Eravamo tornati a casa verso le sei e mezza del mattino, con i capelli e i vestiti completamente zuppi. Mi ero lanciata nel letto senza neanche sfilarmi le scarpe e mi ero addormentata un attimo dopo. Sognai di tagliare le dita dei piedi a Dominique con una motosega e quando mi svegliai di soprassalto, a causa di qualcuno che bussava con insistenza sulla porta, rimasi abbastanza delusa nel constatare che la mezza Veela aveva ancora tutte e dieci le dita al suo posto.
Mi girai per controllare l'ora dalla sveglia poggiata sul comodino e sbuffai, maledicendo ad alta voce chiunque avesse osato svegliarmi alle otto e mezza di domenica mattina. Isabelle, dal canto suo, dormiva indisturbata avvolta tra le coperte.
Mi sfilai la maglietta e il costume ancora umido e mi infilai una felpa a caso, raccolta dal pavimento, che probabilmente un tempo era appartenuta ad Albus oppure a James, prima di finire nel mio armadio.
Decisi che era meglio per la mia sanità mentale, non controllare che aspetto avesse la mia faccia, anche perché era buio e non ci vedevo una mazza.
Ancora mezza addormentata e con gli occhi socchiusi, spalancai la porta, ritrovandomi il pugno di mia madre a mezz'aria. Era vestita di tutto punto e aveva i capelli raccolti in uno stretto chignon sulla nuca. -Finalmente!- sibilò a bassa voce -Quante volte ti ho detto di non chiuderti a chiave in camera tua?-
In risposta ottenne solo un rumoroso sbadiglio a bocca spalancata.
Lei roteò gli occhi infastidita -Sto andando al Ministero- decretò severa, come se credesse che me ne importasse qualcosa di quello che faceva. -Insieme a Harry e tuo padre, non fate arrabbiare nonna Molly. E inizia a fare i compiti delle vacanze. Noi non torneremo prima di stasera.- rimase a fissarmi probabilmente aspettandosi un qualsiasi cenno di apprensione. Le chiusi la porta in faccia e mi lanciai a peso morto sul materasso.
Mi aveva svegliata per dirmi di studiare? Merlino santo, mia madre era pazza.
***
-Cosa ci fai qui?- mi domandò Scorpius, scendendo le scale, con voce impastata dal sonno, stropicciandosi gli occhi.
Gli lanciai un'occhiata veloce, facendo saettare il mio sguardo dal televisore accesso su un programma di cucina, ai suoi addominali, lasciati in bella mostra dalla maglia che non aveva addosso. -Si da il caso che questa sia casa mia, Malfoy-
-Sai, sono solo le nove, tu e i tuoi passi da drago obeso mi avete svegliato- borbottò, venendomi in contro e pizzicandomi una gamba, incitandomi a fargli spazio sul divano.
Roteai gli occhi -Oh, mi scusi tanto principessa-
Non ero più riuscita ad addormentarmi, più ci provavo e più mi veniva mal di testa, così alla fine avevo rinunciato e questo non aveva giovato per niente al mio umore.
Scorpius si poggiò le mani dietro la nuca con un sorrisino sghembo stampato in faccia -Ti ho beccata nel tuo periodo no del mese?-
Perché i maschi non capiscono mai quando è il momento di tacere?
Ringhiai qualcosa che sembrava tanto una bestemmia in serpentese e lo ignorai, iniziando a fare zapping tra i canali. Non volevo spaccargli quel bel facciamo che aveva, poi me ne sarei pentita.
Scorpius sbadigliò sonoramente lanciandomi un'occhiata -Dobbiamo guardare per forza come si riproducono i canguri?-
-Si- tagliai corto alzando il volume.
Quando pensai di aver finalmente ottenuto il silenzio che desideravo, il biondo ricominciò a parlare con una voce così roca e stanca, da farmi venire i brividi. -Sei arrabbiata?- domandò con gli occhi di un bambino curioso quanto stupido.
Girai la testa di scatto verso di lui, forse un tantino troppo velocemente, tanto da farmi venire uno strappo muscolare e lo guardai in cagnesco sibilando un secco -No-
Lui sbuffò borbottando qualcosa -Sei arrabbiata con me?- aggiunse.
