Capitolo 5

Continuavo a piangere, non riuscivo a fermarmi. Ogni volta che lei tornava era sempre più forte, più spietata.
Strinsi Julian in un abbraccio, in quel momento avevo bisogno di conforto e sentivo che lui era l'unico a potermelo offrire.
-Posso farti una domanda?-.
Julian si staccò e mi guardò negli occhi, asciugandomi una lacrima e annuendo.
-Quando mi hai dato quel bacio, qualche mese fa, cosa provavi?-.
Lo vidi sussultare, probabilmente non si aspettava questa domanda.
Il mio cuore batteva a mille, bramava nel sapere la sua risposta, ma allo stesso tempo aveva paura, temeva una risposta negativa.
-Io... Quando ti ho visto per la prima volta, mi hai confuso, non capivo più niente. Non avevo più certezze se non una, ovvero il volerti conoscere meglio, essere qualcuno di cui tu ti potessi fidare. Io... non so cosa ho provato in quel momento, ma è una cosa che rifarei, se necessario- disse accarezzandomi una guancia ed io sorrisi.
-Forza, andiamo a cena! Ho voglia di un bel ristorante!- dissi alzandomi in piedi.
La sua risposta mi tranquillizzò e mi ritornò il buon umore.
Mentre mi preparavo Julian prenotò in un ristorante italiano a Picadilly Circus, a detta sua molto buono. Beh, essendo un ristorante italiano non mi aspettavo altro!
L'ambiente del ristorante era molto rustico, ti dava l'impressione di essere veramente nel Bel Paese.
-Buonasera!- disse il cameriere in italiano -Cosa ordinate?-.
-Io prendo una fiorentina- disse Julian.
-Molto bene! E lei signorina?- disse il cameriere scrivendo l'ordinazione.
-Mmm... non saprei... cosa mi consiglia?-.
-Beh personalmente amo le tagliatelle alla bolognese, oppure una bella pizza margherita-.
Accidenti, era tutto invitante!
-Vada per gli spaghetti alla bolognese- conclusi alla fine.
In pochi minuti arrivò tutto.
-Come sono le tagliatelle?- chiese Julian tagliando la carne.
-Deliziose, le migliori che abbia mai mangiato nella mia vita-.
Ed era vero. L'unica volta che avevo mangiato delle tagliatelle ero al college e la mia coinquilina le aveva scongelate.
-E la tua bistecca com'è?-.
-Assolutamente deliziosa, cotta al punto giusto-.
Sorrisi e continuammo la cena chiacchierando del più e del meno, ma nessuno dei due nominò nemmeno una volta la parola "metaumano" oppure "lavoro". Mi serviva un attimo di aria, un mento in cui poter essere Caitlin e non Dott.ssa Snow.
Mentre Julian pagava il conto iniziai ad uscire e lo aspettai all'ingresso del ristorante. Nonostante fossero appena le 20.00 le strade erano già gremite di gente e il cielo era assolutamente meraviglioso, senza neanche una nuvola.
-Sembra destino che dobbiamo continuare ad incontrarci!- disse una voce alla mia destra; mi voltai e vidi Dan.
-Ehy! A quanto pare sì, sembra che dobbiamo incontrarci ovunque-.
Mi sorrise. -Allora, come mai una dottoressa brava come lei si trova in giro per Picadilly Circus?-.
-Sono a cena con.. ehm...- come potevo definire Julian? Amico? Più che amico? Collega?
-Sono a cena con una persona. Volevamo passare una serata tranquilla- dissi sorridendo.
-Capisco. Io sto aspettando un amico, dovrebbe arrivare tra qualche minuto-.
-Capisco...-.
E arrivò un silenzio imbarazzante, denso di tensione.
-Eccomi Cait! Oh, chi è? Lo conosci?-.
Julian mi raggiunse e si mise accanto a me.
-Sì, è stato un mio paziente tempo fa. Ci siamo casualmente incontrati e abbiamo fatto due chiacchiere-.
-Piacere Dan Denver!- disse Dan.
-Julian Albert, piacere- disse il biondo stringendogli la mano.
La tensione che c'era tra quei due si tagliava con un coltello.
-Beh ora dobbiamo andare, è stato bello rivederti Dan!-.
Presi Julian sotto braccio e ci incamminammo verso la piazza.
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POV Julian

Quel Denver non mi piaceva per niente.

Sei geloso, ammettilo.

Sta zitta coscienza!
Io e Caitlin ci incamminammo verso la piazza, dove alcuni musicisti avevano iniziato a suonare.
Circondai la vita di Cait con un braccio e lei posò la testa sulla mia spalla, chiunque vedendoci dall'esterno avrebbe pensato che fossimo una coppia.
Quella situazione mi piaceva, mi faceva stare bene. E probabilmente lo stesso valeva per lei, dato che non si opponeva al mio comportamento e anche perché continuava a sorridere.
-Ehy Julian?-.
La guardai: -Sì?-.
-È bellissimo qui- disse sorridendo.
-Sì, lo è-.
E continuammo la passeggiata sotto il cielo stellato che quella notte Madre Natura ci aveva voluto concedere.

Note:
Ecco un nuovo capitolo!
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye

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