C.10. "Niente di piú sbagliato"

Percepii il telefono vibrare nella mia tasca.

Il mio cuore si allegerí. Non era lei, non era Britt.

Mi voltai felice che non fosse lei e mi trovai di fronte una Kaya appoggiata alla porta con un espressione sorpresa e maliziosa.

-Come sei entrata qui?- dissi mentre Thomas  le domandava - Che cosa ci fai qui?-

Lo guardai con la coda dell'occhio e lui mi restituii lo sguardo per poi ritornare a guardare la ragazza.

Kaya era da sempre stata una bella donna, con qui bellissimi capelli corvini che le incorniciavano il viso pallido e quei occhi azzurri da mozzafiato.

Rise -Vedo che non sono la ben gradita qui... che stavate combinando?- i suoi occhi perlustrarono la stanza fino a fermarsi sulla sigaretta a terra.
-Ho paura di chiedere cosa ho interrotto... e qualcosa mi dice di farmi i fatti miei quindi...- guardò Thomas.

-Perché ti esce del sangue dal labbro inferiore?!- esclamò notando la macchia rossa. Il biondo si tastó immediatamente cercando di ripulirsi.

- Si è morso.- risposi io senza dargli il tempo di giustificarsi.

Lei corrugó la fronte e riprese a parlare. -Devo parlarti di mmh... tua sorella. Mi ha detto di dirti una cosa. Dyl ci puoi lasciare due secondi?-

Annuii ed estrassi il telefono dalla mia tasca. -Devo chiamare Britt. - ed uscii senza aggiungere altro.

" Kaya aspettó che Dylan uscisse per chiudersi la porta alle spalle e puntare un dito contro Thomas che la guardava sconcertato.

- Che cosa è successo?! Vi ho sentito benissimo litigare dopo di che ho sentito solo silenzio tomba. Ho pensato che Dylan ti avesse aggredito con il suo dolce peso perciò sono intervenuta...ma credo di aver dovuto aspettare. Sputa il rospo Thom. Cosa mi nascondi?-

-E poi perché ti sta uscendo del sangue dal labbro!? Non ci credo che ti sei morso.-

Come poteva non dirle la verità? Era la sua più grande amica. Le aveva già detto del insignificante e inutile bacetto che si era dato con Dylan, eppure qualcosa in lui gli disse che non avrebbe dovuto dirglielo.

-Stavamo litigando... era arrabbiato perché gli ho detto che non sopportavo Britt e con il suo immenso tempismo di rovinare i nostri momenti.-

Kaya prese un fazzoletto dalla sua borsa e glielo tese a Thomas.

-Va avanti.-

- Sono arrivato un pochino dopo di lui a casa è con fare arrabbiato me ne sono venuto qui in stanza. Dylan mi ha seguito e mi ha detto chiaramente di risolvere il fatto di Britt, poi ha tirato in ballo il nostro bacio...e mi ha detto che beh...- il biondo si fermò a riflettere. Buttò il fazzoletto sporco di sangue sul comodino e raccolse la sigaretta.

- Mi ha fatto vedere come si da un bacio affettuoso.- fece per accenderla ma Kaya gliela prese.

-Vi siete ribaciati?!- esclamó più seria che mai.

-Si ma...-

- Ma cosa?! Parla Thomas perché se non lo fai vado da lui!-

-No. Assolutamente no! - Thomas si sedette sul bordo del letto.

- Te l'ha fatto lui...- intuì lei toccandosi il labbro.

Il ragazzo annuì. - L'ha fatto per farmi...-

-Oh Mio Dio!- esclamò Kaya mettendosi le mani tra i capelli. Sul suo volto regnava lo spavento e la felicità.

- Kaya perfavore. Non proferirne parola. Con nessuno.-

-Certo che no! Avrei voluto non intervenire. Avrei voluto vedere fino a che punto sareste arrivati. Oh Dio che bello Thom!- esclamò lei buttandosi tra le braccia di lui e facendolo ricadere indietro sul letto.

Thomas ricambió l'abbraccio imbarazzato ma felice di essersi sfogato con qualcuno.

* * * *  * *
-Hei amore...-
- Ma dove hai il cervello!?- rispose lei arrabbiata - hai ignorato i miei messaggi, le chiamate, per tre giorni! Ma ti sembra normale?! Cosa è successo? Cosa facevi? Devi raccontarmi tutto!- disse con tono minaccioso.

-Ero con Thomas...Aspetta a sgridarmi- la interruppi.- Abbiamo avuto tante interviste in Sud Corea, e siamo arrivati poco fa a Londra non ho trovato il tempo di richiamarti, non è successo assolutamente niente.-

-Okay...- rispose lei calmandosi -Ascolta, devo dirti una cosa importante; fra due giorni devo partire per New York per un evento. Dovró fermarmi  due giorni e resteró a casa di Scott Eastwoood, per te va bene?-

-Mmh...Si... Okay. Fai solo attenzione a non fare cavolate, va bene.-

-Si amore, ora devo andare, ti amo tanto!-

-Si okay, anch'io.- e chiusi la chiamata.

