Seventeen.
Non sapevo se essere imbarazzata o sul punto di avere una crisi isterica. La situazione non era delle migliori. Quando Albus aveva aperto l'armadio che Scorpius e Tom avevano cercato di difendere, inventandosi una stupida baggianata sul fatto di essere gay e di aver usato le mie scarpe, che porca paletta mi ero dimenticata vicino al letto, per un gioco di ruolo, mi aveva trovata nuda e con i capelli impigliati in una stampella. Mi ero buttata addosso una maglietta che fortunatamente mi copriva il fondo schiena, ed ero rotolata sul pavimento, cercando di uscire da quel buco.
-Sei uno stronzo!- urlò Albus assestando un pugno sulla faccia di Tom, che poverino non c'entrava niente.
Il mal capitato barcollò all'indietro e si poggiò con un braccio alla colonna del suo letto. -Amico, dovresti fare un corso di autocontrollo per la rabbia- si pulì il viso dal sangue che gli usciva dal naso, passandosi una mano sopra di esso. -Non ti fa bene alla salute essere così nervoso!-
Albus fece per scattare verso di lui, nuovamente, ma Scorpius lo afferrò per la maglia, buttandolo a terra. -Sono stato io!- quasi urlò -Ci sono andato io a letto con Rose, lui non c'entra niente!-
Porca merda.
Il mio migliore amico emise un grido frustato, alzandosi in piedi con uno scatto felino, lanciandosi contro il biondo, che preso alla sprovvista, andò a sbattere contro il muro.
-Stiamo tutti calmi!- urlai per farmi sentire, ma l'unico che parve ascoltarmi fu Tom che mi lanciò un'occhiata come per dirmi "ma che cavolo stai facendo?"
Scorpius allontanò Albus da sé, spingendolo e il Potter lo guardò come se volesse ucciderlo con lo sguardo. -Come hai potuto farmi una cosa del genere? Con tutte le ragazze che ci sono, ti dovevi scopare proprio la mia migliore amica?!-
Il Malfoy fece per ribattere ma Albus si scagliò nuovamente contro di lui e i due caddero entrambi a terra -Lasciami spiegare!- urlò.
Ok, dovevo assolutamente fare qualcosa.
Mi avvicinai, stringendomi nella maglietta, mentre Tom contraeva il viso in una smorfia, toccandosi il suo punto dolorante -Possiamo gentilmente risolvere le cose senza spargimenti di sangue?!- sbottai.
Essere gentile e calma non faceva per Rose Weasley, solitamente ero sempre io quella a cominciare e ad istigare delle lotte, però adesso non mi pareva il caso di scatenare il lato selvaggio che c'era in me.
Scorpius prese il sopravvento su mio cugino, assestandogli un pugno e spingendolo via. Era evidente che non voleva iniziare una rissa con il suo migliore amico.
Albus fece finta di non sentirmi e imprecò ad alta voce. -Io ti ammazzo!- gridò poi, rivolgendo tutta la sua attenzione al biondo. -Io mi fidavo di te!-
Ne stava facendo un dramma.
Si andarono a schiantare contro la scrivania, facendo cadere a terra tutto quello che c'era sopra. Tom sbuffò sonoramente decidendo di provare a dividerli, ma con scarsi risultati, visto che ricevette solamente un calcio in mezzo alle gambe.
-SMETTETELA SUBITO!- urlai. Mi guardai in torno, in cerca della mia bacchetta. Poi mi ricordai di averla lasciata in camera e così la mia brillante idea di schiantarli entrambi si rivelò completamente inutile.
Albus era sopra Scorpius, così approfittai per saltargli alla gola e buttarlo a terra, come mi aveva insegnato Matt. Rotolammo entrambi sul pavimento ed alla fine, mi ritrovai a cavalcioni su di lui. -Stammi a sentire!- gli bloccai le spalle con le mani e i miei capelli gli ricaddero sul viso. Mi guardò furente senza però muoversi. Scorpius nel frattempo se ne stava seduto per terra sopra ai libri che avevano buttato sul pavimento, premendosi una mano sulla fronte.
Avevo fatto bene a prendere lezioni di jujitsu.
