Capitolo 10

Uno squillo insistente mi perfora i timpani e mi costringe a svegliarmi, ma un secondo dopo è interrotto da una voce familiare.

"Stark." Tony risponde in modo deciso, segno che è sveglio già da tempo.
Aspetta, cosa?! Spalanco gli occhi di scatto e mi accorgo che è mattina, sono ancora sdraiata sul divano, la testa ancora sul petto di Tony. Mi tiro su di scatto, sedendomi a qualche centimetro di distanza. Lo guardo, mentre anche lui si siede, i nostri sguardi si incrociano. Ha il cellulare attaccato all'orecchio, sta parlando con qualcuno di cui non sento la voce. Mi sono quasi dimenticata di essere a casa di Tony. Allunga la mano libera verso di me e prende la mia, la stringe leggermente.

"Mh-mh." Lo guardo con aria interrogativa, lui capisce e scandisce con il labiale due sillabe: Fury. Annuisco, mi tira leggermente verso di se, mi avvicino e sfioro le sue labbra con le mie, mentre mi ritornano alla mente i ricordi di ieri sera.

"D'accordo. Mezz'ora e siamo lì." Risponde, senza staccarmi gli occhi di dosso. Chiude distrattamente la chiamata e lascia cadere il cellulare sul divano, sento le sue mani sulla vita e le sue labbra decise sulle mie. Vorrei che questo momento non finisse mai, invece mi allontana fin troppo presto.

"Buongiorno." Dice, sorridendo.

"Buongiorno." Rispondo.

"Fury vuole che andiamo, ha una missione per noi e da quello che ho sentito non è una novità, almeno per me."

"Aspetta. Ho due domande. Una missione per noi? Io e te?" Chiedo, indicando prima lui, poi me e di nuovo lui.

"Io, te, Nat e Clint."

"Ah, okay. E perché non sarebbe una novità per te?" Aggrotta le sopracciglia.

"Aldrich Killian, il creatore del progetto Extremis." Si alza dal divano e si avvia verso l'ascensore.

"E sarebbe?"

"Una mia vecchia conoscenza, a quanto pare non è morto, e ha creato una nuova generazione di potenziati." Recupera da una mensola un tablet completamente di vetro, dove comincia a leggere i dati tecnici che Jarvis gli ha scritto sopra.

"D'accordo, e... che sarebbe questo progetto?"

Me lo spiega velocemente, concludendo con un: "se hai bisogno del bagno in fondo al corridoio a sinistra. Jarvis, Mark 42?"

"Funzionante e pronta all'uso, signore."

"Prefetto, preparala e fammela trovare sulla piattaforma di volo."

"Come fatto, signore."

Continua a digitare sul tablet mentre entra in ascensore all'indietro, preme il pulsante e mi guarda.

"Ti voglio tra dieci minuti due piani più su."

Le porte dell'ascensore si chiudono e decido di andare in bagno. E naturalmente è un bagno degno di un re. Anche se è solo di servizio fa invidia a quello di un albergo a 5 stelle.

"Signorina Black." La voce di Jarvis mi fa sobbalzare mentre chiudo la porta del bagno dietro di me.

"Si?"

"Il signor Stark mi ha detto di farle avere questi." Mentre pronuncia la frase un pannello a muro si alza, dietro trovo un ripiano con dei vestiti puliti, maglia e pantaloni e una felpa nera da donna con il logo delle Stark Industries. Prendo i vestiti e li annuso.
Wow, che buon odore. E poi devo ammettere che sa scegliere bene i vestiti, penso mentre distendo la maglia blu elettrico. La osservo meglio e mi accorgo che è una maglia tecnica, aderente e traspirante. Anche i pantaloni, leggins in realtà, sono tecnici e traspiranti. Non riesco a capire il motivo di questi capi, ma forse avranno a che fare con la missione. Mi spoglio dei miei vestiti e indosso quelli nuovi, tengo la felpa in mano perché fa caldo. Esco dal bagno non prima di aver fatto una sosta veloce per bisogni vari e salgo le due rampe di scale che mi separano da una stanza piena di roba scientifica, tavoli da lavoro pieni di fogli e attrezzi di meccanica e schermi trasparenti stracolmi di algoritmi da far invidia al California Institute of Technology. Attraverso la stanza e mi ritrovo in un'altra, con un bancone in stile bar e una vetrata mozzafiato. Fuori una pedana circolare rialzata ospita già la Mark 42 pronta per essere usata, in attesa del suo proprietario. Mi avvicino al vetro che si apre, una leggera brezza mi accarezza il viso, mi avvicino alla Mark e la sfioro, osservando ogni componente e ogni giuntura di braccia e gambe.
Cavolo, è davvero bellissima...
La mia mano scorre lungo il metallo, finché una voce mi coglie di sorpresa e mi spinge a indietreggiare di un passo verso il vuoto.

