E qui,in questo giardino dove un tempo fiorivano le viole,
fra gatti bellissimi dagli occhi di giada,
fiori di pesco e tenere margherite
mi siedo su una pietra.
Dell'antico rigoglio rimane poco,
anzi,niente,
fra rami secchi e sterpi fa capolino una lucertola veloce,
passa un verde ramarro,
la rondine scende a sfiorare la fontana ormai asciutta.
Osservo,osservo con la tristezza negli occhi
lo spettacolo mesto,
un dolore acuto mi attanaglia e la nostalgia mi avvolge.
Ho perso tutto.
le mie radici,i miei riferimenti.
Spazzato via da un disastro senza nome.
Non c'è più vita in quella che fu la mia casa,
dimora di echi giovanili,feste eleganti,
coscienziose ore di studio,
e tanto amore,allegria,felicità.
Ora tutto questo è cancellato,morto,
come le rose secche e sfiorite.
Rimangono solo ricordi vividi
incastrati in un presente sbeccato,
tessere di un mosaico strampalato,
dove non mi oriento più.
L'ultimo raggio di sole
colpisce un frammento di vetro
la mia tristezza s'incendia al suo riverbero.
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