Iniziai a parlare prima che Albus decidesse di fare qualcosa. -Me lo sono scopato io, il tuo migliore amico, perché avevo voglia di farlo. Non perché mi piaccia particolarmente ma perché ero ubriaca. Non è colpa sua, quindi smettila di di fare l'iperprotettivo ossessivo.- mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio -Ti voglio bene, ma se dobbiamo considerare tutte le mie amiche che ti sei portato a letto, a quest'ora saresti un uomo morto-
Il mio discorso non sembrò calmarlo particolarmente, infatti si limitò a scuotere la testa ed a spostarmi da sopra di lui. -Non porti le mutande- disse solo, facendomi arrossire.
Mi alzai in piedi, imitandolo. -Eddai Al- incrociai le braccia al petto -Sono cose che capitano, non puoi pensare che io rimanga in astinenza fino alla fine dei mei giorni!-
-Ha ragione!- esclamò Scorpius, ricevendo un'occhiataccia dal Potter.
-In realtà è proprio quello che spero- tagliò corto, il mio migliore amico, voltandosi per guardarmi in faccia -Ma tanto lo so che fai sempre tutto di testa tua. Per questa volta vi perdono- mi sorrise. -Ma, per favore, togliete immediatamente quei preservativi usati dal pavimento. E se succede un'altra volta una cosa simile, non mi limiterò a picchiarti- esclamò rivolgendosi a Scorpius che gli fece una specie di saluto militare.
Alla fine non era andata poi così male.
-Meraviglioso, tutto stupendo- sbiascicò Tom, rannicchiato sul pavimento -Adesso avrei bisogno di aiuto. Credo di essere appena diventato sterile-
***
-Cosa cavolo avete combinato?!- sbottò Isabelle, raggiungendoci in infermeria, già vestita e truccata di tutto punto, nonostante la sera prima avesse vomitato ubriaca dentro al cesto dei panni sporchi, della camera Lucas Zabini, o almeno così mi era stato riferito da James che le aveva tenuto compagnia.
Tom era steso sopra ad uno dei lettini, mentre Madama Chips gli preparava un intruglio verde da bere. Scorpius era affacciato ad una finestra, mentre fumava una sigaretta e se consideriamo anche i muscoli delle spalle evidenti da sotto la maglietta e i capelli scompigliati era molto ma molto arrapante. Mi stavo sforzando a non guardarlo, però. Albus mi stava tenendo d'occhio.
-Stavamo scherzando- esclamò il mio migliore amico, togliendosi l'enorme cerotto che l'infermiera gli aveva spiaccicato in fronte -E abbiamo esagerato-
Isabelle mi lanciò un'occhiata come per avvisarmi che presto o tardi mi avrebbe sottoposta ad un interrogatorio ed incrociò le braccia al petto -Siete degli irresponsabili, stupidi idioti encefalitici, ormai non mi stupisco neanche più- detto ciò scosse la testa contrariata, avvicinandosi a Tom.
Roteai gli occhi. Come se lei fosse Miss responsabilità 2018.
-So che a volte sono oppressivo- iniziò di punto in bianco Albus. -Ma lo faccio perché ti voglio bene e non voglio vederti soffrire- disse a bassa voce in modo che solo io potessi sentirlo.
Non riuscì a trattenere un sorriso e poggiai la testa sulla sua spalla.
-Hai visto com'è finita con lo spagnolo? Io ti avevo avvertita e se tu ci sei rimasta male...-
-Al- lo ammonì poggiandogli una mano su un braccio -Non me ne frega assolutamente niente-
Annuì. -Adesso devo fare qualcosa per distrarmi.- si massaggiò le tempie imbronciato -Non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di te, nuda nel mio armadio-
Gli tirai un pugno su una spalla, sentendolo ridacchiare.
Isabelle mi guardò severamente da lontano, puntandomi il dito contro -Dimmi che ti sei almeno preparata la valigia. Tra un ora dobbiamo prendere il treno per tornare a casa!-
Oh porco perizoma leopardato di Merlino.
Schizzai in piedi, sentendo Albus ridere, e mi fiondai fuori dall'infermeria. Venendo subito imitata da Isabelle. Il momento del mio interrogatorio era arrivato.
