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«E poi, il valoroso cavaliere salvò la donzella in pericolo." Victor finì di leggere.
«Come potrebbe tradurre questa frase, Ms Penney?» mi chiese la signora Heathers.
«Um, le chavalier fidèle sauva la demoiselle en détresse.» Risposi raddrizzandomi sul mio posto.
«Molto bene, Annabelle. Andate a pagina 161 del vostro libro e traducete le frasi dal francese all'inglese sul vostro quaderno. Vi farò un test di classificazione sul capitolo sei, li riavrete indietro alla fine della lezione. Bonne chance.» istruì la nostra vecchia insegnante, camminando verso la cattedra.
(traduzione: buona fortuna.)
Sentii picchiettare sulla mia spalla, mi girai, trovandomi faccia a faccia con Michael Clifford.
«avec une jolie bouche comme ça, vous devriez être en train de dire d'autres choses» sogghignò.
(traduzione: con una bocca del genere, dovresti dire altre cose.)
Sospirai guardandolo, Michael rise soltanto mentre si mordeva le labbra.
«Sei disgustoso.» sussurrai, girandomi e cominciando il mio compito.
«Lo uso a mio vantaggio.» rise.
«Solo, concentrati sul tuo lavoro.» sospirai, traducendo le mie frasi.
«Come posso concentrarmi se sono seduto dietro ad una ragazza così bella.» disse.
Mi irrigidii, girandomi. «Adesso puoi anche smetterla con questo stupido scherzo.»
«Chi ha detto che sto scherzando?» chiese ridacchiando.
«Se non stavi scherzando, non dovevi ridere e sorridere ogni due secondi.» mi girai di nuovo, cercando rapidamente recuperare il ritardo. «belle risquée.» borbottò Michael. «Bellissimo rischio? Non ha nessun significato.» Lo derisi, finendo la terza frase.
«Ha totalmente senso.»
«Mr. Clifford? Venga qua, per favore.» disse Mrs. Heathers, facendogli segno di andare alla cattedra.
Gemette, si alzò e cominciò a camminare verso la parte anteriore della stanza. Quando lui se ne andò, potei continuare a lavorare sul mio compito. Rincominciai a fare le frasi, dando del mio meglio per concentrarmi. Sentii che qualcun altro picchiettò sulla mia spalla, sospirai. Mi girai alla mia destra, trovandomi d'avanti un ragazzo biondo con un piercing sul labbro.
«Hey, scusa per Michael. Lui non è sempre così. Non so cosa ci sia in lui.» disse.
«Oh sì, ne sono sicura.» sputai, ruotando gli occhi prima di ritornare a svolgere le frasi sul mio quaderno.
«Sul serio, lui non è uno stronzo tutto il tempo.» disse il ragazzo. Diedi un occhio al suo foglio e cercai il suo nome. Luke.
«Bene Luke, da quanto ho sentito e ascoltato lui è un gran bello trou du cul, quindi sto prendendo dei consigli su di lui da un estraneo.» dissi, tornando al mio lavoro.
(traduzione: stronzo)
«Attualmente, sono il suo migliore amico.» disse. Sospirai, scarabocchiando parole francesi sul mio foglio.
«Come fai ad andare d'accordo con lui?» chiesi ridacchiando.
Luke rise. «Ti giuro, non è mai così cattivo. Almeno non con me.»
«Di cosa state parlando ragazzi?» chiese Michael, tornando a sedersi sul suo posto.
«Oh, niente.» risposi, finendo l'ultima frase.
«Certo. Luke, di cosa stavate parlando?» chiese di nuovo, chinandosi verso Luke.
«Di niente, Michael.» rispose ruotando gli occhi.
Mi girai di nuovo, fissandolo. «Dovresti finire le frasi, se vuoi passare questo corso.»
«Odio fartelo notare, ma effettivamente nessuno oltre a te fa queste putain de frasi. Va bene, tesoro?» disse sarcasticamente, mentre un sorriso gli si diffuse in volto.
(traduzione: ..cazzo di..)
«Allora com'è che tutti quanti prendono A e B, e tu ottieni sempre D ed F?» chiesi sorridendo.
«Forse non stai ricevendo D, perché ne hai già un'altra che ti aspetta. ((la frase originale era: maybe you're getting D's because you've already got one waiting for you. in inglese/americano "D" significa "cazzo", non sapevo come altro tradurla, quindi scusatemi se tradotta in italiano non ha alcun senso.))» strizzò il suo occhio. Disgustoso.
«Potrei denunciarti. Questa è molestia sessuale.» dissi incrociando le mie braccia.
Michael rise, beccandosi un'occhiataccia dalla signora Heathers e una risata soffocata da parte di Luke. «Non ne avresti il coraggio.»
«Credimi, ne avrei. L'ho già fatto in passato.» gli dissi.
«Forse perché la tua gonna è un po' troppo alta.» Michael si sporge in avanti, quasi sussurrando al mio orecchio. «O perché la tua camicia è di una taglia più stretta.»
Mi allontanai da lui. «I miei vestiti sono appropriati.»
«Se ti stanno così bene, perché alcuni ragazzi sarebbero sempre così eccitati?»
«Okay Michael, adesso dacci un taglio.»
«Cosa vuoi, Luke? Che io mi ricordi, non ti ho invitato a partecipare in questa conversazione, pédé.» sputò Michael
(traduzione: sigaretta)
«Non c'è motivo di utilizzare questo linguaggio.» dissi, scioccata dal fatto che qualcuno potesse chiamare il suo migliore amico così.
