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"Grazie mille avvocato!. Dopo aver parlato con lei sono molto più tranquillo e fiducioso, so che mi aiuterà e riusciremo a togliere la patria potestà a mio marito e già che ci siamo voglio anche il divorzio". Dire che Louis è rimasto colpito dall'avvocato è dire poco, è totalmente ammaliato da lui, pende dalle sue labbra e non fa che ringraziarlo. Thomas Davies è uno degli avvocati piú conosciuti di Londra, lo consigliano in tanti e tutti hanno belle parole per lui, per questo ho deciso di rivolgermi a lui e di portare qui Louis, spero proprio che l'avvocato riesca ad aiutarlo.
"Non si preoccupi Louis, vedrà che riusciremo a dimostrare che suo marito non è un buon padre per i vostri figli e che non si è mai occupato di loro, facendoli anche vivere in una situazione di disagio. Gli toglieremo tutto e dovrà anche lasciare la casa dove vivete perché il mutuo lo stai pagando tu ed è tutto intestato a te"
"Grazie davvero!. Io non voglio niente da lui, né soldi né altro, me la caveró come ho sempre fatto. Voglio solo che esca dalla vita mia e dei miei figli, non abbiamo bisogno di lui"
"Ci riusciremo Louis, vedrà e chiameremo a testimoniare anche il preside e i professori di suo figlio, che è stato tolto da scuola da suo marito, senza il suo consenso".
"Lo spero davvero, mi farà sapere lei nei prossimi giorni se ci sono novità?"
"Certo, mi dia il suo numero, Louis così la chiamo appena ci saranno novità". Louis quasi imbambolato scrive il suo numero all'avvocato e lui gli lascia il bigliettino da visita.
"Grazie ancora avvocato e a presto"
"È stato un piacere, a presto Louis". Lo salutiamo e usciamo dal suo studio, come arriviamo in macchina Louis quasi urlicchia come una fangirl
"Hai visto che uomo?. È così gentile, carino, disponibile e poi è bellissimo. Sono sicuro che mi aiuterà, adesso mi sento davvero più tranquillo". Metto in moto e mentre guido osservo Louis di sfuggita e sembra che abbia gli occhi che brillano quando parla di quel dannato avvocato, lo ha proprio conquistato
"Louis ha fatto solo il suo dovere, niente di più e niente di meno".
"E invece no, si è dimostrato molto interessato alla mia storia ed è stato gentilissimo"
"Bah vedila come ti pare". Non parlo più, mi da fastidio il suo atteggiamento e non ci posso fare niente.
"Haz sei stato tu a portarmi da lui, mi hai detto che è il migliore. Adesso perché fai così?"
"Io non faccio proprio niente, dico solo che prima di essere così entusiasta devi vederlo in azione concretamente nel suo lavoro, non voglio che ti illudi"
"Uffa! Odio quando hai sempre ragione!".
"Smettila di avere il broncio, principessa".
"Haz, devi andare in ospedale?"
"Si e sono già in ritardo, ti lascio a casa e poi vado"
"Non ti preoccupare, vai direttamente in ospedale, faccio due passi e poi prendo la metro per tornare a casa. Mangio qualcosa e vado direttamente al supermercato"
"Louis mi raccomando, se viene Chase chiamami subito"
"Va bene Hazzie, sei il mio eroe". Peccato che vorrei essere qualcosa di più per lui.

***

|Louis|

"Louis sono proprio felice che ti sei liberato di tuo marito!. Finalmente puoi iniziare a vivere e per prima cosa stasera usciremo!. È un anno che ti chiedo di venire a fare un giro con me"
"Hai ragione Niall, adesso posso prendere in mano la mia vita. Per l'uscita ci sto, anche ieri sera sono uscito con Harry e i miei figli, siamo andati a cena dal marito di un collega di Haz, è stata una bella serata, rovinata poi dall'arrivo di Chase stanotte che ti ho raccontato prima"
"Tuo marito è un coglione e Harry è stato un grande. Adesso che Chase non è più nella tua vita magari fra di voi succederà qualcosa di bello". Alzo gli occhi al cielo, non è possibile, prima i miei figli più piccoli, poi Caleb, Chase e adesso Nial. Tutti sostengono che fra me ed Harry ci sia qualcosa ma perché non lo capiscono?.
"Non anche tu N, ti prego!. Già ci hanno pensato i miei figli a sostenere che avrei dovuto sposare Harry e che dovremmo stare insieme. Cosa c'è da capire nella frase 'è il mio migliore amico?'. Ci conosciamo da trent'anni, siamo cresciuti insieme ed è la persona più importante della mia vita insieme ai miei figli, ma non c'è altro e non potrà mai esserci niente. Sarebbe strano e surreale".
"Mai dire mai nella vita e poi non dirmi che non ci hai mai fatto un pensierino, dai. Harry è un dio greco e te lo dico io da etero. Tutti questi anni a stretto contatto e non ti è mai passato per la testa anche solo il dubbio di provare qualcosa per lui? Impossibile!".
"Forse una volta da adolescente ma poi mi è passato subito il pensiero e ho capito che sarebbe stata una cosa stupida"
"Sei troppo convinto di non provare niente, Lou. Magari questa convinzione nasconde altro"
"Niall sii serio! Posso accettare queste cose dai miei figli perché sono ragazzini, vedono me ed Harry così legati e non capiscono ma tu sei una persona adulta e dovresti ragionare"
"Louis io ho espresso un mio parere, secondo me stareste bene insieme e Harry è cosi gentile e dolce che nessuno può essergli indifferente"
"Infatti è una persona splendida e si merita un uomo che lo ami come se fosse l'unico al mondo"
"E se Harry iniziasse una relazione a te non darebbe nessun tipo di fastidio?!"
"Ancora?! No!. Sarei contento per lui e lo appoggerei come lui ha fatto con me"
"Poi ne riparleremo e verrai strisciando da me e mi dirai che avevo ragione"
"Tu sei pazzo, Niall"
"Vedremo".

***

|Harry|

Oggi è stata una giornata infernale, ho avuto due interventi difficili e sono stato 10 ore in sala operatoria, ne esco a pomeriggio inoltrato e non vedo l'ora di tornare a casa dai ragazzi, Louis starà ancora al supermercato a quest'ora, magari lo vado a prendere quando finisce, ordiniamo la cena e ci rilassiamo sul divano. Vado nel mio studio, mi tolgo il camice e prendo subito il cellulare. Lo guardo e sbarro gli occhi, ci trovo 40 chiamate perse da parte di Louis. Lo chiamo subito.
"Louis!" Appena mi risponde sento subito il suono dei suoi singhiozzi
"H H Harry.. H H Haz"
"Louis cos'è successo?"
"C Chase ha preso Callum e C Cameron. I i i io sono in commissariato e c'è Thomas con me, t tu n non rispondevi ed ero disperato. Ho chiamato anche in ospedale ma mi hanno detto che eri in sala operatoria e non potevano disturbarti"
"Arrivo Louis, arrivo subito". Spengo la chiamata, prendo le mie cose al volo e corro verso l'uscita dell'ospedale. Louis aveva bisogno di me e io non c'ero, al mio posto c'era Thomas conosciuto nemmeno un giorno fa. Mi sento davvero in colpa e il mio cuore diventa sempre un po' più piccolo.

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