Non avrei avuto nessuno motivo per esserlo, anzi, ero contentissima del fatto che avesse bidonato Dom. Questo però era meglio che non lo sapesse.
-No- sbottai tornando a fissare il piccolo canguro appena nato di soli quarantanove chilogrammi, che miseriaccia, pesava più della Delacuor nominata in precedenza.
-E allora me lo dai un bacio?-
Oh, non immagini quanta voglia abbia di farlo.
Mi voltai, questa volta più lentamente, sollevando entrambe le sopracciglia -E perché dovrei?-
Lui mi guardò come se fosse la cosa più ovvia del mondo e si leccò le labbra -Perché sono dannatamente magnifico-
-Oltre ad essere modesto...- aggiunsi divertita scuotendo la testa. Avvicinai il mio viso al suo, tanto da riuscire a vedere le pagliuzze verdi e azzurre nel suo iride e poggiai le mani sulle sue cosce. -Ti bacerò...- esclamai stirando un sorrisino. Albus doveva avermi trasmesso la sua passione per i ghigni. -Ma ad una condizione-
Scorpius si avvicinò ulteriormente, facendo scontrare le punte dei nostri nasi -Bene, sentiamo- disse piano.
Con una mano, afferrai uno dei cuscini del divano e con uno scatto che avrebbe fatto invidia ad un giaguaro mannaro, lo colpì in pieno viso e mi allontanai bruscamente per evitare che mi afferrasse -Devi preparare la colazione!- esclamai euforica correndo in cucina a piedi scalzi.
Mi stava facendo diventare bipolare. O peggio, mi stava facendo affezionare a lui. Altrimenti non si spiegavano i mei repentini cambi di umore.
Mi raggiunse in un secondo, con i capelli ancora più arruffati di prima e un sorriso divertito sul viso. -D'accordo accetto- mi fece l'occhiolino -Ma ti avverto, non so cucinare-
Scrollai le spalle, non ero capace neanche io.
Scorpius si guardò in torno in cerca di ispirazione, poi afferrò una tazza e un pacco di biscotti dalla credenza e li posizionò sul tavolo. -Voilà!- esclamò compiaciuto indicando con le mani la sua opera culinaria.
Per essere stupido era stupido.
Scossi la testa e lo raggiunsi, sollevandomi sulle punte, circondandogli il collo con le braccia, lui si chinò automaticamente stringendomi e un attimo dopo le sue labbra erano sulle mie.
Il suo tocco leggero ma deciso allo stesso tempo, mi mandò in tilt il cervello, facendomi desiderare di essere trenta centimetri più alta per non dover stare così scomoda. Scorpius sembrò leggermi nel pensiero e con una veloce mossa, mi afferrò per le cosce sollevandomi e facendomi sedere sul bordo del tavolo.
-Buongiorno comunque- borbottò a pochi centimetri dalle mie labbra.
-Buongiorno- risposi di rimando con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Stavo impazzendo, ne ero sicura.
***
-Dobbiamo assolutamente andare a fare shopping!- Isabelle si passò un abbondante passata di mascara sulle sue ciglia già lunghissime -Poi dobbiamo passare a farci i capelli, la manicure, la pedicure e lo sbancamento dei denti! Non possiamo andare in giro con dei denti da tossicodipendente- si ficcò un dito in bocca, abbassandosi il labbro inferiore per controllare la sua dentatura perfetta.
Albus mi guardò pregandomi con gli occhi di tirarle una mattonata sulla testa. Nessuno dei presenti aveva voglia di fare le cose qui sopra elencate. Io dovevo ancora smaltire i litri di birra che avevo bevuto.
-Perché invece non ce ne stiamo a casa a non fare una mazza tutto il giorno?- propose James, beccandosi un'occhiata disgustata da Dom, che accavallò le gambe stirandosi con le mani, la microscopica gonna del vestito che indossava.
-Perché non te ne vai a morire ammazzato?!- ringhiò fulminandolo.
Dominique e James avevano sempre avuto un rapporto strano, si volevano bene ma non facevano altro che litigare. Oh meglio, Dom non faceva altro che litigare, James se ne stava in silenzio a subire i suoi insulti e non avevo mai capito il perché. Forse era persino troppo stupido per rendersi conto che lo stessero insultando, oppure non gli importava per davvero. Da piccoli lo facevano per scherzo, ma poi quando la bionda aveva raggiunto la veneranda età di quattordici anni le cose erano di gran lunga peggiorate.