***
-Se solo tu spostassi il tuo enorme culo un po' più in là, forse riusciremo ad entrare tutti quanti!- esclamò Dominique, agitando una mano, rivolta alla fidanzata di Hugo.
-Non capisco neanche perché lei sia qui!- sbottai a bassa voce, ricevendo una gomitata da Isabelle. -Non fa parte della famiglia!- mi giustificai e lei scosse la testa contrariata.
Eravamo dentro ad uno degli scompartimenti del treno che era evidentemente troppo piccolo per ospitare tutti quanti.
-Dom, potresti provare ad essere un po' meno isterica ogni tanto?!- la riprese Hugo, lanciandole un'occhiataccia.
-Io non sono isterica- sibilò la bionda a denti stretti. -È quella sottospecie di uomo di Neandertal che ti porti dietro, ad essere troppo ingombrante!-
Non riuscì a non trattenere un sorriso e Isabelle mi colpì nuovamente.
Liz, o come cavolo si chiamava, si alzò stringendo i pugni -Penso che se il tuo aspetto esteriore rispecchiasse quello interiore, saresti veramente un mostro Dominique Weasley- detto ciò uscì dallo scompartimento, sbattendosi la porta alle spalle.
Allungai una mano verso la bionda -Vai, batti il cinque sorella!-
Hugo mi guardò a bocca aperta ed io mi sbrigai a ritirare il braccio -No io volevo dire, sporca puttanella! Come hai osato fare...- non riuscì a finire la mia recita che mio fratello si alzò e se ne andò dietro a quella stronza.
Riallungai la mano e Dominique mi battè il cinque, lanciandosi sul sedile lasciato libero.
James guardò entrambe con rimprovero, credendosi forse, il vecchio saggio della situazione -Non capisco perché vi comportiate così, dovreste appoggiare Hugo. E Liz è una ragazza a posto, dovreste darle una possibilità-
Roteai gli occhi e Dominique sbuffò -Se ti piace scopatela, tanto è l'unica cosa che sai fare bene!-
James strabuzzò gli occhi e lei si affrettò ad aggiungere -O almeno così si dice in giro-
Scrollai le spalle e mi rilassai, poggiando le gambe sul quelle di Albus. Sarebbe stato un viaggio molto lungo.
-Dov'è Jack?- domandò Isabelle.
Dom incrociò le braccia -Non lo so e non lo voglio sapere, quel deficiente mi ha già fatto arrabbiare abbastanza oggi-
Ecco svelato il mistero della sua isteria.
Scorpius aprì la porta dello scompartimento, tenendo una sigaretta tra le labbra. -Niente cioccorane. Un tizio obeso del secondo anno se le è comprate tutte- si sedette accanto a Tom.
Stava provando ad ignorarmi, ne ero consapevole, dopo tutto io stavo facendo lo stesso. Lo avevo beccato però, a guardarmi mentre fissavo fuori dal finestrino, un paio di volte.
Ma a me non importava di lui. Assolutamente.
Incrociai per l'ennesima volta il suo sguardo. Miseriaccia, i suoi occhi erano così magnetici.
Avevo raccontato tutto ad Isabelle, era la mia migliore amica, lei aveva capito e non aveva fatto troppe domande, come faceva sempre. Le volevo bene anche per questo.
Sinceramente non avevo la più pallida idea del perché mi stesse tanto a guardare, avevo legato i capelli in una crocchia disordinata, ero struccata e indossavo una vecchia felpa slavata. Se poi consideriamo il fatto che ero seduta vicino alla mia partner in crime e che questa sembrava una star di Hollywood, messe a confronto dovevo assomigliare più o meno ad uno gnomo.
Non ero mica brutta, se mi sistemavo un pochino facevo la mia figura anche io. Ma adesso non era decisamente così.
-Le mutande infilate nel sedere non vi danno fastidio?- ecco, James era tornato James.
Isabelle aggrottò la fronte ed io gli lanciai addosso una confezione vuota di cioccolata -Perché non ti compri un tanga e poi me lo dici?- esclamai.
Lui annuì impercettibilmente -Uhm, buona idea, sai quanto costano?-
Merlino santo.
Mi coprì gli occhi con un braccio e lo ignorai.
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