Eighteen.

Mi ero svegliata a causa del baule di Albus che si era andato a schiantare contro il pavimento, gli altri russavano talmente forte che non se ne erano neanche accorti. L'unico a non dormire era Tom che ne stava fermo a fissare il vuoto, sgranocchiando qualsiasi schifezza gli si parasse davanti agli occhi. Il rumore che emetteva quando masticava, mi aveva mandato fuori di testa, così mi ero alzata ed ero andata a fare un giro per il treno.

Schivai un incantesimo e sorpassai una scatola di esplosivi Made in Weasley, piazzata in mezzo al corridoio da James e Fred. Li vidi entrambi, seduti dentro ad uno scompartimento vuoto mentre parlottavano, così entrai.

Fred sollevò di scatto la testa -Hai sorpassato il sistema di sicurezza!- esclamò alzandosi e assicurandosi che il loro ordigno non fosse esploso. -Come hai fatto?!-

Lo ignorai e mi sedetti accanto a James che mi battè una mano su una spalla -Grande Rose, nessuno prima di te aveva provato ad avvicinarsi!-

Non me ne fregava niente della loro bomba. Avevo mille pensieri che mi frullavano per la testa, tutti che mi riconducevano all'accaduto di questa mattina ed a Scorpius. Lui e il suo stupido fisico palestrato.

Ad essere sincera non mi era dispiaciuto per niente andare a letto con lui, era davvero bravo come si diceva in giro. La cosa però non andava affatto bene, non poteva essermi piaciuto per davvero. O forse era lui che mi piaceva, magari solo un pochino.

Oh no Rose, piantala immediatamente.

-Rose sembri pensierosa!- quasi urlò Fred -Racconta ai tuoi cugini preferiti cosa ti affligge!-

Mi stupì del fatto che sapesse cosa significasse la parola "affligge" e mi congratulai con me stessa perché si, anche io conoscevo il suo significato, così lo guardai divertita, ma non avrei potuto dire nulla a nessuno dei due.

-Niente- scrollai le spalle -una stupidaggine-

James mi tirò una ciocca di capelli -Perfetto! Noi ce ne intendiamo di stupidaggini, dicci tutto-

Sospirai, mettendomi comoda sul sedile. -Supponiamo ipoteticamente che io provi una ipotetica attrazione per un ipotetico ragazzo-

-Attrazione fisica o emotiva?- mi interruppe Fred.

-Fisica. Emotiva non lo so- confessai.

-Uhm- James fece finta di accarezzarsi la lunga barba da saggio che non aveva -Stiamo sempre parlando ipoteticamente, vero?-

Roteai gli occhi e annuì. -La mia domanda è: come faccio a capire se ho un'ipotetica cotta per questo ipotetico ragazzo?!-

-Oh per Merlino- James schizzò in piedi -La nostra Rosie ha degli ipotetici problemi di cuore!-

Incrociai le braccia al petto -Non ho nessun problema, sono solo curiosa!-

Sapevo che non avrei dovuto dirgli niente.

-D'accordo, D'accordo- Il Potter alzò le mani al cielo, tornando seduto al mio fianco -Io pensavo che con stupidaggine intendessi "ehi ragazzi ho tinto il pelo del gatto ultracentenario di Gazza di blu" oppure "non so dove nascondere la droga" in questo caso non so proprio cosa dire. Freddy?- lanciò un'occhiata al suo migliore amico.

-Non ti so dire se tu hai un'ipotetica cotta per questo ipotetico ragazzo, mi dispiace ma voi ragazze siete difficili da capire!-

Ridacchiai, scuotendo la testa. -Lasciamo perdere, tutti questi "ipoteticamente" mi stanno facendo venire il mal di testa-

Mi avvicinai alla porta dello scompartimento aprendola e prima che potessi anche solo mettere in piede fuori, James mi richiamò guardandomi seriamente -Sempre parlando ipoteticamente: se questo ipotetico ragazzo dovesse ipoteticamente provare a farti soffrire, noi non esiteremo a spezzare le sue ipotetiche gambe-

Non mi piaceva Scorpius, non ero attratta emotivamente da lui, e nessuno avrebbe spezzato le gambe a nessuno.

