Twelve.
Vivi di più
e pensa di meno
che la vita vera, sai,
La vive chi non pensa mai.
Chi fa cazzate su cazzate
e poi si ferma un secondo
e realizza di essere felice.
Penso che pensi troppo
e penso che chi pensa troppo
non sarà mai felice.
-Cit.
***
Lui mi ha baciata.
Io ho ricambiato.
E porca paletta, mi è fottutamente piaciuto.
In che casino ti stai cacciando Rose Weasley?
Mi infilai le scarpe e mi alzai da terra con un balzo. Era giovedì e ciò significava che le lezioni erano sospese per lasciare agli studenti il tempo di organizzarsi per il ballo.
Ero talmente soprappensiero che non riuscì a schivare la portata che mi arrivò in pieno viso, quando Isabelle spalancò la porta del bagno.
Imprecai e indietreggiai fino a sbattere contro la scrivania.
-Cavolo Rose!- urlò la mia migliore amica, vestita di tutto punto, mentre mi si avvicinava allarmata -Ti ho fatto male?-
Mossi una mano nella sua direzione -Sto bene-
-Sicura?-
Annuì.
-D'accordo...- afferrò la sua borsa firmata -Allora andiamo-
Sbuffai sonoramente e mi sbrigai a seguirla.
***
I corridoi erano super affollati. C'era gente che spintonava, altri che volavano sulle scope, alcuni avevano deciso di utilizzare un incantesimo per poter camminare con i piedi incollati al soffitto. Io e Isabelle ci eravamo limitate a prenderci a braccetto ed a camminare normalmente sperando che nessuno, data la nostra bassezza, ci schiacciasse.
-A cosa stai pensando?- quasi urlò la mia migliore amica, per farsi sentire.
A niente di importante.
Avevo solo baciato il mio acerrimo nemico da una vita...
La ignorai facendo finta di non averla sentita. Il che era praticamente impossibile visto che eravamo letteralmente appiccicate.
Se mi fossi azzardata a mentire, lo avrebbe scoperto immediatamente.
-Rose!- gridò qualcuno con un forte accento spagnolo alle mie spalle.
No, non lui. Ti prego Merlino.
Lanciai un'occhiata veloce alle mie spalle e una volta costatato che, si, era Adam-Julian-Jule-Juan o quale cavolo era il suo nome, afferrai il braccio di Isabelle con entrambe le mani e cominciai a trascinarla velocemente tra un gruppo di ragazzi abbastanza alti da coprirci.
Poverino, non aveva fatto niente di male. Semplicemente non volevo vederlo.
Lo avrei lasciato essere il mio accompagnatore? Probabilmente si. Dopo tutto Scorpius non mi aveva dato nessun motivo valido per bidonarlo. Mi aveva solo...baciata.
-Cosa stai facendo?- esclamò la mora guardandomi contrariata.
Un tipetto con un ciuffo castano ci scrutò dall'alto -Avete bisogno di...-
-Shhh- sibilai girando su me stessa per controllare il perimetro.
Fortunatamente lo spagnolo aveva perso le mie tracce.
-Rose!- mi richiamò Isabelle -Sei impazzita?-
La ignorai ancora.
Il mio sguardo cadde, accidentalmente, su una scompigliata massa di capelli biondissimi che avanzava nella nostra direzione.
Presa dal panico, agguantai nuovamente il braccio della mia migliore amica e la trascinai nella direzione opposta a quella di Scorpius.
Merda merda merda. Che cavolo faccio adesso?
Mi andai letteralmente a schiantare contro il petto di qualcuno.
E ovviamente, visto che la fortuna era sempre dalla mia parte, quel qualcuno era proprio Juan.
Se fossi stata in grado di farlo, avrei volentieri imprecato in spagnolo.
-allí se están!- sorrise, abbracciandomi.
Cosa diamine ha detto?
Era così caldo che il contatto con la sua pelle mi fece rabbrividire.
-Ehi- lo salutai fingendo un sorriso e battendogli una manu su una spalla, imbarazzata.
Isabelle lo guardò raggiante. Sapevo che, nella sua testa, stava già progettando il mio matrimonio.
Mi liberò dalla sua presa, mostrandoci i suoi denti perfetti e bianchissimi -Piensavo che stessi scappando da me-
Ridacchiai nervosamente -Ma ti pare?-
Perspicace il ragazzo...
Sentì qualcuno che mi poggiava una mano su una spalla e mi attirava verso il suo petto.
-E lui chi è?- ringhiò Albus, tenendomi stretta.
Al suo fianco c'era Scorpius.
Miseriaccia.
Aprì la bocca per replicare, ma il Malfoy mi precedette, incrociando le braccia al petto e lanciandomi uno sguardo di sfida. -È il suo accompagnatore al ballo. Adorabile, non trovi?-
Voleva la guerra?
