Chapter 5.2

Mia entró in casa appendendo frettolosamente la sua giacca sull'appendiabiti appena dopo l'ingresso.
Era tarda sera, il salotto era buio e il silenzio era calato su tutta l'abitazione; riusciva a intravedere la luce fioca che trapassava dalla fessura della camera da letto, segno che Xavier fosse ancora sveglio. La piccola Youka invece stava già dormendo.
Quando erano ritornati lei e Xavier avevano litigato, così poi la ragazza era andata a fare una passeggiata per sbollire l'arrabbiatura.
Salii le scale togliendosi il pesante sciarpone, ma prima di andare a letto si diresse verso la stanza della figlia.
Entró piano; trovó la bambina stranamente sveglia, con la piccola luce a lato del letto accesa e un album di foto in mano.

«Youka! Che fai sveglia a quest'ora?» la bimba alzó gli occhi, verdi come quelli del padre. Vestiva di un pigiama rosato, con stampe di orsetti e coniglietti sui pantaloni.

«Ho trovato un libro! Peró non c'è scritto niente...» incuriosita dal faccino deluso della figlia, Mia si avvicinó al letto e si sedette a fianco a lei. Guardó cosa avesse fra le mani, ma non era un libro, bensì un album fotografico; conteneva tutte le foto di Xavier e Mia quando erano giovani, al Football Frontier Internatiol e al giorno delle loro lauree.
La ragazza sorrise alla figlia, che nel mentre fissava con aria sognante quelle piccole polaroid disposte accuratamente sulla carta velina.

«Questa sei tu?» indicó Youka. Nella fioca luca, la corvina si portó il libro sulle gambe, notando che in veritá, quella che il minuto dito della bambina stava puntando fosse una foto di Natasha.
Rimase incantata a fissare la sorella ritratta; era cambiata, si poteva percepire il suo carattere solare e allegro, come il sorriso che aveva stampato sul volto in quella foto.
Ora, invece, Mia pensó che la gemella si fosse avvicinata a quel mondo di corruzione dopo la loro separazione.
Entrambe avevano sofferto stando a migliaia di chilometri di distanza per anni, ma avevano trovato i loro pilastri d'appoggio, ossia i loro rispettivi compagni.
Mia aveva Xavier.
Natasha aveva Axel, che a quanto pare l'aveva introdotta insieme a lui nel Quinto Settore.
Una goccia cadde sulla carta lucida, neanche si era accorta di star lacrimando.

«Perchè piangi?» chiese la piccola, poggiando una mano sulla coscia della madre preoccupata.

«Niente tesoro...» si passó le maniche della felpa sulle guance e stampó un bacio sulla nuca corvina di Youka. «Dai, ora andiamo a dormire. Domani dobbiamo andare da Zio Mark.»
Tutta sorridente la piccoletta si infiló sotto le coperte, entusiasta per la giornata che la aspettava.
Mia le rimboccó le coperte e dopo averle stampato nuovamente un bacio sulla fronte, spense la luce.

Quando varcó la soglia della sua camera da letto si fermó, appoggiandosi allo stipite della porta; Xavier sembravo non si fosse accorto nemmeno della sua presenza.
Stava seduto alla sua scrivania, posta vicino alla finestra della stanza, i capelli rossi le ricadevano morbidi sulle spalle.
Mille scartoffie erano sparse qua e là, ma in quel momento ne stava leggendo una in particolare, che la ragazza non riuscii a decifrare.
Camminó fino ad arrivargli alle spalle, le appoggió le mani su esse e si abbassó alla sua altezza, lasciandogli un bacio sulla guancia. Se c'era una cosa che i die fidanzati non riuscissero a fare, era stare per lungo tempo arrabbiati l'un con l'altro.
Il rosso si voltó appena, per poi lasciare un tenero bacio sulle labbra a Mia, che ricambió senza esitare.

«È tardi...» disse staccandosi «Dovremmo andare a dormire.»
Xavier annuii sospirando.

«Non volevo arrabbiarmi con te.» continuó lui. «Ma non vedendoti tornare a casa mi sono preoccupato. Il Quinto Settore è un posto pericoloso...»
E Natasha si stanaglió nuovamente fra i suoi pensieri, e soprattutto credere che lei potesse essere a tutti gli effetti implicata in un'associazione effimera e criminale come quella, provocó brividi lungo tutta la spina dorsale di Mia.

«Mi dispiace.» spense la luce e si infilarono sotto le coperte, senza staccarsi gli occhi dosso; sotto il caldo tepore del piumone, Xavier passó una mano sulla guancia liscia e rosea della fidanzata.

«Buonanotte amore mio.» sibiló, quando ormai Mia era già caduta fra le braccia di Morfeo.

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Nota Autrice:

Scusate se in questo capitolo non accade qualcosa di fortemente eclatante ma è -come lo chiamo io- un capitolo di passaggio.
Nel prossimo, succederà una cosa un pó sorprendente.
Molto sorprendente.
Troppo sorprendente.

Accadrà che...


*Suspense*




Eeeeh! Volevi! Lo saprai nel prossimo capitolo😛

Buonanotte lettori❤️

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