26.
"Qualcuno avrebbe dovuto ascoltarmi, la mia timidezza e il mio isolarmi mi ha reso un bersaglio sia a scuola che fuori. Un giorno quei bulli mi chiusero nello spogliatoio. Ho dovuto aspettare mezz'ora prima che un bidello si accorse di me. La capanella era gia suonata, tutti gli alunni erano gia fuori o a casa. Io picchiavo contro la porta finche non ho sentito qualcuno che apriva. "Hey? Stai bene?" mi chiese fingendo di non capire che cosa mi sia successo.
"Si" sussurrai appena. Trattenei lei lacrime a fatica.
*no non sto per niente bene, e non lo saprai mai. E non è per quei stronzi che mi tormentano ogni giorno a scuola e sul pullmam, ma perche ho smesso di amare, ho smesso di amare la vita, perche non gioco piu con i miei amici, perche non sorrido piu, non sono felice. Continua cosi da quando sono nata, e da quando c'è "lui" io non sono piú io. Ho chiesto scusa a Dio per i miei errori, per aver litigato con mia sorella, per averle nascosto i giocatoli. Perchè ho ammesso a mamma di essere gelosa di mia sorella e delle attenzioni che riceve. Ho chiesto scusa per aver rotto il posacenere di mio padre. Ho chiesto scusa perche prendo sempre 4 nella verifica di matematica, ho chiesto scusa per non aver curato come si deve le mie gattine. Per aver risposto male a mamma. Ho chiesto scusa a Dio per tutto...ma...Dio dove quando "loro" mi fanno quelle cose e io ho bisogno di lui? "
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