Benissimo. Si sarebbe pentito di essersi messo contro Rose Weasley.
Lo fulminai con lo sguardo, tirandogli un calcio sugli stinchi. -Si chiama Juan, è un mio amico- sorrisi incoraggiante allo spagnolo che aveva un evidente voglia di sotterrarsi.
Scorpius si morse il labbro inferiore per evitare di imprecare ad alta voce.
Oh Merlino, quelle labbra...
Così morbide, carnose, perfette.
ROSE!
Arrossì violentemente e distolsi lo sguardo.
Lui, naturalmente, se ne accorse e mi fece l'occhiolino stirando un ghigno.
Lo detesto.
Isabelle sollevò le sopracciglia ed io scrollai le spalle.
Albus aumentò la presa sulla mia vita -Ah si?-Incenerì con lo sguardo il mio accompagnatore. -Dovremo fare due chiacchiere Juan, da soli-
Cosa ho fatto di male?
-Quando vuoi- Juan lo guardò stirando un sorriso falso quanto la mia sufficienza in trasfigurazione.
James, perché non mi vieni a salvare facendo una delle tue apparizioni in mutande?
-Mi sembra proprio una bella idea!- Scorpius si poggiò le mani dietro la nuca divertito -Potreste scambiarvi interessanti storielle sulle vostre esperienze di sesso occasionale. Sono sicuro che tu, spagnolo de mi corazón, avrai un sacco da raccontare-
Non ci posso credere.
Se non fossi stata intrappolata dalle braccia di mio cugino, gli sarei sicuramente saltata al collo. Per sgozzarlo, ovvio.
Stava facendo di tutto per far apparire Juan, pessimo. Come uno dall'alza bandiera facile.
Isabelle roteò gli occhi ed io poggiai una mano su quella del mio migliore amico, per tranquillizzarlo. -Scorpius è un idiota. Probabilmente si è drogato, non ascoltatelo. Perché adesso non andiamo a compare quegli stupidi vestiti per il ballo come avevamo deciso?- mi guardai il polso per controllare l'ora, ma non portavo nessun orologio. -È tardissimo! Dobbiamo proprio andare. Ci si vede Juan-
***
Ero fuori da un negozio babbano chiamato "La lingerie c'est la vie" e già il nome la diceva lunga. Isabelle stava sfilando in mutande da circa un ora, Dominique le bocciava qualsiasi cosa non fosse un filo interdentale pulisci didietro. Albus, per essere uno che se ne stava seduto nella stessa pozione da quando eravamo arrivati, quando la mia migliore amica era uscita in slip e maglietta, mi era sembrato fin troppo euforico. James si era addormentato e Tom con la scusa del bagno non era più tornato.
Io avevo deciso di svignarmela dopo il quattordicesimo paio di mutande rosso prostituta.
Mi sedetti sul bordo del marciapiede, poggiandomi la testa sulle ginocchia.
Avevo cercato in tutti i modi di ignorare Scorpius. Ogni volta che lo guardavo mi tornava in mente la sensazione meravigliosa che avevo provato quando le sue labbra si erano poggiate, in modo decisamente aggressivo, sulle mie. Lui però non sembrava disposto a collaborare. Mi punzecchiava molto più del solito e cominciava a ficcare il nome di Juan in ogni conversazione, alzando la voce per farsi sentire da Albus e James.
Era un idiota. Uno stupido idiota attraente che baciava dannatamente bene.
-Hai una faccia sconvolta- esclamò mister simpatia 2018, sedendosi al mio fianco con una sigaretta tra le labbra.
Ma allora mi vuoi proprio male Merlino eh?!
Sollevai la testa fissando un punto impreciso davanti a me -Non riesco a capire come faccia una persona a provarsi una quantità spropositata di mutande, senza annoiarsi.-
Inclinai impercettibilmente il viso di lato, per guardarlo. Il vento gli scompigliava i capelli già disordinati di loro, la pelle chiara era illuminata dalla tipica luce londinese e le labbra erano tirate in un sorriso appena accennato mentre, con la mano destra, allontanava la sigaretta dal viso, poggiandosi il braccio su una gamba.
Ma come fa ad essere così perfetto?
Non guardarlo! NON GUARDARLO. Ti scoprirà! urlò la mia vocina interiore, che assomigliava inquietantemente a quella di Isabelle.
Scorpius girò la testa di lato.
Grandioso!
Mi affrettai a distogliere lo sguardo, sentendolo ridacchiare.
-Continua pure a fissarmi- esclamò ghignando -Tanta bellezza deve essere ammirata-
Roteai gli occhi -Poco egocentrico...-
Il suo sorriso si allargò ancora di più ed io rimasi incantata davanti alle sue adorabili fossette.
