, dopo qualche istante si sposta alle mie labbra, lui si fa improvvisamente più vicino. Per impedirmi di cadere sul letto la sua mano si appoggia sulla mia schiena, le mie invece sono sul suo petto, dove c'è il reattore.

"Tony..." non ho fiato. Sto trattenendo il respiro da chissà quanto, e il tempo sembra essersi fermato, al contrario del mio cuore che batte all'impazzata. I suoi bellissimi occhi nocciola e la sua vicinanza mi stanno facendo completamente perdere la ragione. La sua mano che non mi regge per la schiena mi sta accarezzando la guancia, scorre leggera tra i miei capelli. Che cosa stai aspettando? Improvvisamente mi rendo conto di desiderare questo bacio con tutta me stessa.

"Vorrei che tu potessi ricordare cosa eravamo io e te, e quanto ti ho aspettato, quanto ho aspettato prima di averti... e invece no. Non posso cambiare il corso degli eventi. Non sai quanto mi manca sentire il tuo profumo, le tue labbra sulle mie, il tuo corpo contro il mio. Mi manchi, tu non sai quanto. Ma devo lasciarti tempo. E aspettare... ancora." Dice l'ultima parola sospirando. Il suo profumo mi arriva sul viso, quasi mi stordisce. Un secondo dopo che ha finito la frase, mi lascia andare e si allontana, così mi ritrovo seduta sul letto, con le mani in grembo, Tony davanti alla porta con la mano sulla maniglia.

"Buonanotte Jess. Se hai bisogno di me la mia stanza è qui sopra." Dice, guardandomi da sopra la spalla. Apre la porta ed esce nel buio del corridoio.

"Buonanotte Tony." Rispondo, mentre la porta si chiude. Mi trascino con le mani sopra il letto, verso il cuscino, lo alzo per vedere se c'è un pigiama, e in effetti ne trovo uno a maniche corte e pantaloni lunghi, sulla maglia il logo in viola delle Stark Industries. Mi sfilo il vestito, indosso il pigiama e mi infilo sotto le coperte.

"Jarvis, potresti spegnere le luci per favore?" Chiedo.

"Subito signorina, buonanotte." Risponde.

"Buonanotte Jarvis." Mi giro su un fianco cerando di non farmi male alla caviglia e ripenso a quello che è successo qualche minuto fa. La mia mente continua a tornare agli istanti in cui eravamo vicini, tanto da sfiorarci le labbra, e mi rendo conto che ero completamente irrigidita, i miei muscoli non rispondevano a nessun impulso del mio cervello, a momenti mi dimenticavo persino di respirare. Continuo a pensare a quanto ho desiderato quel bacio, e infine mi addormento.

~~~~~
Non potevo farvi aspettare una settimana intera. Anche perché CanaAlberona4 mi sta sclerando per il prossimo capitolo (ci sarà da divertirsi con Tony e Clint) e io le ho promesso che lo posto venerdì.
E poi, siamo sinceri, la storia volge alle battute finali.
Devo riprendere pure la mia trilogia che ho abbandonato alla sua triste vita più o meno quando ho cominciato a scrivere questa "roba", perciò devo ricominciare a dedicarmi a lei.

Detto ciò, ci vediamo venerdì :3

~Jess

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top