SORELLA CIVETTA

Salgo fino all'ultimo piano di un motel mentre ho un leggero fiatone per le scale percorse.

Diciannove piani...se prendo l'architetto dovrà ristrutturare la sua faccia.

Vedo una porta rossa in fondo, non c'è neanche una luce accesa ma essendo lupo vedo nell'oscurità, passo dopo passo raggiungo il pezzo di legno poco più alto di me.

Sento qualcosa: sembrano delle vibrazioni ma assai leggere, come quando si cammina lentamente nel mare senza allontanarsi troppo dalla battigia, non c'è dubbio l'interno di questa stanza è stato insonorizzato.

Apro la porta e per poco il cuore non mi esplode per il colpo che prendo, una musica alta quanto una montagna mi pervade le orecchie e mi inginocchio mentre le tengo per evitare di diventare sordo.

Poco dopo la sinfonia moderna cessa e una civetta dal piumaggio bianco si avvicina preoccupata.

"Tutto bene?"

Mi chiede mentre noto una chitarra elettrica nera che porta sul busto tramite un lungo laccio dello stesso colore.

"Io si...".

Mi alzo.

"...le mie orecchie potrebbero essere morte, ti faccio sapere prossimamente".

Fa una risatina mista all'imbarazzo mentre si getta su una sedia girevole e inizia a sfrecciare per la stanza.

Ho un deja vù.

Si ferma sul letto matrimoniale dove è poggiata uno di quei macchinari che amplificano il suono delle chitarre tramite un cavo.

"Tu sei Civetta?"

Mi guarda come per dire "mi prendi in giro?", alzo le mani come per scusarmi mentre mi siedo sul letto visto l'assenza di ulteriori sedie.

Un altro colpo mi fa saltare, la civetta sta suonando la batteria velocemente mentre tiene gli occhi chiusi e muove su e giù la testa come una rockstar.

"VUOI FARE L'INTERVISTA?!"

"NON C'È BISOGNO DI URLARE!"

Mi passo una mano sulla faccia mentre scuoto il capo.

"Iniziamo che è meglio".

Sbatte le mani sul pianoforte e un terzo colpo mi fa saltare nuovamente.

"Lo fai tanto per fare o vuoi farmi prendere un colpo?"

Faccio un respiro profondo e tiro fuori il taccuino.

"Da quanto tempo sei su Wattpad e come ci sei finita?"

"Sono su Wattpad da gennaio di quest'anno".

"Come hai scelto il tuo nome utente se puoi dirlo?"

"Diciamo che mi sono sempre detta che se fossi nata negli Stati Uniti: Tara Turner sarebbe stato il mio nome".

"Come mai hai scelto la civetta come animale?"

"L'ho scelta perché lo considero un animale saggio, dolce, ma soprattutto, perché può volare nel cielo".

Fissa la finestra aperta alle sue spalle mentre fa un giro di trecentosessanta gradi.

"Hai qualche passione in particolare?"

"Oltre leggere come una drogata? Cantare, ballare, suonare il violino, la chitarra, il piano e la batteria".

Non l'avrei mai detto.

"Cosa ti ha spinto ad unirti a Fratelli e Sorelle sorella?"

"Oltre il fatto che il capo del team è una persona fantastica...".

Mi metto con la schiena eretta mentre sorrido in modo compiaciuto.

"...il gruppo in sé è carino, e, poi, mi è sembrata una bella idea come progetto".

"Hai un pensiero da rivelarci?"

"Un pensiero da rivelare?"

Guarda ancora la finestra e sorride.

"Sorridere sempre, perché la vita è troppo breve per passarla imbronciati".

Si guarda le braccia.

"E se proprio si vuole stare con il broncio, che si faccia accanto a una tavola di cioccolato".

Si alza.

"Tu vai avanti".

"E tu che fai?"

Sorride di più.

"Vivo".

Salta muove le braccia come ali fino a sparire oltre la finestra.

"Woo...".

Un rumore mi fa saltare l'ennesima volta.

Un violino è caduto.

Mancava il quarto strumento.

Questa era l'intervista a Tara_Turner, benvenuta Sorella Civetta.

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