Ero lì.
Non so nemmeno come ci fossi finito ma guidando senza meta ero finito proprio lì. Davanti a quella folla di persone in trepida attesa di vederlo e di scambiare due parole con lui.
Quanto vorrei scendere dall'auto, fare la fila e presentarmi da lui, anche solo per fargli i complimenti e fargli sapere quanto sono fiero di lui e della carriera che si sta costruendo con le proprie mani. Era quello che desiderava, quello di cui parlavamo i pomeriggi sul divano tra una sigaretta e l'altra, quello che ho sempre visto nei suoi occhi come un traguardo vicino.
Ma non posso, non sarebbe giusto.
È per questo che rimetto in moto l'auto e torno a casa.