Thirteen.

-Vuoi davvero che smetta?- mi domandò tra un bacio e l'altro, fermandosi subito dopo sul punto più sensibile del mio collo, cominciando a mordicchiarlo.

Oh no.

Buttai la testa all'indietro, beandomi del piacere che mi provocava e lo sentì sorridere sulla mia pelle.

Non andava affatto bene. Dovevo assolutamente fermarlo.

Gli legai le braccia intorno al collo e lui mi afferrò per la vita, divaricando le gambe e posizionando i suoi piedi ai lati dei miei. Iniziò ad alternare i baci con dei morsi e piccole aggiunte di lingua. Mi faceva impazzire, letteralmente.

Le sue mani scesero più in basso, infilandosi nelle tasche posteriori dei mei jeans, stringendomi entrambi i glutei

Risalì, percorrendo tutto il mio collo con le labbra e si soffermò sulla mandibola, stampandoci una serie di baci caldi e umidi.

Ok Rose, riprendi il controllo. Sei una donna forte, puoi farcela.

Sollevò gli occhi, incrociando il mio sguardo per qualche secondo, facendomi arrossire ancora di più.

Una donna forte, ricordi?

Ghignò e focalizzò tutta la sua attenzione sulle mie labbra.

-Dimmi Rose...- iniziò roco, leccandosi il labbro inferiore -Vuoi che ti baci?-

Lo volevo?

Certo che si!

Scossi violentemente la testa -No!- esclamai cercando di apparire il più fredda e convincente possibile. -No, assolutamente no!- lo spintonai, liberandomi dalla sua presa e avanzando di qualche passo per non avercelo più addosso.

-Mi piaci quando fai la difficile- schioccò la lingua contro il palato, poggiandosi al muro -È eccitante-

Non immagini quanto tu sia eccitante...

Oh Merlino!

Mi schiaffeggiai mentalmente, portandomi una mano tra i capelli.

-Ho una voglia matta di picchiarti, in questo momento- esclamai cercando di mantenere la calma.

Ero arrabbiata con me stessa. Mi ero di nuovo lasciata incantare da lui. E sinceramente non ci era voluto neanche tanto.

Scrollò le spalle -Fallo-

Sbaglio o mi aveva invitata a pestarlo?

Beh, non me lo sarei lasciata ripetere due volte.

Mi avvicinai a lui, guardandolo negli occhi con aria di sfida e gli assestai una gomitata nello stomaco. Lui si piegò in due, ma non dal dolore, sapevo di non essere chissà quanto forte, semplicemente perché non si aspettava lo facessi davvero. Approfittai del suo attimo di distrazione e lo afferrai per la maglietta, baciandolo.

Inizialmente spalancò gli occhi sorpreso. Neanche io avevo la più pallida idea di quello che avevo appena fatto. Poi però, mi strinse a sé, ricambiando con foga il mio bacio.

Affondai le mani tra i suoi capelli, erano davvero morbidissimi come sembravano. Mi spinse nuovamente contro il muro e mi afferrò per le cosce, sollevandomi. Strinsi istintivamente le gambe contro il suo bacino e avvicinai, ancora di più, il suo viso al mio poggiandogli una mano dietro la nuca.

Mi leccò il labbro superiore, poi quello inferiore. Una scarica elettrica mi attraversò la spina dorsale portandomi ad inarcarmi verso di lui. Sentivo le sue mani che vagavano lungo le mie gambe.

-Oh cazzo merda minchia!- urlò qualcuno.

Ci staccammo di scatto, voltandoci verso Tom, che se ne stava in piedi all'entrata del vicolo con una canna in mano, mentre ci squadrava a bocca aperta.

Si battè ripetutamente una mano sulla fronte -Voi due... cavolo, sono davvero fatto-

Porca merda!

Oh Merlino, se questo lo va a dire in giro, sono finita.

Mi allontanai bruscamente da Scorpius, dirigendomi a grandi falcate verso Tom, senza mai guardare indietro.

Il Malfoy imprecò rumorosamente, scompigliandosi i capelli.

Avevo la faccia che andava letteralmente a fuoco e anche se non potevo vedermi, sapevo di avere le labbra rosse e gonfie, così come ce le aveva Scorpius. Avevo il cuore che mi batteva all'impazzata, avevo paura che da un momento all'altro, mi sarebbe potuto schizzare fuori dal petto.

Fortunatamente Tom, non era abbastanza lucido da riuscire a distinguere se quello che aveva appena visto, se lo era immaginato oppure era accaduto realmente. -Sei fattissimo- esclamai per convincerlo, rubandogli dalle mani la canna e facendo un lungo tiro.

Non c'erano giustificazioni. Questa volta ero stata io a baciarlo.

Tom brontolò qualcosa e io lo zittì rificcandogli in bocca quello che gli avevo fregato.

-Ricordati che abbiamo una questione in sospeso, noi due- esclamò Scorpius sorpassandomi, senza farsi sentire dal fattone. Ebbe però la brillante idea di assestarmi una sonora pacca sul fondoschiena, che fece cadere a terra la mascella di Tom.

