nuovo arrivo
pov. Cedric
21 dicembre 2004
Natale è alle porte e non potevo desiderare regalo migliore, oggi 21 dicembre, il giorno in cui la luce vince la tenebra, una nuova fiammella è arrivata ad illuminare la mia vita.
Busso felice alla porta di Alex e Connor, Elisabeth è stata magnifica e non vedo l'ora di far conoscere alla mia piccola principessa il suo fratellino.
"Signora Alexandra, il Signor Cedric è qui" comunica Neelix come sempre allegro e servizievole. Alex arriva di corsa con in braccio il piccolo Adrian che ride della divertente corsa.
"Rebecca è in camera di Angus, ma racconta come è andata. Senza tralasciare i dettagli" mi incalza senza neppure salutare. Sorrido e, come sempre, resto sorpreso dall'energia di Alex.
"Tutto bene grazie. Tua sorella vuol fare di testa sua e non ascolta nessuno, ma Melissa sa come prenderla quindi faticoso, ma tutto alla grande. Ora vorrei portare Rebecca in ospedale e domani potete andare tutti. Ordini superiori. " Rido alla faccia contrariata di Alex, che però sa che sua sorella ha bisogno di riposo, dopo tutto anche lei ha già messo al mondo due bambini.
"Rebecca, vieni. C'è papà" Grida poi in direzione della cameretta al piano superiore.
Come un fulmine arriva la mia piccola bambolina e sorridente mi salta al collo "papà" esclama abbracciandomi forte.
"Principessa vieni che andiamo dalla mamma che ti vuole vedere", le dico con dolcezza mentre le carezzo i capelli. Lei sorride, scende dalle mie braccia e va a salutare Angus, ma soprattutto corre a prendere il disegno preparato per la mamma e il fratellino.
"Lo avete chiamato Dopey?" Mi chiede seria e certa di una risposta positiva, mentre si infila in cappottino preparato dall'elfo di casa MacLeod.
"No cucciola, abbiamo scelto Richard. Era più adatto" rispondo con calma e con un sorriso, certo che non verremo perdonati per questo affronto.
Difatti la piccola mi guarda con il broncio, ma Alex interviene in modo provvidenziale "tu chiamalo Dopey. Che è anche più bello!" le suggerisce dandole un piccolo bacio sulla fronte.
Lei sorride e annuisce, abbracciando la zia e dando una carezza al cuginetto. "Angus può venire?" Chiede poi, ma l'interessato non ha dubbi "non ci penso, non sono matto! Piangerà tutto il tempo come Adrian e non voglio vederlo" risponde serio scuotendo la sua testolina rossa.
Scoppio a ridere insieme ad Alex, carezzo il viso del piccolo e, salutata mia cognata, mi materializzo al San Mungo con la mia bambina in braccio.
Rebecca cammina sicura davanti a me, salutando tutti quelli che incontra. Da quando Elisabeth l'ha portata con lei in corsia la mia Becky sembra nata per seguire le orme materne.
Arrivata al piano maternità corre da Melissa per farsi abbracciare.
"Ecco la più bella del mondo" la apostrofa la capo reparto, prendendola in braccio e baciandole la fronte con affetto.
"La mamma in che camera è?" Chiede lei sicura, la prende per mano e la tira per farsi accompagnare.
"Stanza 326. Ti ricordi dove si trova?" domanda con un sorriso la guaritrice, "certo conosco i numeri!" risponde sicura la mia principessa mentre legge con attenzione i numeri delle camere, strappando un sorriso a tutti.
Appena arrivati davanti alla camera giusta, Rebecca non resiste e apre con facilità la porta, senza pensare che potrebbe svegliare mamma e fratellino. Fortunatamente Elisabeth è in piedi e Richard sembra non essersi accorto di nulla.
Alla vista della mamma le corre incontro, Elisabeth sorride e la abbraccia. "Amore mio, mi sei mancata! Come è andata dalla zia Alex?" Le chiede carezzandola con dolcezza, riempiendola di baci.