Scossi la testa e sorrisi, uscendo.

***
Percorsi tutto il corridoio a ritroso, ma solo perché dovevo usare il bagno. Il mezzo quintale di succo di zucca che avevo bevuto a colazione, cominciava a farsi sentire.

Spalancai la porta senza neanche bussare.

Non avrei potuto fare cosa più sbagliata.

Rimasi immobile a fissare Scorpius intento a fare la pipì.

Grandioso.

Stupendo.

Meraviglioso.

Aveva i capelli scompigliati e la maglietta stropicciata a causa della strana posizione che aveva assunto per dormire sui sedili troppo piccoli dello scompartimento.

Avrei potuto mettermi a sbavare.

-O entri e chiudi la porta o esci e aspetti il tuo turno- borbottò con la voce ancora impastata dal sonno.

Arrossì fino alla punta delle orecchie e decisi di scegliere la seconda opzione, richiudendo con forza la porta, poggiandomi con la schiena al muro.

Ok, forse ero attratta fisicamente da lui. E anche tanto.

Mannaggia a te Merlino, io dovevo solo pisciare!

Avrei potuto correre a gambe levate ed evitarlo per sempre, ma me lo sarei comunque ritrovato nello stesso scompartimento ed a casa. Quindi era meglio evitare.

Tamburellai il piede contro il pavimento. Mi stavo cacciando in un grande casino.

Scorpius aprì la porta. La mia intenzione era quella di sgattaiolare all'interno del bagno e restare lì dentro fino all'arrivo alla stazione. Ma ovviamente le cose non andavano mai come volevo io.

Il biondo rimase fermo davanti all'entrata, guardandomi dall'alto -Mi hai deluso, rossa! Pensavo volessi entrare...-

Oh eccome se volevo entrare.

-Senti bello, tra me e te non succederà più niente- esclamai sicura -Niente più baci, palpatine, ma soprattutto niente più sesso-

Lui si poggiò con una spalla allo stipite della porta, osservandomi divertito -Hai detto che sono bello- ghignò.

Ok, parlare con lui era praticamente impossibile. Già stavo facendo uno sforzo disumano per non far prendere il sopravvento ai mei ormoni, se poi ci si metteva pure lui e la sua faccia da cavolo.

Mi passai una mano tra i capelli -Di tutto quello che ho detto hai capito solo questo?!-

Annuì -Esattamente-

Avrei tanto voluto prenderlo a pugni.

-Quando fai quella faccia arrabbiata sei ancora più bella- esclamò.

-Devi smetterla!- sbottai irritata anche se in realtà dentro stavo morendo dall'imbarazzo.

-Come vuoi piccola- schioccò la lingua contro al palato. -Ma perché non smettiamo di fare quello che facciamo, un'altro giorno? Mi sono fatto picchiare per te!-

No, Rose, toglietelo proprio dalla testa.

-Non ti sei fatto picchiare per me- incrociai le braccia al petto -Ti sei fatto picchiare perché ci hanno beccato, non è la stessa cosa-

Lui roteò gli occhi.

Albus non ci era andato leggero. Scorpius aveva un lungo taglio sullo zigomo e un labbro spaccato. Inutile dire che però così, era arrapante ancora di più.

ROSE!

-E non vuoi farmi passare la bua con un bacio?- domandò chinandosi verso di me.

Cercai di trattenere un sorriso.

-Eddai! Un bacino piccolo piccolo!- sfiorò il mio naso con il suo.

Gli poggiai le mani sul petto per allontanarlo, era comunque riuscito a farmi passare quel breve momento di lucidità mentale che avevo avuto. -Fattelo dare da qualcun'altra-

Lui mise il broncio -Ma io voglio il tuo!-

Roteai gli occhi divertita. -Se ti bacio, prometti di lasciarmi in pace?-

Era una cosa inaccettabile, non riuscivo a rimanere arrabbiata con lui per più di due secondi, miseriaccia!