Idiota. Idiotissimo!!!

Si girò a guardarmi, ghignando, prima di rientrare nel negozio ed io sollevai il dito medio.

-COSA HANNO VISTO I MIEI OCCHI!!!LA SUA MANO ERA SUL TUO CULO!- urlò ed io cercai di assumerne l'espressione più neutra che riuscissi a fare.

-Ma di cosa stai parlando?-

-Io...-

Ridacchiai ed entrai all'inferno.

Scorpius Malfoy sei un uomo morto.

Appena varcai la soglia del negozio, un fastidioso odore di fragola mi invase le narici. La commessa mi lanciò un'occhiataccia ma io la ignorai, dirigendomi verso il mio gruppo di amici.

Isabelle, con addosso un tanga bordeaux, si teneva il bordo della mutanda con aria critica -Mi segna un po'- piagnucolò mettendo il broncio.

L'unica cosa che aveva segnata era il cervello.

Albus inclinò leggermente la testa, leccandosi le labbra. -Sono d'accordo- sorrise malizioso -Toglietele-

Dominique prese un cuscino dal divanetto e lo colpì in faccia, mentre la mia migliore amica afferrava un paio di slip color senape, da terra, e glielo lanciava contro, dandogli del porco.

Scorpius era accanto al Potter, con la testa poggiata su una mano, mentre si guardava in torno annoiato.

-Rose!- urlò Isabelle venendomi in contro. -Dove cavolo sei stata?- quando fu abbastanza vicina da vedermi bene, mi fulminò con lo sguardo, sibilando a denti stretti -Se non mi racconti dettagliatamente tutto quello che è successo lì fuori, ti taglio i capelli mentre dormi- poi mi sorrise falsamente, girandosi e tornando nel suo camerino.

-RAGAZZI!- gridò Tom, correndo nella nostra direzione, facendo voltare praticamente tutti i presenti nel negozio. -Non potete immaginare che cosa ho visto qui fuori!-

Sbiancai, letteralmente e Scorpius si alzò in piedi con balzo, pronto a lanciarsi addosso all'idiota strafatto che si era posizionato al mio fianco.

Ok, dovevo fare qualcosa.

Albus lanciò un'occhiata interrogativa al suo migliore amico che si giustificò scrollando le spalle -Devo fare stretching-

James, risvegliatosi nel momento peggiore di tutti, dal suo sonno, si stiracchiò sbadigliando -Forza, spara-

Gli sparo io, se si azzarda ad aprire bocca.

Tom salterellò sul posto euforico -Rose e...-

Alzai di scatto la mano, senza neanche guardare dove stavo mirando e gli tirai un pungo sul naso.

Lui per poco non cadde all'indietro, portandosi una mano sul punto dolorante. Mi lanciò uno sguardo interrogativo, imprecando.

-Ehm...- iniziai mordicchiandomi un dito -Scusa, uno spasmo-

Albus mi guardava sconvolto, a bocca aperta mentre Scorpius era sul punto di scoppiare a ridere.

Vedendo che lo stavo guardando, si voltarono tutti nella sua direzione, compresa Isabelle che si affacciò dal camerino e lui rischiò di soffocare.

James si alzò in piedi, serrando la mascella. -Che cosa ha fatto Rose?-

Perché lo chiede a lui? Io sono qui!

Tom si raddrizzò ancora sconvolto, poi stirò un sorriso a trentadue denti ricominciando a saltare -Lei stava b...-

Il mio piede scattò, colpendolo sugli stinchi, lui questa volta cadde sul pavimento, fingendo un singhiozzo. -Ma perché?!- urlò -Perché mi fai questo!-

Ormai avevamo l'attenzione di tutto il negozio, rivolta su di noi.

-Colpa degli spasmi, te l'ho detto-

Se c'è un modo peggiore, per incasinare ancora di più la situazione, lo troverò.

Isabelle si infilò al volo i jeans, salterellano fuori dal camerino. Non poteva perdersi una cosa del genere, ovvio.

Tom si alzò in piedi con un balzo, nascondendosi dietro le spalle di James. -LEI E SCORPIUS SI SONO...-

-DROGATI- urlò quest'ultimo.

Mi schiaffai una mano sulla fronte.

-Ci siamo drogati- ripetè.

Albus spalancò gli occhi e si alzò in piedi come una furia. Tom annuì compiaciuto ed iniziò a fissare un granello di polvere che gli volava davanti al naso.

-Voi che cosa?!- urlò afferrando Scorpius per la maglietta.

Oh porca paletta.

Schizzai tra di loro, spingendo il mio migliore amico  -È colpa...-

-Mia!- Isabelle ci raggiunse.

Tirai un sospiro di sollievo.

Albus non l'avrebbe mai toccata, neanche con un dito. Beh, se era per questo, non avrebbe mai fatto del male neanche a me, però era meglio non rischiare. Nel peggiore dei casi avrebbe chiamato mia madre, e a quel punto avrei preferito mille volte essere pestata a sangue.