«Calmati dolcezza. Ho sentito voi due chiamarmi trou du cul prima.» sorrise
(traduzione: stronzo)
«Beh, è la verità.» risposi, girandomi verso il mio banco.
«Étudians, portatemi il vostro compito quando chiamo il vostro nome.» disse la signora Heathers, attirando la nostra attenzione.
(traduzione: studenti)
Aspettai pazientemente mentre lei chiamava parecchi studenti, con il mento appoggiato al palmo della mia mano.
«Annabelle Penney, Michael Clifford.»
Sospirai, alzandomi dal mio posto. Sentii i passi di Michael dietro di me, il suo corpo era troppo vicino al mio.
«Congratulazioni Ms. Penney, ha ottenuto il cento percento.» mi sorrise, ridandomi il mio compito.
La ringraziai, tornando verso il mio banco. Alzai lo sguardo, vedendo la signora Heathers molto arrabbiata e un Michael divertito. Tornò indietro con il suo compito, sedendosi sulla sua sedia.
«Quanto hai preso?» gli chiese Luke.
«Soixante-trois.» rise «Almeno ho preso la sufficienza.»
(traduzione: sessantatre)
Luke sogghignò, girandosi verso il suo banco.
«Come puoi parlare un francese così fluente, se poi prendi sessantatre agli esami?» gli chiesi, girandomi.
«j'apprend ce que je veux apprendre.» rispose.
(traduzione: imparo solo quello che voglio imparare)
«Esibizionista.» gemetti.
«Esibizionista? Tu sei l'unica con il punteggio massimo!» rise.
«Almeno io non faccio il tuo lavoro e subito dopo mi metto in mostra.» borbottai, girandomi verso il mio banco.
Per fortuna, la campanella suonò per il pranzo. Saltai dal mio posto, afferrando la mia borsa e il test prima di camminare verso Mrs.Heathers. Quando vidi Luke e Michael andarsene, mi girai verso di lei.
«Signora Heathers, mi stavo chiedendo se poteva spostarmi di banco.»
«Perché dovrei?» chiese
«Non mi sento a mio agio vicino a Michael.» ammisi.
«Beh, per quanto io ti rispetti come studentessa, non mi è concesso fare spostamenti casuali.» rispose, tornando a guardare sul suo computer.
«Oh- okay, merci signora Heathers.» balbettai, uscendo dalla classe.
(traduzione: grazie)
Mentre camminavo per il corridoio affollato, mi diressi spedita verso il mio armadietto. Fortunatamente era accanto a quello della mia amica Genevieve, quindi potevamo incontrarci molto spesso tra una lezione e l'altra.
«Com'è andata francese? Quanto hai preso al test?» chiese, chiudendo il suo armadietto, reggendo la sua sacca del pranzo.
«Orribile. Ho preso il cento per cento. Tu invece?» le chiesi, camminando per il corridoio con lei.
«Novantatre. Perché è stato così orribile?» ci sedemmo al nostro solito tavolo nella caffetteria.
«Conosci Michael Clifford? E' un completo stronzo. Non mi vuole lasciare in pace, mentre il suo amico, Luke Hemmings, ha provato a scusarsi per lui e-»
«Aspetta, Luke Hemmings, l'hot Luke?» chiese sporgendosi verso di me.
«Sì, credo, se vuoi chiamarlo così. Ma Michael è stato un tale coglione. Ho chiesto a Mrs. Heathers di cambiarmi di posto, ma lei ha rifiutato.» gemetti.
«Non c'è bisogno di cambiare posto per quella materia.» mi derise una voce alle mie spalle. Michael e Luke erano dietro il nostro tavolo, sogghignando.
«Da quanto state ascoltando?» chiesi, inarcando le sopracciglia.
«Abbastanza.» rispose Luke, facendo l'occhiolino a Genevieve. Il suo viso si tinse di rosso, mentre inghiottiva rapidamente le tagliatelle che aveva in bocca.
«Davvero pensavi che quella vieille sorcière ti cambiasse di posto?» mi chiese Michael.
(traduzione: vecchia strega)
«Lei non è una strega!» dissi velocemente.
«Un po' lo è. » disse Luke ridendo.
«Ragazzi, potete semplicemente andar-»
«Restare! Sedetevi!» Genevieve tagliò corto, finendo la frase al posto mio, indicando con le mani i posti vuoti al nostro tavolo.
«Non mi dispiacerebbe farlo.» Michael fece un sorrisetto, sedendosi sul posto accanto al mio. Luke si sedette accanto a Genevieve, e lei gli offrii un po' della sua pasta.
«Quindi, perché sei così disperata dallo stare vicino a me? Pensavo amassi le attenzioni.» disse, avvicinandosi al mio orecchio.
«L'attenzione di tutti, ma sì.» lo derisi, spostando la mia sedia lontano da lui.
«Perché è così difficile, principessa?» mi chiese.
«Non chiamarmi principessa.» risposi incrociando le braccia al petto.
«Bene, ma chérie. Ci vediamo più tardi.» disse, alzandosi e trascinando Luke con lui.
(traduzione: tesoro mio)
«Non chiamarmi così!» gli urlai da dietro, sospirando.
«Gli piaci.» disse Genevieve sorridendo.
«Oh, ma chiudi quella bocca.»
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((a/n: bene, eccomi qua con la mia prima traduzione.. non così è difficile come pensavo haha. al prossimo capitolo!))
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