Lily allontanò la faccia di Lysander con una manata, dopo che lui aveva provato a baciarla. -Ho preparato una camomilla per la nonna, Dominique. Forse è meglio se vai a berne un po'- disse dura, la più piccola di casa Potter, con un'espressione che avrebbe fatto scappare a gambe levate anche il più grande mago oscuro di tutti i tempi.
-Come scusa?- la voce acuta che uscì dalle labbra dipinte di rosso della bionda, mi fece intuire che la cosa non sarebbe finita bene.
-Adesso te lo dico più chiaramente- Lys si allontanò di una passo dalla sua fidanzata -Era un modo gentile per dirti di toglierti dai coglioni. Il tuo atteggiamento da reginetta mi ha stancato, ma chi ti credi di essere per trattare gli altri come degli zerbini?!-
Dominique sollevò le sue sopracciglia perfettamente definite -Tratto chi mi pare, come mi pare.- si alzò in piedi -Meglio che me ne vada, a respirare la vostra stessa aria mi sta venendo il vomito-
Sarebbe finto tutto bene, se solo la Delacour non avesse schiacciato con il tacco, un piede a Roxanne. Lily non resse l'affronto e si lanciò come una furia sulla bionda, spingendola a terra.
Un urlo da oca di calore mi perforò i timpani.
Albus schizzò in piedi, provando ad afferrare sua sorella, ma questa gli ficco un gomito ossuto nello stomaco e si avventò sui capelli di Dominique, la quale cominciò a prenderla ad unghiate. -Brutta troia!- urlò.
Roxanne, per difendere il suo onore, diede mano forte a Lily. Lucy, inspiegabilmente dalla parte della bionda, si lanciò sulla schiena della sorella minore di Fred e le due rotolarono sul pavimento.
Hugo corse a separarle, ma ci rimediò solo un morso su un polpaccio e un labbro spaccato.
Tanto valeva che mi unissi alla lotta anche io. E poi, cavolo, avevo una scusa per poter picchiare Dominique.
Molly capendo le mie intenzioni, mi afferrò per i capelli ed io la colpì con un calcio sugli stinchi. Cadde, ma riuscì comunque ad afferrarmi per le caviglie, facendomi sbattere il sedere violentemente per terra.
-Oh a stronza!- sbottò Isabelle avventandosi su Molly. Mi rialzai in piedi venendo travolta un attimo dopo dalla furia di Lucy. Andai a sbattere contro la scrivania, mugugnai dolorante ma mi ripresi facilmente, afferrandola per le spalle e buttandola per terra. Mi ficcò le unghie in una gamba ed io la colpì in testa con una librata.
James afferrò Lily per la vita è questa iniziò a scalciare con una matta ed a imprecare. Riuscì a liberarsi dalla presa del fratello maggiore e staccò una ciocca di capelli a Dominique.
Mi lanciai su Molly, la quale provò a spruzzarmi del profumo negli occhi, schivai il suo banale tentativo di accecarmi e la mandai a sbattere contro il muro. -Vaffanculo!- urlai.
Lucy, tornata in pista in meno di trenta secondi, provò a lanciarmi addosso il manuale di trasfiguarazione avanzata, ma Isabelle si buttò su di lei, insultandola.
Aggirai le braccia di Albus che provarono ad afferrarmi e Scorpius, che dopo aver ricevuto un calcio in bocca da Roxanne, barcollò all'indietro.
Dominique aveva preso il sopravvento su Lily e le stava ficcando una scarpa con il tacco nello stomaco. Colpì la bionda alla schiena, facendola cadere sulle ginocchia. Mi guardò in cagnesco ed io mi avventai su di lei -Sei una stronza!- le urlai contro dopo che aveva provato ad infilarmi le dita unghiate in un occhio.
-E tu una puttana!- sbraitò. Rotolammo sul pavimento e la feci sbattere con la testa alle gambe del letto.
