E se su Marte esistesse una pianta
Benefica come salvia, immortale come cipresso?
E se io potessi afferrare il tempo
Portarlo indietro e
Scovare la verità
Celata nei tuoi occhi
Color dell'acqua?
E invece sì, mi sarei buttato
In quel mare tempestoso
Se ne avessi dubitato;
Quell'iride infiammato
Io l'avrei placato
Ma era blu in superficie
Scarlatto negli abissi.

Oh quanto vorrei rivivere quel giorno
Cadevano pesanti sui corpi tormentati
Quelle gocce trasparenti
Che in fondo ci legavano
Come idrogeno emerso
All'arbore dei tempi.
Perché in cambio di questa mia guarigione
Sprofondo in un oceano
Di lacrime interiori:
Figura ricomposta
Cuore fratturato
Ma io non vedo alcuna
Luce penetrare
E ora sono solo
Un elettrone solitario
Perduto il protone attorno al quale fluttuare.

25/7/2017