James era sul punto di svenire. E Dominique aveva approfittato della distrazione generale per rubare dalle mani di una ragazza, l'ultimo paio di slip neri.

-In realtà...- Scorpius si scompigliò i capelli -non ci siamo realmente drogati. Vi stavamo facendo uno scherzo- azzardò, lanciandomi un'occhiata veloce.

Ridacchiai nervosamente -Esatto, ahahah, dovreste vedere le vostre facce!-

La mia migliore amica, fece l'occhiolino ad Albus che sbuffò frustato. -Siete matti.-

Tom sbuffò incrociando le braccia -Ehi!- esclamò. Ma nessuno gli prestò attenzione più di tanto.

Non ci posso credere. Sono salva.

-Ragazzi io ho finito- annunciò Isabelle ritornando nel camerino e prendendo tra le mani una montagna di mutande -Pago e poi possiamo andare-

-Io... vado un secondo in bagno. Vi raggiungo subito- esclamai, allontanandomi dal gruppo.

Avevo assolutamente bisogno di sciacquarmi la faccia.

-Sbrigati!- urlò Dominique.

***
Avevo impiegato cinque minuti, solamente per riuscire a trovare la toilette. Questo negozio era talmente grande che mi ero persa ed ero passata davanti al reparto intimo per taglie abbondati, almeno quattro volte.

Sollevata, spalancai la porta del bagno, dopo che una vecchia signora me lo aveva indicato, credendomi ritardata.

Neanche il tempo di aprire l'acqua che la porta si riaprì, facendomi gridare.

Spaventata, sussultai. Avevo visto un sacco di film, in cui la protagonista, in solitudine, si avventurava per i gabinetti e veniva uccisa. La legge numero uno delle ragazze, infatti, era: mai andare in bagno da sole. Ed io l'avevo appena infranta.

Mi rilassai visibilmente quando mi ritrovai davanti Scorpius.

Non gli avevano mai insegnato a bussare?

Si avventò sulle mie labbra, senza neanche lasciarmi il tempo di replicare. Mi afferrò il viso con una mano ed io gli poggiai le braccia sulle spalle.

-Cosa ti salta in mente?- esclamai, aggrappandomi con maggiore forza a lui, mentre mi sollevava e mi faceva sedere sul bordo del lavandino.

-Abbiamo un conto in sospeso, ricordi?- mi morse un labbro cominciando a far vagare le sue mani, lungo tutto il mio corpo.

La sua bocca era come un'ondata di piacere. Avevo dato parecchi baci, ma nessuno era neanche lontanamente paragonabile ad i suoi. Il suo profumo mi mandava su di giri, altro che droga. Mi spinse con un forza contro di lui, tirandomi per una coscia. Gli legai le braccia intorno al collo, facendo scontrare il mio petto con il suo. Mugugnò qualcosa e le sue labbra si spostarono dalla mia bocca, al mento, al collo fino a ritornare su quest'ultime.

-Sei un idiota- borbottai, mordendogli il labbro inferiore, facendogli reprimere un gemito, cosa che mi spinse a continuare quel gesto. -Se ci scoprono...-

Mi zittì baciandomi con foga, persi l'equilibrio e andai ad inarcarmi con la schiena poggiandomi al muro, tirandolo verso di me.

-Non me ne frega niente- sussurrò staccandosi appena -Ci inventeremo qualcosa-

Mi accarezzò un fianco, infilando una mano sotto la maglietta, facendomi rabbrividire.

-Rose?- Albus bussò alla porta. Ed io maledì mentalmente Merlino, sussultando.

Ero nei guai. Oh eccome se ero nei guai.

Scorpius sbuffò rumorosamente poggiando la testa nell'incavo del mio collo. Il suo respiro caldo, contro la mia pelle, mi fece venire la pelle d'oca.

Miseriaccia, riprenditi cretina!

-Ehm... si, ho quasi finito. Tranquillo!-

-Va tutto bene?- mi domandò il mio migliore amico, preoccupato.

-Certo, ho solo... le mie cose. Tu vai, adesso vi raggiungo-

-Hai bisogno di aiuto per caso?-

Fissai la porta, sperando che non si azzardasse ad aprila visto che non l'avevamo chiusa a chiave.

-No no sto bene. Benissimo!-

-D'accordo- sospirò sollevato. Evidentemente l'idea di dovermi aiutare non lo allettava più di tanto. -Sai per caso dov'è Scorpius? Non riusciamo a trovarlo-

Sentì il diretto interessato, sghignazzare e gli tirai un pizzicotto.

-Non ne ho idea- esclamai cercando di apparire convincente.

-Va bene. Ti aspettiamo fuori dal negozio, muoviti- poi lo sentì borbottare qualcosa come: "dove cavolo si è cacciato questo deficiente" prima di allontanarsi.

Tirai un sospiro di sollievo che però, venne subito interrotto dal biondo, che sollevò la testa guardandomi serio. -Non posso uscire-

Roteai gli occhi, divertita da questa assurda situazione. -Perché?-

-Ho un'erezione-

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