-Ma stai zitta- sbottai arrabbiata assestandole una spallata in faccia -Tu hai un uccello tra le gambe, per più tempo di quanto ce lo abbiano i maschi!-
Mi sentì sollevare, ma ero troppo accecata dalla rabbia per capire di chi si trattasse. James bloccò le mani di Dominique e la tenne ferma mentre Albus stringeva per la vita Isabelle con forza, come se avesse paura che la mia migliore amica lo colpisse e lo mettesse ko. Roxanne e Molly erano state incollata al pavimento con un incantesimo fatto da Fred, e Hugo teneva Lucy spiaccicata contro il muro, con una bacchetta alla gola. Louis era seduto sopra Lily e la teneva ferma, mentre questa tentava di colpirlo con una testata.
Mi dimenai e morsi un braccio a quello che riconobbi essere Scorpius. Lui si lamentò senza però mollare la presa. -Adesso che fai? Vuoi mangiarmi?!-
Gli pestai un piede e lui mi strinse più forte -Piccola, è inutile che continui a fare l'anguilla, tanto non ti lascio andare-
Imprecai, sbuffai e costatando che lui non aveva nessuna intenzione di liberarmi, mi afflosciai tra le sue braccia, insultandolo a denti stretti in tutte le lingue che conoscevo.
***
-Guarda che graffio, sembra che una pantera ti abbia artigliato la faccia- esclamò Scorpius contrariato, sfiorandomi il viso con una mano.
-Lasciami in pace- sbuffai, girandomi dall'altra parte.
Isabelle era seduta sulle ginocchia di Albus e gli stava premendo del ghiaccio sulla testa, dove Molly lo aveva colpito con una scopa.
Quella ragazza era una matta.
-Andiamo- Scorpius mi prese una mano -Dobbiamo disinfettarlo-
Puntai i piedi sul pavimento -Posso farlo anche da sola!- borbottai infastidita.
Lui mi lanciò un'occhiata -Ma se non sai neanche allacciarti le scarpe. Stai zitta e seguimi!-
-Ma come ti permetti, stronzo di...-
Si fermò di scatto, puntando i suoi occhi nei mei -Se non chiudi subito quella bocca, sarò costretto a farlo io-
Arrossì e borbottai una serie di imprecazioni, lasciandomi trascinare in bagno. Lo vidi stirare un ghigno compiaciuto e non potei fare a meno di domandarmi perché avesse deciso di essere così gentile con me.
Sentivo male dappertutto. Non pensavo che Lucy avesse un lato da matta psicotica nascosto, avevo sempre pensato che fosse una ragazza tranquilla. Però ne era valsa la pena, vedere Dominique in quello stato mi aveva rallegrato la giornata.
Scorpius iniziò a cercare nei vari cassetti sotto al lavandino, qualsiasi cosa si potesse assomigliare anche lontanamente ad un kit di pronto soccorso ed io mi appoggiai allo stipite della porta, beandomi della visuale del suo fondoschiena.
-Eccolo lo stronzo!- borbottò afferrando una scatoletta rossa mezza scassata.
Mi fece cenno di raggiungerlo ed io roteai gli occhi, avvicinandomi e poggiandomi con la schiena al lavandino. Dovevo dire che Scorpius in versione infermiere era alquanto sexy.
Mi ritrovai intrappolata tra le sue braccia con il suo viso che era pericolosamente vicino al mio. Non che la cosa mi dispiacesse, sia chiaro. Da questa distanza riuscivo a sentire il suo profumo, che nel giro di neanche un mese era diventato il mio preferito. Era buono, fresco e non troppo dolce, ma cosa più importante, mi piaceva da morire quando dopo essere stata stretta a lui, me lo lasciava addosso.
Passò un batuffolo di cotone imbevuto nel disinfettante sulla ferita ed io mi persi letteralmente nei suoi occhi, dimenticandomi del fastidioso bruciore sulla guancia.
Mi venne spontaneo, afferrare le sue spalle e attiralo verso di me, per azzerare quei seccanti centimetri che ci dividevano. Non avevo mai desiderato qualcuno così tanto e nessuno mi aveva mai fatta sentire così desiderata. Era strano: Scorpius Malfoy, il mio peggior nemico, era la prima persona che mi aveva fatto provare quelle stramaledette farfalle nello stomaco, perché ormai si, ne ero sicura, la mia non era fame.
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