SORELLA VOLPE
Busso alla porta marrone con sopra scritto Giada in corsivo e con le lettere dorate, mi avvicino e busso.
Non ottengo risposta e perciò lo faccio una seconda volta seguita poi da una terza, avvicino il mio orecchio al pezzo di legno che mi impedisce di entrare nella stanza di fronte e sento un rumore familiare: scatti metallici continui e ogni tanto sembra che un piccolo martello colpisca del ferro ma non per distruggerlo bensì per farlo tintinnare.
Decido di mettere l'acceleratore al polso e la mano sbatte le nocche sulla porta in modo perpetuo finché quest'ultima va all'indietro e io mi ritrovo per terra con davanti ai miei occhi delle scarpe nere.
Alzo lo sguardo con lentezza, dovuta alla figuraccia che sento nelle vene, e osservo una volpe matura intenta a togliersi gli occhiali dal contorno nero: il suo pelo è prevalentemente arancione mentre sulla folta coda si nota una punta di bianco.
"Fratello Lupo?"
Chiede con convinzione mentre ripone gli occhiali in un piccolo cofanetto che mostra tutti i colori dell'arcobaleno.
"Si".
Mi alzo per poi togliere un po' di polvere dai vestiti.
"Che ci facevi a terra?"
Guardo ai lati con le pupille velocemente...mi serve una scusa.
"Mi erano caduti degli spiccioli".
Poteva andare peggio, mi invita ad entrare e la ringrazio con un gesto del capo mentre noto le enormi torri composte da fogli di carta scritti dall'inizio alla fine.
Sapevo di aver avvertito il rumore di una macchina da scrivere e noto l'oggetto poco più in là sua una scrivania ben ordinata, il foglio è scritto per tre quarti.
"Dammi solo il tempo di dare una leggera pulita ai miei occhiali".
Apre la porta rossa e poco dopo sento un getto d'acqua, mentre fa ciò che ha detto mi giro su me stesso diverse volte per farmi un'idea di quante torri di carta sia fatto il suo castello di creatività, tuttavia urto una di esse e solo grazie ai miei riflessi di lupo evito che crolli.
Lei torna poco dopo e osserva che sto stringendo i fogli, non serve che mi faccia domande visto che il suo sguardo interrogativo le fa da sé.
"Amo la scrittura".
Sul serio?!
Dondola la testa come a dire "a ognuno il suo" e poco dopo si accomoda sul divano rosso in mezzo a due torri, sembra un pezzo grosso protetto da due guardie del corpo.
"Non ti vieni a sedere?"
Se mi tolgo c'è il novanta percento di possibilità che questi fogli fanno un capitombolo.
"Abbraccio ancora un po' la scrittura".
Dondola nuovamente la testa e mi invita a cominciare.
"Da quanto tempo sei su Wattpad e come ci sei finita?"
"Rispondere a questa domanda non è facile, è complicato, mi limiterò a dire che è stata la mia Aurora a farmi conoscere Wattpad in quanto sa che adoro scrivere fin da quando avevo otto anni".
"Come hai scelto il tuo nome utente se puoi dirlo?"
"Il mio nome utente è stato scelto da mio marito, io non volevo tornare su Wattpad, troppo dolore!"
Per un istante dimentico la torre ma la sorreggo d'istinto mentre la volpe guarda in basso in uno sguardo misto di diverse emozioni.
"Ma, la scrittura mi mancava, così mio marito ha scelto il nome: lui è Uriele, Celeste il mio bimbo e io sono Arcobaleno".
"Come mai hai scelto la volpe come animale?"
"Giada è la volpe nana, una protagonista di una mia favola per bambini: Osvaldo il coniglio, Giada la volpe nana e Ruga la tartaruga".
"Hai qualche passione in particolare?"
"Le mie passioni sono tante, scrivere e sono appassionata di film e serie televisive...però cose avventurose tipo Marvel o Matrix insomma cose super".
Fa una piccola risata che cancella le emozioni mostrate poco prima negli occhi.
"Cosa ti ha spinto ad unirti a Fratelli e Sorelle sorella?"
"Sono entrata nel gruppo perché ti stimo".
Mi metto sull'attenti dal punto di vista emotivo, non sono abituato a certe riposte a causa della mia timidezza.
"E poi mi piace come iniziativa".
"Hai un pensiero da rivelarci?"
"Un pensiero da rivelare?"
Guarda intorno a sé più volte per pescare dal calderone quello che più la rappresenti sicuramente.
"Quando credi di aver capito tutto di una persona questa riesce sempre a sorprenderti ma non sempre in bene".
Quelle emozioni tornano ancora ma poi fissa il cofanetto per gli occhiali.
"Ma c'è anche un pensiero di Arcobaleno".
Alza lo sguardo con fierezza.
"I coloro rendono più forti i nostri sensi con la voglia di ballare e cantare".
Mollo con delicatezza i fogli e mi stiro le braccia per poi avvicinarmi al divano.
"Benvenuta sorella".
Un rumore alle mie spalle mi fa chiudere gli occhi sconfitto dagli eventi, i fogli mi cadono di fianco mentre fisso il pavimento.
"Li metto a posto io".
Questa era l'intervista a Urieleceleste, benvenuta Sorella Volpe.
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