Mi prese per la vita -Sai che non lo farò-

Ormai era troppo tardi per tornare indietro, avrei finto di non provare nessuna attrazione per lui, un'altra volta, o forse avremmo continuano con il nostro, qualsiasi cosa fosse, chissà.

Dopo tutto, se mi faceva stare bene, perché non farlo?

Gli poggiai le mani sulle guance e lui mi guardò negli occhi -Mi sei mancata tanto Rose- disse e il mio cuore perse un battito.

L'ignorarci senza successo aveva dato fastidio anche a me, nonostante fosse durato solo qualche ora. Ero sempre stata abituata a battibeccare con lui, litigavamo, ci prendevamo in giro, poi facevamo pace. Era così da sedici anni. Poi magicamente Merlino, verso l'inizio del quinto anno, aveva deciso di farmi aprire gli occhi e farmi vedere quale gran figo avevo al mio fianco. Ecco, da quel momento avevo iniziato ad andare fuori di testa ogni volta che lo guardavo ed a provare una mastodontica attrazione fisica per lui. Caratterialmente Scorpius era sempre Scorpius e mi irritava da morire.

Poggiai le mie labbra sulle sue e lui mi strinse con più forza a sé. Il famigliare profumo che ormai conoscevo alla perfezione, mi invase le narici mandandomi il cervello in tilt. Mi accarezzò i fianchi, fece scorrere le mani sulla mia schiena e poi tornò su questi ultimi. Lo afferrai per le spalle e lo trascinai con me, all'interno del bagno.

***
Una ragazzina del primo anno continuava a bussare ed a urlare che se la stava facendo sotto, così io e Scorpius ci eravamo spostati in uno scompartimento vuoto, nel quale non andava mai nessuno a causa di uno dei sedili sfondati.

-Un idiota, ecco cosa sei- esclamai tirandogli  i capelli.

Ero seduta a cavalcioni sopra di lui, mentre gli tenevo le braccia poggiate intorno al collo. Sembravamo due tredicenni in preda ad una crisi ormonale.

Scrollò le spalle, ghignando -Me ne farò una ragione- si avvicinò al mio viso e mi stampò un bacio casto sulle labbra. Fece scorrere le mani sulla mia schiena al di sotto della. maglietta, il contatto con la sua pelle calda mi fece rabbrividire, lui se ne accorse e sorrise. Decisi di togliergli quel sorrisetto beffardo dal viso, baciandolo.

Era uno stupido deficiente ma mi piaceva da morire.

Mi strinse con maggiore forza i fianchi ed io mi sollevai leggermente, poggiandogli una mano dietro la nuca, attirandolo verso di me. Nel mio stomaco c'era qualcosa che non andava, era come se qualcuno ci stesse ballando la macarena dentro, o forse era solo la fame. Gli morsi il labbro inferiore e lui mugugnò qualcosa, spostando le sue mani sul mio fondoschiena.

-Quella è proprietà privata- borbottai staccandomi leggermente.

Scorpius con un veloce movimento, mi fece finire sdraiata sotto di lui. Lo avvicinai prendendolo per le spalle. -Ah si?- esclamò divertito -Mi piacerebbe farci un giretto-

Arrossì fino alla punta delle orecchie -Sei proprio un porco- lo colpì su un braccio e lui ridacchiò, avventandosi un attimo dopo sulle mie labbra.

Chiusi automaticamente gli occhi, schiudendo la bocca e lasciando libero accesso alla sua lingua. Seguì ogni suo movimento, lasciandomi trasportare dalle sensazioni magnifiche che mi provocava ed avvertì un'ondata di calore al basso ventre quando lui iniziò a baciarmi il collo, scendendo sempre più in basso.

-Merlino Santo!- sbottò Isabelle spalancando la porta dello scompartimento -È mezz'ora che vi certo, brutti idioti!-

Sollevammo entrambi la testa, di scatto, con il viso accaldato e le labbra rosse che ammettevano tutte le nostre colpe ed il fatto che lui fosse sopra di me, rendeva il tutto ancora più imbarazzante.

Lei roteò gli occhi scocciata -Siamo arrivati- disse solo, prima di trattenere un sorriso e andarsene.

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