Voci


Nel giardino del duca Guarnieri sei fanciulle conversavano amabilmente all'ombra di un grande pioppo.

Le loro risate cristalline rendevano quel posto quasi magico, come se fosse abitato da splendide ninfe dei boschi.

«E questo è quanto» sorrise divertita Lucilla.

«Non riesco davvero a credere che vostro marito abbia fatto una cosa simile» disse sorpresa Matilde.

«Qualche volta riesce anche a lui comportarsi come farebbero i protagonisti delle storie».

«Magari era ubriaco» rise Lucia.

«Vi assicuro che non lo era».

«Se non altro è stata una sorpresa gradita, non tutte sono così fortunate».

«Questo voi non lo potete proprio dire Lucia» osservò Guenda.

La fanciulla sorrise e poi si rivolse a Fiammetta: «E voi? Non ci raccontate nulla? Ho saputo che il giovane de' Pozzo viene a trovarvi spesso».

A quelle parole, la giovane arrossì.

«N-non è come pensate voi. Mio padre gli ha chiesto aiuto per sbrigare una certa faccenda e quindi...».

«Oh, non giustificatevi. Quell'Andrea è veramente un bell'uomo» la interruppe Matilde. «Non capisco davvero come Rosalina abbia potuto tradirlo con quel Bruto».

Angelica vide rabbuiarsi leggermente il volto di Fiammetta. Probabilmente era davvero innamorata del compagno di ventura di Giovanni e il ricordo del fatto che fosse stato promesso a un'altra donna non doveva farle piacere. Probabilmente si sarebbe sentita così anche lei se suo fratello... Pensandoci, Giovanni doveva davvero essersi sentito triste e tradito quando si era fidanzata con Gian Giacomo.

Le parole di Lucilla la risvegliarono dai suoi pensieri. «Io ho una notizia interessante. Ho sentito le mie serve parlarne proprio ieri, prima di uscire insieme a mio marito».

Le fanciulle rimasero in silenzio, trepidanti.

«Pare che qualcuno, qui a Casale, non sia proprio un santo».

«Lo sappiamo, voi per esempio...» cominciò a dire Matilde, suscitando le risate delle compagne.

«Molto divertente, davvero. Ma è qualcosa di diverso, in un certo senso. Comunque, quello che ho sentito è che c'è qualcuna che ha intessuto una relazione incestuosa con il proprio fratello».

Angelica per poco non si strozzò con la ciliegia che stava mangiando. Possibile che qualcuno avesse scoperto lei e Giovanni? Eppure erano sempre stati molto attenti.

«Accidenti, questa sì che è una notizia!».

«Mi chiedo chi possano essere, magari qualcuno che conosciamo» ipotizzò Fiammetta.

«Voi avete qualche idea, Angelica?» domandò Lucia con uno strano sguardo.

Sospettava forse di lei?

«N-non saprei» rispose agitata.

«State bene? Il vostro viso è molto pallido» le chiese preoccupata Fiammetta.

«Si, grazie. Ho avuto solo un piccolo problema con il nocciolo della ciliegia».

«A ogni modo, non capisco quale sia il problema. Molti nobili si sposano tra fratelli per mantenere puro il sangue» riprese il discorso Guenda.

«Si, certo. Ma non sappiamo se siano nobili o due semplici contadini» disse Matilde.

Angelica si alzò lentamente, salutò le fanciulle spiegando di avere un impegno e si accomiatò.

Cercò di sembrare il più calma possibile, benché il suo cuore e la sua testa fossero in subbuglio.

Non osava proprio immaginare che cosa sarebbe potuto succedere se qualcuno avesse scoperto la sua relazione con Giovanni. Chissà che cosa avrebbe fatto loro padre.

Scosse la testa, tentando di scacciare quei cupi pensieri.

Doveva trovare suo fratello, doveva assolutamente raccontargli tutto.

Si recò alla Gilda degli Assassini, ma non lo trovò. Andò allora alla taverna, ma non lo trovò nemmeno lì.

Non era in missione, quindi doveva per forza essere da qualche parte a Casale, ma dove?

Stava per andare a casa, quando scorse – in un piccolo parco, vicino a uno stagno – la sagoma di Giovanni. Si affrettò subito verso la sua direzione. Stava per raggiungerlo quando si accorse che non era solo. Stava discutendo con Bruto.


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