Adoro la forza di Elisabeth, so che è stanca ma non lo lascia intendere alla piccola che non la vede da quasi ventiquattro ore.
"Benissimo! Ho vinto a spara schicco con Angus, lo zio Connor ci ha letto un sacco di storie belle e Neelix ha cucinato il roastbeef con il purè di patate" Risponde la piccola felice, guardandosi in giro e spalancando gli occhioni appena vede in una cullina il fratellino con il peluche che lei aveva dato a Eli prima che uscisse di casa.
"È piccolo, piccolo" esclama avvicinandosi con timore "sono Rebecca la tua sorella maggiore, ciao!" continua felice all'indirizzo del piccolo dormiente.
Io ne approfitto per coccolare Elisabeth, che sorride alla dolce vista dei suoi bimbi e si lascia andare sul mio petto.
All'improvviso Rebecca sbuffa e si avvicina a noi contrariata.
"Non lo voglio, lascialo qui. Non mi ha salutato" Spiega con la determinazione e la spontaneità di una bimba di quattro anni, facendoci ridere.
"Amore ma è piccolo non sa parlare. Ed è stanco, ha faticato per uscire" le spiega con calma Eli mentre la coccola, facendole tornare il sorriso.
"Poteva dirmi ciao però, voi dite sempre che si risponde al saluto" continua la piccola Imperterrita, ricordandoci le regole che le abbiamo imposto.
Decido di assecondarla, mi avvicino a Richard, lo prendo in braccio e sicuro esclamo "Richard, Vieni a salutare la tua sorellina, forza. Anche se sei stanco si risponde sempre al saluto!" sorrido al piccolo che fa una smorfia infastidito di essere stato spostato.
Mi siedo sul letto con il piccolo, che apre leggermente gli occhi, appena mi avvicino con delicatezza alle mie due principesse.
"Eri piccola così anche tu... e io ti tenevo stretta a me, non ti lasciavo alla mamma, riuscivi a dormire solo in braccio a me. Ma vorrei che tu prendessi lui, metti le braccia come faccio io. È giusto che tu ti possa far conoscere" esclamo mentre Eli la aiuta a prendere la posizione corretta per farmi lasciare il piccolo sulle sue braccine.
Un sorriso enorme le nasce spontaneo sul viso appena resta a fissare il piccolo lasciato alle sue cure "mi ha sorriso" ci comunica eccitata.
"Certo papà gli ha detto che doveva salutarti. Non sa ancora cosa fare, ma tu lo aiuterai a conoscere il mondo" le spiega con dolcezza Elisabeth, mentre con sicurezza la osserva per vigilare su Richard, senza però farsi accorgere da Rebecca, che crede di essere responsabile di suo fratello.
"Aiuterò Il mio fratellino Dophey a crescere" esclama sicura, "guarda mamma mi ciuccia il dito!" continua divertita.
Elisabeth le carezza la testolina e mi guarda "non lo sa?" Chiede titubante.
Io le pongo un bacio sulla tempia "ha deciso con tua sorella che lo chiama Dophey lo stesso!" Ridacchio in risposta.
Elisabeth ride e annuisce, "va bene allora, dobbiamo cambiare il nome al pupazzo che gli hai dato!" esclama mentre recupera il piccolo pulcino che era nella culla, con calma spiega il perché il piccolo stia succhiando il dito della sorella per poi portarsi al seno il nuovo nato.
Rebecca non toglie di dosso gli occhi alla mamma e al fratellino, si sdraia vicino a Elisabeth e, tra le coccole, si addormenta, come fanno poco dopo anche mamma e piccolo ormai sazio.
Li guardo dormire sereni e abbracciati e non credo di aver mai provato tanto amore come in questo momento.
Decido di sedermi sulla poltrona e godere la vista della mia famiglia felice.
Questo Natale sarà uno dei più felici di sempre.
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