Capitolo 3

Era passata una settimana ed ero riuscita a trovare un lavoro in un ospedale di Londra. Mi portava via gran parte della giornata, ma era una bella sensazione quella di poter aiutare o salvare qualcuno.
-Dottoressa Snow, c'è un ultimo paziente che la aspetta- disse Melanie, una delle infermiere.
-Arrivo subito!-. Finii di sorseggiare il caffè e mi diressi verso la camera 32.
Entrai nella stanza: sul lettino si trovava un uomo, probabilmente della mia età, capelli neri di media lunghezza; sul braccio destro si poteva notare un taglio abbastanza profondo con un rametto infilzato in esso.
Mi avvicinai a lui, infilandomi i guanti.
-Dunque, lei è il signor... Denver giusto?- chiesi esaminando la ferita.
-Mi chiami Dan. Ahi- disse appena gli toccai la ferita.
-Mmm... devo toglierle il ramo e cucire la ferita. Farà male-.
Fece un sorriso ironico. -Viva la schiettezza-.
Feci un mezzo sorriso e afferrai il ramo.
-Posso sapere come si è conciato in questo stato?-.
-Beh sono... Ahia! ... caduto dalla bicicletta-.
Bene, il ramo era tolto. Ora dovevo iniziare a cucire.
-Capisco... E quel ramo si trovava nel punto sbagliato nel momento sbagliato-.
-Esattamente-.
Per il resto del tempo non parlò nessuno dei due.
Una volta finito il lavoro lo salutai e andai a cambiarmi, sollevata di aver finito un'altra giornata di lavoro.
Fuori stava venendo il diluvio universale, non avevo mai visto tanta pioggia tutta insieme! E la cosa divertente è che ero senza ombrello.
Sospirai e feci per alzare il cappuccio del cappotto, in modo da ripararmi un pochino, quando una mano si posò sulla mia spalla: era il paziente di prima.
-Senza ombrello dottoressa?- chiese scherzosamente.
-Eh già! Vorrà dire che prenderò un po' di acqua- dissi sorridendo.
Lui mi offrì il suo ombrello, dicendo che stava aspettando un suo amico che sarebbe venuto a prenderlo in auto.
Stavo per accettare, quando un clacson attirò la mia attenzione: guardai nel traffico e vidi la macchina di Julian avvicinarsi.
-Tempismo perfetto- dissi avvicinandomi all'auto -Si prenda cura di quella ferita!- e salii.
Lui mi sorrise e poi partimmo.
-Meno male che sei arrivato! Temevo di dovermi fare tutta la strada a piedi!-.
Julian rise. -Beh ho visto il temporale e ho pensato di venire a prenderti. Chi era quel ragazzo?-.
-Un paziente che ho curato oggi. Che c'è, sei geloso per caso?- chiesi ridacchiando.
-Io geloso? Perché dovrei esserlo?-.
-Mmm... dal tono sembrava che lo fossi-.
Lui sospirò borbottando un qualcosa tipo "Chi le capisce le donne" ed io scoppiai a ridere.
Una volta a casa decisi di concedermi un bel bagno caldo. Mentre le bollicine del bagnoschiuma alle mandorle e vaniglia, mi sorpresi nel pensare a quel ragazzo che avevo incontrato in ospedale. La cosa buffa era che avevo voglia di incontrarlo di nuovo e nemmeno lo conoscevo!
Sospirai e continuai il mio bagno, cercando di pensare ad altro e a farmi cullare dal rumore della pioggia fuori dalla finestra.
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POV Julian

Dopo aver accompagnato Caitlin a casa, decisi di preparare una bella cena nel mentre che lei si rilassava con un bel bagno caldo.
Decisi di cucinare una zuppa di ceci e funghi e come secondo piatto una bella insalata con pomodori e tonno.
Mentre la zuppa stava cuocendo ed io stavo apparecchiando, Caitlin apparve dal bagno.
-Mmm... che buon profumo!- disse avvicinandosi ai fornelli.
-È zuppa di ceci e funghi. Ti piace no?-.
Annuì sorridendo.
Il cellulare squillò; pensando fosse il lavoro corsi subito a rispondere, ma sul display comparve il nome "Allen".
Sospirai e risposi: -Sì che c'è?-.
-Ehy Julian! Ascolta, per caso Caitlin è lì con te? Abbiamo letto il suo messaggio in cui diceva che voleva andarsene per un po', ma non risponde mai al telefono ed eravamo preoccupati. Abbiamo pensato che forse era lì con te-.
Passai il telefono a Cait, la quale nel frattempo si era avvicinata.
La sentii discutere sul fatto che non la raggiungessero, che dovevano continuare a lavorare ai laboratori, che lei sarebbe stata bene.
Nel frattempo tornai a controllare la zuppa: era pronta, così la versai in due scodelle e le misi a tavola.
-Mamma mia, certe volte sono insopportabili!-.
Sorrisi.
-Non pensarci, goditi il tempo qui-.
Lei annuì e insieme ci godemmo quella tranquilla serata mentre fuori risuonavano dei tuoni.
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POV Barry

-Caitlin, perché te ne sei andata senza dirci nulla? E perchè non rispondi alle chiamate? Eravamo preoccupati!-.
-Se ho detto che volevo staccare la spina voleva dire che non volevo essere disturbata!-.
Sospirai. Va bene che voleva stare un po' di tempo da sola, ma il fatto che non rispondesse ci aveva fatto preoccupare un sacco.
-Avevamo paura che ti fosse successo qualcosa, per esempio con i tuoi... "poteri"-.
La sentii sospirare. -Tutto bene per ora, ma vi prego, non continuate a cercarmi. E soprattutto non raggiungetemi-.
E chiuse la chiamata.
Beh, su una cosa avevo ragione almeno: si trovava insieme a Julian.

Note:
Ecco un altro capitolo!
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye

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