Sɪx-sᴛᴜᴄᴋ ᴡɪᴛʜ ᴜ
Ariana's Pov
Guardai subito le mie amiche con ansia, capivo dai loro occhi che pure loro erano preoccupate. Dovevamo obbedire, così ci alzammo e andare dall'altra parte dell'aula. Vedevo coppie che si stavano salutando; una ragazza piangeva perché non avrebbe più rivisto il suo ragazzo. Io invece non sono mai stata fidanzata e sto benissimo così. Meglio soli che mal accompagnati. Io e le altre ragazze arrivammo tutte dall'altra parte dell'aula, dall'altra parte invece c'erano i ragazzi, tutti davanti a noi. "Le ragazze che andranno nel tratto B, verranno accompagnate dalla preside a cambiarsi e iniziare la prima lezione di economia domestica. I ragazzi invece verranno accompagnati da me nel tratto A, dove riprenderanno le normali lezioni." Il prof finì di parlare e scese da quella sottospecie di palcoscenico raggiungendo i ragazzi. Perché avrei dovuto cambiarmi? Avrei dovuto pulire cessi vestita da domestica degli anni sessanta? Quanto odio questa preside, quanto odio queste regole...non ce la faccio più! Dalla frustrazione buttai i miei lunghi capelli dietro le spalle sbuffando dentro di me. La preside fece cenno di seguirla. Eravamo almeno trecento ragazze ad uscire dal aula. Una volta uscite sentii i passi di altre persone, nonché i ragazzi. Camminammo e andammo fino dall'altra parte della scuola. La Preside, aveva la chiave di una porta sotterranea nella quale ci fece entrare tutte quante. Le mie amiche parlavano, ma io non ci feci caso. Avevo in testa piani per far finire questa grande buffonata. "Vuoi ancora travestirti da ragazzo e cercare di scappare?" scherzò Zara vicino al mio orecchio mentre c'incamminavamo. "Sei tu quella che ha proposto l'idea, e comunque non lo farei mai. Oltretutto sarebbe impossibile" dissi seria guardando avanti. Finalmente finimmo d'attraversare il passaggio! Eravamo nel tratto opposto. Mi girai e vidi la preside chiudere a chiave una specie di grosso baule, dove sento c'era la porta che portava appunto al passaggio sotterraneo. C'era un muro gigante che divideva i due edifici scolastici. Dalla scuola uscì una donna, penso sui cinquant'anni. Andò verso la preside e parlarono per pochi secondi, come si fa a parlare per così poco tempo? "Andate con lei, vi porterà nelle vostre rispettive stanze e dirà cosa dovrete fare per iniziare il primo giorno con le nuove regole, torno in ufficio." ordinò la signora che tanto odiavo andando dentro la scuola diretta nel suo ufficio. Quest'altra invece ci fece cenno di seguirla, cosa che fecimo tutte. Entrata a scuola mi sembrava così vuota. Non c'era nessuno oltre a noi. Salimmo le scale e arrivammo in un lungo corridoio pieno di porte. "Ogni stanza ha un nome, dove vedete scritto il vostro nome entrate; quella sarà d'ora in poi la vostra stanza" spiegò quella donna. Tutte corsero a controllare le porte, io invece camminavo lentamente. I miei occhi giravano a destra e sinistra, fin quando non vidi una porta, con la scritta "Ariana Grande" in corsivo. La chiave era già situata nella serratura, così la girai e aprii. Le stanze erano uguali, ma certo, non potevano cambiarci anche le stanze, in quel caso avrei picchiato la preside, poco ma sicuro! Appoggiai la mia borsa sul tavolo e presi il telefono. Feci un giro veloce su ogni social che avevo e controllai le notifiche. "Molli quel telefono, Signorina Grande" urlò una voce, nonché quella della donna di prima. Sobbalzai, perché urlare? Mi sono spaventata. "Il telefono cellulare non è utilizzabile fino alla fine delle lezioni, nemmeno se in pausa." Annuì velocemente e spensi l'aggeggio rimettendolo in borsa. Cazzo, che buffonata. Frustrata uscii dalla stanza, a quanto pare adesso sarebbero iniziate le lezioni, o meglio, la schiavitù.
Spazio autrice
sorry se non mi sono fatta sentire, ma eccomi qui con questo corto capitolo(: spero vi piaccia, ora è un po' noioso ma ci saranno dei grandi colpi di scena! byee✨
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