Twenty-Five.

Mi svegliai con la stessa voglia di vivere di un drogato in astinenza. Scansai il braccio di Scorpius dalla mia vita e provai a mettermi seduta, ma tutto quello che ottenni fu solo un'immensa voglia di vomitare i quintali di whisky che avevo bevuto la notte precedente.

Afferrai la maglietta del Malfoy da terra, e non mi degnai neanche di infilarmi un paio di mutande.

Strisciai letteralmente verso il bagno e mi sciacquai la faccia. Non avevo la più pallida idea di che ore fossero, sapevo solo che mi chiamavo Rose Weasley, che Scorpius era un figo e che io stavo morendo di fame.

Tornai in camera alla ricerca di un paio di calzini da mettere, ma ci vedevo doppio e non riuscivo a prenderli. La luce che entrava dalla finestra mi accecò e fui costretta a tirare fuori il mio lato da scaricatrice di porto e insultare Merlino.

Sentì Scorpius brontolare a causa del casino che stavo facendo e lo vidi sollevarsi sui gomiti. Il mio sguardo cadde immediatamente suo suoi addominali lasciati scoperti dal lenzuolo.

Era inutile dire che la mia mente avesse immediatamente cominciato a viaggiare verso eroticlandia.

-Che stai facendo?- borbottò stropicciandosi gli occhi, con voce roca e bassa, ancora impastata dal sonno.

Preparo una torta, genio.

-Vado a mangiare- distolsi lo sguardo, decidendo che sarei scesa in cucina scalza e mezza nuda e che se il biondo avesse deciso di sbattermi sul tavolo da pranzo, glielo avrei lasciato fare anche se mi ero appena alzata.

Scorpius inclinò leggermente la testa, assumendo una faccia da cucciolo bastonato. -Mi porti la colazione?-

Non riuscì a trattenere una risata. -Col cazzo- esclamai, vedendolo alzare gli occhi al cielo divertito.

***

Mi sedetti su uno sgabello troppo alto persino per farmi poggiare i piedi a terra e sollevai le sopracciglia compiaciuta alla vista di Albus che stringeva Isabelle da dietro e le baciava il collo.

-Buongiorno!- cinguettai allegra anche se mi stava scoppiando la testa, strappando dalle mani di James il suo bicchiere di latte corretto con del whisky.

Il maggiore dei Potter mi fulminò con lo sguardo mentre i mei migliori amici mi lanciarono un occhiata ammonitrice.

-Non iniziare- borbottò Isabelle, inclinando appena la testa mentre il mio viscido bff le poggiava il mento su una spalla.

-Un attimo- James si alzò in piedi iniziando a girarmi intorno come se fosse un cane che tastava il territorio. -Perché hai addosso la maglia di Malfoy?!-

Le sue sopracciglia erano talmente tanto aggrottate che ero sicura gli sarebbero apparse in viso le rughe di un ottantenne tutte d'un colpo.

Scorpius apparve alle mie spalle, in mutande, e mi poggiò un braccio sulle spalle scompigliandomi i capelli -Aveva freddo e gliela ho prestata- ghignò e si sedette al mio fianco.

-Oh ma per favore!- James mi si avvicinò e provò a sollevarmi la maglietta -Dimmi almeno che porti le mutande-

Gli schiaffeggiai la mano imbarazzata e lui spalancò la bocca -Hanno scopato!- urlò girandosi di scatto verso Al. -Loro due hanno scopato!- calcò con particolare enfasi le ultime parole strabuzzando gli occhi.

-È un normalissimo bisogno fisiologico- replicò suo fratello.

Il maggiore si massaggiò le tempie afferrando da sotto al bancone una bottiglia di vodka -Ho bisogno di schiarirmi le idee- sorrise appena come solo lui sapeva fare e mi fece l'occhiolino. -Spezzerò le sue ipotetiche gambe, ricordi?-

Non glielo avrei mai detto, ma gli volevo tanto bene.

Tom entrò in cucina brontolando, grattandosi il pacco con una finezza che avrebbe fatto invida alla famiglia reale. -Credo di aver pisciato sul divano ieri sera- esclamò sollevandosi un ciuffo di capelli dagli occhi.

Smisi di prestare ascolto alla conversazione quando Scorpius mi poggiò una mano su una coscia, iniziando a disegnare dei cerchi immaginari con il pollice. Il calore delle sue dita a contatto con la mia pelle fredda, mi fece venire i brividi, tanto che lui se ne accorse e stirò un sorriso compiaciuto.