Sapevo che le mentivo continuavo a mentirle, io e Thomas ci eravamo appena baciati e non le avevo detto niente.

Mentivo a lei, ma mentivo anche a me stesso.

Sentii Kaya e Thomas scendere le scale, la ragazza gli stava parlando.
-Ricordati tua sorella ha detto così, poi non so...-

Corrugai la fronte e guardai la corvina che mi sorrise e mi fece l'occhiolino uscendo.

- Che succede?- domandai.

Thomas fece spallucce. - Niente, cose di famiglia.-

- Non ne vuoi parlare?.-

-No, tranquillo.- rispose lui prendendo una sigaretta.

Mi avvicinai a lui e gli presi una sigaretta dal pacchetto. Thomas mi fece un sorriso sforzato. - Che ti prende?.-

-Niente, sono solo...disconnesso da questo momento- mi rispose lui dirigendosi verso il giardino.

Lo seguii, però prima poggiai il telefono sul tavolo.
- In che senso? Parli di quello che è successo prima, del bacio affettivo?- domandati accendendo la sigaretta.

-No!- esclamò aggiungendo subito - Si...non capisco tutto questo.-

-Smettila di dire "questo". Metti dei soggetti, cazzo!- l'ammonii serio.

Finii la sigaretta e aspettai che lui dicesse altro,ma se ne sto zitto.

Improvvisai,lo presi dalla mano e lo trascinai in casa portandolo al piano superiore. Nella sua stanza.

- Perché mi hai portato qui?-  mi domandò.
Non gli risposi, mi limitai ad uscire e mi diressi verso la credenza che si trovava in soggiorno, sapendo che al suo interno c'era la collezione dei super alcolici, ne presi due a caso e salii su.

Thomas era seduto sul letto che mi aspettava: -Trovato!- esclamai, lui rise. -Serata leggera.-

-Proprio così!- dissi.

POV'S THOMAS

Dylan era ubriaco perso ed era sdraiato sul letto.

-Dylan, forse é meglio che vai a letto.- dissi io sorreggendolo.

Lo aiutai ad alzarsi dal letto, ma lui mi respinse.

Si mise a ridere a crepapelle e mi invitó a sedermi sul letto accanto a lui.

-Dyl, vai a letto.-  allora lui procó ad alzarsi, Ma inciampó nei suoi stessi piedi ed io,  cercando di sorreggerlo

Caddi sul letto su di lui.
Dylan scoppió a ridere e mi toccó il ciuffo ricaduto in avanti e lo  riportó dietro l'orecchio.

La sua mano scivoló lungo la mia guancia accarezzandola e senza preavviso ribaltó la situazione. Ora era lui sopra di me.

Si avvicinó alle mie labbra senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.

- Dyl, non sono Britt...- dissi respingendolo.

- Lo so benissimo.- rispose lui riavvicinandosi ulteriormente.

A quel punto la sua forza era superiore alla mia e non riuscì a respingerlo.

Le sue labbra poggiarono dolcemente sulle mie, mi morse il labbro invitandomi a schiuderle, dopo di che approfondí il bacio.

Lui si sollevó e mi guardò negli occhi. Si tolse la maglietta blu che indossava e la lanciò via.

La luce della lampada che illuminava la stanza era abbastanza fioca ma mi permetteva perfettamente di vedere ogni suo lineamento.

Dylan fece scivolare lentamente le sue mani sul mio petto e afferró tra le dita il lembo della mia maglia nera, ci giocò un po' prima di  strapparla con violenza e buttarla ai piedi del letto. Mi sorrise e mi sussurró un :"Tommy" senza motivo.

Si abbassó  piano e mi fece percepire il suo respiro caldo sul petto,  proprio sopra il cuore, dopo di che lasció una scia di baci lievi che piano piano diventarono morsi.

Gli alzai il mento per ristabilire un contatto visivo con lui, e me ne pentii.

I suo occhi erano pieni di passione e di voglia, ma purtroppo anche di confusione e di quel che si può definire sbronza.

-Dylan...perfavore- lo supplicai.

Lui mi ignoró e si sporse in avanti baciandomi.

Fronte, guancia, naso, collo ed infine labbra, sulle quali si soffermó.

Percepii le sue mani scendere sulla cintura, e rabbrividii.

Con mani tremanti presi il suo volto e lo accarezzai dolcemente, lui apprezzó quel gesto tanto da sporgersi in avanti e baciarmi ma io lo fermai sussurrandogli :

-Dylan...basta. Non sei lucido. Ricordati che sei fidanzato.-

Lui mi guardó non capendo, cosí lo spinsi via facendolo cadere sul letto, mi misi a sedere.

-Tommy...-mi chiamò  ma io lo ignorai e me ne andai.

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