"Attenta a non finire di sotto." Dice Tony mentre si avvicina. Mi volto indietro e guardo in giù, dove uno spazio enorme mi separa dalla strada. Mi avvicino alla Torre, dove sono al sicuro.

"Ti piace?" Chiede, riferendosi all'armatura.

"Altroché, è davvero incredibile, soprattutto il fatto che..." non finisco la frase. Tony stende il braccio verso la Mark, questa si smonta e pezzo per pezzo si rimonta su di lui. "Esatto, intendevo proprio quello."

"Carina eh? Ci ho messo un bel po' per farla." Risponde, con la voce filtrata dalla maschera. "Nah, non è vero, non ci ho messo tanto." Si avvicina a me e con un braccio mi tira a se. Il metallo preme sulla mia schiena attraverso la maglia. "Ti avevo dato una felpa o sbaglio?"

"Ah, giusto." Ho ancora la felpa in mano, mi allontano quanto basta per guardarla.

"Mettila, prima che mi venga voglia di strapparti i vestiti di dosso e portarti in camera da letto." Mi infilo la felpa, ridendo della frase.

"Tutto qui quello che volevi dirmi?"

"In realtà no." Un istante dopo mi porge un auricolare piccolissimo, che infilo nell'orecchio. In un attimo si solleva in aria a venti metri da me. "Mi senti?" La sua voce risuona forte e chiara nel mio orecchio.

"Si."

"Bene, vediamo chi arriva prima. Tre, due, uno, via." Non finisce la frase che è già schizzato via, un puntino in lontananza che diventa sempre più piccolo.

"Barone." Dico, in risposta ottengo una risata.

E così mi tocca camminare fino allo SHIELD. Tempo cinque minuti e arrivo davanti, dove Tony mi sta aspettando. Mi sistemo i capelli e la felpa, mentre lui esce dall'armatura. Entriamo e una ragazza mi porge una tuta simile a quella di Natasha, con la differenza che la mia è grigia scura.

"Questa è sua, agente Black." Mi indica una porta sorridendo, ne deduco che sia uno spogliatoio della palestra del piano terra. Entro, chiudo la porta e mi tolgo la felpa. Indosso la tuta sopra ai vestiti tecnici, nella cintura infilo due pistole ed esco. Tony rimane un attimo a bocca aperta, gli brillano gli occhi. Si riprende, scuote leggermente la testa e sussurra un: "Wow, sei bellissima e anche molto sexy." Mi si avvicina, arrossisco leggermente mentre ci avviamo verso l'ufficio di Fury.

"Non perdete tempo con..." non tengo conto delle parole che pronuncia Nick. Sono talmente assorta dai miei pensieri che mi accorgo a malapena di quando saliamo sul tetto, dove un jet nero ci sta aspettando. Partiamo subito, Clint alla guida e io, Nat e Tony nell'abitacolo. Nat mi dà dei coltelli senza manico e completamente di metallo, mi dice di metterli nelle fasce che ha la tuta sulle gambe, e dei caricatori di riserva per le pistole. Poco prima di arrivare Tony mi si avvicina con uno strano aggeggio in mano.

"Okay, adesso tocca a me farti un regalino. Questo speciale guanto, anche se non lo chiamerei proprio così, genera una corrente industriale di 60 Hz, fulminando all'istante ogni forma di vita con cui viene a contatto, perciò stai attenta, anche se c'è della gomma non ti assicuro che ti protegga. Questo è l'interruttore per accenderlo." Conclude, infilandomi una leggerissima struttura di metallo sulla mano. Riveste il dorso e il palmo, lasciandomi le dita libere, in modo da poter afferrare le pistole e i coltelli. È completamente nera, tranne che per un piccolo interruttore rosso, che attualmente è spostato su 0. "Se devi toglierlo basta semplicemente che lo sfili."

"Grazie." Non finisco la parola che atterriamo in un bosco al limitare dell'oceano, e quando scendiamo il cielo è coperto, tira una leggera brezza dal mare e quando si spengono i motori del jet il silenzio intorno a noi diventa assordante.

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La première di Civil War, la première di Civil War, PORCA MISERIA LA PREMIÈRE DI CIVIL WAR!!
E tra 18 giorni esce il film!!
Okay, la smetto di sclerare. Forse. Va beh dai, guardate la tenerezza di questi due orsacchiotti OuO

*Si scioglie*

Dunque... devo dire la verità che l'idea di riprendere Aldrich Killian in questa storia mi ha preso un giorno per caso, anche se vi dico già che non ci sarà un incontro diretto tra lui e Jessica, e se devo essere sincera, questo capitolo non mi piace. Ci sono troppe cose che dovrei cambiare ma non ho voglia, questa storia mi fa schifo ma va bene lo stesso, e per fortuna non è uno dei tre libri che sto scrivendo XD

Si, per chi non lo sapesse sto scrivendo una trilogia, e mi ci sto impegnando anche parecchio u.u

A presto lettori!

~Jess.

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