SORELLA APE

Questa volta il cielo è aperto e il sole mi illumina con la sua luce vecchia come il tempo stesso, anche in questo incontro avrà luogo in uno spiazzo circondato da un perimetro rettangolare.

Tocco un pezzo di legno che delimita quest'ultimo e osservo il parco giochi al suo interno: uno scivolo rosso è al centro e il colore acceso richiama l'attenzione, le due altalene nere senza padrone sono ferme come statue, la montagna composta da corde nere sfumate sicuramente è destinata ai più coraggiosi fra i pargoli.

Tuttavia è un continuo rumore sportivo ad attirare la mia attenzione, volto lo sguardo e il mio obiettivo è poco più in là intenta a mandare la palla contro il legno più volte in palleggio.

Entro nel parco mentre la osservo cambiare mossa, adesso effettua continue schiacciate con i piedi per terra mentre l'oggetto rotondo sbatte verso il basso e torna indietro al mittente.

"Chiedo sc...".

La mia voce la distrae e la palla sfugge dal suo controllo per poi sfiorarmi la guancia.

"Scusa...".

Quasi sussurra mentre cammina verso l'attrezzatura sportiva per poi chinarsi a raccoglierla: è un'ape e come tale mostra i suoi colori d'avvertimento, nero e giallo, ma l'occhio mi cade sul pungiglione mostrato a metà mentre mi tocco il centro della testa.

Quando avevo cinque la sua cugina vespa mi ha punto in questo punto...se mi concentro posso avvertire la stessa intensità di quel dolore per me sconosciuto all'epoca.

"Si?"

Mi chiede mentre torna al punto di prima per poi posare la palla da pallavolo e prenderne una di basket, poco dopo la palleggia sul terreno a mano singola.

"Ci siamo dati appuntamento qui".

Per un istante pensa e poco lancia il pallone nel canestro...punto guadagnato.

"Chiedo scusa ma fare sport in mezzo alla natura mi prende". 

Si siede su una panchina mentre afferra un asciugamano bianco e lo passa sulle ali, sul collo, sulla fronte, sulla schiena e sull'addome.

Io mi metto al suo fianco.

"Cominciamo...".

Afferro il solito taccuino.

"...da quanto tempo sei su Wattpad e come ci sei finita?"

"Con questo account dal 2019, ma un paio di anni prima avevo un altro account che poi ho eliminato per un anno e quando sono tornata ho aperto questo ma con un altro nome".

La vedo pensierosa sul resto della risposta

"Non me lo ricordo più".

"Come hai scelto il tuo nome utente se puoi dirlo?"

"Le api vivono in sciami, l'Anthophora però è un'ape solitaria".

Mi guardo intorno d'istinto...ero talmente concentrato sul cercarla che non avevo realizzato la totale assenza di suoi simili.

"Io vorrei tantissimo far parte di un gruppo di persone, ma non sempre sono disponibile a sorvolare se qualcosa non mi va a genio, anche se a dirlo sono degli intoccabili, questo fa sì che la gente mi isola, un po' come la maledizione della Luna per i lupi mannari".

Mi tocco il cuore canino mentre penso velocemente su questa leggenda che coinvolge la mia specie ma posso capire il pensiero dell'ape...sopratutto sulla faccenda degli intoccabili.

"Da cui: AnthophoraMannara".

"Come mai hai scelto l'ape come animale?"

"Mi ricollego a ciò che ho detto poco fa ma aggiungo che sono a rischio di estinzione".

Sbatte la mano destra sulla panca mentre in lei sento primeggiare determinazione e rabbia.

"Hai qualche passione in particolare?"

Si gratta la testa mentre le sta mettendo in un elenco mentale, conosco questa espressione.

"Disegno, foto, serie televisive, sport all'aria aperta, guardare fuori dalla finestra quando piove".

"Cosa ti ha spinto ad unirti a Fratelli e Sorelle sorella?"

"Anche questo l'ho espresso nella seconda risposta".

Mi dice con un tono da lady vittoriana e mi trattengo dal ridere.

"Hai un pensiero da rivelarci?"

"Al momento no".

Chiudo il taccuino e mi alzo mentre le tendo la mano e laiuto a fare lo stesso.

"Be' Sorella qui nessuno viene isolato o ignorato, parola di Lupo".

Questa era l'intervista a AnthophoraMannara, benvenuta Sorella Ape.




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