Gli avrei tolto quell'espressione da stronzo a suon di baci, era tremendamente arrapante.

Per Merlino Rose! Devi veramente farti curare!

Continuò a tenere lo sguardo fisso davanti a sé, ascoltando senza interesse quello che stava blaterando il suo migliore amico e si portò la tazza di caffè alle labbra.

-Mogliettina cara- Lorcan entrò in cucina, seguito da Lucas e Matt e mi sorrise allegro sedendosi sullo sgabello davanti al mio. Lo Zabini aprì l'anta del frigo, afferrando una bottiglia di latte, per farlo si dovette piegare e Matt non perse l'occasione di assestagli una sonora pacca sul fondoschiena.

Scorpius fece salire la sua mano più in alto, accarezzandomi l'inguine. Per poco non mi strozzai con i biscotti.

-Caro- esclamai lanciando un'occhiata a Lorcan che però sembrava molto concentrato a guardare Matt mentre leccava il coltello sporco di cioccolata.

-Attento che ti tagli- esclamò Lucas, con gli occhi fissi su di lui.

Lo Scamander ghignò -Che femminuccia-

Matt tirò fuori uno dei suoi migliori sorrisi da serpeverde -Disse il culetto passivo-

Sinceramente non sapevo da quanto tempo il mio amico fosse passato all'altra sponda, adesso però ero a conoscenza di fosse ad infilare la zucchina nella galleria di Lorcan.

Dominique salterellò in cucina divertita, facendo svolazzare la sua vestaglia azzurra -Une baise à trois- esclamò -figo-

Le dita si Scorpius iniziarono a stuzzicare la mia intimità, portandomi ad inarcare la schiena per spingermi maggiormente contro la sua mano.

***
-Hai intenzione di restare a fissare il vuoto tutto il giorno?-

Isabelle si sedette sul divano, poggiando la tazza che teneva in mano sul tavolino. Si sistemò la gonna, rosso fuoco, ed io mi domandai come cavolo facesse a respirare stretta in quella cosa.

-Non mi devi rompere- mi massaggiai la fronte -Ho talmente tanto mal di testa che fatico persino a tenere gli occhi aperti-

Mi aveva costretta ad indossare qualcosa di carino perché secondo lei le mie mutande giallo fluo non erano abbastanza per incantare Scorpius. Per me non aveva alcuna importanza, tanto alla fine sarebbe finito tutto per terra, ma per farla contenta mi ero infilata un vestitino nero, aderente che lasciava scoperte le spalle e una buona, molto buona, porzione di gambe.

-Secondo me, vestita così sei un incanto- annuì compiaciuta della sua stessa affermazione e sorseggiò il suo cappuccino.

-Oh si, un incanto che dovrebbe lasciare il suo numero sulla porta di un cesso publico- poggiai la schiena alla spalliera del divano sbuffando. -La prossima volta vado in giro in baby-doll e giarrettiera-

Isabelle ridacchiò divertita -Non c'è niente di male ad essere provocanti ogni tanto!-

Alzai gli occhi al cielo -Cosa vorresti dire? Che non sono abbastanza provocante?!-

Lei scosse la testa -Le magliette sporche di sugo non lo sono...-

Scoppiai a ridere, assestandole una cuscinata in faccia -Piantala!-

Ok, sapevo che aveva perfettamente ragione, ma non gliela avrei mai data vinta. E poi ad essere sincera, con questo vestito ero davvero figa.

-ROSE!- Lorcan corse nella nostra direzione, con la faccia di uno che ha voglia di uccidere chiunque gli si pari davanti. -Alla porta c'è un tizio che chiede di te, non lo capisco, parla in modo strano, ma sono sicuro che la rossa isterica alta all'incirca così- fece un gesto con una mano -sia tu.-

Non ero psicologicamente pronta per vedere qualcuno. Stavo elaborando nei minimi dettagli il piano per far innamorare perdutamente Scorpius Malfoy di me.

-OH OH!- la mia migliore amica mi tirò un pugno su una spalla -Rosellina birichina ha visite!-

Decisi di alzarmi e ancheggiare sensualmente dimostrando alla Smith che potevo benissimo imitarla e fare anche meglio di lei.

-L'allieva supera la maestra!- urlò allegra. Mi voltai per guardarla e lei sollevò entrambi i pollici.