Miseriaccia Rose! Smettila!
Imprecai tra me e me, iniziando ad osservare la gente che camminava per strada.
-Sai...- iniziò dopo minuti di stressante silenzio, buttando la cicca a terra -Ho voglia di baciarti-
Scattai con la testa verso di lui. Avevo sentito bene?
Mi afferrerai ad assumere la faccia più schifata che riuscissi a fare. Era pur sempre Scorpius Malfoy, il mio acerrimo nemico. -Problemi tuoi- detto ciò mi alzai in piedi alla velocità della luce, pronta a rintanarmi nel negozio.
Lo sentì ridere e venirmi dietro -Stai scappando?-
-E da cosa?- ringhiai, guardandolo. Lo preferivo di gran lunga da seduto.
Sollevò le sopracciglia -Da me-
Era vero, non volevo che succedesse, di nuovo, qualcosa di cui dopo mi sarei terribilmente pentita.
Andiamo, io e lui non ci baciamo! È immorale.
Vedendo che non rispondevo, si avvicinò ancora di più, inclinando la testa da un lato -Perché?-
-Cosa perché?!- sbottai irritata, indietreggiando di qualche passo.
Roteò gli occhi annoiato -Perché scappi?-
Già, me lo chiedo anche io.
Ho una reputazione da mantenere.
Sbuffai -Non mi piaci Scorpius!- incrociai le braccia al petto -E le tue uscite da diciassettenne arrapato non mi interessano. Se hai voglia di limonare con qualcuna, guarda!- feci un cenno con la mano, mostrandogli la quantità spropositata di ragazze che camminavano e che cercavano di farsi notare da lui. E non erano poche.
Lui stirò un ghigno divertito, ignorando praticamente tutto il mio discorso. -Davvero non ti piaccio?-
Sei sordo per caso, bello?
-Esattamente- annuì convinta.
-Quindi tu mi stai dicendo che se io facessi una cosa del genere tu non proveresti assolutamente niente?-
-Una cosa del genere cos...-
Non feci neanche in tempo a finire la frase che lui mi afferrò per un braccio, trascinandomi in un vicolo tra due negozi, proprio lì accanto.
Non prometteva niente di buono.
Mi ritrovai intrappolata tra i muro e il suo petto. Presa alla sprovvista, imprecai e provai ad allontanarlo, spingendolo con le mani, ma lui non si mosse di un centimetro.
-Su Malfoy, piantala- borbottai senza guardarlo in faccia, eravamo decisamente troppo vicini.
E questo non permetteva a i miei neuroni di funzionare normalmente. Già poverini, erano mezzi ritardati di loro, se poi ci si metteva pure Scorpius...
Mi afferrò il mento con due dita, costringendomi a guardarlo. I suoi occhi erano così magnetici. Da lontano sembravo grigi, freddi, ma da quella distanza ridotta riuscivo a vedergli il contorno dell'iride più scuro, blu, e la la pupilla era circondata da pagliuzze verdi e azzurre. Trattenni il respiro. Erano gli occhi più belli che avessi mai visto.
Non sapevo che cosa lui ci trovasse di bello in me, fatto sta che in quel momento le guance mi andarono a fuoco e sussultai quando lui avvicinò il suo viso al mio, passandosi la lingua tra le labbra.
-Allora? Niente?- sussurrò roco, sfiorando il suo naso con il mio.
Oh per Merlino, Rose respira.
Perché non respiri, porca merda?!
Mi immaginai una piccola me, che si infilava nel mio orecchio e cominciava a schiaffeggiarmi il cervello, per farmi riprendere.
Chiusi gli occhi, facendo un bel respiro, poi sorrisi stronza, a mia volta -Assolutamente niente-
Falso.
Avevo il cuore che mi batteva a mille, e lui probabilmente lo aveva notato.
Mi accorsi in quel momento di avere ancora le mani poggiate sul suo petto e arrossii ancora di più, lasciandole cadere lungo i fianchi.
Per quel millisecondo in cui il mio cervello aveva ripreso a funzionare, avevo sentito i suoi battiti accelerati. Quindi, teoricamente, qualcosa la stava provando anche lui.
Mi guardò ghignando prima di inclinare la testa e sfiorarmi il collo con le labbra.
Rabbrividì.
-Scorpius...- sussultai quando lui cominciò a riempirmi di baci umidi, appena sopra la clavicola.
Oh Merlino.
-Scorpius- esclamai più decisa, senza però muovermi di un millimetro. Poggiai le mani sulle sue spalle. Sentivo le gambe come gelatina, avevo paura che mi sarei sciolta sul pavimento. -Smettila-
La voce però, mi uscì molto meno convincente di come mi aspettavo.
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