***
Vederlo lì, davanti a me, con in mano un orrendo mazzo di rose rosse che, oltre ad essere terribilmente scontate, mi facevano anche vomitare, mi fece scattare istintivamente la mano stretta in un pugno, proprio sul suo naso perfetto.

Mi aveva letteralmente bidonata al ballo di inverno; la figura da povera idiota che mi aveva fatto fare non gliela avrei mai perdonata. Io ero Rose Weasley, la regina delle feste, era già tanto se lui ed il suo accento spagnolo avevano avuto l'opportunità di parlarmi.

Il suo viso si spostò bruscamente di lato, senza però riuscire ad evitare il mio colpo che andò perfettamente a segno.

Era sparito, non mi aveva rivolto neanche una parola, non che me ne importasse, non ci avrei fatto niente con le sue scuse oltre a pulirmici il culo.

Dalle voci che si erano sparse in giro se la era bellamente spassata nello sgabuzzino delle scope con Emily Anderson, per poi venire beccato da gazza e dal suo gatto pulcioso.

Non era stato neanche abbastanza intelligente da non farsi scoprire, stupido idiota.

Si massaggiò il naso con una mano, gemendo dal dolore, mentre io mi riportai il braccio lungo il fianco pronta a sbattergli la porta in faccia.

-Me lo meritavo, lo so- forzò un sorriso che gli avrei volentieri fatto svanire a suon di calci nel sedere. -Ma sono qui per dirti che me dispiace mucho e per chiederte di avere un'alta possibilità. Sei una ragazza meravigliosa, sono stato un coglione-

L'idea di fare una cosa a tre con lui e Scorpius, mi balenò in testa per un millesimo di secondo, ma mi affrettai a sopprimere quel pensiero immediatamente.

Lo osservai per un tempo che mi parve interminabile. Posai gli occhi sulle sue spalle larghe, sulle sue gambe lunghe, sui suoi capelli castani e sulla sua mascella perfetta senza però incrociare il suo sguardo.

La vecchia Rose amava gli spagnoli, amava l'esotico ed amava le seconde possibilità.

La nuova Rose era follemente innamorata di Scorpius Malfoy, un dio greco che di esotico non aveva una mazza.

-Juan de mi corazon- esclamai puntando i mei occhi nei suoi -Vedi di sparire all'istante, non sono dell'umore adatto per fare scenate, quindi semplificami il lavoro e vattene alla velocità della luce di tua spontanea volontà-

Fece un passo avanti, abbassandosi leggermente per poter essere alla mia altezza -Sono cambiato! Sono cambiato davvero! mi piaci tanto Rose ho fatto un casino lo so, ma ti prego perdonami!-

Poggiai le mani sul suo petto per allontanarlo, ma lui lasciò cadere a terra il mazzo di rose e me le strinse, fraintendendomi. -Ma in che lingua te lo devo dire? Sparisci!- sbottai irritata, strattonandolo per allontanarmi. -Non sono interessata, non mi piaci. Non volevo neanche venirci al ballo con te!-

-È la rabbia che ti fa parlare- avanzò nuovamente ed io mi preparai ad un imminente gesto avventato che lo avrebbe sicuramente fatto finire morto e sepolto. -Lascia che ti dimostri che ci tengo veramente a te, non commetterò mai più un errore simile. Dopo tutto sono venuto fino a qui-

Un attimo dopo mi ritrovai intrappolata tra il muro e le sue braccia mentre le sue labbra erano premute contro le mie.

Se c'era una cosa che avevo imparato durante i mei sedici anni di vita era che il principe azzurro non esisteva e che se esisteva le possibilità erano due: o era gay oppure era caduto da cavallo procurandosi un trauma cranico. Quindi in poche parole avevo imparato a difendermi da sola.

Sollevai una gamba e lo colpì alle parti basse, lui si piegò in due ed io approfittai del momento per afferrargli un braccio e piegarglielo dietro la schiena facendolo cadere sulle ginocchia. -Se ti azzardi a fare una cosa del genere di nuovo, ti ammazzo- lo colpì con un gomitata dietro la nuca mandandolo sbattere sul pavimento.

Mi sentivo tremendamente soddisfatta; una regina potente sul suo trono di ghiaccio con il vento canadese che le sventolava i capelli.

-Wow!-

Mi girai di scatto, ritrovandomi Scorpius a pochi metri, con un sorriso a trentadue denti. Sollevò le braccia e urlò -Questa è la mia ragazza!!-

Quelle parole mi fecero mancare il respiro.

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